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Mar 26 Ago 2025
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ToscanaCronacaIntitolata a Sergio Staino la sala della Presidenza della Regione Toscana

Intitolata a Sergio Staino la sala della Presidenza della Regione Toscana

Una sala di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, è stata intitolata a Sergio Staino, in occasione della mostra a lui dedicata: un omaggio alla sua satira unica e al suo impegno civile.

Una sala di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, intitolata a Sergio Staino. A dare l’annuncio il presidente Eugenio Giani in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Sergio Staino – L’arte di vivere tra satira e impegno’, realizzata da Lucca Crea. Al maestro toscano sarà intitolata la sala Azzurra, al primo piano. “Chi è attaccato al colore azzurro, se ne farà una ragione – ha scherzato Giani – E’ un colore citato in tante grandi occasioni, ma si può fare a meno di una sala Azzurra per dare il senso della presenza, dell’autorevolezza, di quanto come toscani siamo legati alla figura di Sergio Staino”. Un’inaugurazione, ha ricordato, nell’ultimo giorno ‘utile’ della legislatura, perché da domani entra in vigore la par condicio. “Vogliamo rendere un omaggio istituzionale a Sergio Staino – ha aggiunto il governatore -. E’ un riconoscimento alla carriera artistica e professionale del maestro che ha fatto della sua pungente toscanità un tratto distintivo ed è anche un modo per trasmettere alle generazioni più giovani la sua eredità artistica e civile”. La Regione Toscana ha inoltre acquisito quattro opere originali di Staino, che saranno visibili all’interno della mostra a Palazzo Strozzi Sacrati. La mostra, supportata dalla Regione Toscana e prodotta da Lucca Crea, raccoglie un grande numero di opere originali di Sergio Staino, grazie alla disponibilità dei familiari, la moglie Bruna e i figli Ilaria e Michele, all’associazione Bobo e dintorni e anche al Comune e alla Biblioteca di Scandicci che hanno messo a disposizione le opere originali da loro acquisite e già esposte nella mostra al Castello dell’Acciaiolo da dicembre 2024 e marzo 2025. Vignette su lavoro, conflitti, ecologia, amore e famiglia. “Attraverso le battute argute del suo personaggio-simbolo Bobo – dice Emanuele Vietina di Lucca Crea – siamo invitati a riflettere su temi di valenza universale, mentre le vignette del maestro offrono uno sguardo ironico, ancora attualissimo sul mondo, perché in fondo dentro ciascuno di noi si nasconde un po’ del Bobo di Staino”. Il figlio del maestro, Michele, ha sottolineato come “il suo lavoro sia ancora molto attuale, credo che le vignette della mostra lo testimonino. Per noi è un onore grande, così come la dedica della sala che ci riempie di orgoglio”.