āHate speech e violenza di genereā: l’attivista Carlotta Vagnoli incontra 300 studenti dei licei toscani: un incontro organizzato dal Corecom della Toscana al Cinema La Compagnia nel corso del quale lāautrice e attivista Carlotta Vagnoli ha incontrato oltre 300 studenti delle scuole superiori della Toscana che fanno parte del progetto āTrasFormare. Azioni per il contrasto alla violenza maschile contro le donne nel sistema educativoā.
Audio: Carlotta Vagnoli, autrice e attivista
Il Corecom della Toscana, nellāambito del progetto āTrasFormare. Azioni per il contrasto alla violenza maschile contro le donne nel sistema educativoā, promosso dalla Commissione regionale Pari OpportunitĆ in collaborazione con Regione Toscana, Corecom, Ufficio scolastico regionale, IMT Lucca, Lucca Crea e Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ha organizzato per questo giovedƬ 22 febbraio presso il Teatro della Compagnia, un incontro sul tema āHate speech e violenza di genereā, nel corso del quale lāautrice Carlotta Vagnoli ha incontrato oltre 300 studenti, e anche docenti delle scuole superiori della Toscana.
Grande la partecipazione da parte di studentesse e studenti che al termine dell’incontro hanno avuto modo di fare domande a Vagnoli. “Sono educatrice volontaria nelle scuole dal 2017, quello di oggi ĆØ stato un incontro molto partecipato. Sono belle occasioni durante le quali le ragazze i ragazzi possono aprirsi su argomenti che di solito non hanno modo di sviscerare. Questa ĆØ bellissimo ma non basta” Vagnoli ha portato l’attenzione sulla necessitĆ dello stato e delle regioni di investire in programmi di prevenzione e di educazione sessuale e affettiva nelle scuole “questo tipo di iniziativa dovrebbe iniziare alle scuole primarie”.
Nella diffusione della violenza verbale di genere, i social sono parte del problema? Secondo Vagnoli, che si ĆØ fatta conoscere come content creator su Instagram dove ha un grande seguito, no: “I social sono soltanto una rappresentazione di una cultura che i giovani hanno ereditato. Sono solo piĆ¹ rapidi, ĆØ quindi piĆ¹ difficile riconoscere chi ha usato parole d’odio, trovare il colpevole, le persone si sentono piĆ¹ autorizzate a farlo. I social potrebbero essere piĆ¹ tutelati: le piattaforme non moderano i contenuti perchĆ© un certo tipo di commento porta engagement, e la stessa cosa hanno iniziata a farla i giornali. Si capitalizza sull’odio, nei giornali come nella politica”
Hanno partecipato Marco Meacci, presidente Corecom Toscana,Ā Francesca Basanieri, presidente Commissione regionale Pari OpportunitĆ ,Ā Alessandra Papa, Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana,Ā Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale della Toscana, Bernard DickaĀ presidente Regione Toscana,Ā Alessandra Nardini, assessora allāIstruzione della Regione Toscana,Ā Matteo Mammini, avvocato.Ā ModeraĀ Carlotta Agostini, componente Corecom Toscana.