Case green, Europa Verde Firenze: dall’Europa una buona notizia, Governo non metta bastoni tra le ruote 

Raimondi, co-portavoce Europa Verde-Verdi Firenze: “Confidiamo -aggiunge Raimondi- che, nel recepimento della direttiva, lo Stato faccia le giuste considerazioni sul patrimonio storico ma mantenga l’efficacia del provvedimento senza gabbie ideologiche. Anche prevedendo  incentivi strutturali per tutti, graduati sul reddito, in maniera da non escludere nessuno in una fase di rimodulazione strategica dei nostri consumi energetici”.

“Una buona notizia finalmente!  La direttiva europea sulle case green è in linea con la direzione presa da anni dall’Unione: la decarbonizzazione con l’abbandono del fossile a vantaggio dell’’elettrico prodotto da rinnovabile, al fine di ridurre la dipendenza energetica, spesso da paesi instabili come la Russia o l’Algeria o il Golfo Persico, e, allo stesso tempo diminuire il più possibile le  emissioni climalteranti ,causa della crisi climatica” lo afferma Egidio Raimondi, co portavoce Europa Verde-Verdi Firenze, all’indomani dell’approvazione della direttiva sulle case green, nella seduta plenaria del Parlamento di Strasburgo.
“Europa Verde confida -aggiunge Raimondi-  che, nel recepimento della direttiva, lo Stato faccia le giuste considerazioni sul patrimonio storico ma mantenga l’efficacia del provvedimento senza gabbie ideologiche e con un bagno di realismo. Anche prevedendo  incentivi strutturali per tutti, graduati sul reddito, in maniera da non escludere nessuno in una fase di rimodulazione strategica dei nostri consumi energetici”
“La riduzione dei consumi e dei fabbisogni va di pari passo perché l’energia più pulita e meno costosa è quella non consumata” sottolinea il co portavoce di Europa Verde. Che prosegue “la reazione della destra di governo dimostra  tuttavia l’una visione assolutamente  anacronistica del mondo: quando  invece l’efficientamento degli edifici libera risorse con un processo virtuoso che in altri paesi sta producendo punti di PIL, anche a vantaggio delle famiglie, in quanto la riduzione delle bollette  aumenta la capacità di spesa, riduce i costi sanitari ed aumenta il valore degli edifici efficientati. Senza contare che l’industria dell’edilizia sostenibile e delle energie rinnovabili crea posti di lavoro e muove settori importanti dell’economia.
“Come si fa a non vedere tutto questo e sostenere che si mettano le mani in tasca agli italiani?!?! Come Europa Verde facciamo notare che le mani in tasca le mettono le multinazionali del fossile che aumentano vertiginosamente i prezzi e generano extra profitti miliardari con la complicità del governo che rinuncia ma tassarli”. conclude Raimondi.

Agricoltori: secondo giorno di presidio al casello Valdichiana

Stamane gli agricoltori aderenti al movimento Riscatto Agricolo hanno attuato stamani un corteo sulla viabilità esterna all’autostrada e intasato la rotatoria spartitraffico davanti allo svincolo, causando dei rallentamenti ai veicoli.

Un corteo sulla viabilità esterna all’autostrada che  ha intasato la rotatoria spartitraffico davanti allo svincolo, causando dei rallentamenti ai veicoli. E’ quanto accaduto stamattina al presidio degli agricoltori aderenti al cartello Riscatto Agricolo che dal 30 gennaio stanno protestando con centinaia di trattori davanti al casello dell’A1 Valdichiana.

La protesta è quella promossa dal movimento spontaneo Riscatto agricolo e segue i temi comuni già contestati dagli agricoltori di Francia, Germania e Belgio contro le politiche agricole della Ue. Le forze dell’ordine seguono sul posto lo svolgimento della manifestazione.

La rotonda è esterna all’autostrada del Sole e la presenza dei trattori causa dei rallentamenti al traffico sulla viabilità ordinaria. Lo svincolo è nel comune di Sinalunga (Siena) ma il serpentone di mezzi agricoli da due giorni occupa i terreni fino al vicino outlet Valdichiana Village, nel comune di Foiano (Arezzo). I due punti sono uniti da una strada di scorrimento veloce a carreggiata larga. Nei pressi gli agricoltori bivaccano da due giorni, notti comprese.

“Abbiamo trascorso un’altra notte tranquilla senza particolari problemi portando anche stamani la nostra protesta al casello A1 ma senza voler creare tensioni”, spiega Salvatore Fais, referente del presidio degli agricoltori in atto dalla rotonda dell’outlet al casello A1, pochi metri più avanti.

Una notte fatta di attesa, per l’incontro a Roma, con un occhio a quanto succede in altre parti d’Europa ma anche d’Italia dove la protesta degli agricoltori  si è fatta più veemente. “La notte – racconta uno dei manifestanti – passiamo il tempo a scambiare opinioni in una sorta di bivacco ma anche a riposare pronti per il giorno dopo. L’Europa ci massacra, vogliamo solo ciò che è giusto”.

Renzi: vogliamo gli Stati Uniti d’Europa, ma a Von der Leyen dico di non dare giudizi su nostra democrazia

Il sovranismo fa male all’Europa. Se tu alzi muri, finisce che ci resti intrappolato”. Così il leader Iv Matteo Renzi chiudendo la campagna elettorale a livello fiorentino al teatro romano di Fiesole, parlando di Europa.

“A Von der Leyen con grande rispetto dico che non ci aspettiamo giudizi sul nostro libero gioco democratico. Rivendichiamo il diritto di scegliere i nostri rappresentanti. Alla presidente della Commissione diciamo di rispettare il suo ruolo e lavorare per una Ue dove il presidente della Commissione viene eletto direttamente dai cittadini” lo ha detto  il leader Iv Matteo Renzi chiudendo la campagna elettorale al teatro romano di Fiesole, parlando di Europa. Renzi ha  poi aggiunto “chiediamo all’Ungheria di Orban di rispettare le regole europee, non chiediamo una cortesia, chi non rispetta le regole non può accedere al portafoglio europeo”.

Un intervento tutto incentrato sui temi del’Europa, quello di Renzi. Che ha sottolineato: “rinnovare oggi l’Europa significa che in tempi in cui la candidata del centrodestra dice che la pacchia è finita dopo aver rifiutato 200 miliardi dall’Europa diciamo che la nostra posizione è diversa dai sovranisti alle vongole. Noi siamo per l’Europa, non siamo per i confini, siamo per gli Stati Uniti d’Europa.

“L’Ue deve essere messa di fronte alle questioni più importanti” ha proseguito Renzi. “Penso al tema dei Balcani: la storia ci dice che sono una polveriera, lo sono sempre stati. Rischiano di esserlo ancora se l’Europa non li coinvolge da subito, a cominciare dall’Albania”. E ancora “il discorso di Putin è impressionante: anche solo evocare il nucleare come possibilità segna la fine degli sforzi portati avanti per 35 anni, a cominciare da Gorbaciov e Reagan per denuclearizzare il mondo. Il nucleare non è più un tabù, e non è un problema risolvibile ma segna la fine di ogni esperienza di vita su questo pianeta. Il paradosso è che mentre il mondo va verso il metaverso non riusciamo a proteggere il nostro pianeta”.  “Chi giustifica l’aggressione russa, come ha fatto Berlusconi, o chi non spiega la presenza dei militari russi in Italia durante la pandemia, come Conte, non si rende conto della serietà del momento” ha poi detto Renzi. “L’Ue deve individuare un proprio rappresentante speciale, lo diciamo da mesi, e siamo gli unici – ha aggiunto -. Perché accanto alle sanzioni ci deve essere la diplomazia per trovare canali di dialogo che partano da un’assunzione di responsabilità”.

Infine i temi di politica economica e sociale. “Penso ci sia un problema, 1 miliardo di euro dei cittadini toscani paga il reddito di cittadinanza, un miliardo delle tasse toscane va a pagare una misura che non serve per i poveri ma per quelli che fanno finta di trovare lavoro con i navigator, serve per garantire al M5s il voto di scambio. È mai possibile che il Pd possa inseguire il M5s su questa roba qua, per me folle, poi se scindono o no è una faccenda loro” e “credo che alle elezioni, il fatto che il Pd sostenga il M5s su questo tema, porterà molte persone a non votare Pd” ha concluso Renzi.

🎧 Geopolitica: chi sta vincendo la ‘guerra dei vaccini’?

Ne abbiamo parlato on il professor IGOR PELLICCIARI, docente di relazioni internazionali ad Urbino ed alla Luiss G.Carli

Case farmaceutiche che si combattono fette di mercato, vaccini ‘permessi’ ed altri ‘proibiti’, pacchetti vacanza con inoculazione annessa: intorno ai vaccini si stanno scatenando appetiti più diversi. E naturalmente, trattandosi di una questione molto sensibile dal punto di vista della salute ed avvertita come vitale, anche le diplomazie sono al lavoro per utilizzare i vaccini per allargare la propria influenza.

“La portata geo-politica di questa corsa è addirittura maggiore di quella già notevole che allo scoppio della pandemia riguardò la ricerca dei vari dispositivi medici di protezione dal virus, sui quali si registrò una nuova guerra degli aiuti con alcuni Stati-donatori a competere nell’assistere gli stessi beneficiari.Oggi sembra riproporsi un altro capitolo di questa vicenda, con al centro degli aiuti non più il materiale sanitario d’emergenza ma i vaccini, vero asset del momento£ dice il professor Igor Pellicciari. secondo cui esistono due modelli: il Vaccino occidentale (economico) e quello Orientale (politico).

il vaccino occidentale, sostiene Pellicciari è ‘privato, fatto da imprese, ha una finalità almeno in origine meramente commerciale, un controllo politico indiretto, è volto alla ripartenza del paese, e solo secondariamente ha un target internazionale, quello della cooperazione a livello strategico”. il vaccino orientale invece è “pubblico (statale), ha sin dall’origine una finalità geopolitica, un controllo politico diretto, un obiettivo nazionale volto alla creazione del consenso ed è volto alla creazione di alleanze attraverso la politica degli aiuti economico-sanitari per ampliare la propria influenza”.

“In questa terza fase pandemica la politica estera degli aiuti sanitari è dominata dai paesi del Vaccino Geopolitico Orientale che corrono quasi in solitaria una gara cui i paesi del “vaccino economico eccidentale” partecipano per ora con poca convinzione (si veda la campagna multilaterale Covax)” aggiunge il professore. “Donatori “politici” attivi nella prima fase pandemica, oggi sono assenti in parte perché presi dalla priorità “economica” della finalizzazione delle proprie campagne di immunizzazione e in parte perché non hanno un controllo diretto sulla produzione e distribuzione di vaccini che sono di natura privata e rispondono a logiche commerciali”.

“Per Bruxelles -sottolinea Pellicciari-  è un passo che implica due ordini di problemi. Nell’immediato, accettarlo con troppa convinzione significherebbe ammettere il fallimento non solo della strategia vaccinale multilaterale ma anche dell’intera impostazione privatistica scelta a monte per il vaccino economico occidentale. Ne risentirebbe la già consistente crisi di legittimità politica europea.Ancora più evidente sarebbe il cortocircuito del chiedere un vaccino di Stato alla Russia proprio mentre da alcuni anni questa è oggetto di un netto isolamento diplomatico da parte dell’Ue. Poiché non esiste il precedente di un beneficiario che mantiene sanzioni nei confronti di un suo donatore è prevedibile che le relazioni europee nei confronti di Mosca dovrebbero subire una revisione in senso distensivo ed espansivo.”

Vi è infine la posizione di Roma, divisa tra la necessità oggettiva di aprirsi ad altri vaccini, sostenuta peraltro da gran parte della pubblica opinione, e la difficoltà a fare uno strappo verso la Ue e muoversi bilateralmente, sia per la partita ancora aperta del Recovery Fund che per lo stesso carisma europeo e atlantista di Mario Draghi.

 

Raid Turchi in Siria: oggi manifestazione sotto consolato USA a Firenze

Alle 18.00 di oggi è prevista una manifestazione per i bombardamenti aerei turchi sul territorio del Rojava, nel nord della Siria. Il ritrovo sarà in Piazza Santa Maria Novella, per poi raggiungere il consolato USA a Firenze; l’iniziativa è promossa dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan.

“Il regime fascista turco di Erdogan, sconfitto alle ultime elezioni e segnato dalla crisi economica crescente, cerca di reagire alle difficoltà utilizzando l’arma del nazionalismo e della guerra contro i kurdi per recuperare consensi e mettere fine all’esperienza che si sta sviluppando in Rojava”, recita il comunicato rilasciato dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan che vedono una imminente guerra su quei territori, già martoriati dalla guerra allo Stato Islamico, come inevitabile conseguenza delle manovre “degli stati capitalisti e imperialisti, che cercano attraverso la guerra di espandere i propri interessi. E per fare questo, tutti gli attori regionali ed internazionali coinvolti, dagli USA alla Russia, dall’Iran alla Unione Europea, sono ben disposti a lasciare che la Turchia continui la sua guerra al movimento kurdo, dentro e fuori dai confini del paese, attraverso politiche di repressione, sostituzione etnica e di aperto sostegno a ciò che resta delle milizie jihadiste in Siria. Mentre Ankara continua ad utilizzare il ricatto dei profughi e dell’invasione migratoria come arma contro l’Unione Europea”.

“Come sta facendo da oltre 40 anni, il movimento kurdo non si arrenderà – prosegue il comunicato – Attraverso il PKK le YPG e le YPJ fà sapere che non ha intenzione di cedere alle minacce e in caso di occupazione turca difenderà il proprio territorio e resisterà come ancora resiste in Turchia”, perciò l’Assemblea tende a precisare che “come militanti internazionalisti continueremo ad opporci alle politiche di guerra e sfruttamento che i nostri governi sostengono direttamente anche quando in maniera ipocrita elogiano i kurdi per il loro contributo fondamentale nella lotta contro l’ISIS” e che sosterrà “il movimento kurdo ed il suo progetto di liberazione fondato su anticapitalismo, emancipazione di genere, ecologismo ed abbattimento delle frontiere nazionali, etniche e religiose”. “Continueremo – conclude l’Assemblea fiorentina per il Kurdistan – ad essere attivi nella solidarietà, portando con noi l’esempio di Lorenzo Orso Tekosher, giovane internazionalista morto combattendo in Rojava”.

Parteciperà a questa manifestazione anche l’Iniziativa antagonista metropolitana (Iam), che già ieri ha sfilato, con una cinquantina di persone, per le vie del centro di Firenze in segno di protesta dei raid turchi sui territori nord della Siria. “Ad essere sotto le bombe da oggi sono proprio gli uomini e le donne che hanno combattuto Isis in Siria – sottolinea in una nota l’Iam -, costruendo l’alternativa alle barbarie dello Stato Islamico, fatta di convivenza tra popoli, libertà di culto e democrazia. Sono le Ypg e le Ypj che uniscono il popolo arabo e curdo nella lotta per un futuro di pace e democrazie in Medioriente. Lo stesso futuro per il quale il nostro concittadino Lorenzo Orsetti ha donato la sua vita”.

“L’aggressione di Erdogan e il lasciapassare di Trump sono inaccettabili – prosegue la nota – e dovrebbero portare l’Ue ad intervenire per fermare il massacro in corso. Ma così ancora non è. Sarebbe doveroso che chi in questa città ha espresso massimo cordoglio per Lorenzo ‘Orso’ pochi mesi fa, il sindaco Nardella e il comune di Firenze, prendano posizione contro il massacro che la Turchia sta e vuole continuare a portare avanti”.

Il movimento ‘Fridays For Future’ si è detto a favore dell’iniziativa e parteciperà alla manifestazione, con l’obiettivo della difesa delle popolazioni colpite e della “rivoluzione ecologista del Rojava”. Come si legge dal comunicato rilasciato, nel Rojava “si sta sperimentando da anni una nuova forma di società che sfida il sistema capitalista che sta distruggendo il nostro pianeta, tenendo al centro l’ecologia, l’autodeterminazione delle donne e una democratizzazione radicale di tutti gli aspetti della vita. In questo territorio devastato dal profitto, dal disboscamento, dallo sfruttamento, dall’estrattivismo e dalle monocolture si sta tentando giorno dopo giorno di creare dal basso un nuovo equilibrio ecologico”.

“Nonostante i molti progetti in atto, come rimboschimento, creazione di riserve naturali e infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti eco-compatibile – prosegue il movimento ecologista – e l’aver impedito ad oggi a molte multinazionali come McDonald’s di aprire punti vendita e fare profitto su questi territori, le strutture dell’Autonomia Democratica sono ancora in una situazione materiale difficile, e in questo momento si trovano a dover far fronte a un attacco militare diretto che vuole distruggere questa esperienza rivoluzionaria”, perciò affermano di sentirsi “vicini ad una rivoluzione ecologica di questo tipo e ne traiamo esempio. Il Rojava non sarà una prateria per la speculazione delle grandi multinazionali che estraggono le risorse e inquinano per i loro profitti”.

Ue: Rossi, contro nazionalpopulismo unire tutti democratici

“Il nazionalpopulismo europeo lancia la sfida. Dobbiamo raccoglierla unendo tutti i democratici” queste le parole di Enrico Rossi, la sinistra “faccia della questione sociale e dell’eguaglianza il tema prioritario del suo impegno. Verrebbe da dire che questa è l’unica strategia sensata e possibile, oggi in Europa e domani in Italia” conclude il presidente della Toscana.

“Il nazionalpopulismo europeo lancia la sfida. Dobbiamo raccoglierla unendo tutti i democratici”. Lo scrive su facebook il presidente della Toscana, Enrico Rossi, all’indomani dell’incontro tra Salvini e Orban che, aggiunge “fa chiarezza”.

“Oggi in Europa e domani in Italia”, prosegue il governatore “Salvini e Orban hanno parlato di alleanze per le elezioni europee, con l’obiettivo di costruire una grande intesa politica di estrema destra xenofoba, nazionalista populista e illiberale, che va dai popolari fino ai neofascisti e alla Le Pen, e che, vincendo, possa “escludere i socialisti” dal governo dell’Europa e, ovviamente, i liberali e la sinistra”.

“Per battere questo disegno nefasto occorre un’ampia alleanza che vada dai socialisti, ai liberali, ai democratici fino a Tsipras e Podemos”, aggiunge Rossi convinto che debba avere come programma “di costruire un’Europa Federale, aperta, democratica e sociale, attenta ai diritti dei giovani e dei lavoratori. Un’Europa autonoma, libera dalle interferenze di Trump e di Putin, che vogliono distruggerla, e da eccessi di condizionamento dei cinesi, che vogliono comprarla”.

“Questa è la scelta politica da fare. Non capirlo è da miopi o peggio da idioti, nel senso, etimologico, di chi sta da sé, chiuso nel suo particolare, e quindi non capisce. Quando sono in ballo i valori fondamentali della nostra civiltà democratica europea, unirsi tra diversi e batterci insieme è un dovere morale a cui nessun democratico può sottrarsi”. sottolinea il presidente della Toscana.

“Solo così potremo provare a sconfiggere il nazionalpopulismo europeo o, in ogni caso, essere almeno all’altezza della sfida. La sinistra, dentro questa alleanza, faccia della questione sociale e dell’eguaglianza il tema prioritario del suo impegno, come in passato è stato e come deve tornare ad essere. Verrebbe da dire che questa è l’unica strategia sensata e possibile, oggi in Europa e domani in Italia”, conclude Rossi.

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