Sasso, “Musica”. Disco della settimana.

Tra cantautorato italiano anni ’70, progressive, elettronica e stoner, Musica è il primo album di Sasso, torinese, già collaboratore di Ministri e Andrea Laszlo De Simone e già indicato tra i progetti più interessanti su cui scommettere nei prossimi anni.
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Anticipato dal brano omonimo e dai singoli Cercatrova e Aquila (ft. Enrico Gabrielli), che hanno consacrato Sasso tra i progetti più interessanti e originali degli ultimi anni, Musica, nelle ambiziose intenzioni dell’ autore, non è soltanto un album, «è la nostra connessione con l’Universo. Musica è la mia autobiografia sentimentale, un viaggio sonoro e sensoriale sul significato profondo della mia esistenza. Probabilmente se non esistesse Musica, non esisterei nemmeno io».

Il lavoro marca un passaggio fondamentale tra il rock stoner dei precedenti brani dell’artista e il futuro maggiormente legato alla psichedelia, all’elettronica, al french touch più acido, passando per i grandi cantautori italiani del passato. Musica non è però un disco di genere, ogni canzone rispecchia un mondo, un immaginario tutto suo. Il legame forte si definisce sul suono e sui testi, non a caso questi ultimi sono tutti molto simili “come cento canzoni che dicono la stessa cosa” (cit. Giostra).

All’interno dell’album è racchiuso tutto quello che Sasso ha capito sulla musica, ma anche tutto quello che ha capito sulla vita: «Musica è la profonda rinascita spirituale e artistica del mio stesso esistere. Musica narra della paura e della perdita iniziale dell’anima, che poi rinasce e si ritrova a riemergere dalle ceneri di questa società individualista e corrotta. Musica è la speranza che non muore mai, che si solidifica diventando roccia e scolpendo così nel tempo il proprio valore energetico. È un uccello sacro tenuto in gabbia per molto tempo, che ora, pieno di forze, è finalmente pronto a rompere la gabbia e a spiccare il volo. Un grido di speranza e salvezza per chi non ha voce. La porta dei sogni, un dardo nel cuore di chi non riesce più a sognare. È il riscatto per chi è stato messo sempre da parte o a tacere nell’incomprensione di questo tempo confuso. Una carezza dolcissima che ti vuole rincuorare nelle difficoltà».
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Come brano simbolo è stata scelta Sabba: «una specie di arabeggiante mantra esoterico di una congrega di streghe ammalianti che ripete con la forza del pensiero una nenia che quasi induce in uno stato di trance, per farti essere semplicemente quello che sei. Un esperimento, un collage ancora poco esplorato nella musica italiana, con le voci di Eleonora”Èlia”Ceria. Uno stoner doom rock mediorientale».

Se la rinascita e la vita sono il concept di questo lavoro, allora questo, come afferma lo stesso Sasso, non può avere un vero e proprio finale: «Credo che nessuna opera d’arte, così come l’esistenza, sia mai davvero finita, mai veramente completa».

Se vogliamo spiegare Musica dobbiamo poter definire la vita stessa, “la straziante e meravigliosa bellezza del Creato”, come diceva qualcuno. Ma come si fa a definire qualcosa di così impalpabile come la vita?
Musica, di Sasso, è il nostro Disco della settimana.

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SASSO – BIOGRAFIA
Anthony Sasso, torinese di nascita, fin da piccolo vive ispirato dalla musica.
A 5 anni inizia a partecipare ai primi concorsi di ballo e canto, dimostrando sin da subito la sua attitudine e il suo talento, vincendo a soli 12 anni il Karaoke di Fiorello (!).
Da autodidatta si avvicina alla chitarra e da lì a poco fonda alcuni gruppi che si fanno strada nella scena torinese. Tra questi i Milena Lovesick, un trio post punk in cui incontra Gabriele Ottino (Niagara, Spime.im) e con il quale arriva a suonare su prestigiosi palchi come quello di Arezzo Wave nel 2006 e a vincere il festival di Ritmika nel 2005.
Ma è con il progetto Anthony Laszlo per cui scrive e con cui si esibisce fino al disco d’esordio nel 2015 che si presenta al pubblico dell’intera penisola. Sono oltre 50 le date del primo tour nei principali club italiani come il Monk a Roma, il Circolo Magnolia a Milano e l’Hiroshima Mon Amour a Torino; oltre a numerose partecipazioni a festival come TOdays, Home Festival, Reload Sound Festival e tanti altri. E’ di questo periodo il brano F.D.T. che molti, più tardi, indicarono come un po’ troppo simile alla successiva hit “Fuori di Testa” dei Måneskin (confrontare QUI per farvi una vostra idea…)

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Nel 2017 con il tour di Andrea Laszlo De Simone esplora nuovi mondi e inizia suonare anche i sintetizzatori. Ed è proprio in occasione di una data del tour a Milano che incontra Federico Dragogna dei Ministri, che gli propone una collaborazione come polistrumentista per il tour “Fidatevi” del 2018 della band. Ma già da tempo l’idea di realizzare un progetto da solista è nei pensieri di Anthony: dal 2009 ad oggi sono infatti oltre 150 le tracce inedite realizzate e mai pubblicate.
Nel 2019 inizia un percorso di collaborazione con il produttore torinese Alberto Moretti, che arrangia e lavora al mixaggio di diverse tracce. Il progetto SASSO inizia a prendere corpo in sala prove con l’inserimento nella band di Zevi Bordovach alle tastiere (Andrea Laszlo De Simone e Francesco Bianconi dei Baustelle), di Francesco Cornaglia alla batteria (I Monaci del Surf) e Marco Gervino alla chitarra (NonostanteClizia e Tsao!) che partecipano attivamente alla fase artistica e creativa delle tracce.
Il 15 Marzo 2021 viene pubblicato il videoclip di Musica, seguito a Novembre da “Cercatrova”. Rolling Stone Italia lo segnala tra i progetti più interessanti su cui scommettere nei prossimi anni.YouTube video player

Altin Gün, “Aşk”. Disco della settimana.

Nuovo attesissimo album per gli Altın Gün, formazione leader della rinascita dell’anatolian funk. ‘Ask’, appena uscito per Glitterbeat, è stato anticipato dal primo singolo ‘Rakıya Su Katamam’, una reinterpretazione di un brano del teologo e scrittore turco Mustafa Öztürk.

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Ask’ (“profondo sentimento d’amore”) è il quinto album della band olandese di origini turche Altin Gün, in arrivo a meno di due anni di distanza dai fenomenali ‘Alem’ (uscito su bandcamp) e ‘Yol’.

Il disco segna un un ritorno alle origini con dieci brani di folk tradizionale turco, rivisto alla maniera psichedelica della band guidata da Merve Dasdemir e Erdinç Ecevit.
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Il nuovo album della band guidata da Merve Dasdemir e Erdinç Ecevit è stato registrato ad Amsterdam e, come nello stile della band, influenzato dalla tradizione della musica popolare turca, dal funk psichedelico, dal groove pop, dalla sci-fi disco e dall’acid-folk.

Come spesso accade nella musica della band olandese i brani sono rielaborazioni di classici del folklore turco. Come Merve e Jasper affermano i brani in questione sono stati reinterpreti tantissime volte e da artisti differenti, ma mai sottoposti a “versioni pop psichedeliche”, o meglio al “trattamento Altin Gun“.

‘Ask’, il nostro “Disco della settimana“, è un disco fresco e senza tempo, radicato nell’antichità e proteso verso il futuro delineando di fatto traiettorie inedite per la nuova musica mondiale, un percorso che porta quella che un tempo si chiamava “world music” ad un livello mai raggiunto di stimolante contemporaneità.

I live degli Altin Gun (nominati ai Grammy del 2020 come Best Global Music Album) negli ultimi anni hanno registrato sold out ovunque nel mondo, Italia compresa, ed è di fatto una delle più band richieste dai più importanti festival internazionali.

ALTIN GUN — ‘Ask’ (Glitterbeat)
Tracklist:
01. Badi Sabah Olmadan
02. Su Sızıyor
03. Dere Geliyor
04. Leylim Ley
05. Çıt Çıt ÇedeneHai
06. Rakıya Su Katamam
07. Doktor Civanım
08. Canım Oy
09. Kalk Gidelim
10. Güzelliğin On Para Etmezli
Altin Gun info:

Gorillaz, “Cracker Island”. Disco della settimana.

Cracker Island è l’ottavo album per la band “virtuale” guidata da Damon Albarn dei Blur, 10 brani più energici e allegri del solito, arricchiti da tantissime collaborazioni, Thundercat, Tame Impala, Stevie Nicks, Beck e tanti altri.

Cracker Island è l’ottavo album in studio dei Gorillaz, una raccolta di 10 brani più energici e allegri del solito, e di ampio respiro, con un suggestivo sound anni ’80 guidato dai sintetizzatori e che vanta una serie di collaborazioni che va da Thundercat ai Tame Impala, da Stevie Nicks a Beck, passando da Bad Bunny, Adeleye Omotayo o Bootie Brown. Registrato a Londra e a Los Angeles, è prodotto dal produttore/multistrumentista/cantautore straordinario Greg Kurstin, vincitore di nove Grammy Award, dai Gorillaz e da Remi Kabaka Jr.

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Il Gorillaz World Tour 2022 ha visto la band portare la sua spettacolare miscela di musica e show in 55 date in 24 Paesi per oltre 1,5 milioni di fan; la band ha condiviso due bellissimi video di successo per Silent Running ft. Adeleye Omotayo e Cracker Island ft. Thundercat entrambi diretti dall’artista e co-creatore dei Gorillaz Jamie Hewlett e dal regista dei Nexus Studios, nominato agli Emmy, Fx Goby. I Gorillaz hanno vinto il Best Alternative Award agli MTV EMA’s di Düsseldorf e a dicembre hanno rivoluzionato il concetto stesso di performance musicale trasformando le strade di New York e Londra in palcoscenici per due performance geo-spaziali più grandi del mondo, le prime al mondo, del loro brano “Skinny Ape” (guarda qui) .

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Il batterista Russel Hobbs ha dichiarato: “Cracker Island è una lettera d’amore degli anni ’70 a Los Angeles. Velluto a coste, capelli raccolti, feste in piscina, un’epoca diversa in cui l’oggi era ancora lontano mille domani. Sedetevi e fate festa come se fosse il 1979”.

I Gorillaz torneranno in US questa primavera, con una performance live della band al completo – che includerà ospiti a sorpresa – al Coachella venerdì 14 e venerdì 21 aprile 2023.

Cracker Island è il nostro “Disco della settimana” (Ascoltalo qui)

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Cracker Island – FULL TRACKLISTING: 

  1. Cracker Island ft. Thundercat
  2. Oil ft. Stevie Nicks
  3. The Tired Influencer
  4. Tarantula
  5. Silent Running ft. Adeleye Omotayo
  6. New Gold ft. Tame Impala & Bootie Brown
  7. Baby Queen
  8. Tormenta ft. Bad Bunny
  9. Skinny Ape
  10. Possession Island ft. Beck

 

 

 

Grade 2, “Grade 2”. Disco della settimana

Escono per la Hellcat Records di Tim Armstrong dei Rancid e sono una delle realtà più fresche e vitali del punk rock inglese. Look da skinheads e immancabili Dr. Martens ai piedi, i giovanissimi inglesi riscrivono lo street punk a cavallo tra anni ’70 e ’80 con l’energia “OI!” ed il suono spinto dell’hardcore melodico statunitense.

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Nel Regno Unito lo street punk, il sound Oi! e tutti i sottogeneri del punk rock stanno rivivendo una nuova giovinezza con gruppi come The Chisel o High Vis, band di ragazzini tirano che indossano giacche Harrington e stivali Doc Marten bevendo sidro a buon mercato proprio come se fosse di nuovo il 1982.

Allo “street punk” di cui sopra i Grade 2 aggiungono una pennellata di suono “alla Rancid” , ma a differenza dei loro fratelli californiani, la band è cresciuta in una realtà del tutto diversa, sull’isola di Wight, e quello che prevale nei testi è la frustrazione tipica di chi nasce e cresce nei piccoli centri. Rabbia di classe e stress post-pandemico fanno il resto.

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Il risultato sono 35 minuti “spacca-ossa” che agitano e liberano. Il trio è famoso per le infuocate esibizioni dal vivo e per l’eccezionale musicalità vocale; con l’album omonimo hanno confezionato alla perfezione l’essenza del loro spettacolo live nel formato limitato di un album, un disco da ascoltare pogando come se fosse il primo giorno del punk.

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La storia dei Grade 2 inizia sui banchi di scuola, nel 2013, dove il cantante e bassista Sid Ryan, il cantante e chitarrista Jack Chatfield e il batterista Jacob Hull trascorrono le ore in sala musica suonando cover di grandi classici del punk (Clash, Stranglers e Jam su tutti). Pubblicano diversi EP e due album in studio: Mainstream View (2016) e Break The Routine (2017). Iniziano così anche i tour in Europa e, durante uno di questi, la band incontra Lars Frederiksen (Rancid, Lars Frederiksen and the Bastards, The Old Firm Casuals), che li prende in simpatia e li introduce a Tim Armstrong, che non solo accetta di produrli, ma li mette sotto contratto per la propria importante etichetta, la Hellcat.

L’omonimo “Grade 2”, il quarto album, è il nostro Disco della settimana!

 

 

Anna B Savage “in|FLUX”. Disco della settimana.

A due anni di distanza dall’acclamato album d’esordio “A Common Turn”, e a uno soltanto dall’EP “These Dreams”, la cantautrice londinese Anna B Savage torna con “in|FLUX”, il nuovo album via City Slang. Il 4 maggio l’unica data italiana.

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Anna B Savage ha sempre avuto un talento: mettere a nudo le proprie emozioni. Ne ha fatto il suo cavallo di battaglia fin dal suo album di debutto A Common Turn, che esplorava i sentieri della solitudine e della malinconia, e continua a farlo in in|FLUX, secondo album in uscita il 17 febbraio preceduto da tre tracce inedite, tra cui il singolo Crown Shyness. Alla produzione Mike Lindsay, leader dei Tuung e parte dei Lump, il progetto folktronico attivato qualche anno fa assieme a Laura Marling.

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A distanza di due anni, Anna B Savage torna e arricchisce il suo bagaglio emozionale con in|FLUX. Dentro ci troviamo l’amore, al tempo stesso piacevole e doloroso, o l’esperienza terrena, fatta di connessioni e perdite. Ogni elemento insito nella natura umana visto da diverse angolazioni, punti di vista e profondità peculiari, si trasforma, durante il percorso dell’album, in una particolare forma di terapia, utile all’autrice ed all’ascoltatore: “Sono giunta ad accettare che le inconsistenze e le ipocrisie fossero una parte della natura umana. Tutte quante lavorano insieme per formare qualcosa di intero. Avere fiducia che spesso il mio istinto sia sufficiente, che mi è permesso di avere più sfaccettature, e che posso incarnare ed esprimere i miei dualismi e le mie moltitudini. Fiducia di potermi esprimere e farmi capire… e fidarmi di me stessa per tornare a scrivere canzoni”.

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Crown Shyness, uno dei brani che hanno anticipato l’album, fa riferimento a un fenomeno che modella le chiome degli alberi in modo da non toccarsi tra di loro formando così affascinanti disegni, metafora dell’intrecciarsi di esperienze e relazioni, ma anche della stratificazione musicale intrapresa durante la produzione, tra acustico e elettronico, tra profumi jazz, drumming tribali, chamber folk o synth-pop.

in|FLUX, che piacerà sicuramente ai fan di Anthony & The Johnsons, Joan As Policewoman o CocoRosie, è il nostro “Disco della settimana

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La cantautrice londinese debutta nel 2015 con un Ep d’esordio contenente quattro brani molto intimi in cui emerge prepotentemente la sua voce profonda e ricca. Il lavoro ha rapidamente attirato l’attenzione di Father John Misty (che ora chiama affettuosamente il suo “papà della musica”) e più tardi di Jenny Hval – entrambi hanno voluto Savage nei loro tour europei. A gennaio 2021 pubblica il suo primo album, “A Common Turn”, che viene accolto con grande entusiasmo da parte della critica. In concomitanza con l’uscita di in|FLUX, Anna regala la voce anche in “Home”, traccia da “Optical Delusion” l’appena pubblicato nuovo album degli Orbital, storici alfieri della scena “rave”.

Anna B Savage suonerà in Italia il 4 maggio 2023 al Covo di Bologna

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The Rolling Stones “GRRR LIVE!” Disco della settimana.

Inutile negarlo, con la morte di Charlie Watts, questa resterà l’ultima celebrazione su disco dei leggendari live di una band che ha segnato la storia della musica. L’album contiene le hit dei 60 anni di carriera della band remixate e rieditate registrate dal vivo a Newark, New Jersey durante il tour del 50° anniversario e fotografa una band ancora in smagliante forma!

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Tra gli ospiti: The Black Keys, Bruce Springsteen, Mick Taylor, Gary Clark jr, Lady Gaga, John Mayer.

I Rolling Stones hanno appena dato alle stampe GRRR Live!, l’album con le hit della loro leggendaria carriera, in versione dal vivo. GRRR Live! contiene alcune delle più grandi canzoni di tutti i tempi tra cui It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It), Honky Tonk Women, Start Me Up, Gimme Shelter, Sympathy For The Devil and (I Can’t Get No) Satisfaction.
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I Rolling Stones avevano celebrato il loro 60° anniversario di carriera nel 2012 & 2013 con il “50 & Counting Tour”, una serie di 30 spettacoli pensati per il Nord America e l’Europa. Il 15 dicembre 2012, la band è salita sul palco del Prudential Center del New Jersey (Newark) ed ha ospitato The Black Keys (Who Do You Love?), Gary Clark Jr e John Mayer (Going Down), Lady Gaga (Gimme Shelter), Mick Taylor (Midnight Rambler) e Bruce Springsteen (Tumbling Dice). È stato uno degli spettacoli più memorabili nella storia della band.

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Il concerto è stato rieditato e l’audio è remixato. 3 brani dello spettacolo del 13 dicembre (sempre a Newark) saranno inoltre disponibili come bonus track su DVD e Bluray: Respectable (con John Mayer), Around And Around e Gimme Shelter. Pubblicato il 10 febbraio 2023 su diversi formati: 3LP neri, 3LP rossi (esclusiva sullo shop online di Universal Music), 2CD, DVD + 2CD, Bluray + 2CD. Le versioni digitali e su Bluray includono l’audio in Dolby Atmos.

Sì, è solo Rock & Roll e ci è sempre piaciuto. “Grrr Live!” è il nostro Disco della settimana ed un tributo alla band più importante di sempre.

 

Tracklist:

  1. Get Off Of My Cloud
  2. The Last Time
  3. It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
  4. Paint It Black
  5. Gimme Shelter (with Lady Gaga)
  6. Wild Horses
  7. Going Down (with John Mayer and Gary Clark Jr)
  8. Dead Flowers
  9. Who Do You Love? (with The Black Keys)
  10. Doom And Gloom
  11. One More Shot
  12. Miss You
  13. Honky Tonk Women
  14. Band Introductions
  15. Before They Make Me Run
  16. Happy
  17. Midnight Rambler (with Mick Taylor)
  18. Start Me Up
  19. Tumbling Dice (with Bruce Springsteen)
  20. Brown Sugar
  21. Sympathy For the Devil
  22. You Can’t Always Get What You Want
  23. Jumpin’ Jack Flash
  24. (I Can’t Get No) Satisfaction

 

 

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