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Dom 29 Giu 2025
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ToscanaCronacaCondannato per reati fiscali, finisce in cella a 94 anni

Condannato per reati fiscali, finisce in cella a 94 anni

Condannato per reati fiscali finisce in cella a 94 anni. Un ex imprenditore si trova recluso da alcuni giorni nel carcere fiorentino di Sollicciano, nella cella del reparto clinico, come riportano alcuni quotidiani locali, per una condanna diventata definitiva per bancarotta fraudolenta, in seguito al crac di un’azienda avvenuto circa 15 anni fa, quando l’uomo aveva 80 anni.

Per lui una condanna arrivata in primo grado a quattro anni e otto mesi, contro la quale era stato fatto appello nel 2021. La corte d’appello, però, l’anno scorso ha confermato la pena. Nessun ricorso in Cassazione e la pena diventa definitiva. Il 94enne sarebbe in condizioni di salute precarie, claudicante, cammina appoggiandosi a un bastone e attraverso l’aiuto di un altro recluso.

“Questo sistema è malato. Al ministro Nordio chiedo di intervenire subito. Dopo le tante parole spese sul carcere fiorentino, deve attivarsi senza perdere tempo. Sostenere che il 90enne sia socialmente pericoloso è assurdo”. Così il garante toscano dei detenuti Giuseppe Fanfani sul caso del 94enne detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano, che lancia un appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“È una cosa incredibile, inumana, indegna di un paese sedicente civile – aggiunge in una nota -. Non avrei mai creduto di vedere, in oltre 50 di avvocatura, un 94enne in carcere. Non so e non voglio sapere di chi sia la colpa, anche perché tutti si tireranno fuori, ma ritenerlo compatibile con il carcere è inconcepibile”. Per Fanfani, “ritenere che, sottratto al proprio ambiente, sottratto alla propria vita ed ai propri affetti possa sopravvivere è inconcepibile. Questo è un sistema malato che non ammette umanità. Speriamo che, se i medici e i giudici ritengono sia meritevole di custodia carceraria, ci siano uomini di buona volontà che si adoperino per assisterlo e confortarlo in questo momento”. “Da parte mia auspico che il ministro, in prima persona, si attivi immediatamente, senza alcun indugio – conclude il garante -. Lo chiedo pubblicamente attraverso la stampa”.