Susanna Ceccardi, candidato presidente centrodestra in Toscana

Firenze, è quello di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega ed ex sindaco di Cascina, il nome proposto dalla Lega agli alleati di centrodestra come candidato presidente della Toscana alle prossime elezioni regionali.

La candidatura ufficiale di Susanna Ceccardi è stata annunciata dal coordinatore della Lega in Toscana Daniele Belotti, con una diretta Facebook. “La Lega Toscana – ha detto Belotti – propone una candidatura giovane e competente come Susanna Ceccardi”

“Sono onorata di ricevere da voi questo mandato sicuramente difficile, ma che prenderò, come ho fatto con tutte le altre sfide, con il massimo impegno, con la massima responsabilità e con grande coraggio – ha detto Susanna Ceccardi – Per fare il candidato in Toscana ci vuole coraggio, non perché partiamo svantaggiati ma perché sappiamo che ci aspettano anni difficili di governo per mettere mano ai disastri che ha fatto il Partito Susanna Cdemocratico”.

“Siamo l’unica occasione di sviluppo vero per questa Regione e io ci credo altrimenti non mi sarei mai iscritta alla Lega. – ha aggiunto Ceccardi – So che la sfida è difficile, so che saranno mesi impegnativi, dovrò sacrificare la mia famiglia e molte cose, ma lo faccio perché guardo con tanta ammirazione i sacrifici che fa Matteo Salvini e i sacrifici che fanno i militanti non pagati della Lega per allestire gazebo e diffondere idee. In onore a tutte queste persone che credono in un vero cambiamento io credo che il mio sia soltanto un piccolo sacrifico”.

“Se avessi anche il minimo dubbio che c’è un accordo di desistenza tra Matteo Salvini e Matteo Renzi, non avrei mai accettato questa candidatura. Io conosco Matteo Salvini, il suo percorso di militanza, non spenderebbe nemmeno un minuto del suo tempo per fare un accordo con il ‘bomba’, l’uomo più bugiardo d’Italia”.

Per Ceccardi, “non sarebbe nemmeno intelligente fare un accordo con il ‘bomba’, i fiorentini lo hanno provato come sindaco, ma purtroppo gli italiani lo hanno provato sulla propria pelle come presidente del Consiglio, e noi di certo non vogliamo ritrovarcelo come alleato. Se avessi anche il minimo dubbio – ha ribadito – non sarei qua a ringraziarvi”

“Giani, il candidato presidente per il centrosinistra che ha una storia socialista – ha attaccato poi Susanna Ceccardi – ha un’impostazione democristiana, sta sempre al centro, non decide mai, non prende mai posizioni scomode, però qualche volta, soprattutto se sei chiamato a governare, le posizioni le devi prendere, anche se sono scomode e anche se danno fastidio ai tuoi amici che un tempo erano di centrodestra e oggi si chiamano responsabili, responsabili soltanto per mantenere la loro poltrona”.

“Chi pensa che la Toscana sia una sfida persa si sbaglia di grosso – ha concluso Ceccardi – la Regione Toscana ha bisogno di cambiamento, ha un bisogno vitale di cambiamento, perché tutte le ultime leggi che sono state approvate in Regione si sono rivelate fallimentari, soprattutto quelle più importanti”.

Ceccardi: “Spero che il centrodestra trovi qualcuno più bravo di me”

Cascina, in provincia di Pisa, l’eurodeputata della Lega ed ex sindaca del comune toscano, Susanna Ceccardi, sembra autoescludersi dalla possibile corsa alla candidatura alla presidenza della Regione Toscana.

“Io candidata governatore? Spero che il centrodestra trovi in Toscana qualcuno più bravo di me. Non vedo l’ora di conoscere chi sia per sostenerlo”. Ha detto, Susanna Ceccardi, rispondendo ai giornalisti a margine della presentazione del candidato sindaco del centrodestra alle Comunali di Cascina.

“Questo – ha aggiunto l’ex sindaco, prima leghista a conquistare un Comune nella Toscana rossa – è un momento della mia vita in cui sono all’apice della felicità, grazie alla nascita di mia figlia, e non chiedo altro se non vincere con la Lega anche in Toscana. Sono disponibile a sostenere il candidato che il centrodestra sceglierà”. E poi arriva l’affondo contro il candidato del centro sinistra alle regionali Eugenio Giani: “E’ un vecchio politicante. Ex socialista con sembianze da democristiano. Non rappresenta il cambiamento. È colpevole di aver sostenuto tutti i provvedimenti di Rossi che hanno affossato le nostre città e la nostra regione”.

“Cascina è stato il primo Comune a guida leghista in Toscana – continua la Ceccardi – Da allora non è più un tabù che la Lega vinca nelle Regioni e nei Comuni. In questi anni abbiamo dimostrato di poter vincere in Toscana. Anche se abbiamo governiamo in tanti posti, rappresentiamo ancora il cambiamento rispetto a quel sistema di potere che ha governato questo territorio solo per i propri interessi”.

“Sento le cicale della sinistra – ha aggiunto l’ex primo cittadino – che mi hanno chiamato ragazzetta e vincevano dal Dopoguerra con il 70%, chiedersi cosa abbiamo fatto. A Cascina abbiamo risanato un bilancio in rosso, abbassato le tasse comunali, investito in scuola e sicurezza. Siamo diventati modello in tutta Italia per l’assegnazione delle case popolari prima agli italiani. Questo era un Comune considerato inespugnabile e invece lo abbiamo conquistato. Cosentini vincerà, perché piace anche alla sinistra e piace più di me. Questa volta supereremo con un grande scarto i 101 voti di differenza del ballottaggio del 2016. Ma quelli vissuti qui da sindaco sono stati comunque gli anni più belli della mia vita”.

Sindaco licenziato, legale: “Impugneremo provvedimento”

“Impugneremo il licenziamento davanti al giudice del lavoro perché riteniamo che sia stato un atto lesivo e discriminatorio”. Ad annunciarlo è l’avvocato Fabio Tavarelli, legale di Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo (Grosseto) e segretario provinciale del Pd, che in queste ore sta preparando un ricorso per opporsi al licenziamento deciso dal Comune di Piombino.

“Con questo atto si vuole precludere ad un cittadino di svolgere attività politica dopo essere stato eletto – aggiunge il legale – E’ un diritto non solo nei suoi confronti ma anche per chiunque ha deciso di eventualmente fare il sindaco. La norma è chiara: questi permessi sono legittimi e addirittura non sindacabili. Sono soggetti a comunicazione e non a autorizzazione, dovuti oggettivamente e senza discrezione”.

“Ecco perché – conclude l’avvocato Tavarelli – impugneremo il licenziamento perché lo riteniamo discriminatorio. In più hanno detto che non ha superato la prova, ma lui la prova l’aveva superata quando fu assunto al Comune di Gavorrano. Quindi è un altro falso cui ci opporremo”.

Il sindaco Giacomo Termine è stato licenziato dal Comune di Piombino per le troppe assenze che però sono state giustificate come ‘impegni istituzionali’ per espletare le proprie cariche pubbliche. Nella giornata di ieri c’è stato il sostegno della sinistra, dal Pd a Italia Viva, con il senatore Dario Parrini pronto a presentare una mozione al Ministro degli Interni. Sostegno è arrivato anche dalla Cgil.

La colpa di Giacomo Termine è “di aver usufruito di permessi previsti dalla legge per esercitare le funzioni e i doveri di primo cittadino. Siamo davanti a un sindaco che accusa un altro sindaco di un piccolo comune di avere fatto il proprio dovere. O per Fdi solo i cittadini economicamente facoltosi possono diventare sindaci, o sorge il sospetto che si tratti di un’azione punitiva per le idee e le iniziative politiche del primo cittadino del Pd”. Così era intervenuta la segreteria del Pd toscano Simona Bonafè in merito alla vicenda.

“In entrambe i casi – ha concluso Bonafè – solidarietà al sindaco di Monterotondo e a tutti i sindaci di tutti i colori politici dei piccoli comuni che tra mille difficoltà portano avanti un lavoro importante per le loro comunità”

Dalla destra, invece, piena solidarietà al sindaco di Piombino, esponente di Fratelli d’Italia, Francesco Ferrari. Da Susanna Ceccardi a Vivarelli Colonna e il deputato di Fratelli d’Italia Donzelli che sta preparando un “dossier sui furbetti del permessino del Pd”.

Monterotondo Marittimo: sindaco licenziato, “Una vigliaccata, avevo vinto un concorso”

“E’ stato un atto veramente brutto e una vigliaccata ma contestare chi utilizza permessi come me, da destra a sinistra, contestare questo, vuol dire contestare il fatto che un cittadino possa fare politica”. Lo dice in un video su Facebook, a propria difesa, Giacomo Termine, sindaco di Monterotondo Marittimo (Grosseto) licenziato dal Comune di Piombino, dov’era dipendente, perché troppo assente dovendo seguire gli impegni istituzionali nell’altro municipio.

Alla viglia di Natale, con una lettera, il Comune di Piombino gli ha comunicato la fine del suo rapporto di lavoro presso l’ente come dipendente nel settore ambiente. Si trattava di un periodo di prova per Giacomo Termine, che si è concluso bruscamente. La causa: le troppe assenze che però erano tutti “permessi istituzionali”, per l’espletamento della carica di sindaco di Monterotondo e per svolgere altri incarichi pubblici.

Da “sei anni faccio il sindaco di Monterotondo ed è un impegno totale per la comunità”, però “ho vinto un concorso pubblico” per avere un posto di lavoro perché “chi amministra piccoli Comuni non arriva a fine mese” e “chi amministra i piccoli Comuni come il mio sa bene che se hai un lavoro utilizzi permessi retribuiti”: tuttavia dal Comune di Piombino “sono stato licenziato perché faccio il sindaco”.

Un “atto particolarmente odioso e pericoloso – aggiunge nel videomessaggio Giacomo Termine – non tanto perché mi manda a casa, ma c’è qualcosa di più importante. Attacco alla libertà e alla democrazia, ad un cittadino cui viene negata la possibilità di poter svolgere un mandato affidatogli dal popolo. Se si vuol far passare chi ha incarichi pubblici per un parassita, assenteista, persona indegna di stare sul lavoro – dice ancora – c’è una spirale perversa e pericolosa che consegna chi vuol fare attività politica solo a pensionati o a chi ha una condizione reddituale diversa da un ragazzo di 30 anni che lavora da due anni. Questa è una battaglia di tutti e “non mi fermo ai ricatti del Comune di Piombino”.

“Come tanti giovani – ricostruisce Giacomo Termine – ho avuto problemi a trovare un lavoro e due anni fa grazie a un concorso pubblico che ho vinto sono diventato impiegato al Comune di Gavorrano. Poi ho ricevuto una chiamata dal Comune di Piombino (governato dall’esponente di Fratelli d’Italia Francesco Ferrari) e ho deciso di andare là”. “In tutto questo periodo – prosegue – non ho mai avuto problemi, né contestazioni, né ordini di servizio. Mai nulla che potesse macchiare la mia condotta di lavoratore”.

“Ma – ricostruisce ancora Giacomo Termine – dopo la mia nomina a segretario provinciale del Pd ho iniziato a ricevere pressioni facendo capire che non ero ben accetto, che per svolgere la mia carica di sindaco di Monterotondo Marittimo utilizzavo troppo i permessi. Tutto lecito, ma ‘la presenza era troppo esigua ed era opportuno che io me ne andassi”. Quindi afferma ancora il sindaco “sotto Natale come regalo ho trovato la lettera di licenziamento” dal Comune di Piombino “per mancato superamento del periodo di prova”, “nella motivazione c’è scritto ‘che le mansioni assegnate non sono state regolarmente svolte in quanto il dipendente fruisce di permessi per mandato elettivo’. In sintesi sono stato licenziato perché faccio il sindaco”.

“Ma – osserva e conclude – chi amministra i piccoli Comuni non arriva a fine mese, e chi amministra i piccoli Comuni come il mio lo sa bene che se hai un lavoro utilizzi permessi retribuiti. L’unico modo se hai preso impegno con comunità è quello di utilizzare permessi retribuiti: non lo fa solo chi amministra Comuni più grandi che hanno indennità diverse e di ben altro livello”.

Lo stesso sindaco di Piombino, Ferrari ha ammesso che le assenze erano “legittime”; e quindi alle proteste si sono uniti Cgil, Pd e Italia Viva, convinti che si tratti di una faida politica, di “un’illegittima cattiveria contro un esponente dem da parte di un sindaco di destra”. Il senatore del Partito Democratico, Dario Parrini, ha pronta un’interrogazione urgente al Ministro dell’Interno.

La colpa di Giacomo Termine è “di aver usufruito di permessi previsti dalla legge per esercitare le funzioni e i doveri di primo cittadino. Siamo davanti a un sindaco che accusa un altro sindaco di un piccolo comune di avere fatto il proprio dovere. O per Fdi solo i cittadini economicamente facoltosi possono diventare sindaci, o sorge il sospetto che si tratti di un’azione punitiva per le idee e le iniziative politiche del primo cittadino del Pd”. Così la segreteria del Pd toscano Simona Bonafè su facebook in merito alla vicenda.

“In entrambe i casi – conclude Bonafè – solidarietà al sindaco di Monterotondo e a tutti i sindaci di tutti i colori politici dei piccoli comuni che tra mille difficoltà portano avanti un lavoro importante per le loro comunità”

La destra Toscana dal canto suo, difende Ferrari: da Susanna Ceccardi a Vivarelli Colonna e il deputato di Fratelli d’Italia Donzelli che sta preparando un “dossier sui furbetti del permessino del Pd”.

Il sindaco Termine non resterà comunque disoccupato in quanto, per legge, può tornare a lavoro nel Comune di Gavorrano, dove era stato assunto e da cui si era licenziato per effettuare la prova a Piombino.

“Abbiamo provato a spiegare a Termine che avrebbe potuto mettersi in aspettativa non retribuita o almeno accettare un part time”, spiega Ferrari, ma il primo cittadino di Monterotondo non è dello stesso avviso. “Mi hanno ricattato – rilancia -: se accetti l’aspettativa ritiriamo il licenziamento. Ed io ho rifiutato”.

 

Salvini: “Ceccardi brava in Europa, sceglieremo il candidato entro novembre”

Firenze, Matteo Salvini ha tenuto una conferenza stampa in Palazzo Vecchio insieme ai rappresentanti locali della Lega, principalmente per annunciare i programmi toscani in vista delle lezioni regionali del 2020. Il segretario della Lega ha iniziato la conferenza a Firenze chiedendo un minuto di silenzio per i Vigili del Fuoco morti ad Alessandria, e “per questa splendida comunità”.

L’argomento caldo è quello della corsa alle Regionali 2020. “Le scelte per la Toscana le fanno i toscani: vorrei che a guidare la Regione di qui ai prossimi anni fosse un amministratore locale”, le parole di Matteo Salvini. Apre dunque alla possibilità che il candidato per il centrodestra possa essere un soggetto che non abbia la tessera della Lega o di altro partito. “Non ci sarà alcun problema sulla scelta del candidato. Il nome arriva alla fine, c’è da scegliere fra tante persone di livello – aggiunge- . Faremo la scelta migliore, che sarà condivisa non solo con l’intero centrodestra, ma l’obiettivo è allargare a realtà civiche come in Umbria ed Emilia Romagna: non solo il classico centrodestra, ma esperienze veramente civiche che vadano a sostenere i nostri candidati”.

L’obiettivo del segretario della Lega è quello di far sì che il candidato sia scelto entro fine novembre, “visto che il 30 novembre saremo a cena in 1.000 a Firenze e presentare la squadra sarebbe un bel regalo di Natale. In merito al nome di Paolo Del Debbio, il giornalista televisivo che già aveva concorso alle elezioni regionali toscane del 1995, Salvini ha detto, scherzando, di “fargli la corte fino a un certo punto perché si rischia di incorrere nel reato di stalking. Paolo è un grande ma mi pare abbia altre esperienze professionali in corso”.

Sull’ipotesi dell’eurodeputata Susanna Ceccardi, già commissaria del partito in Toscana oltre che sindaco di Cascina, il leader leghista ha risposto dicendo: “Susanna è bravissima e penso che lavorerà molto bene in Europa, punto”. “Il bello di questo giro è che ci sono tanti uomini e donne che si mettono a disposizione e che sono in grado di governare bene questa terra, il totonomi sarebbe irrispettoso”, ha aggiunto.

Secondo il segretario della Lega “è drammatica questa perenne guerra a sinistra che si affaccia anche in Toscana”, riferendosi ai passaggi da Pd a Iv di consiglieri e assessori. “A me quelli che vanno e vengono – ha aggiunto – non stanno particolarmente simpatici. L’importante è che non facciano troppo danno. Quando litighi su Salvini pazienza, ma quando litighi sulla pelle degli operai è fastidioso”. Sull’eventualità che alcuni parlamentari M5s siano pronti a passare con la Lega ha detto di non essere “alla ricerca di nessuno ma è vero che da parecchie altre forze politiche ci chiedono di continuare la propria battaglia con la Lega. Se sono perbene siamo pronti ad accoglierle”.

Per la campagna elettorale Salvini ha detto: “Dove mi chiamano, nei limiti del possibile ovviamente con gli impegni da senatore, in aula e in commissione, ci sarò”. “Il 30 novembre – ha continuato – sarò all’Elba a inaugurare una nuova sede della Lega, sarò a Pisa a incontrare gli uomini della penitenziaria in carcere e in serata sarò al Tuscany Hall a Firenze per una cena con più di 1000 persone che come Lega non abbiamo mai fatto nella storia della Toscana. Dove mi invitano, vado”.

Sulle possibilità di vincere in Toscana, ha continuato, “in democrazia scelgono i cittadini ma c’è una bella aria di cambiamento. Dopo 50 anni gli umbri hanno mandato a casa la sinistra, a fine gennaio votano Emilia-Romagna e Calabria, poi toccherà a Toscana, Marche, Campania, Puglia. Tutte terre governate da una sinistra che a Roma sta lavorando ad uno spettacolo vergognoso, indecente, sulla pelle dei lavoratori dell’Ilva, inventandosi perfino tasse sui tappi di plastica o sulle bibite zuccherate”. Adesso, ha proseguito Salvini, “stiamo lavorando al programma per la Regione: infrastrutture, piano rifiuti, piano dell’acqua, sicurezza, sanità”.

Le parole di Salvini sulle elezioni regionali toscane ai microfoni di Gimmy Tranquillo.

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La Lega starebbe dunque lavorando ad un’idea di Toscana indipendentemente dalle spaccature della sinistra, “mi ritengo totalmente diverso rispetto a Matteo Renzi”. Ciò che riguarda dunque quest’ultimo non gli interessa perchè “l’unica preoccupazione è che questi litigi a sinistra stanno bloccando il Paese”, ha aggiunto in merito alle dinamiche della compagine di governo. “Zingaretti vuole andare a casa, Di Maio vuole andare a casa, Renzi fa casino ma non vuole andare a casa perché sa benissimo che se si va a votare viene cancellato dalla faccia del Parlamento. Questi – ha continuato – stanno usando le loro poltrone e gli italiani come cavie e in particolare i toscani”. Su Italia Viva il segretario del Carroccio ha detto che “sta mettendo i bastoni fra le ruote a Conte e Zingaretti: auguro lunga vita a Italia Viva”.

Non solo temi nazionali. Anche le questioni locali sono state affrontate da Salvini durante la cofnerenza stampa a Firenze. Sulla nuova pista dell’aeroporto di Firenze “è importante che si faccia, perché qua la sinistra a vario livello fra Comuni, Province e Regioni sta bloccando lo sviluppo da anni”. “Poi occorre un piano per le infrastrutture, come occorre un piano per i rifiuti, come occorre ancora un piano per l’acqua. Purtroppo i toscani sono ostaggio dei litigi interni alla sinistra. C’è bisogno di viaggiare di più e meglio: io la vedo in maniera opposta ai 5 Stelle che vogliono tutto fermo, c’è bisogno di aeroporti, strade, autostrade, ponti e ferrovie”.

Sull’ex Ilva di Taranto Salvini ha detto di fare “una battaglia in difesa di un’azienda fondamentale per l’industria italiana, per un’Italia competitiva, non perché abbiamo azioni o bond di qualcuno”. “E’ stata una battaglia ideologica dei 5 Stelle, il Pd ha calato le braghe, mentre noi abbiamo combattuto e resistito mesi. Il Pd nel nome del potere ha calato le braghe e sacrificato 10mila operai”, ha detto Salvini sulla vicenda. “Io – ha precisato – non avrei toccato nulla rispetto a quello che c’era in corso. Il decreto imprese che era arrivato in aula con gli accordi che si erano presi non avrebbe sollevato il caos che invece gli emendamenti votati dalla sinistra hanno sollevato. Togliendo il cosiddetto ‘scudo’, venendo meno gli impegni presi, il Governo ha dato modo a questa multinazionale di andarsene in un quarto d’ora”.

Dichiarazioni sull’ex Ilva di Taranto raccolte da Gimmy Tranquillo.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/11/191108_02_ILVA_SALVINI.mp3?_=2

 

Matteo Salvini ha anche dichiarato “massimo sostegno e solidarietà a Liliana Segre”, aggiungendo che “è surreale che ci siano minacce di morte di serie A e B, quasi che scrivere su un muro ‘Salvini crepa’ fosse un passatempo da democratici di sinistra”. Secondo l’ex ministro dell’Interno “ogni scorta in Italia, e ci sono 300 scorte, sono 300 sconfitte dello Stato, dal giudice antimafia al parroco, da Liliana Segre a Matteo Salvini. Oggi il sistema di scorte è una sconfitta, perché minacce e odio non dovrebbero esistere”. “Lavoreremo perché ci siano sempre meno odiatori”, ha concluso il segretario della Lega.

Umbria, Ceccardi (Lega): “Abbatteremo il sistema rosso in Toscana”

“La grande vittoria del centrodestra in Umbria ha spazzato finalmente via 50 anni di malgoverno della sinistra. E’ una pagina da scrivere nella storia della politica del nostro paese con la consapevolezza che non finisce di certo qua. La vittoria in Umbria è infatti solo l’inizio di un vero e proprio cammino di liberazione che si concluderà a primavera quando abbatteremo il sistema rosso della sinistra in Toscana”, ha commentato Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega sul risultato elettorale in Umbria.

“La vittoria del centrodestra in Umbria- prosegue l’europarlamentare – è un avviso di sfratto non solo per il governo giallorosso di Conte ma anche e soprattutto per la sinistra Toscana che, come in Umbria, è ormai alla fine di un’era. Rossi ed i suoi eredi devono iniziare a preparare le valigie. L’alleanza tra Pd e M5S ha dimostrato solo quanto queste forze, sia a Roma che nei consigli regionali, siano attaccate alla poltrona. Ormai Di Maio, Renzi e Zingaretti dovrebbero capire che siedono in maniera abusiva sui banchi del governo italiano”.
“È grande soddisfazione vedere una regione che si è sempre colorata di rosso nelle grafiche delle proiezioni elettorali, diventare finalmente blu. Adesso siamo pronti a fare lo stesso in Toscana”, conclude Ceccardi.
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