Ven 29 Mar 2024

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Betori: “Appello a vaccinarsi come atto di amore verso gli altri”

Firenze, non è mancato nell’omelia per il Te Deum di fine anno pronunciata dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nella Cattedrale la sera dell’ultimo dell’anno, “Il rinnovato appello a vaccinarsi come atto di amore verso gli altri, oltre che di oggettiva difesa dalle conseguenze più gravi per la salute personale”.

“Siamo a un tornante dell’ormai lunga vicenda della pandemia, un tornante che avremmo voluto come una svolta in positivo, in grado di condurci fuori dalla crisi, e che invece si sta rivelando come una forma diversa, ma non meno preoccupante, di una vicenda di cui non si intravede ancora la fine – ha detto il Cardinal Betori – occorre reagire a un clima di rassegnazione, di sfiducia, perfino di angoscia che si sta insinuando nella cultura diffusa e lasciarsi guidare dalla speranza”.

“La speranza è altra cosa rispetto all’ottimismo – ha sottolineato nell’omelia Betori – È uno sguardo nuovo sul mondo a partire da un valido fondamento” cioè “l’amore di Dio per l’umanità”, “la fiducia che Dio ha su di noi, è il motivo per cui anche noi dobbiamo guardare con fiducia al tempo che ci attende, perché, se lo vogliamo, può diventare tempo di salvezza”, “ci attende un tempo di speranza, ben fondata perché Dio non si dimentica di noi. Ci attende un tempo di responsabile solidarietà perché nella tempesta ci si salva solo insieme. Sono prospettive decisive”.

“Il virus muta – ha anche detto il cardinale Giuseppe Betori -, le precauzioni variano con esso, ma non cessano di limitare le nostre relazioni e la vita sociale, minacciando la tenuta dell’economia e quindi le prospettive del lavoro, la serenità delle famiglie, le condizioni dei più poveri. Sono lontani i tempi dell’ottimismo, ma purtroppo stanno erodendosi anche quelli della solidarietà, con l’insinuarsi di comportamenti egoistici, che minano la responsabilità e quindi il bene di tutti. Non può mancare, al riguardo, il rinnovato appello a vaccinarsi come atto di amore verso gli altri, oltre che di oggettiva difesa dalle conseguenze più gravi per la salute personale”.

“Il preoccupante calo demografico che affligge il nostro Paese – ha affermato poi il cardinale Giuseppe Betori, in un passaggio dell’omelia – si lega anch’esso a una paura, quella della vita e della sua responsabilità, aggravata dalla scarsa considerazione che cultura diffusa e scelte legislative concedono alla famiglia e alla generazione dei figli, tutto a vantaggio dell’individualismo egocentrico, concentrato sui diritti e dimentico dei doveri e delle relazioni. È una paura da sconfiggere con la speranza e il coraggio che ne nasce”.

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