Via dei Neri: tavolini pubblici sotto loggia del Grano contro ‘mangificio’

La proposta del consigliere di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi: “Impensabile che gli agenti della Polizia Municipale possano fare miracoli, soprattutto in assenza di norme precise. Anche con l’ordinanza che cosa cambierà? Dovranno fare multe a chiunque si sieda? E poi? I problemi non si risolvono con i divieti e basta.”

“Chiacchiere e distintivo, anzi chiacchiere e ordinanze: finora questa in sintesi l’azione del Comune in merito a via dei Neri. Due agenti a fungere da spaventa turisti che ad oggi non possono far altro che invitare ad alzarsi alle persone che gettano cartacce o abbandonano cibo, occupano gli scalini delle abitazioni o dei negozi, ma è impensabile che gli agenti della Polizia Municipale possano fare miracoli, soprattutto in assenza di norme precise da applicare” lo denuncia il consigliere di Firenze Riparte a Sinistra, Tommaso Grassi.

“. Certo, dopo la annunciata ordinanza potranno far applicare quella, ma dubitiamo che il Comandante riesca a redigere una ordinanza efficace e credibile: solo in via dei Neri, in 50 metri di strada sarà vietato sedersi sul marciapiede per pranzare, ma se si è senza cibo o bevande, se ci si siederà in piazza del Grano, sui Lungarni o peggio sulle gradinate della Loggia dei Lanzi in piazza Signoria andrà bene? Un atto che se funzionerà sposterà il problema altrove. Bel risultato. Pronti a vietare ovunque in centro storico di mettersi a sedere? ”

“In questi giorni -aggiunge Grassi-  dall’annuncio dell’amministrazione della ordinanza e della presenza massiccia di Polizia Municipale, stiamo andando a vedere quale sia la situazione, a vedere l’azione degli agenti e le reazioni dei turisti. La soluzione non può essere quella di spostare il problema altrove con delle ordinanze a tempo e militarizzare ogni metro quadrato: la questione va affrontata di petto, con soluzioni immediate e altre in prospettiva. Siamo convinti che anche con l’ordinanza comunale non cambierà granché. Gli agenti dovranno fare multe a chiunque si sieda? E poi? Ci vorranno decide di agenti, ogni giorno impegnati per sanzionare tutti e fare le multe. I problemi non si risolvono con i divieti e basta.”

“abbiamo chiesto -conclude il consigliere-   di usare l’area di piazza del Grano per mettere, al posto delle attuali concessioni private di dehors, sedie e tavolini da mettere a pranzo e togliere nel pomeriggio, che siano pubblici, di proprietà del Comune, a disposizione di tutti coloro che vogliono riposarsi e devono mangiare un panino o del cibo. Poi abbiamo chiesto che fossero i commercianti della zona, di concerto con le categorie, che si devono responsabilizzare nel gestire la situazione creatasi che danneggia anche loro: perché invece di mettere tutti intorno ad un tavolo si dice dal Comune che sarebbe contro i regolamenti? È fattibile, basta volerlo ma dal Comune non hanno voglia di prendere decisioni se non qualche ordinanza spot.”

Sollicciano, Grassi (Frs): “Condizioni inaccettabili per detenuti con queste temperature”

Il Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, ha sollecitato Comune, Regione e istituzioni a risolvere la situazione del carcere di Sollicciano. ”Quest’anno una nuova, e forse ancor peggiore, situazione coinvolge tutte e tutti i detenuti, di ogni sezione: i passeggi, dove alcune ore al giorno potevano uscire, sono stati repentinamente chiusi dopo il crollo in un solo cortile del muro”.

“Si tratta di condizioni inaccettabili in un carcere che possa definirsi dignitoso. Non si comprende come mai, ben consapevoli delle temperature a cui le celle, piccole e sovraffollate, possono arrivare a toccare si sia voluto chiudere tutti i passeggi in via precauzionale. Impossibile non supporre – prosegue Grassi – che la permanenza al chiuso di uomini e donne possa avere anche ripercussioni negative sul clima dei rapporti sia di chi è detenuto che verso il personale che ci lavora, sia che questo sia della polizia penitenziaria, che sanitario o educativo. Si tratta quindi di una vera emergenza che non va in alcun modo sottovalutata dalle autorità”.

“Chiediamo quindi a Comune, Regione e istituzioni carcerarie – aggiunge Grassi – di attivarsi immediatamente per risolvere la situazione che stanno vivendo uomini e donne, recluse per i loro reati, ma a cui è riconosciuto il diritto di quattro ore al giorno per poter uscire. Al Comune ricordiamo che il carcere è parte del nostro territorio e come tale chi vi è recluso ha diritto all’attenzione dell’amministrazione comunale in questi momenti.”

”Non è certo nuovo il problema strutturale al carcere di Sollicciano– conclude Grassi – ma non può neppure essere la scusa per paura di non saper gestire adeguatamente la sorveglianza, che già deve subire una drastica riduzione rispetto all’organico e il cui personale risulta minore nel periodo estivo, per sottrarre un diritto ai detenuti e obbligarli a rimanere nei pochi metri quadrati a disposizione nelle celle con questo caldo torrido”.

Castello, Sinistra: “Da Palazzo Vecchio un regalo ai privati per milioni di euro”

“Infatti -puntualizzano i consiglieri- se l’obiettivo di ridurre le volumetrie può apparire condivisibile e senza dubbio auspicabile, se questo viene fatto e autorizzato dal Comune eliminando opere pubbliche a carico del privato significa anche fargli un gran piacere. Infatti l’eliminazione dell’onere di gestione del parco di Castello da 80 ettari equivale a far risparmiare alla proprietà diverse decine di milioni di euro che andranno a finire sulla testa dell’amministrazione comunale, che sarà sicuramente in difficoltà a reperire qualche milione di euro per ogni anno di gestione”.

“Non ci si venga poi a dire che bisognerà costituire una società per la gestione con privati interessati ad investire con nuove strutture redditizie nel parco. Sembra un libro già scritto ma su cui l’impegno nostro sarà massimo per fare chiarezza, non fare alcun piacere alla proprietà e rendere tutto assolutamente trasparente e senza favoritismi” concludono Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi.

“La variante al piano urbanistico di Castello non introduce alcuno sconto ai privati, l”opposizione diffonde fake news estive e dopo tanti anni di presenza in Consiglio comunale non è ancora in grado di leggere gli atti”. Così l’assessore all’urbanistica di Firenze Giovanni Bettarini in merito alle affermazioni dei consiglieri Grassi, Collesei, Trombi, Verdi e Rossi sul parco di Castello.

“Il vecchio Pue – spiega Bettarini – non prevedeva affatto la gestione del parco a carico del privato, ma la concessione al privato del solo laghetto, ora non più previsto. La convenzione del 2005 stabiliva infatti l’assegnazione in concessione d’uso gratuito del laghetto al privato per 66 anni, con uso esclusivo delle acque per fini ludici-ricreativi e relativi vantaggi economici per il privato. La gestione non era estesa all’intero parco pubblico, ma a una porzione limitata alla zona del laghetto artificiale, di eventuale realizzazione e di dimensioni da definire. Aver eliminato questo aspetto nella convenzione della variante al Pue – aggiunge – non equivale quindi a un risparmio per il privato, ma al contrario a un minor vantaggio, non essendo più previsto l”utilizzo in via esclusiva di uno spazio pubblico. Sarebbe importante che i consiglieri di opposizione mettessero maggiore attenzione nella lettura degli atti, in modo da evitare di diffondere fake news senza alcun fondamento”.

Grassi (FRS): a Mercafir spese ‘pazze’ per rappresentanza e sponsor

Tra le spese denunciate dal consigliere di Firenze riparte a Sinistra, “oltre 20mila euro per una cena natalizia, con allestimenti di gran classe, a cui hanno partecipato 120 fortunati ospiti”

Spese esose, alcune delle quali non  “accettabili e adeguate per una società pubblica”:  è questa l’accusa verso la gestione del preidente Giacomo Lucibello, mossa del conigliere comunale di Firenze Riparte a Sinistra, Tommaso Grassi, che oggi ha tenuto una conferenza stampa in merito.

Qualche esempio? “Oltre 20mila euro per una cena natalizia, con allestimenti di gran classe, a cui hanno partecipato 120 fortunati ospiti. Un costo paragonabile a quello di un matrimonio”.  

“Per l’anniversario dalla nomina di  Lucibello a presidente di Mercafir, società partecipata del Comune che gestisce il mercato ortofrutticolo, senza voler sollevare casi di irregolarità – ha spiegato il consigliere – ne abbiamo passato in rassegna le spese di rappresentanza, scoprendo che alcune di esse non sono accettabili e adeguate per una società pubblica”.

Oltre ai 20mila euro per la cena di Natale, Grassi menziona l’ “accordo di sponsorizzazione con la Fiorentina da oltre 10mila euro annui, nell’ambito del quale la società comunale ha ricevuto un abbonamento per il campionato e la Coppa Italia con accesso ad area autorità e parcheggio vip. Quale beneficio ha tratto la società da queste attività?”, si domanda il consigliere.

E, in proposito, Grassi annuncia anche, “al fine di evitare che i nominati nelle partecipate possano ripercorrere le orme di Lucibello”, la presentazione in Consiglio comunale “di un atto formale per chiarire che feste ad invito, cene di gala e abbonamenti sportivi non possano essere pagati con i soldi pubblici se non connessi alla mission della società”.

A stretto giro la replica della Mercafir. “Quella che viene definita una festa costosa in grande stile non era che una cena di Natale con i dipendenti e gli operatori Mercafir, e la sponsorizzazione che l’azienda ha fatto alla Fiorentina è l’inizio di un percorso per investire in progetti di visibilità di una realtà così grande e importante per la città ma poco conosciuta” qeusta la risposta del  presidente Giacomo Lucibello. “Non si è trattato di una festa vip, bensì di una cena che ha coinvolto tutto il mercato e tutta la Mercafir . Tutti gli operatori, le società del Centro Alimentare Polivante e tutti i dipendenti hanno ricevuto l’invito alla festa. Una giornata che ha visto la presenza di molte persone all’interno dell’area mercatale e che ha consentito di cominciare il controllo degli accessi e del perimetro dell’area, oggi a regime, con cancelli, tessere e presenza della Polizia Municipale e della Guardia di Finanza. Si è trattato dunque di un evento che ha portato all’attenzione di molti l’attuale situazione di Mercafir che è un luogo di lavoro per 1500 persone ed è un’area di aggregazione di imprese e di attività di interesse pubblico e sociale. Un’area di Firenze al servizio dei fiorentini”. “L’accordo stipulato con Fiorentina – spiega ancora il presidente Mercafir – si inserisce invece in un percorso promozionale: il ritorno di immagine ed economico di queste iniziative è evidente ed ha consentito non solo di esaltare il ruolo di entrambe le realtà sul territorio ma anche di evitare il costante accostamento quale ostacolo l’una dell’altra”. “Per attrarre nuovi concessionari e nuove aziende all’interno dell’area mercatale, come già stiamo facendo anche nell’anno in corso, la società deve investire in progetti di visibilità”.

Infine, conclude Lucibello “anche se Grassi mi definisce ‘inesperto’, nel primo anno da presidente della Mercafir, grazie alla costante ricerca di nuove linee di guadagno, siamo riusciti a ridurre i costi e mettere le basi per incrementare i fatturati attraverso la ricerca di nuove linee di ricavi”

Bocciodromo dell’Albereta verso la demolizione. La protesta degli anziani soci: ‘una guerra insensata’

La costruzione del Bocciodromo in via dell’Albereta 1 risale agli anni 70, e quest’anno, dopo quattro decenni in cui la struttura ha fatto da punto di ritrovo per numerosi pensionati, nonni e genitori, si discute la sua demolizione. La forte protesta dei soci ha fatto ottenere un rinvio della demolizione, ma il destino della struttura rimane indefinito.

La motivazione è da ricercare nelle legge regionale 21 del 2012 in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua, ed è la stessa che ha portato il Comune di Firenze a elaborare un progetto di riqualificazione complessiva per la riva sinistra dell’Arno sul lungarno Ferrucci per adeguare e sostituire parzialmente gli immobili esistenti, compresi, oltre al Bocciodromo, gli impianti di Rari Nantes e Canottieri. L’Amministrazione aveva individuato per l’aggiornamento questi immobili secondo quanto definito nella legge regionale 21, nelle fasce di larghezza 10 metri.

C’è però una differenza importante, perchè per Rari Nantes e Canottieri nel 2016 è stata apportata una modifica della legge che ne ha garantito l’assoluta conservazione in virtù della loro ”funzione di interesse pubblico storicizzato”. La modifica infatti prevedeva che ‘il divieto assoluto di edificazione in alveo’ non si applicasse più per i ‘manufatti sostitutivi o adeguativi di manufatti esistenti nei tratti urbani dei fiumi, finalizzati a garantire funzioni di interesse pubblico storicizzate (ovvero quelle presenti in modo continuativo senza soluzione di continuità da almeno quaranta anni)’.

Per lo storico Bocciodromo dell’Albereta invece non è avvenuto lo stesso, e questo a causa del fatto che, nonostante la costruzione dei campi da bocce risalga al ’72, la società non riesce a dimostrare che sia stata realizzata prima del 1976, non rientrando quindi nei 40 anni che ne certificherebbero la storicità.

Il tutto ha suscitato una forte protesta da parte dei cittadini fiorentini e di alcuni esponenti politici del Comune. Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, il 16 luglio, giorno in cui era prevista la demolizione poi rinviata di dieci giorni, aveva dichiarato: “In queste ore si demolirà il bocciodromo dell’Albereta, che dagli anni 70, è un luogo di aggregazione e sport del Quartiere 3 di Firenze. E’ un danno e una sconfitta per tutti. Perché non si è trovata una soluzione come avvenuto per la Rari, eppure condividono lo stesso tratto di Arno? Un’amministrazione che usa due pesi e due misure non è equa.”

Al posto del Bocciodromo era prevista la costruzione di un campo da beach volley, che avrebbe però attirato un’utenza più giovanile e avrebbe lasciato fuori i numerosi anziani affezionati alla storica struttura, luogo d’ incontro ormai affermato.

I cinquanta soci dell’Asd Bocciofila Albereta e il presidente Marco Foggi avevano chiesto un riesame del progetto all’Amministrazione e avevano occupato pacificamente l’impianto per fermare le ruspe, ottenendo così il rinvio di 10 giorni.

«Il bocciodromo è un luogo di aggregazione per gli anziani del Quartiere 3, un punto fermo per gli atleti iscritti al Fib, che in ogni momento possono usufruire dell’impianto e uno spazio dove i diversamente abili assistiti dal Cse di Coverciano svolgono da anni le loro attività. Questa demolizione è insensata» – aveva dichiarato Foggi.

La gara d’appalto per la demolizione dell’impianto è stata bandita dal Comune già nell’aprile del 2016 per un valore di 174.240 euro. Dopo il rinvio di dieci giorni della demolizione, risalente allo scorso 16 luglio, l’Amministrazione fiorentina non si è ancora pronunciata e le piste rimangono per questo aperte tutti i giorni e più frequentate che mai.

”E’ continuando a giocare che speriamo di vincere quest’insensata guerra”.

Firenze: opposizioni contro nuovo assessore Fratini (PD), assente in Consiglio

In Palazzo Vecchio opposizioni all’attacco per l’assenza, stamani in Consiglio comunale, del neo assessore alle politiche interculturali Massimo Fratini alla comunicazione formale del suo ingresso in giunta (effettuata dalla vicesindaca Cristina Giachi).

“È indecente che l’assessore Fratini sia assente in aula il giorno in cui il Consiglio Comunale dibatte della sua nomina.”- ha affermato il consigliere di Fdi Francesco Torselli.

”Non conosciamo le motivazioni della sua assenza- aggiunge Torselli- ma qualsiasi esse siano, avrebbe potuto chiedere lo slittamento di una settimana di questo dibattimento. L’assenza è una mancanza di rispetto gravissima al Consiglio ed ai fiorentini”.

Toni simili a quelli usati da Tommaso Grassi, di Firenze riparte a sinistra: “L’assenza di Fratini è inqualificabile. E’ una mancanza di rispetto del Consiglio comunale. Avevamo chiesto, insieme alle altre opposizioni, di essere presente alla prima seduta utile per relazionare sulle sue deleghe. La situazione che si è verificata rasenta il ridicolo”.

A parlare di “mancanza di rispetto”, per l’assenza dal Consiglio di “Fratini e del sindaco Dario Nardella”, è anche la consigliera di Pap Miriam Amato: “Purtroppo il Consiglio comunale è ormai svilito e umiliato dell’arroganza del Partito Democratico, che imbavaglia le discussioni: questo organo è ridotto da organo di indirizzo e controllo a passacarte della Giunta”, accusa la consigliera.

“Questa mattina – aggiungono infine i rappresentanti in Consiglio di Mdp Alessio Rossi e Stefania Collesei – abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione di quanto scarsi siano il rispetto istituzionale e la considerazione del Consiglio Comunale da parte di questa Giunta”.

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