Mer 24 Apr 2024

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Birra: nasce in Toscana primo impianto a cavitazione idrodinamica

La nuova tecnologia consente una riduzione dei tempi di lavoro di oltre il 50% e dei consumi di energia di oltre il 40%, sostituendo le tecnologie esistenti, immutate da secoli, relativamente alla fase di ”cottura” del mosto di birra.

L’impianto, inaugurato questa mattina presso il Birrificio San Gimignano, è frutto di un brevetto sviluppato dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Francesco Meneguzzo e Lorenzo Albanese; al birrificio toscano da oggi il compito di proseguire e coadiuvare lo sviluppo industriale, per testare la potenzialità della nuova tecnologia e la sua versatilità, per cui le prime sperimentazioni, alcune aperte al pubblico, partiranno la prossima settimana.

”La cavitazione idrodinamica – ribadisce all’ANSA Stefano Botto, socio fondatore Birrificio San Gimignano – permette così l’eliminazione di alcune fasi del processo produttivo, come la triturazione a secco dei grani e la bollitura del mosto, garantisce migliori proprietà strutturali della birra e una maggiore durata di conservazione”. Sul funzionamento spiega che ”praticamente una pompa spinge il mosto velocemente in un imbuto creando una forte pressione e quindi un innalzamento delle temperature permettendo di sostituire il processo di produzione di bollitura utilizzato per 10.000 anni sino ad oggi”.

La tecnologia è stata industrializzata dalla società Officina Meccanica G.b.l. S.r.l., con l’assistenza dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibimet) e di altre importanti aziende. ”Il nostro birrificio è coinvolto in questo progetto – conclude Botto – perché sono convinto che la ricerca sia un elemento fondamentale per creare una tradizione birraia italiana, e se vogliamo che questo duri nel tempo dobbiamo creare una tradizione”.

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