Disco delle settimana: The Haggis Horns “Stand Up For Love”

Definiti da Mark Ronson “la migliore sezione fiati del pianeta”, dopo 20 anni di carriera e collaborazioni importanti, The Haggis Horns tornano in splendida forma con Stand Up For Love, il terzo pubblicato per la loro stessa etichetta, la Haggis Records.

The Haggis Horns esplodono sulla scena musicale nel 1999 come band e sezione fiati, facendo la prima apparizione sull’album di debutto di The New Mastersounds lo stesso anno.

Composti da una sezione fiati e ritmica tra le migliori del Regno Unito, The Haggis Horns hanno suonato dal vivo e registrato con noti artisti musicali tra cui Mark Ronson, Corinne Bailey Rae, Lou Donaldson, Amy Winehouse, Lily Allen, Martha Reeves, Jamiroquai, John Legend & The Roots, The Cinematic Orchestra, Morcheeba, Roots Manuva, Finley Quaye, Nightmares On Wax.

L’album, il quinto della band inglese, è una perfetta dimostrazione di funk classico, con digressioni jazz, soul ed una puntatina verso il reggae (nel brano che da il titolo all’album), accompagnato dalle linee vocali di John McCallum (collaboratore della band dal 2006).

Disco della settimana: Mavis Staples “We Get By”

“Ho quasi 80 anni. Ma non sono pronta per andare in pensione. Questo è ciò che Dio vuole che io faccia. La mia voce è più forte che mai!”. We Get By è il dodicesimo album di Mavis Staples, vera l’icona soul statunitense attiva fin dal 1948 con gli Staple Singers.

Per il lavoro di studio successore di If All I Was Was Black, per il quale era stato chiamato in cabina di regia Jeff Tweedy, la scrittura e la produzione dei brani è affidata a Ben Harper, presente nella title track: «La scrittura espressiva e consapevole di Harper e la sua produzione attenta – si legge nella nota stampa – accompagnano la Staples mentre offre amore, speranza e storia in un periodo politicamente diviso». Staples e Harper avevano già precedentemente collaborato al brano Love And Trust, apparso sull`album del 2016 della Staples. Il risultato pulsa di gospel, spiritual, blues, rhythm and blues, impegno sociale e una voce unicaa guidare brani intensissimi, crudi, taglienti, ruvidi, essenziali.

Mavis Staples aveva già pubblicato un album Live In London all’inizio di quest`anno e in precedenza ha annunciato una serie di concerti per celebrare il suo prossimo 80° compleanno.

Per la copertina del disco, pubblicato da ANTI- Records, è stata utilizzata la foto Outside Looking In di Gordon Parks, a suo tempo inserita in un servizio fotografico di Life intitolato The Restraints: Open and Hidden che tratta il tema della della segregazione razziale.

In questa pagina la stessa Mavis presenta il suo lavoro.

Così l’album viene accolto da Sentireascoltare:

“Oggi Ben Harper, come ieri Jeff Tweedy. E prima ancora – tra i tanti – M.Ward, Ry Cooder e perfino Prince. C’è sempre stata la gara a seguire in studio Mavis Staples e sedersi dietro la consolle quando incideva nuovo materiale, ma tutte le volte è sempre stata lei a prendersi una scena che, in ogni caso, le spetterebbe di diritto, dall’alto di una figura a dir poco eminente per la musica (e la cultura) americana non solo del XX secolo ma anche di quello in corso, visto che la Nostra, imperterrita, continua a fare musica nonostante i suoi quasi ottant’anni (li compirà a luglio). Stavolta, appunto, con Harper in cabina di regia. La Staples vanta una carriera lunghissima iniziata alla tenerissima età di undici anni, allorquando il padre la scrutinò per il gruppo di famiglia, che non poteva che chiamarsi The Staple Singers. Come diceva qualcuno, essere cantanti soul significa rivelare anzichè nascondere, e lei non solo non si è mai nascosta ma si rivela – ancora oggi – capace di graffiare. Proprio come una black panther, volendo ricollegarne la figura a quelle lotte per i diritti civili degli anni Sessanta che artisticamente la videro in prima fila. E oggi che quei diritti non sembrano più tanto scontati, lei che fa? Registra un (altro) album in studio e risponde con la musica nell’unico modo che conosce: pretendendo “respect”, per dirla alla Aretha Franklin. Rispetto che, questa volta, si guadagna il quattordicesimo album in studio di una carriera iniziata negli anni Sessanta: un perfetto concentrato soul/gospel/R&B old style che, in questo frangente, trova le sue punte d’eccellenza nel bluesaccio stropicciato dell’opening Change, nella bella Brothers And Sister – nel suo scalcinato dinoccolare che ricorda i Temptations di Papa Was A Rolling Stone – e nella title-track, che si avvale del contributo dello stesso Harper con un feat. che sostiene la leggendaria cantante dell’Illinois «mentre offre amore, speranza e storia in un periodo politicamente diviso». In effetti, che in tempi di trumpismo sia una quasi ottantenne a cantare l’orgoglio nero fa un certo effetto. Non sfugge – d’altra parte – che come copertina del disco sia stata utilizzata la foto Outside Looking In di Gordon Parks, inserita in un servizio fotografico di Life intitolato The Restraints: Open and Hidden che tratta il tema della segregazione razziale. Ma è la musica che deve guidare le coscienze, o almeno così vorrebbe chi – come la Staples – nella sua vita ha sempre preferito costruire ponti tra le culture, anche oggi che vanno di moda i muri.”

Disco della settimana: Anderson .Paak “Ventura”

Si chiama “Ventura” il nuovo album in studio di Anderson .Paak. Prodotto da Dr. Dre,  esce a soli 5 mesi dal precedente (più sperimentale) “Oxnard“. Il disco si presenta ricco di featuring (Nate Dogg, André 3000 degli Outcast, Jazmine Sullivan, Brandy) ed è stato anticipato da 2 singoli: King James e Make It Better (feat. Smokey Robinson).

Il nuovo disco del rapper della West Coast, Ventura arriva a soli cinque mesi di distanza dall’ottimo Oxnard e rappresenta il capitolo conclusivo di una saga di dischi inaugurata nel 2014 con Venice. Anderson .Paak stesso ha infatti dichiarato di voler chiudere il cerchio con questo progetto, registrato contemporaneamente al suo predecessore.

Ventura è la città che si trova appena sopra Oxnard in California. «La dualità dei due luoghi mi ha ispirato molto e quindi ho realizzato due album nello stesso momento, ma ne ho tenuto uno da parte perché ci sarebbero stati troppi brani da suonare dal vivo», ha detto il cantante in una dichiarazione. Tra soul “vintage e hip hop il disco sembra inserirsi nel solco già tracciato tra Stewie Wonder o Curtis Mayfield. Ad accompagnare l’artista il consueto gruppo di musicisti (The Free Nationals) che lo accompagnano dal vivo.

Anderson. Paak, già stato in concerto in Italia il 25 marzo, ha anche annunciato un nuovo tour americano per il mese di maggio: 21 date con il supporto di Thundercat per tutti gli show, e Earl Sweatshirt, Noname, Mac DeMarco e Jesse Reyez come ospiti d’eccezione per alcune date.

Disco della Settimana: Durand Jones & The Indications

Con American Love Call, secondo album di Durand Jones & The Indications, la band di Bloomington (Indiana), si conferma protagonista della scena soul contemporanea.

La band, formata dal cantante Durand Jones e da Aaron Frazer (batteria e voce), Blake Rhein (chitarra), Kyle Houpt (basso) e Steve Okonski (tastiere), pubblicò l’omonimo esordio per la giovane ma attivissima Colemine Records, già considerato un vero e proprio marchio di garanzia per il soul contemporaneo. L’esordio diventò velocemente un instant classic grazie alla potenza dei live della band e al passaparola generato dai commessi dei principali negozi di dischi americani, tanto da essere ristampato dopo solo un anno e distribuito nuovamente dall’attenta Dead Oceans.

Il nuovo ‘American Love Call’ è stato registrato durante l’estate del 2018 presso lo Studio G di Brooklyn, New York. Lo stile di Durand Jones & The Indications si nutre non solo di soul ma anche di R&B, gospel, folk rock, e musica classica, un esempio di come rinnovare senza snaturare un suono e uno stile immortali.

L’album è stato accolto positivamente da parte della critica americana,
che ha paragonato il loro esordio a quello di artisti del calibro di Lee Fields e del compianto Charles Bradley, ma paragoni possono essere fatti anche con classici quali Delphonics, Impressions o Gil Scott Heron.

“Semplicemente uno dei migliori album soul ascoltato negli ultimi anni” – Dusty Groove

“Jones domina le canzoni con la sua potente ed evocativa voce soul” – Spill Magazine

Disco della Settimana: AAVV Record Kicks 15th

Record Kicks festeggia 15 anni con una compilation piena di nuovi singoli e con il meglio del roster della label.

Dietro al motto “The Explosive Sound of Today’s Scene” dal 2003 la Record Kicks promuove la scena Funk e Soul contemporanea lanciando artisti provenienti da ogni parte del globo, con il supporto di fan del calibro di Kenny Dope, Jamie Cullum, Mr Scruff e non ultimo Jay-Z, grazie al quale la label ha ricevuto una nomination agli ultimi Grammy Awards per via di “Late Nights And Heartbreak” di Hannah Williams attorno al quale il rapper newyorkese ha costruito la propria “4:44”. Con “Record Kicks 15th” in uscita il prossimo 18 Maggio l’etichetta Milanese festeggia 15 anni “in the business” con una compilation piena zeppa di nuovi singoli estratti dal meglio del suo roster.

Si comincia con “Come Back”, il primo singolo dei The Devonns, ultimo acquisto in casa RK. “Come Back” anticipa l’album di debutto previsto per il prossimo autunno della giovanissima formazione di Chicago cresciuta a pane e The Impressions. Assieme a The Devonns, un altro fresco acquisto della label sono i The Faithful Brothers, side-project “soul” dei “Men Of North Country”, band nel roster della Acid Jazz Records, presenti qui con “One More Time”. Tra gli altri brani inediti “This Strange Effect” degli olandesi The Tibbs che riprendono il singolo di Ray Davies del 1965, “Love You Back” il nuovo singolo della band di Detroit Third Coast Kings, “The Sort” degli argentini Crabs Corporation, “Top Dog” della funk band inglese The Hook & Slingers e “You Don’t Know Me” degli australiani Dojo Cuts.

Oltre ai nuovi singoli trovano spazio sul disco il meglio del roster della label Milanese tra cui “Don’t Throw Your Love In The Garbage Can” della original funky diva di James Brown Martha High con i giapponesi Osaka Monaurail, “I’m not Your Regular Woman” della Soul Sister Portoghese Marta Ren & The Groovelvets, la nuova regina del soul canadese Tanika Charles, gli inglesi The New Mastersounds i The Diplomats of Solid Sound e Hannah Williams & The Affirmations con la già nominata “Late Nights & Heartbreak”. Una speciale menzione meritano poi i nostri Calibro 35, presenti con il loro nuovo esplosivo singolo “Psycheground”, estratto dall’ultimo fortunatissimo album DECADE.

TRACKLISTING CD / LP

1) The Devonns – Come Back *

2) The Tibbs – This Strange Effect *

3) Marta Ren & The Groovelvets – I’m Not Your Regular Woman

4) Third Coast Kings – Love You Back *

5) Baby Charles -This Time

6) Calibro 35 – Psycheground

7) Martha High – Don’t Throw Your Love in the Garbage Can

8) Tanika Charles – Money

9) The New Mastersounds – Idle Time (Lack Of Afro Rmx)

10) Diplomats of Solid Sound feat. The Diplomettes – Hurt Me So

11) The Crabs Corporation – The Sort *

12) Dojo Cuts featuring The Roxie Ray – You Don’t Know Me *

13) The Hook & Slingers – Top Dog *

14) The Faithful Brothers – One More Time *

15) Hannah Williams & The Affirmations – Late Nights & Heartbreak

* esclusive per questa compilation, mai edite prima

Exit mobile version