Casentino: scossa di terremoto 2.3 a Talla

Casentino – Scossa di terremoto questa mattina alle 7,37 nel comune di Talla (Arezzo).

La magnitudo registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è stata di 2.3 ad una profondità di 8 chilometri.

L’epicentro è stato individuato 3 chilometri a nord del centro di Talla in Casentino. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma non ha provocato danni.

Su https://www.regione.toscana.it/-/terremoti-in-toscana sono riportati gli eventi sismici con epicentro in Toscana registrati dalla rete sismica nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e con risentimento in Toscana per magnitudo uguali o superiori a 3.0. Tali eventi sono stati estrapolati dal Settore Sismica Ufficio Prevenzione sismica della Regione Toscana.

Per maggiori informazioni puoi consultare l’elenco completo degli ultimi terremoti >>> elenco terremoti (sito Ingv).

Se hai sentito il terremoto puoi compilare il questionario a cura dell’Ingv, e invita altri a farlo. Per studi scientifici è importante compilare il questionario anche se non hai avvertito niente! >>> compila il questionario.

 

Terremoto Siena dopo la scossa delle 21:51 di 3.5, continua lo sciame sismico, con nuova scossa di 2.8 registrata alle 8:19

Siena, una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata avvertita alle 21:51, con epicentro a Siena e ad 8 chilometri di profondità.

Ed è proseguito nella notte lo sciame sismico, da ieri alle 5:51 di oggi una quarantina le scosse di terremoto registrate dall’Ingv, di cui la maggior parte inferiori a magnitudo 2, tra le altre 2 le più forti, di magnitudo 2.7.

Il governatore toscano Giani, in un post pubblicato poco prima delle 3, ha scritto che “vigili del fuoco e i tecnici stanno verificando una ventina di segnalazioni a seguito del terremoto con epicentro a Siena. Dopo la prima forte scossa ne sono seguite al momento oltre 30 con magnitudo fino a 2.7 ML. Comprendo la paura dei cittadini che vorranno trascorrere la notte fuori, per questo il sistema di Protezione Civile è attivo e pronto a offrire assistenza”.

Una nuova scossa di terremoto, di magnitudo 2.8, è stata registrata alle 8:19 con epicentro a 2 km da Siena, a una profondità di 8 km. Poco prima, alle 8:14, registrata una scossa di magnitudo 2.2.

“Il nostro sistema di Protezione Civile è pienamente operativo. Da quella più forte di magnitudo 3.5, sono state quasi 40 nella notte. I tecnici stanno procedendo nelle verifiche agli edifici. Grazie a tutte le donne e uomini impegnati al servizio della comunità, restiamo vigili” scrive il governatore Eugenio Giani.

Anche per effettuare tutte le verifiche sugli stabili, oggi scuole e università chiuse a Siena. Chiusa anche la Torre del Mangia, sempre per completare tutti i controlli.

“Mi hanno chiamato per il terremoto a Siena ma le scosse non si sono sentite nell’area fiorentina. Peraltro anche in Mugello, nell’ottobre scorso, si è registrata più o meno la stessa magnitudo e lì ci furono danni anche alle strutture”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con la trasmissione Agorà su Rai 3, a proposito del terremoto avvertito a Siena ieri sera.

Evacuati per precauzione a Siena il palazzo di giustizia e altri uffici pubblici a seguito delle nuove scosse di terremoto registrate stamani, la più forte di 2.8 alle 8:19 seguita da altre sei scosse, magnitudo tra 2.5 e 2. Il sindaco Luigi De Mossi e la giunta, in particolare l’assessore alla protezione civile Francesca Appolloni, assieme al comandante della polizia municipale, stanno monitorando la situazione.

Nella giornata di ieri, fin dalle prime scosse registrate sul territorio, il sindaco ha effettuato le prime valutazioni sia dalla sala della protezione civile Giancarlo Rossetti in strada di Cerchiaia, sia da quella provinciale presso il comando dei vigili del fuoco in località Ruffolo, assieme alle altre autorità cittadine e territoriali. Con le scuole disposta dal sindaco anche la chiusura dei musei.

Chiuse anche le scuole in comuni limitrofi a Siena. In queste ore, spiega il Comune di Siena, le squadre della polizia municipale e della Protezione civile stanno anche effettuando un monitoraggio sulle strade e sulle strutture comunali.

Terremoto Turchia-Siria anche dalla Toscana i primi soccorsi

Firenze, anche la Toscana si è attivata per portare i primi soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria.

“Appena abbiamo appreso le drammatiche notizie del terremoto provenienti da Turchia e Siria e è arrivata la richiesta dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, abbiamo messo a disposizione personale e attrezzature per dare il contributo della Toscana in questa immane tragedia”, ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani.

Il Dipartimento di Protezione civile nazionale, si spiega, “ha infatti attivato i Vigili del fuoco per l’attività dei nuclei Usar (Urban search and rescue), e di conseguenza è stata attivata la funzione sanitaria svolta dal sistema Maxiemergenze della Regione Toscana con sede a Pistoia. La struttura regionale che accompagnerà i nuclei Usar dei Vvff partirà oggi pomeriggio da Pisa. Saranno inviati 2 medici e 7 infermieri, che fanno parte del sistema del 118 regionale, per fornire assistenza sanitaria”.

Un primo team Usar (urban search and rescue) dei Vigili del Fuoco è pronto a partire dall’aeroporto di Pisa per le zone della Turchia colpite dal terremoto della scorsa notte.

Nel caso di accoglimento della richiesta da parte delle autorità turche e sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile, sottolinea il Dipartimento dei Vigili del fuoco, sono pronti a raggiungere le aree terremotate un team di 40 operatori specializzati nelle operazioni di soccorso tra le macerie e tecnici esperti nella valutazione e analisi dei danni.

Il Dipartimento ha anche messo a disposizione un team di 12 esperti ‘Tast’ (Technical assistance and support team) del Corpo, in grado di fornire supporto nel coordinamento e nella gestione operativa di emergenze complesse in paesi esteri, dal punto di vista logistico e tecnico.

Terremoto: geologi, il sisma più forte nella zona dal 1930

Il terremoto avvenuto in mare questa mattina a poco più di 30 chilometri da Fano e Pesaro è uno dei più forti avvenuti in quest’area dal Novecento. Ma è anche un evento che possiamo considerare normale per la nostra regione: la fascia costiera e marina è infatti una delle tre zone sismo-tettoniche delle Marche”.

Queste le parole del presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche Piero Farabollini, secondo cui l'”ipotesi che il sisma sia stato causato dalle trivellazioni in mare alla ricerca di gas e idrocarburi è da escludere”.

“Queste faglie – spiega Farabollini – possono produrre terremoti di magnitudo massima stimata di 6 a differenza delle faglie appenniniche dove si possono produrre sismi fino a magnitudo 7. Questi fatti ci dicono, quindi, che considerata la zona in cui si è prodotto, è stato un terremoto molto forte. Per fare alcuni confronti, era dal 1930 che non si produceva un sisma così forte al largo della costa settentrionale marchigiana: l’evento al largo di Senigallia, il 30 ottobre 1930, raggiunse magnitudo 5.8, la stessa del terremoto al largo di Rimini nel 1916″.

“Nelle ore successive – aggiunge il presidente dell’Ordine dei Geologi marchigiani – abbiamo assistito a diverse altre scosse, di intensità più contenuta, ed è probabile che ce ne saranno altre anche nel corso delle prossime settimane. Sono i cosiddetti ‘after shock’ che però non devono preoccupare perché, dalle osservazioni e dai dati storici in nostro possesso, non si tratta di eventi che possono portare a un’altra scossa forte“.

“L’ipotesi che il sisma sia stato causato dalle trivellazioni in mare alla ricerca di gas e idrocarburi è da escludere – ribadisce -. La trivellazione di per sé non comporta alcuno scuotimento sismico, sono semmai le attività di estrazione e stoccaggio che possono farlo. A ogni modo, i terremoti legati a queste attività sono di magnitudo più contenuta, generalmente mai oltre 4,5-5 e profondità massime di 3-4 chilometri”.

“Lo scuotimento, in questa zona sismotettonica, porta a un accorciamento delle due falde – prosegue Farabollini – che si trovano sul sistema di faglia, mentre nell’area appenninica si produce l’effetto opposto: essendo faglie di tipo distensivo, la scossa porta un allontanamento delle due parti. L’effetto ė comunque lo stesso, come i cittadini della nostra regione hanno, purtroppo, potuto sperimentare stamattina”.

Terremoti, “scossa Borgo S. Lorenzo evento abbastanza fisiologico”

Mugello, “Ogni anno registriamo circa 200-300 terremoti locali che avvengono fra l’Appennino settentrionale e la Toscana centrale. Quello di stamani è un evento abbastanza fisiologico, che si ripete più o meno una volta l’anno. Per fortuna si tratta di una scossa che non dovrebbe aver provocato danni, ma è stata chiaramente avvertita dalla gente”.

Queste le dichiarazioni riportate in una nota dal sismologo dell’Istituto geofisico toscano Andrea Fiaschi in relazione alla scossa 3.4 registra stamani in Mugello, a Borgo San Lorenzo (Firenze).

L’Istituto, che fa parte della Fondazione Parsec e ha sede a Prato, si occupa della gestione di tutto il monitoraggio del Mugello, una delle zone sismiche più attive dell’Appennino e si avvale di 10 stazione per monitorare l’area. Queste stazioni sono dei pozzetti con sensore e sistema di trasmissione dati alimentato da pannelli fotovoltaici.

In Toscana complessivamente fanno capo all’istituto 22 stazioni di rilevamento, una rete che copre anche una buona metà della Toscana, compresa l’Isola d’Elba, fino all’Emilia Romagna. A Prato, a villa Fiorelli dove recentemente è stato trasferita la centrale di monitoraggio sismico dell’Istituto, i movimenti della terra sono dettagliatamente studiati attraverso la rete di rilevamento e i computer che in tempo reale inviano i dati anche all’Ingv di Roma.

“Il monitoraggio del Mugello, con ben 10 stazioni di rilevamento, è complesso – spiega poi il direttore della Fondazione Parsec Marco Morelli -. Oltre alla manutenzione ordinaria effettuata da esperti che fra monti e boschi controllano continuamente le stazioni ed effettuano le riparazioni in caso di guasti, la strumentazione deve essere rinnovata ogni 7-8 anni e i costi sono alti”. Il conto ammonta a 100 mila euro l’anno, per il momento coperto interamente dal Comune di Prato e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Molto importante sarebbe il coinvolgimento della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, coinvolgimento a cui stiamo già lavorando”, conclude Morelli.

Nel 2012 l’Istituto, nato 90 anni fa come Osservatorio sismologico San Domenico, si occupò anche del monitoraggio del relitto della Concordia.

Firenze, scossa di terremoto di magnitudo 3.4

È stata registrata alle 5:49, a nord di Firenze, una scossa di terremoto di magnitudo 3.4. Non si segnalano danni a persone o cose

Secondo i rilevamenti, effettuati dall’INGV (l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), la scossa, con epicentro vicino Borgo San Lorenzo, ha avuto ipocentro a 8 km di profondità.

Dalla Sala di Protezione civile della Città Metropolitana di Firenze è stata comunicata l’attivazione del Centro intercomunale ed è stato comunicato che comunque è ancora in corso il monitoraggio per eventuali danni derivanti dalla scossa.

La Protezione civile della Metrocittà conferma che “Al momento non sono giunte segnalazioni di danni a persone o cose”.

Exit mobile version