Gio 25 Apr 2024

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Valigie con resti: figlio coppia è vivo, detenuto Svizzera

Taulant Pasho, figlio della coppia scomparsa nel 2015 è vivo. Secondo quanto si apprende, risulta che Taulant Pasho si trovi in carcere nel cantone di Aargau dal 16 ottobre 2020 per il reato di furto con scasso e violazione di domicilio

Lo hanno accertato nelle loro ricerche i carabinieri insieme all’Interpol. Il figlio della coppia scomparsa era dato per irreperibile. Taulant Pasho evase dagli arresti domiciliari a Firenze nel 2016. La procura di Firenze ha provveduto a effettuare l’internazionalizzazione di un provvedimento di carcerazione definitivo a suo carico dato che in Italia deve scontare 3 anni e 11 mesi di reclusione per reati di droga.

L’ultimo ritrovamento è stata quarta valigia nella stessa striscia di terreno incolto delle altre tre, lungo la superstrada Fi-Pi-Li in ingresso nel capoluogo toscano, davanti al carcere di Sollicciano. Il quarto ritrovamento, favorito da una imponente pulitura del terreno sotto la carreggiata, permetterà la pietosa composizione dei resti a Medicina legale di un uomo e una donna, i cui corpi sono stati divisi in due valigie ciascuno dopo il duplice omicidio. Nella nuova valigia ci sarebbero le gambe dell’uomo, che mancavano finora.

Lui, Shpetimi Pasho, di origine albanese di 54 anni, ucciso con una coltellata alla gola, è stato individuato dal Ris di Roma grazie alla comparazione dattiloscopica delle impronte digitali, ricavate dal documento che fece per il permesso di soggiorno, con un dito che fa parte dei reperti delle valigie abbandonate. Ma anche un tatuaggio su un braccio ha aiutato l’identificazione, non tanto per il nome della città di origine, Valona che c’è scritto, quanto per le prime tre lettere del suo nome Shpetmi, Shp incise nella prima epidermide.

I resti della donna, a questo punto, potrebbero essere della moglie Teuta, 52 anni, lei uccisa, secondo i medici legali, in un pestaggio dove venne strangolata. Scomparvero entrambi nel novembre 2015 mentre erano in Toscana. Gli accertamenti medico legali puntano sul Dna e una delle figlie, Dorina Pasho, che vive tuttora a Castelfiorentino, è andata in caserma, al comando provinciale dei carabinieri di Firenze, anche con l’intenzione di sottoporsi al prelievo per favorire il confronto genetico, non solo per essere sentita dalla pm Ornella Galeotti e dagli investigatori. Nell’attesa dell’interrogatorio Dorina ha ridimensionato, la figura del fratello Taulent. L’uomo deve ancora scontare quattro anni di reclusione, sempre per reati legati agli stupefacenti. “E’ un piccolo spacciatore”, ha detto ai giornalisti Dorina volendo escludere che l’omicidio dei genitori sia dovuto a una vendetta, forse per un debito. “Se fosse stato un delitto per droga – ha aggiunto – non avrebbero aspettato i miei genitori”, che facevano avanti e indietro dall’Albania alla Toscana, “ma avrebbero ammazzato me o mio fratello, ci conoscevano tutti a Castelfiorentino”.

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