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Mer 9 Lug 2025
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ToscanaCronacaDroga in carcere Prato, base rifornimento in struttura Caritas

Droga in carcere Prato, base rifornimento in struttura Caritas

Una centrale di rifornimento e di stoccaggio di sostanze stupefacenti utilizzata dai detenuti in permesso per portare la droga all’interno del carcere pratese de La Dogaia. La centrale è stata individuata in uno stabile della Caritas, in via Pistoiese a Prato.

E’ quanto scoperto dalla procura pratese, guidata da Luca Tescaroli, nell’ambito dell’indagine contro l’ingresso di telefoni cellulari e droga nel penitenziario. La centrale è stata individuata in uno stabile della Caritas, in via Pistoiese a Prato, costituito da sei stanze (tra cui tre camere, una cucina, un bagno), messe a disposizione dei detenuti autorizzati a uscire dal carcere, i permessanti, alle quali avevano accesso indisturbato e senza controlli. La perquisizione dei locali ha consentito di rinvenire negli spazi comuni cocaina e hashish. In particolare, dietro lo specchio del bagno, ubicato al piano terra, al quale si accede attraverso un ingresso, sono stati rinvenuti 23 grammi di cocaina, suddivisivi in tre ovuli, e 17 grammi di hashish. Altri cinque grammi della stessa sostanza, insieme ad un bilancino di precisione sono stanti trovati nella cucina.
La disponibilitĂ  di tale base logistica, sottolinea la procura, ha consentito ai detenuti in permesso di recuperare lo stupefacente per farlo entrare successivamente nella struttura carceraria, sfruttando l’assenza dei controlli all’ingresso. Le ridotte dimensioni dei quantitativi, la suddivisione in dosi pronte per il trasporto e la vendita, la disponibilitĂ  di un bilancino di precisione accreditano la tesi che lo stabile fosse utilizzato come centro di raccolta, di preparazione e smistamento verso il carcere dello stupefacente. I detenuti in permesso, che accedevano allo stabile, sono risultati allontanarsi in totale libertĂ  anche in violazione dei limiti temporali imposti dal magistrato di sorveglianza. Il canale individuato si aggiunge agli ingressi di droga nel carcere mediante occultamento nelle parti intime dei familiari che si sono recati a colloquio, o all’interno di indumenti, e per la procura dimostra, ancora una volta, l’inidoneitĂ  dei controlli esistenti. Al momento della perquisizione nello stabile erano presenti due soggetti, uno dei quali detenuto in permesso con precedenti specifici in materia di stupefacenti, che è poi evaso, facendo perdere le sue tracce. Nell’abitazione si è riscontrata la presenza, nel corso del tempo, di altri detenuti in permesso. Secondo la procura l’indagine evidenzia “la realtĂ  criminale che ruota attorno alla struttura carceraria di Prato “La Dogaia” — caratterizzata da un pervasivo tasso di illegalitĂ  — e, al contempo, come gli inquirenti siano attenti a contrastarla”.