Sab 20 Apr 2024

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🎧 Cauteruccio se ne va da Firenze, fine di un’era del teatro fiorentino

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🎧 Cauteruccio se ne va da Firenze, fine di un'era del teatro fiorentino
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Firenze, con una amara conferenza stampa, nella piazza delle Murate, il maestro Giancarlo Cauteruccio, dopo quarant’anni di lavoro con la sua compagnia Krypton, ha comunicato la sua imminente partenza da Firenze.

“Oggi ho chiesto agli amici della stampa di incontrarli – ha esordito Cauteruccio – perché domenica prossima vado via da Firenze, e dopo 45 anni torno a casa in Calabria. Dario Nardella ha detto qualche giorno fa in un programma televisivo ‘ai ragazzi che si sono formati a Firenze non posso dire tornatene al tuo paese’, io invece me ne torno al mio paese”.

“Torno a casa perché dopo questi ultimi cinque anni – continua con evidente amarezza il maestro Cauteruccio – ho assistito alla disfatta del Teatro Studio che io ho considerato come un figlio, perché io non ho figli, ma questo figlio è stato completamente distrutto, cancellato, e nonostante tutte le mie proposte, non ho trovato nessuna risposta che potesse dare continuità a quello che io avevo imparato in questi ultimi 40 anni e che avrei voluto trasferire con cura alle nuove generazioni, nell’ambito del teatro, della ricerca e della sperimentazione. Ed invece, questo silenzio che si è creato intorno a me, mi ha costretto ad andarmene per tutelare quel poco di creatività che mi rimane, allora, torno a casa”.

Maestro questa decisione arriva dopo un grosso riconoscimento nazionale ed internazionale, una decisione molto grave ed importante, forse bisognerebbe pensarci un altro po’?

“No! Naturalmente la compagnia Krypton rimarrà attiva ancora per un anno, perché deve svolgere tutte le procedure burocratiche, eccetera eccetera, e deve concludere i progetti che ha avviato per il 2021, però già nel 2022 stiamo cercando di capire se la compagnia chiuderà, oppure se si trasferirà fuori dalla Toscana”.

“Certo mi piace molto l’idea che con questa opera, dedicata a Filippo Brunelleschi e alla divina proporzione, Kripton sia riuscito a portare Firenze nel mondo, perché questa opera di video-teatro sarà presente in tutte le ambasciate, in tutti i consolati ed in tutti gli istituti di cultura italiana nel mondo, e quindi ecco, questo è un regalo che mi piace aver potuto fare al mio grande maestro che è, e rimane Filippo Brunelleschi, ma anche alla città, al mio pubblico, ai tanti giovani che ho formato in questi anni, ma anche a quelle istituzioni che con molto poco hanno permesso alla compagnia di resistere in questi ultimi cinque anni”.

“Però la resistenza ha un limite – conclude Cauteruccio – perché io non sono più un ragazzo come ai tempi dell’Eneide, quindi sono stanco, sono deluso ed è bene che vada via!”.

10 Commenti

  1. Mi dispiace…. Firenze continua a svuotarsi e a inaridirsi….. buona fortuna maestro

  2. Per chi ha avuto la fortuna di formarsi con lui Giancarlo è stato un grande Maestro, per chi come me ha avuto la fortuna di vivere alcuni anni del Teatro Studio Krypton, Giancarlo è stato un Maestro di vita, un immenso valore che oggi viene allontanato da quella città e da quelle persone a cui lui ha dedicato gran parte della sua vita. Un immenso valore di cui la cittadinanza intera viene privata, l’ennesima perdita che non ha altri responsabili se non le istituzioni.

  3. Sono addolorato ma dall’attuale sindaco che continua a deliberare progetti di restailing, uno su tutti il mercato di sant’Ambrogio, non ha alcuna sensibilità per la Cultura e questo è il risultato. Quando la politica deciderà di ascoltare chi si occupa di territorio da ogni angolazione possibile???

  4. È una vergogna per la città e per il suo Comune. Mi sono ricordato della lettera di Leonardo Ricci poco prima che morisse, in cui si lamentava perché il suo progetto da anni approvato per il palazzo della giustizia non viene realizzato finché in vita. Per poi passarla come se fosse dell’architetto del Comune, che fece la direzione lavori. C’è qualcosa del tradimento nello spirito di questa città.

  5. Affettuosa, commossa leccata sul naso dal tuo cagnolo Bobo. Prima che parti voglio abbracciarti, e se no, vengo io al sud. Mi vergogno io per tutti i filistei. Ma… resta resta resta!

  6. Mi dispiace che il teatro non faccia notizia e non abbia collocazione nel quotidiano dei ragazzi. Se lo promuoversi di più queste realtà resistetebbero e sarebbero un bel modo di esprimersi di ritrovarsi. Buona fortuna

  7. Per me è come un lutto. Giancarlo rappresenta il mio ingresso nel mondo dell’Arte e dello spettacolo, avevo 18 anni quando mi ha portato come tecnico delle Multivisioni a Linz per “L’oro del Reno”. Mi ha sempre fatto ridere la frase di Giancarlo “Focardi l’ho inventato io!” In parte è vero, grazie di tutto, a me mancherai molto. Spero che ci rincontreremo per nuovi progetti, anche fuori dalla toscana.

  8. Purtroppo in una Città, in una Regione sepre piu gestita da renziani, risulta sempre più chiaro che quello di Cauteruccio è il destino dell’Arte a Firenze.
    Come dico sempre, quando faccio il madonnaro, oggi a Firenze non ci pottebbe più essere un Nuovo Rinascimento, giacché se ci fosse un nuovo Leonardo, Raffaello ecc i signori della Città non darebbero soldi per dare vita alle loro opere, ma gli chiederebbero i soldi per esporre.
    Questo succede ove i Governanti lucrano bene grazie al Fu Rinascimento dei Maestri morti, tarpando le ali ai “Nuovi”, avendo altro da fare, come affittare il Ponte Vecchio, il Piazzale degli uffizzi ai Signorotti paganti… Ops
    A quando il biglietto perla Cittadinanza, che ormai è confinata nelle periferie….?… Ops ✊🏼🏳️‍🌈🙏❣️🐗

  9. Firenze ha avuto la immense fortuna di avere nel suo grembo il più grande rappresentante del teatro contemporaneo in Italia: Giancarlo Cauteruccio; chi ha saputo coniugare teatro classico e non , danza moderna e non, performance e musica, il tutto riscritto con l’alfabeto delle nuove tecnologie e rapresento sempre in modo stupefacente e suggestivo.
    Ma nel nascere e crescere, purtroppo non ha saputo valutarlo all’altezza del suo genio. Firenze ha perso una grande occasione di essere ancora una volta protettrice delle arti e degli artisti. Di Giancarlo Cauteruccio ne sentiremo per certo parlare ancora, del teatro contemporaneo a Firenze forse no.

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