Sab 20 Apr 2024

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Coronavirus: Firenze, religioni in preghiera su arengario

Cristiani, ebrei e musulmani insieme, in preghiera, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, a Firenze. A rappresentare le comunità religiose – mantenendo la distanza di sicurezza per l’emergenza Coronavirus -, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, il rabbino Gad Fernando Piperno, l’Imam Izzedin Elzir oltre al sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha ideato questo momento, e all’assessore ai rapporti con le confessioni religiose Alessandro Martini.

Al termine della preghiera c’è stata la cerimonia di accensione del braciere proprio davanti all’Arengario.
“Stare insieme – ha detto Betori – è un messaggio di unità tra le fedi. Nelle difficoltà del presente e del futuro ‘o si sorte insieme o non avremo capacità di fare politica’, di costruire la città, come diceva don Milani. Ci ritroviamo insieme senza confusioni, ma preghiamo insieme nello stesso luogo, uno accanto all’altro. Questo pregare è un messaggio importante per tutti, significa che non siamo soli”. “Questa malattia – ha osservato Piperno – ci sta insegnando che l’errore più grande che ciascuno di noi può fare è pensare che questa malattia sia di qualcun altro. Dobbiamo considerarci tutti
malati, la mascherina che portiamo serve a proteggere gli altri. Il contagio non fa differenza, non ci sono confini. Da questa tempesta ne possiamo uscire soltanto con i nostri comportamenti, con il rispetto per il prossimo”.
Elzir ha sottolineato che “viviamo in un momento molto difficile. Spesso però quando siamo in difficoltà esce fuori la parte migliore dell’essere umano: dobbiamo lottare insieme e
sentire che siamo un unico corpo, un’unica famiglia umana. Insieme possiamo lottare per interessi non solo individuali ma collettivi”. “E’ un messaggio di speranza – ha affermato
Nardella – che vale per credenti e non credenti, nel solco della storia, della tradizione e dei valori della nostra città. Insieme ce la faremo”.

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