Gio 18 Apr 2024

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🎧 Studiare e laurearsi in carcere: rinnovato l’accordo tra università e Regione

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🎧 Studiare e laurearsi in carcere: rinnovato l'accordo tra università e Regione
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Studiare e laurearsi in carcere mentre si sta scontando la pena prevista dalla legge. Questa opportunità si rinnova grazie al nuovo accordo triennale per le attività del Polo universitario penitenziario della Toscana che è stato sottoscritto oggi a Firenze, presso la sede della presidenza della Regione Toscana, in Palazzo Strozzi Sacrati.

L’accordo per consentire di studiare a chi è in carcere è stato firmato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, (presente l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli), dai rettori delle università toscane (Alessandra Petrucci per l’Università degli Studi di Firenze, Tomaso Montanari per l’Università per Stranieri di Siena, Riccardo Zucchi per l’ Università degli Studi di Pisa, e infine Gianluca Navone, come delegato del Rettore Roberto Di Pietra, Università degli Studi di Siena), e dal Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria rappresentato dal Provveditore Pierpaolo D’Andria.  Presente alla firma anche il Garante dei Diritti dei Detenuti della Toscana Giuseppe Fanfani.

La Regione finanzierà questo intervento con 120mila euro. “La firma di oggi – ha commentato il presidente Giani – dà sostanza ad un diritto fondamentale, il diritto allo studio, consentendo di poter raggiungere il diploma di laurea anche se si è in carcere. E’ quindi un accordo che riprende a pieno lo spirito della Costituzione italiana”. “Mi preme sottolineare l’importanza di questa intesa a livello sociale – dice l’assessora Serena Spinelli –. Grazie alle opportunità offerte dal polo universitario penitenziario, infatti, si possono aprire nuove possibilità. Avere questa prospettiva alimenta di gran lunga la possibilità di un reinserimento sociale. E’ un impegno che si rinnova”.

Complessivamente la popolazione carceraria in Toscana è composta da oltre 3mila persone detenute nelle carceri e 7mila in esecuzione in esterna. La possibilità di seguire i corsi universitari è destinata ai detenuti e ai soggetti che siano in possesso dei requisiti previsti. Il trend è in costante crescita.

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