Grassi (FRS) “Caos su 16 nuovi vigili assunti”

Grassi: “I  16 nuovi agenti  tra affiancamento in strada e formazione in itinere, arriveranno alla fine del contratto e dovranno lasciare il lavoro”. “Solo polemiche sterili”  replica l’assessore alla sicurezza  Gianassi

Lo ha detto Tommaso Grassi, capogruppo di ‘Firenze riparte a sinistra’, rispondendo a un question time al consiglio comunale di Firenze.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il consigliere comunale.

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I 16 agenti – otto uomini e otto donne, tutti di età tra i 20 e i 30 anni – sono entrati in servizio per sei mesi, grazie al contributo della Fondazione Cr Firenze.
Grassi, in particolare, ha espresso dubbi su come “i nuovi assunti” siano in grado di “svolgere la propria funzione in così poco tempo e essere inseriti nelle turnazioni sul territorio”.
Secondo il capogruppo di Firenze riparte a sinistra “c’è solo tanta confusione o almeno è questo quello che percepiamo dalla seduta del Consiglio comunale.

“Sugli agenti a tempo determinato non c’è nessun caos e quelle del consigliere Grassi sono solo polemiche sterili”. E’ la replica dell’assessore alla sicurezza del Comune di Firenze Federico Gianassi alle dichiarazioni di oggi, nel question time del Consiglio comunale, del capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi che si era domandato se “i nuovi assunti” sono in grado di “svolgere la propria funzione in così poco tempo”. “Essendo a tempo indeterminato – ha detto Gianassi – il contratto deve avere una durata e i sei mesi previsti corrispondono al progetto cofinanziato dalla Fondazione Cr Firenze. Ma l’affermazione di Grassi che la formazione ‘brucerebbe’ la quasi totalità del contratto è priva di fondamento”. Gli agenti, specifica una nota del Comune di Firenze, fanno due settimane di formazione di cui una in aula e la seconda in strada e quindi già sono a lavoro. Su 24 settimane di contratto, vuol dire che lavorano il 96% del monte ore previsto. “I vigili a tempo determinato rappresentano una opportunità in più che mettiamo in campo per rafforzare la nostra presenza in strada – ha concluso Gianassi -. Contestualmente stiamo lavorando anche a un concorso per l’assunzione di 50 agenti che verranno portati a 100. Quindi nei primi mesi del prossimo anno avremo anche 100 nuovi agenti a tempo indeterminato”

Si-Toscana e Firenze Riparte a Sinistra, lanciano campagna ” Via amianto da nostra acqua”

Gli acquedotti toscani versano in pessime condizioni, con perdite elevate o elevatissime, scarsa manutenzione, bollette salate e pochi investimenti: tutti i frutti della gestione privatistica della risorsa idrica, in spregio ai risultati del referendum sull’acqua, affermano Trombi, Grassi e Verdi (Firenze Riparte a Sinistra – Comune di Firenze), Fattori e Sarti (Sì Toscana a Sinistra – Regione Toscana).

“Non solo – aggiungono i consiglieri – negli stessi acquedotti ci sono quasi 2000km di tubi che contengono amianto, ormai vetusti e spesso in cattive condizioni, che portano l’acqua potabile nelle nostre case. A seguito di numerose iniziative, portate avanti da comitati locali, gruppi consiliari fra cui anche Firenze Riparte a Sinistra e Sì Toscana a Sinistra, l’Autorità Idrica Toscana ha dato il via ad un monitoraggio per verificare se tali condutture liberano fibre di amianto, e nel report del Febbraio 2018 è emerso che ben 59 prelievi, in 33 diversi comuni, hanno registrato la presenza di fibre di amianto disciolte nell’acqua.”

“Abbiamo deciso – sottolineano – di avviare una campagna regionale, coinvolgendo i comuni, la Regione e la cittadinanza, all’interno della quale avanziamo alcune domande e richieste. In due casi, a Marina di Pisa e ad Agliana, dove la concentrazione di fibre per litro è stata rispettivamente di 881637 e 707250, è stato deciso di procedere alla sostituzione dei tubi a monte del prelievo e di sospendere i prelievi, e vorremmo capire chi ha preso tale decisioni e soprattutto su quali basi.”

“E’ nostra intenzione – proseguono – che venga applicato il principio precauzionale, e si fissi a zero la soglia massima accettabile di fibre di amianto nell’acqua potabile, si sostituiscano con urgenza tutte le tubature a monte dei prelievi che hanno registrato presenza di fibre di amianto disciolte in acqua e si programmi la sostituzione, nel breve periodo, di tutte le tubature contenenti amianto ancorché integre. Crediamo che sia necessario tali sostituzioni vengano realizzate attingendo agli utili generati dalle partecipate che gestiscono la risorsa idrica.”

“Infine – concludono – crediamo sia opportuno avviare uno studio regionale sugli effetti dell’amianto disciolto in acqua sulla salute umana.
Stiamo depositando una mozione ed una interrogazione ad hoc al Comune di Firenze e ci auguriamo che atti analoghi vengano presentati in tutti i comuni della Toscana.”

ZTL: dibattito estensione divieto, rivivere il centro con mezzi pubblici

ZTL: “Alle categorie economiche contro la chiusura alle auto, il Comune risponda con un piano ambizioso per portare con i mezzi pubblici, i clienti nel centro storico. Giusto ma azzardato chiudere il centro senza un piano alternativo del trasporto pubblico”

“Nel dibattito tra chi vorrebbe abolire la ZTL e creare due aree pedonali con staffe di attraversamento per i mezzi privati e chi ritiene, come l’amministrazione, che vada bene così e propone di allungare la durata del divieto anche alla domenica, crediamo che se l’obiettivo è condivisibile non si possa rinunciare alla ZTL neppure a trent’anni dal suo debutto. Se l’obiettivo del Comune e delle categorie è quello di riportare i fiorentini a vivere il centro, noi lo condividiamo e apprezziamo che sia stato sgombrato il campo da chi invece attacca la ZTL solo perché rende impossibile la sosta di chiunque davanti alla porta della propria attività. All’incontro di metà settembre”, suggeriscono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi “il Comune si presenti davanti alle categorie economiche con un piano ambizioso per portare con i mezzi pubblici, i clienti nel centro storico. Solo così possiamo far rivivere il centro storico per chi vuol venire a mangiare, a vedere un film o a teatro, fare una passeggiata o per lo shopping”.

“Per l’estate abbiamo ritenuto giusto, anche se azzardato, chiudere il centro senza un piano alternativo del trasporto pubblico, e adesso è indispensabile per dare una risposta alle categorie e non rendere una isola deserta le strade. Alla malamovida non è pensabile rispondere con la desertificazione e l’abbandono totale della sera e della notte di una parte della Città: in entrambi le condizioni, estreme, la città di Firenze non sarebbe vivibile in sicurezza e tranquillità né dai residenti, né dalla cittadinanza. Appoggiamo la proposta del Comune di aprire un varco temporale nel pomeriggio per lo scarico-carico delle attività commerciali e dei negozi che si trovano nell’area vietata ai mezzi privati, perché”, continuano gli esponenti di Firenze riparte a sinistra “risponde alla necessità di alleggerire la corsa mattutina alle consegne e supporta l’economia delle attività commerciali artigianali che hanno bisogno di far caricare o scaricare beni difficilmente trasportabili”.

“Riteniamo che anche il Consiglio comunale debba svolgere il proprio ruolo e avremmo gradito che, anche dopo la recente commissione avuta con le categorie economiche prima della pausa estiva, fosse avviato prima e dopo l’incontro con l’amministrazione di metà settembre una interlocuzione anche con i gruppi consiliari. Disponibilità al dialogo che confermiamo, nella schiettezza delle proprie posizioni, così come l’interesse a fare un giro notturno con loro stessi per vedere la situazione attuale e le situazioni critiche che hanno evidenziato al provvedimento comunale. Non accetteremo mai l’abolizione della ZTL”, concludono Grassi, Trombi e Verdi “e confermiamo la nostra posizione a favore di un ampliamento del divieto, ma certo va fatto intelligentemente, tutelando la residenza, tendendo a far rivivere il centro per i fiorentini, predisponendo servizi e sistemi di trasporto pubblico adeguati alle esigenze e alle peculiarità di Firenze, e non rifuggendo dal confronto con chi vive e lavora”.

Sinistre: governo annulli conferenza aeroporto Firenze 

“Il governo annulli la conferenza di servizi del 7 settembre per il progetto di potenziamento dell’aeroporto di Peretola”. A chiederlo è un gruppo di esponenti di partiti e sigle di sinistra in Toscana: Ciccio Auletta (capogruppo “Diritti In Comune” al Comune di Pisa), Tommaso Grassi, Giacomo Trombi, Donella Verdi gruppo consiliare “Firenze Riparte a Sinistra” – Comune di Firenze, Leonardo Becheri (Rete delle Città in Comune – Prato), Andrea Martinelli (Sinistra Italiana – Prato).

Si tratta, spiegano gli esponenti di sinistra, “di un appuntamento pre-organizzato da necessità ad arte precostituite, ovvero la presunta urgenza da parte degli ‘interessati’ di mettere in sicurezza l’aeroporto fiorentino, quando gli stessi per 15 anni hanno di fatto omesso di fare i controlli sulla sicurezza dell’attuale”. Se il governo non annullerà la conferenza, proseguono, “dimostrerà che gli approfondimenti di Toninelli & C. erano parole al vento, e non ce ne stupiremmo. E la Regione faccia pressione perché si vada in questa direzione, se non altro per rispetto degli atti che essa ha approvato, che paiono essere diventati carta straccia visto che si parla di un nuovo progetto, diverso da quello su cui si è basato l’iter portato avanti fino ad ora. Considerato che – a quanto risulterebbe – dei 941 file del progetto, 914 hanno subito modifiche, mentre sono circa 190 i documenti del tutto nuovi, giustamente alcuni consiglieri comunali e alcuni sindaci hanno lamentato lo scarsissimo tempo per studiare le carte”.

Casa Firenze: operazione Invimit, Grassi e Amato “Comune svende patrimonio”

L’accordo tra il Comune di Firenze e Invimit (Investimenti immobiliari italiani), la societa’ controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, “doveva essere una operazione ventennale che portava risorse fresche” nelle casse di Palazzo Vecchio. Invece “si e’ trasformata in una svendita di parte del patrimonio immobiliare”. A dirlo sono Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Miriam Amato (foto), capogruppo di Potere al popolo e Giuseppe Cazzato, inquilino delle case popolari ed esponente dei Cobas nella rsu del Comune dopo che “a fine giugno sono stati venduti 3 dei 42 appartamenti conferiti alla fine dello scorso anno dall’amministrazione nel fondo immobiliare di investimento ‘Sviluppo Italia’”, di Invimit.

“Ricostruendo la vicenda- spiegano- il Comune ha ceduto gli appartamenti al fondo con uno sconto di oltre il 13% sul valore commerciale reale, incassando solo il 30% del totale, ovvero poco piu’ di 3 milioni di euro”, visto che “probabilmente, per difficolta’ di ‘Sviluppo Italia’, i restanti 7 milioni circa dell’operazione arriveranno alla chiusura del fondo ventennale”. Non solo, Invimit “sta vendendo a prezzi stracciati facendo il lavoro sporco per conto del Comune”, tuona Grassi (foto sotto). Cosi’ “due case da oltre 70 metri quadrati ciascuna, sul piazzale Michelangelo, con qualche centinaio di metri quadrati di giardino confinanti col giardino dell’Iris, sono state vendute a poco piu’ di 230 mila euro. Oppure un appartamento da 6,5 vani in via dello Sprone, in pieno centro storico, e’ stato venduto a 336 mila euro”.

Grassi dichiarazioni caldaie“La vendita dei tre appartamenti e’ stata fatta senza nessuna trasparenza, contravvenendo ai principi di legalita’ e di convenienza economica per il Comune: dove e’ stata la convenienza economica nel vendere 42 appartamenti con un ritorno economico di appena 3 milioni di euro?”, chiede Cazzato. Il resto dell’operazione, infatti, “rientra nella logica degli investimenti ad alto rischio, come e’ quello di ‘Sviluppo Italia’. Un fondo chiuso, con scadenza ventennale, che non garantisce ne’ il rimborso delle quote, ne’ nessun tipo di rendimento. Un fondo che, a due anni dalla costituzione, ha solo 67 milioni di euro, a fronte di un target che dovrebbe essere intorno ai 500 milioni e che quindi rischia di chiudere prima ancora di valorizzare il patrimonio”. Per Cazzato, in sostanza, “tutta questa operazione e’ stata fatta alla faccia dei senza casa”, anche perche’ per farla “sono stati trasferiti 96 inquilini in case del Comune, la maggior parte nelle case di viale Giannotti appena costruite”. Inoltre, spiegano Grassi e Amato, “le poche risorse finora incassate sono servite all’amministrazione per ridurre il debito verso le banche per circa 3 milioni di euro”. In pratica, concludono, “si e’ conferito 100 per avere 30 certi e subito e 70 incerti e forse tra vent’anni”. Per questo “sfidiamo incerti e forse tra vent’anni”. Per questo “sfidiamo l’amministrazione a dimostrarci nell’intera operazione Invimit quale sia stato il guadagno per il Comune e la collettivita’ e quali invece i costi sostenuti, diretti ed indiretti, pur di vendere”.

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