Controradio News: ultim’ora, aggiornamenti, cronaca ed eventi in Toscana nella sintesi mattutina. Per iniziare la giornata ‘preparati’
Controradio news – Sono 21 i bambini e ragazzi non accompagnati, scampati al conflitto e portati in salvo da Save the Children e dal Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) che la Toscana accoglierà presso l’Istituto degli Innocenti a Firenze. Ne parleranno, oggi alle 15.30, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati il presidente della Regione Eugenio Giani, insieme tra gli altri a Prefettura, Tribunale dei minori, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti, Save the Children.
Controradio news –Ragazzino appena operato preso a calci e a pugni dai compagni. Due quindicenni di una scuola media di Firenze avrebbero aggredito un loro compagno più piccolo, trascinandolo in bagno e picchiandolo allo stomaco dove aveva da poco subito un delicato intervento chirurgico. I due aggressori sostenevano che il ragazzino avesse «fatto la spia con i professori». L’episodio è avvenuta nel bagno della scuola. I due sono accusati di lesioni personali e lunedì mattina sono stati perquisiti.
Controradio news – Cordoglio di Eugenio Giani e Simone Bezzini per la scomparsa dell’ex presidente di Uici Toscana Antonio Quatraro. “Una vita al servizio degli altri. La sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma anche un patrimonio ricco di esperienze a risultati concreti a sostegno della vita quotidiana di non vedenti e ipovedenti”, afferma in una nota il presidente della Regione Toscana, ricordando così l’ex presidente regionale dell’Uici, Unione italiana ciechi e ipovedenti, scomparso improvvisamente all’età di 76 anni.
Controradio news -Protesta ieri sotto Palazzo Vecchio, mentre era in corso il consiglio comunale, da parte dell’associazione ‘Non una di meno’. “Lo scorso 8 marzo – hanno denunciato le manifestanti – durante lo sciopero femminista e transfemminista, a Firenze in piazza Santissima Annunziata c’erano più di 120 lucchetti. La mattina dopo sono stati rimossi dai vigili urbani. Le manifestanti si sono coperte integralmente il volto, scoprendosi la parte superiore del corpo. “Abbiamo scelto – è stato spiegato – di esserci non col nostro volto, ma coi nostri corpi. Perché la violenza vissuta da una ci riguarda tutte. Perché il decoro non giustifica la cancellazione della memoria dei femminicidi”.
