In materia di fine vita “la competenza esclusiva è del legislatore statale”. E’ la posizione dell’Avvocatura dello Stato espressa durante l’udienza pubblica in Consulta sul ricorso del Governo contro la legge della Toscana sul suicidio medicalmente assistito. “L’esigenza di uniformità puo’ essere assicurata solo dal legislatore statate – ha affermato l’Avvocata dello stato Gianna Galluzzo che, assieme al collega Giancarlo Caselli, ha rappresentato la Presidenza del Consiglio.
Per il Governo, la legge regionale sarebbe in contrasto con i principi sanciti dall’articolo 117 della Costituzione. La disciplina del suicidio assistito, è la tesi sostenuta nel ricorso con cui e’ stata impugnata l’intera legge, rientra nella materia “ordinamento civile e penale” riservata alla “legislazione esclusiva dello Stato” in quanto “incide su diritti personalissimi, tra i quali quello alla vita e all’integrità”.
“Determinare un punto di equilibrio spetta esclusivamente allo Stato” ha sottolineato l’avvocato Caselli, secondo cui la legge della Regione Toscana sarebbe “in contrasto” con quanto sancito dalla Consulta con le sue sentenze in materia di fine vita.
“Non c’è stata alcuna invasione della potestà esclusiva dello Stato: noi siamo nell’alveo delle decisioni di questa Corte per cercare di dare sostegno alle persone in situazioni di sofferenza”. Lo ha detto l’avvocato Fabio Ciari, che in udienza alla Consulta ha rappresentato la Regione Toscana nell’ambito del procedimento sulla legge regionale in materia di fine vita impugnata dalla presidenza del Consiglio dei ministri.
La Regione chiede che venga rigettato il ricorso del governo.
“L’avvocatura dello Stato da’ una lettura riduttiva delle sentenze di questa Corte sul fine vita ritenendole circoscritte all’aspetto penalistico, ma siamo nell’ambito del diritto e tutela della salute” ha aggiunto Ciari. Secondo l’avvocato, il punto di equilibrio lo ha gia’ trovato questa Corte e la legge regionale lo ha mantenuto. Mentre l’avvocata Barbara Mancino ha sottolineato che la norma regionale “ha disciplinato esclusivamente le modalità organizzative delle Asl perché i principi sono quelli stabiliti dalla Consulta”.


