🎧 Coldiretti dona 15 tonnellate di cibo a 500 famiglie povere toscane

Firenze, si è conclusa, presso la sede dell’Arciconfraternità della Misericordia, la consegna dei pacchi alimentari con i migliori prodotti del “Made in Italy” agroalimentare destinati alle famiglie in difficoltà, promossa da Coldiretti.

I pacchi con il cibo Made in Italy sono stati già consegnati in tutte le altre province toscane. Obiettivo dell’iniziativa di Coldiretti, dal titolo “Campagna Amica e Filiera Italia”, con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del Paese, è quella di dare la possibilità anche ai più poveri di gustare il meglio dei prodotti agricoli ed agroalimentari italiani per ricordare che insieme all’emergenza sanitaria bisogna combattere quella economica ed occupazionale.

Presenti tra le autorità insieme ai rappresentanti di insieme al Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi e quello di Coldiretti Firenze Prato Roberto Nocentini, la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi e l’assessore all’educazione e welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro.

In podcast l’intervista alla vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, a cura di Gimmy Tranquillo.

“Con questa nuova iniziativa, che si aggiunge alle molte organizzate e promosse su tutto il territorio in questi due anni molto difficili – si legge in un comunicato di Coldiretti – abbiamo concretamente e direttamente aiutato circa 500 famiglie in grande difficoltà anche per l’aumento dei costi dei beni di prima necessità che in molti non si possono permettere”.

“All’interno dei pacchi, che contengono 30 chilogrammi di prodotti Made in Italy 100% – spiega Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze Prato – sono presenti tutti i generi alimentari più importanti dove non mancano certo pasta, passata e olio extravergine di oliva, ed ancora legumi, prosciutto crudo, farina, il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano, il provolone ed il latte fino a biscotti ed omogenizzati. Contemporaneamente vogliamo anche evidenziare le grandi eccellenze alimentari del Paese che hanno contribuito a fare grande il Made in Italy in Italia e all’estero e rappresentano una risorsa determinante da cui ripartire”.

La pandemia ha reso la povertà un’emergenza ancora più diffusa. Secondo l’ultimo rapporto Caritas sono 121 mila le persone che vivono sotto la soglia di povertà, pari al 5,4% della popolazione. “Credo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi ringraziando Coldiretti e l’Arciconfraternita della Misericordia – che in questo momento la povertà alimentare sia una tra le più insopportabili cui assistiamo. È pertanto un grande valore per la nostra regione riuscire a dare una mano a chi ne sta soffrendo, attraverso prodotti qualità che arrivano grazie alla meravigliosa filiera di produttori che Coldiretti riesce a mettere insieme. Degli oltre 500 pacchi alimentari di Coldiretti distribuiti direttamente alle famiglie in difficoltà della Toscana, questi ultimi 18 saranno a disposizione delle famiglie di Firenze. Abbiamo scelto, con l’assessore al Welfare del Comune Sara Funaro e con la presidente della commissione comunale politiche sociali Mimma Dardano, che la distribuzione venga fatta dalla Misericordia, di cui conosciamo lo straordinario lavoro in aiuto alle famiglie del territorio e la dedizione con cui lo porta avanti”.

Per l’assessore al Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro “la pandemia ha aggravato le condizioni di vita di tante famiglie soprattutto di quelle già fragili prima dell’emergenza Covid. Le azioni che vengono realizzate grazie alla collaborazione tra Istituzioni, Terzo settore, mondo dell’associazionismo e aziende sono segnali di vicinanza alle persone che hanno più bisogno e hanno un grande valore. Iniziative come questa di Coldiretti, che con grande generosità offre un aiuto concreto alle famiglie fiorentine in difficoltà, dimostrano che la nostra comunità è al loro fianco, che non sono sole. – ha concluso – Grazie alla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e alla Coldiretti regionale per questo bel gesto di vicinanza alle famiglie fragili seguite dalla Misericordia di Firenze, che ogni giorno svolge in silenzio un lavoro prezioso”.

Pesce: presentato ‘Origine’ il sistema che traccia il percorso dal mare alla tavola

L’applicazione permetterà di sapere in quale punto del mare e da quale imbarcazione è stato pescato il pesce che abbiamo nel piatto che ci hanno appena servito.

Si chiama “Origine”,  ed è il primo sistema di tracciabilità che consente di controllare l’esatto punto di cattura del pesce pescato, un’innovazione tecnologica introdotta dal gruppo toscano Manno nei propri ristoranti.

Il progetto è stato selezionato nell’ambito della Strategia di sviluppo locale del Flag Costa d’Argento (gruppo di azione costiera che opera nel settore della pesca e acquacoltura, costituitosi in Associazione temporanea di scopo), con il bando relativo alla misura del Feamp (Fondo europeo per la politica marittima costituito da fondi europei, statali e regionali) denominata “Trasformazione e commercializzazione del prodotto ittico”.

A seguito delle istruttorie svolte dal Flag e delle verifiche effettuate dalla Regione, 4 sono stati i progetti vincitori tra cui “Origine”, al quale saranno assegnati 123mila euro di contributo pubblico pari al 50% della spesa richiesta.

“Questo è un bel progetto – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi – che abbiamo finanziato tramite i fondi europei del Feamp e attraverso la collaborazione con il Flag Costa d’Argento, e che è stato attuato dal Gruppo Manno, che ha diversi pescherecci e anche alcuni ristoranti. L’idea è quella di consentire  di avere una carta d’identità di cosa mangia o a chi lo commercializza di sapere cosa compra.Ogbi prodotto ittico infatti  viene tracciato dal momento in cui viene pescato attraverso una piattaforma, è poi possibile avere lo foto del pesce che viene messo all’asta e nel momento in cui ci troviamo quel pesce nel piatto individuare dove quando e da chi è stato pescato”.

“Credo – ha concluso Saccardi – che sia davvero un bel passo in avanti, una novità che premia la qualità, che consente maggiore trasparenza, tracciabilità e consapevolezza e che mi auguro in futuro possa estendersi a tutto il resto della Toscana”

“Il progetto Origine sposa appieno i valori del nuovo manifesto etico di Vetrina Toscana – commenta Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana -: tracciabilità e trasparenza a garanzia della qualità dei prodotti che troviamo in tavola. Nel 2022 incrementeremo l’impegno per promuovere la Toscana anche attraverso l’agroalimentare e quest’iniziativa ci dà il giusto spunto per riprendere i progetti di Vetrina legati alla pesca”.

Il progetto da realizzarsi a Porto Santo Stefano (sede legale della Società Manno) prevede interventi che rientrano nella linea “Introduzione di tecniche innovative di e-commerce” riguardando anche l’implementazione di una piattaforma per la vendita all’asta del pescato.

“Origine” nasce dalla collaborazione tra Gruppo Manno e Made in App, agenzia toscana che si occupa di sviluppo software, e rappresenta una vera e propria innovazione all’interno del settore ittico. Partendo dal sistema di tracciamento di filiera già in essere, sviluppato a quattro mani dalle due realtà toscane, che consente agli operatori del settore di conoscere la provenienza del pesce acquistato alle aste, “Origine” permette anche al cliente finale di sapere esattamente da dove proviene la materia prima, da quale imbarcazione e in quale punto del Mar Tirreno è stata pescata.

Come funziona

Ogni imbarcazione prima dell’asta comunica agli addetti le coordinate Gps in cui ha pescato nelle ore precedenti, ad ogni cassa di pesce viene associata l’area di pesca relativa, dopo la cassa viene pesata su bilance gestite dal server del software, che attivano le fotocamere collegate, che scattano in automatico la foto , infine viene assegnata un’etichetta che riporta qualità del pescato, nome del peschereccio e lotto di pesca; tutte le informazioni vengono registrate sul portale dedicato, che le memorizza fino alle 72 ore successive.

Nel momento in cui il pescato arriva in consegna ai ristoranti, il personale, attraverso un’interfaccia appositamente studiata per loro, semplicemente inserendo la qualità del pesce acquistata nella stringa di ricerca, può assegnare le informazioni associate alle singole casse e inserire così all’internò del menù digitale le informazioni sul pescato che compongono i vari piatti dell’offerta.

 

🎧 ‘BuyFood Toscana 2021’. A Siena dal 18 al 20 ottobre

Torna a Siena il ‘BuyFood Toscana’, vetrina internazionale dedicata ai prodotti DOP, IGP, biologici, Prodotto di Montagna, Agriqualità e PAT della Toscana, ambasciatori del gusto toscano in Italia e all’estero.

Quest’anno, dopo l’esperienza online del BuyFood 2020, gli incontri tra buyer e seller tornano in presenza nel complesso di Santa Maria della Scala, uno spazio prestigioso nel cuore della città messo a disposizione dall’amministrazione comunale. Il 18 e 19 ottobre, infatti, ben 63 produttori toscani selezionati con bando regionale interagiranno con 46 buyer provenienti da 19 Paesi nel mondo, tra cui molti stati europei ma anche da Russia, USA, Messico e Canada.

In podcast l’intervista a Davide De Crescenzo, Direttore responsabile di intoscana.it e di tutta l’Area Contenuti di Fondazione Sistema Toscana e la Vicepresidente della Giunta Regionale Toscana Stefania Saccardi.

“Finalmente questa manifestazione torna in presenza – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – e per l’occasione abbiamo anche deciso di aprirla ulteriormente quindi non solo i nostri prodotti Dop e Igp ma anche i prodotti biologici e di montagna, l’agriqualità: allarghiamo dunque questa vetrina internazionale a tutte le grandi eccellenze che la Toscana esprime sotto il profilo della gastronomia. Abbiamo avuto una grande adesione, 63 aziende hanno aderito e molti buyers hanno già preso i primi contratti. Ci saranno molti eventi collaterali, così come dibattiti sull’importanza delle denominazioni e del legame che esse hanno con il territorio. Ringrazio il Comune di Siena per la disponibilità con cui ha accompagnato questa grande e importante manifestazione in cui ci auguriamo i prodotti toscani possano fare al meglio bella mostra di sé”.

Dietro le quinte c’è un minuzioso lavoro di profilazione dei buyer svolto da PromoFirenze in base al reale interesse di questi per i produttori ed il loro catalogo, ma anche il monitoraggio delle trattative commerciali effettivamente intraprese dopo l’evento dell’anno precedente.

La tre giorni si concluderà il 20 ottobre con l’evento dedicato alla stampa e che vedrà rappresentanti delle istituzioni insieme a esperti e tecnici di fama nazionale.

Buyfood Toscana 2021 è un evento di Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze, organizzato da PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, grazie alla collaborazione del Comune di Siena, al patrocinio della Camera di Commercio Arezzo-Siena e al supporto di Assocamerestero all’interno del progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, “True Italian Taste”. L’evento si avvale della sinergia di Vetrina Toscana, il progetto di Regione Toscana e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano prodotti tipici del territorio toscano.

Agricoltura in Toscana, tutti finanziati i progetti del bando “Innovazione”

Agricoltura in Toscana: una buona notizia per le cooperative agricole e forestali che avevano presentato progetti per il bando di attuazione dell’intervento DEFR 2020 “Sviluppo rurale e agricoltura di qualità” per l’innovazione nel settore agricolo.

E’ stata integrata la dotazione finanziaria a loro favore stabilita dal bilancio regionale. Per l’anno 2021 dunque si prevede di aggiungere oltre 266mila euro  alla quota prevista per l’anno 2020 pari a 300mila euro.

Questo significa che potranno essere finanziati tutti i sei progetti considerati ammissibili di cui però, prima dell’integrazione di risorse, risultavano finanziabili solo i primi tre.
Quindi ci saranno risorse anche per i progetti del Consorzio Forestale Amiata Garfagnana Coop. Alta Valle del Serchio e Frantoio del Greve Pesa SAC.

Gli altri tre progetti considerati ammissibili e già finanziabili erano quelli presentati dalle Cooperative:  Terre dell’Etruria Soc. Coop. Agr., Valle Bruna Soc. Coop. Agr. E La Seggianese Soc. Coop. Agr.

“Abbiamo deciso di fare questa integrazione – ha detto la vicepresidente e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi – in virtù della forte qualità innovativa degli investimenti che saranno realizzati. L’innovazione è una delle nostre priorità e la sosteniamo quindi fortemente. Il comparto agrifood deve poter garantire cibo a sufficienza per una popolazione in continua crescita e deve farlo impiegando in maniera intelligente le materie prime e assicurando prodotti salubri. L’innovazione è lo strumento per lavorare su questi obiettivi, portando a soluzioni che permettano di consumare meno acqua e suolo, ma anche diminuire l’impiego di fertilizzanti, pesticidi e fitofarmaci”.

 

 

G20 Agricoltura, si lavora alla “Carta di Firenze”

Il documento riaffermerà il ruolo strategico dell’agricoltura nel futuro dell’Europa. Oggi riunione preparatoria in palazzo Bastogi a Firenze

“In questi giorni Firenze è una costellazione di momenti importanti di confronto che ci porteranno alla costruzione della carta di Firenze, cioè l’indirizzo strategico per l’agricoltura del futuro, con la centralità di un sistema alimentare sostenibile che segua lo schema “dal produttore al consumatore”, con una nuova strategia sulla biodiversità che tuteli e migliori la varietà di piante e animali nell’ecosistema rurale, con pratiche che contribuiscano all’azione per il clima del Green Deal per conseguire l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050; con una strategia forestale aggiornata”. Con queste parole il presidente della Regione Eugenio Giani ha commentato la mattinata di lavori che ha preceduto l’apertura ufficiale del G20 programmato per il pomeriggio al teatro della Pergola, a Firenze.

“La Carta di Firenze che uscirà da questo G20 ribadirà che l’agricoltura è al centro dell’Europa per le generazioni future e siamo orgogliosi che il messaggio parta dalla Toscana che oggi riafferma il proprio ruolo strategico che da sempre ha avuto in questo settore” ha detto Giani.

Con Giani, la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. Insieme hanno dato il benvenuto in Palazzo Strozzi Sacrati al commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski e al ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli che, dopo un incontro privato, hanno partecipato alla commissione delle politiche agricole della conferenza Stato-Regioni con tutti gli assessori regionali che si è svolta in Sala Pegaso.

“Tutto questo riconfermando il ruolo essenziale in diversi settori strategici chiave degli agricoltori, delle imprese agroalimentari, dei silvicoltori e le comunità rurali. Non solo, tenuto conto anche che nella precedente programmazione siamo stati autorità di gestione del Programma di svuluppo rurale, rivendichiamo anche per la prossima programmazione l’autonomia delle Regioni e un ruolo di rilevanza” ha aggiunto il presidente della Regione Toscana.

“Ringrazio gli agricoltori italiani per aver contribuito a sostenere la sicurezza alimentare in Europa durante la pandemia – ha detto il commissario Wojciechowski congratulandosi con Firenze per l’organizzazione affermando che non poteva essere scelto luogo migliore per un incontro come questo – Ciò dimostra quanto sia resiliente il nostro settore agricolo, e ne deriva una lezione su come rafforzare il settore, tema che era anche parte della riforma della PAC . Lo sviluppo dell’agricoltura è l’obiettivo fondamentale della politica agricola comune che stiamo varando. E ho tratto una lezione dalle caratteristiche dell’agricoltura italiana che rappresenta una storia di successo perché si basa sulle piccole e medie imprese che, pur avendo un’estensione inferiore alla media europea, hanno un indice di produttività molto elevato. E nella maggior parte dei casi non si tratta di coltivazioni intensive: il modello di quanto vogliamo ottenere nella nostra riforma che punta a un maggior grado di sostenibilità oltre che di qualità, ambiti in cui l’Italia è molto ben piazzata e sono pertanto molto felice di aver incontrato i rappresentanti degli agricoltori e delle Regioni di questo Paese”.

Peste suina africana (che non si trasmette agli esseri umani): sorveglianza e prevenzione

Firenze, un percorso di approfondimento sulla sorveglianza e la prevenzione della diffusione della peste suina africana (che non si trasmette agli esseri umani) è stato proposto da Stefania Saccardi (vicepresidente e assessora all’agroalimentare) e da Simone Bezzini (assessore al diritto alla salute) in occasione di un incontro congiunto con le forze dell’ordine, il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, i direttori della sanità animale delle Asl e i responsabili dei settori regionali competenti. L’incontro, che si è svolto ieri 4 agosto, nella sede della Regione, a Firenze, ha visto la partecipazione, tra le forze dell’ordine, dei Carabinieri forestali della Toscana, del Comando Legione Carabinieri Toscana, del Nas Carabinieri, della Polizia di Stato e delle Polizie provinciali.

L’attuale situazione epidemiologica della peste suina africana nell’Est Europa e in Germania, dove la malattia ha coinvolto sia i suini domestici che i cinghiali, rappresenta motivo di forte preoccupazione per l’Italia. La peste suina africana, lo ricordiamo, non si trasmette agli esseri umani.

Da qui la necessità da parte dei due assessori regionali di coinvolgere tutti i soggetti, che operano in questo ambito, in un percorso condiviso, che consenta a ognuno, secondo la propria competenza e professionalità, di rafforzare il proprio ruolo in una rete di prevenzione, controllo e di lotta contro questo pericoloso rischio sanitario.

“Lavoriamo tutti insieme, ognuno secondo le proprie competenze e responsabilità – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Siamo di fronte a un problema che non riguarda la caccia o l’eccesso di ungulati o i danni, che questi provocano agli agricoltori e che di per sé sono drammatici per l’economia toscana. Qua si parla di un problema ben più grave, che corre il rischio di riguardare tutta la zootecnia. Quando si parla di impossibilità di esportazione si parla di un danno economico devastante per tutto il settore. Per questo stiamo mettendo in piedi una misura del Psr, per dare una mano agli allevatori così da realizzare recinzioni doppie ed evitare il più possibile il contatto diretto tra i cinghiali eventuali trasmettitori della malattia e le razze, che devono vivere allo stato brado. Le risorse del Psr coprono solo il 40% della spesa complessiva, in condizioni particolari il 50%. Pertanto, siamo consapevoli che la misura grava sull’imprenditore agricolo e sull’allevatore per importi non indifferenti. Stiamo, inoltre, dando un impulso importante al controllo degli ungulati e dei cinghiali dal punto di vista venatorio, su cui chiediamo a tutti i soggetti di darci una mano, a partire dalle polizie provinciali, fondamentali su questo fronte, che deve essere prioritario nelle loro azioni di intervento. Le forze dell’ordine, poi, devono dare una mano sul tema dei controlli, tra queste i Nas svolgono un ruolo essenziale”.

“Tramite questo incontro ci siamo posti l’obiettivo di proporre un percorso di approfondimento, calibrato secondo i rispettivi ruoli istituzionali e ambiti operativi – ha dichiarato l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – improntato su uno scambio reciproco di esperienze e competenze, diverse ma tutte necessarie e da integrare sempre di più. Nel breve periodo – ha aggiunto – daremo supporto normativo e attuativo al Piano nazionale di sorveglianza della peste suina africana con l’approvazione di un Piano regionale biennale. Contestualmente, andremo ad approvare nel medio termine anche il Piano regionale per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche, nel settore veterinario e in quello della sicurezza alimenti di origine animale. Questo strumento di coordinamento risulta indispensabile, per affrontare le situazioni di crisi sanitaria, che possono colpire il comparto zootecnico. Inoltre, recepiremo a breve l’Accordo Stato Regioni sulle linee guida in materia di igiene delle carni di selvaggina selvatica, producendo delle linee guida regionali. È una partita importante, che solo continuando a lavorare in sinergia, tutti insieme, possiamo affrontare al meglio”.

La peste suina

La peste suina africana (psa) è una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici. Dotata di una mortalità che può arrivare al 100% della popolazione suscettibile, non è una zoonosi (ovvero non è una malattia infettiva degli animali che si può trasmettere all’uomo), ma può avere un impatto devastante sull’intero comparto suinicolo, con conseguenze rilevanti sia in termini economici, sociali che ambientali.

Il virus è caratterizzato da elevata resistenza nell’ambiente dove rimane infettante per lungo tempo in particolare nelle carcasse infette. Inoltre, gli alimenti realizzati a partire dalle carni di suini affetti da peste suina africana, come i salumi, mantengono il virus vitale per diversi mesi.

Il rischio più imminente di introduzione di questa malattia appare legato al “fattore umano” a seguito di contatto diretto dei suini selvatici o domestici con alimenti e materiali contaminati veicolati da trasportatori, turisti, lavoratori stranieri, viaggiatori.

In particolare, il trasporto di prodotti di origine animale (insaccati) al seguito di viaggiatori e lavoratori provenienti dai Paesi infetti rappresenta il fattore di rischio più rilevante e probabile per l’introduzione del virus nel nostro Paese.

Le attuali consistenze di cinghiali rappresentano un altro elemento di forte preoccupazione in quanto, nella sfortunata ipotesi di arrivo della malattia nel nostro territorio, rappresenterebbero un volano di devastante amplificazione per la diffusione di tale agente patogeno.

Il Ministero della Salute ha predisposto un piano nazionale di sorveglianza, recentemente presentato alla Commissione europea, con l’obiettivo di fronteggiare il rischio di nuova introduzione della psa. Il piano riguarda sia i suini domestici che i suini selvatici, si basa sulla sorveglianza passiva e prevede un innalzamento del livello di attenzione trasversale rivolto verso tutti i principali fattori di rischio.

Tutte le forze dell’ordine che presidiano il territorio rappresentano un fondamentale e strategico livello di controllo nella prevenzione della diffusione di questa malattia. Ogni corpo di polizia, secondo il proprio mandato, effettua controlli in ambiti che spaziano dalla vigilanza della movimentazione di prodotti a base di carne (provenienti da circuiti sconosciuti) alla verifica del rispetto del divieto di foraggiamento dei cinghiali selvatici.

Exit mobile version