Tour de France: presentata edizione 2024, partirà da Firenze

Il 21 marzo l’avvio del countdown digitale in piazza della repubblica. Per la prima volta in 121 anni di storia il Tour de France partirà nel 2024 dall’Italia e precisamente da Firenze, attraversando dunque un sito Unesco.

L’111/a edizione del Tour, al via il 29 giugno 2024, è stata presentata a Parigi alla presenza tra gli altri del sindaco di Firenze Dario Nardella, che è il presidente del Comitato istituzionale del Grand depart del Tour de France 2023. Il 21 marzo la città di Firenze si tingerà di giallo per un grande evento, con l’avvio di un countdown digitale a 100 giorni dal via, in piazza della Repubblica. Il 27 giugno al piazzale Michelangelo ci sarà la presentazione delle squadre: il quartier generale del Grand depart del Tour sarà al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Il 29 giugno il Tour de France prenderà il via da Firenze con un percorso dalle Cascine a piazza della Signoria, dove ci sarà il taglio del nastro e lo start istituzionale. La prima tappa del Tour, da Firenze a Rimini, passerà da varie località della Città metropolitana di Firenze, attraversando i comuni di Bagno a Ripoli, Pontassieve, Pelago, Rufina, Dicomano, San Godenzo. Passando poi dal valico dei tre Faggi, la carovana gialla si dirigerà verso la Romagna.

“È un tour da record – ha detto il sindaco Dario Nardella -: la prima volta che parte dall’Italia, la prima volta da Firenze, la prima volta da un sito patrimonio mondiale dell’Unesco. A questo si aggiunge il fascino della grande storia del ciclismo: Bartali, Nencini e tutti gli altri campioni toscani e fiorentini. La partenza del Tour da Firenze ci farà rivivere le loro imprese. Sogneremo di nuovo quando vedremo sfilare nel centro storico della città, tra i monumenti più belli del mondo, tutte le squadre di questa grande competizione che, dopo le Olimpiadi e i mondiali di calcio, è l’evento sportivo più seguito al mondo”.

Nardella ricorda anche l’esperienza dei  mondiali di ciclismo  su strada del 2013: “Ricordo il grande entusiasmo con cui Firenze accolse quell’evento – afferma il sindaco che è presidente del Comitato istituzionale del Grand Depart del Tour de France del 2024 (non 2023 come indicato inizialmente in un comunicato) -. Vivo questo periodo di attesa con un’ansia sana e positiva e una grande emozione. Lo riempiremo di tanti eventi fino a giugno 2024”.

Tour de France, 20 milioni di Pil aggiuntivo per Firenze grazie all’indotto

Il Tour de France a Firenze potrebbe generare un aumento del prodotto interno lordo della città pari a 20 milioni di euro. Questa la stima fatta dal direttore del Centro studi turistici di Firenze Alessandro Tortelli.

“Oltre 500mila persone potrebbero seguire nell’area fiorentina e nelle strade della regione la fase preparatoria e la partenza della prima tappa a Firenze del Tour de France: nell’area fiorentina potrebbe essere generato un prodotto interno lordo aggiuntivo pari a 20 milioni di euro”. È la stima fatta in commissione sviluppo economico di Palazzo Vecchio, presieduta da Enrico Conti (Pd), a proposito del Tour de France 2024 che per la prima volta partirà dall’Italia con le tappe iniziali Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino.

Secondo la stima del Cst “potrebbero essere circa 162mila le presenze di spettatori che arriverebbero in città da fuori provincia, a queste potrebbero aggiungersi 138mila presenze di residenti tra Firenze e area metropolitana”, ci sarebbe inoltre “un innalzamento del tasso di occupazione dei posti letto fino al 90% a Firenze e al 60% negli altri comuni dell’area”. Inoltre, ha aggiunto Tortelli, “i componenti dell’organizzazione, dei team, dei media, della logistica dell’evento e gli spettatori che arriverebbero in qualità di ‘turisti pernottanti’ in città, nell’area metropolitana e in altri comuni della Toscana riverserebbero sul sistema economico una spesa di 20,7 milioni di euro.

Poi ci sono gli spettatori del Tour de France che arriverebbero a Firenze senza però pernottare: i consumi di questa fascia” dovrebbero portare una spesa “intorno ai 6,1 milioni. La stima dei consumi dei residenti è di 2,9 milioni. Almeno 9,6 milioni della spesa verrebbero destinati ai servizi della ristorazione, 9 milioni ai servizi della ricettività e 5,8 milioni alla rete commerciale. Il tasso di occupazione di strutture ricettive sarà su tutta una serie di aree intorno a Firenze, distanti dai 30 ai 50 km”. “Sono circa 2.500 gli operatori dell’informazione attesi, oltre 100 reti televisive trasmetteranno l’evento in 190 Paesi”, ha concluso Tortelli.

Tour de France partirà da Firenze, firmato storico protocollo per Grand Départ

Firenze, il Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia, e oggi sono state poste le firme sul protocollo d’accordo per l’organizzazione della Grand Départ, l’attesissimo via del più importante evento a due ruote: la prima delle quattro tappe nel Bel Paese, in programma tra Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte, partirà da Firenze.

A Roma, nella sede dell’ambasciata di Francia, il padrone di casa, l’ambasciatore Christian Masset, ha definito la Grand Départ in Italia “un evento di portata storica”. “Il Tour de France è l’appuntamento sportivo più guardato al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio”.

Il ciclismo è “una passione comune per Italia e Francia”, e le tre tappe nel Bel Paese “permetteranno al pubblico mondiale di conoscere le eccellenze italiane”, continua Masset. Il direttore generale del Tour, Christian Prudhomme, ritiene “quasi un’anomalia” aver aspettato così tanto tempo per avere una Grand Départ in Italia.

“Ringrazio le tre Regioni, il Coni e la Federciclismo per l’aiuto che ci hanno dato. Il Tour de France è sport, ma è anche cultura, storia, geografia, è soprattutto qualcosa che unisce. Tutti possono andare in bici, il Tour va visto come la ‘locomotiva’ di uno stile di vita più sostenibile”.

La tappa iniziale sarà molto più lunga rispetto al solito, “per mostrare tutte le bellezze e i luoghi eccezionali d’Italia”, aggiunge il direttore generale. “Vogliamo fare di questa Grand Départ una grande chance per accendere tutti i riflettori del mondo sul ciclismo italiano” ha sottolineato il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Per costruire col direttore Prudhomme “un progetto che guardi alla bicicletta a 360 gradi. Abbiamo calcolato che il ritorno economico per Firenze sarà di dieci volte superiore alla quota di due milioni di euro investiti, e porterà alla creazione di 400 posti di lavoro”.

“La mia terra, l’Emilia-Romagna, è abituata agli arrivi, alle partenze, all’ospitalità. Nella tappa che partirà da Cesenatico potremo ricordare un grande campione come Marco Pantani – ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – Il Tour de France è una grande festa popolare”.

Per il vicepresidente vicario del Coni, Silvia Salis, “è un giorno importante di cooperazione, perché i grandi eventi sportivi sono fondamentali per il nostro Paese: generano un indotto quantificabile e promuovono all’estero l’Italia, una Nazione straordinaria che per geografia e clima può ospitare qualunque evento sportivo. E questo si può fare grazie all’aiuto delle federazioni”.

La partenza del Tour in Italia “è un bel segnale, che lascerà una grande eredità nella storia – ha evidenziato il numero uno della Federciclismo italiana, Cordiano Dagnoni – una traccia indelebile per il cicloturismo nel nostro Paese, mentre secondo l’assessore allo sport del Piemonte, Fabrizio Ricca, “piemontesi e francesi sono quasi cugini”.

Tour de France: ‘Grand départ’ fra Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte

Firenze, è arrivata la comunicazione ufficiale: nel 2024 l’Italia per la prima volta ospiterà la partenza del Tour de France, la cosiddetta ‘Grand départ’, fra Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte.

Il percorso delle prime tre tappe della Grande Boucle 2024 è stato svelato ieri, 21 dicembre, con un evento a Firenze dal direttore del Tour de France di ciclismo, Christian Prudhomme; dal sindaco, Dario Nardella, e dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Si inizierà con la Firenze-Rimini, nel nome di due vincitori del Tour, come Gino Bartali e Gastone Nencini: una tappa da 205 chilometri con 3.800 metri di dislivello, e l’insidiosa salita del colle di San Marino a 7 chilometri dall’arrivo. Seguirà la Cesenatico-Bologna, tappa di 200 km appetibile per gli scattisti e con due passaggi dalla salita di San Luca (1,9 km con pendenza del 10,6%) prima dell’arrivo. La terza tappa, Piacenza-Torino, nei suoi 225 chilometri attraverso tre regioni comprenderà alcune delle strade della Milano-Sanremo, e proporrà un arrivo da velocisti.

“Il Tour de France non è mai partito dall’Italia in 120 anni, ed era una specie di anomalia, di incongruenza”, ha detto Prudhomme, sottolineando che “l’Italia è un grande Paese di ciclismo, un Paese appassionato, un Paese magnifico, un Paese che ci offrirà terreni sportivi molto interessanti e la bellezza dei suoi paesaggi. Ci saranno luoghi che sono patrimonio mondiale dell’umanità nei tre giorni del Tour de France in Italia: naturalmente, il centro storico di Firenze, i portici di Bologna per esempio, o i paesaggi vitivinicoli del Piemonte”.

Secondo il sindaco Dario NardellaÈ un evento storico, mai successo prima che il Tour partisse dall’Italia, e doppia soddisfazione perché parte da Firenze. Ringrazio Christian Prudhomme, direttore del Tour, perché hanno creduto nella candidatura italiana – ha affermato -, e il presidente Bonaccini che ha subito sostenuto la candidatura italiana con la costruzione di queste tre tappe e tutte le figure istituzionali che ci hanno seguito. È stato un grande lavoro di squadra, è un sogno che si realizza perché siamo di fronte all’evento sportivo più seguito al mondo dopo le Olimpiadi e il Mondiale di calcio quindi per Firenze è una promozione straordinaria, come mai abbiamo visto”.

“Con Nardella abbiamo inseguito un sogno e grazie a Prudhomme siamo riusciti a realizzarlo”, ha detto Bonaccini.

Maturità: Gino Bartali fra le scelte della prima prova

Insieme a Ungaretti, Stajano, Sciascia e il generale Dalla Chiesa , compare anche Gino Bartali tra le tracce del tema di italiano per la maturità di quest’anno. La famiglia del ciclista: ‘scelta insolita ma apprezziamo tantissimo’.

Lisa Bartali, nipote del campione dei pedali, racconta stupita della sorpresa: “un tema su mio nonno, Gino Bartali, non ce lo aspettavamo in famiglia ed è stata una bella sorpresa stamani, l’abbiamo apprezzata tantissimo. Dimostra che la sua è una figura sentita nel Paese, come campione dello sport e come personaggio storico”.

“E’ come se ci fosse stato un avvicinamento progressivo – spiega Lisa Bartali – perché negli ultimi anni ci siamo accorti, attraverso contatti sempre più numerosi, che stava salendo un notevole interesse per il nonno nel mondo della scuola. Da diversi anni di Gino Bartali si tratta con sempre più frequenza nella didattica delle scuole, non nei programmi ufficiali ma durante iniziative come il Giorno della Memoria o anniversari ed eventi particolari, perciò – continua la nipote di Gino Bartali – è stata una sorpresa che però non stupisce né me né i miei familiari che ci sia stato un tema dedicato alla sua figura di campione e di Giusto tra le Nazioni per le attività che durante l’ultima guerra fece per salvare gli ebrei”.

“E’ una scelta insolita, che lo colloca accanto a personaggi letterari, anche per questo la apprezziamo perché eleva ancora di più la figura del nonno”, prosegue Lisa Bartali. “Non so quanti giovani maturandi l’avranno scelto, non è un classico tema di maturità – aggiunge – ma certo su di lui c’è da scrivere molto: il suo ideale di sport, la sua vittoria al Tour de France che di fatto scongiurò una guerra civile in Italia dopo l’attentato a Togliatti, la fede cattolica professata apertamente, le ricerche storiche che hanno ricostruito la sua attività clandestina per salvare gli ebrei, gli argomenti per raccontare la sua figura non mancano” afferma in conclusione la nipote del grande ciclista scomparso.

Exit mobile version