Lun 6 Mag 2024

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Bancarotta fraudolenta, imprenditore fiorentino ai domiciliari

Un arresto ai domiciliari per bancarotta. L’accusa è di aver spolpato la Santa Felicita, impresa edile fiorentina che acquista ristruttura e vende immobili fino a portarla al crac. Per questo, Michele Giambra, 74 anni, imprenditore di origine siciliane trapiantato da decenni in Toscana, già noto, è stato arrestato.

L’imprenditore è finito ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Per lui è scattata anche la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno. Insieme a Giambra sono indagate le figlie, i generi e altre due persone. Anche per cinque di essi il gip del Tribunale di Firenze ha adottato la misura interdittiva.

Inoltre la Guardia di finanza ha sequestrato beni mobili e immobili per 900 mila euro, corrispondenti alle distrazioni operate a danno del patrimonio della fallita, che hanno reso altresì inefficace la procedura di riscossione dell’Erario. L’inchiesta per bancarotta è partita nel 2021 dopo che il tribunale di Fiernze ha dichiarato fallita la Santa Felicita.

Secondo le indagini per bancarotta condotte dal nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza gli indagati, attraverso una testa di legno, avrebbero azzerato il capitale della società con bonifici e prelievi e simulato la vendita di due magazzini e diversi terreni nell’Aretino, senza mai versare il prezzo pattuito, rendendo così inefficace la procedura di riscossione da parte dell’Erario dei debiti accumulati, pari a circa 700.000 euro, pari al 90% del passivo fallimentare. Infine, per ostacolare la ricostruzione delle condotte fraudolente e recare, così, ulteriore danno ai creditori, sarebbero state sottratte o distrutte tutte le scritture contabili obbligatorie.

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