🎧 Le città del futuro alla Manifattura Tabacchi: dal 9 all’11 giugno torna ‘Many Possible Cities’

Accessibilità, comunità, accoglienza, genere, arte e rapporto uomo – natura sono le parole chiave della quarta edizione di ‘Many Possible Cities’: festival dedicato alla rigenerazione urbana. Dal 9 all’11 giugno alla Manifattura Tabacchi di Firenze.

Più di due terzi della popolazione europea vive nelle aree urbane. Le città sono luoghi in cui emergono le difficoltà, ma dove si elaborano e sperimentano le soluzioni in un grande laboratorio entropico. Per questo è utile discutere e ragionare sulla rigenerazione urbana dei prossimi anni. ‘Many Possible cities’ metterà a confronto 40 ospiti internazionali e italiani che racconteranno le loro esperienze di sistema urbano. Tre giorni di incontri, talk, una mostra dedicata alla piazza (spazio simbolico del dibattito sociale) e un programma extra, ispirati dalle visioni del New European Bauhaus.

In podcast l’intervista al direttore di Anci Toscana Simone Gheri, cura di Lorenzo Braccini. 

Il programma di ‘Many Possible Cities’: (per maggiori info: https://www.manypossiblecities.eu/)

Giovedì 9 giugno alle ore 18 – “Come riavviare la città: i casi di Bordeaux, Barcellona e New York”

Le persone sono il sistema operativo delle città, coinvolgerle significa metterle al centro dei processi di trasformazione. Che si parli di processi dal basso, come nel caso di Leo Valls che con la comunità di skater di Bordeaux non solo ha fatto cadere il divieto vigente ma trasformato la città in una capitale europea dello skateboard, o tramite un programma di attività strutturate, che Mauricio Garcia gestisce, all’interno di uno dei luoghi più iconici di New York, The High Line. Fino ad arrivare ai grandi processi di trasformazione urbana che valutano attentamente l’impatto sulle comunità come nel caso del Poble Nou di Barcellona, raccontato da David Martinez Garcia. La comunità e la capacità di organizzare intorno alle passioni e ai bisogni delle persone sono aspetti chiave per creare delle città non solo più belle e più sostenibili ma anche più giuste.

Venerdì 10 giugno alle ore 18 – “Città come approdo”

La città contemporanea è solcata in modo sempre più profondo dalle traiettorie di popolazioni erranti, modificando il senso dell’appartenere, del vivere e dell’abitare. Individui dalle molteplici provenienze occupano gli spazi urbani senza necessariamente stabilirsi e riconoscersi in essi. Città, migranti, accoglienza, emergenza, abitazione, lavoro e diritti stanno insieme dentro lo sguardo dell’altro ne “La città sradicata” di Nausicaa Pezzoni, nell’accoglienza diffusa organizzata da Refugees Welcome, di cui parlerà Angelica Villa; nei talenti da valorizzare, missione su cui Chris Richmond N’zi ha fondato Mygrants, negli impegni per la cittadinanza portati avanti da Action Aid in Italia, con il Presidente Davide Agazzi.

Venerdì 10 giugno alle ore 19 – “La città si-cura”

Bisogna uscire dalla cultura sessista della sicurezza per scoprire la dimensione della cura e allargare il punto di vista oltre la ristrettezza degli spazi privati, per approcciare quelli collettivi. Cambiare la società senza modificarne gli spazi e le logiche di (ri)produzione a cui rispondono è un progetto vuoto. L’organizzazione delle città contemporanee sotto un’analisi spaziale dei rapporti di genere, fa emergere come la divisione sessuale del lavoro abbia immediate ricadute sugli assetti urbani e viceversa come la pianificazione delle città contribuisca a rinsaldare il binarismo di genere. Tutti questi elementi, dalla cura, alla pianificazione, dal genere, alla sicurezza stanno insieme in una trama imbastita da Marie Moïse, attivista, dottoranda in filosofia politica all’Università di Padova, che ne scrive in un articolo su Jacobin Italia nel 2021, citando Nicola Capone, filosofo politico e autore de “Atlante delle città” e arricchita dall’esperienza di Sex and City e il Milano gender atlas, co- curato da Azzurra Muzzonigro.

Sabato 11 giugno alle ore 18 – Nature Urbane

Si assiste nei paesaggi urbani attuali al progressivo espandersi di incolti addomesticati, parchi post-industriali colonizzati da vegetazione spontanea, spazi inselvatichiti. Nuove categorie di progetto e inconsuete idee di spazio pubblico conquistano la città contemporanea tanto che, come osserva il geografo britannico Matthew Gandy, pare il caso di riferirsi a una “cultura della natura urbana” piuttosto che a una “cultura urbana della natura”. A partire dal Natur Park Schöneberger Südgelände e la natura urbana berlinese, al centro dell’edizione 2022 del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, ideato e realizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, il talk Nature Urbane sviluppa una riflessione sulle policy, gli approcci progettuali, i modelli di gestione e partecipazione dei cittadini alla cura e conservazione attiva degli spazi della naturalità diffusa.
Intervengono Luigi Latini, Presidente comitato scientifico Fondazione Benetton Studi Ricerche; Antonio Perazzi, Scrittore, botanico, accademico e paesaggista; Patrizia Boschiero, coordinatrice delle attività del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino e Anna Lambertini, docente di architettura del paesaggio presso DIDA – Università degli studi di Firenze.

Per l’occasione, dopo il talk sarà proiettato nella sala FESTA il film Natur Park Südgelände, diretto dal regista Davide Gambino e prodotto dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con Mon Amour Films.

Sabato 11 giugno alle ore 19 – “La città sconfinata”

Nella città policentrica il centro e la periferia si fondono e si intrecciano, nello spazio pubblico si creano quindi nuovi margini e nuovi confini. Le istituzioni culturali tradizionali e non, sono chiamate ad assumere un nuovo ruolo, abbattendo i propri confini fisici e canonici e diventando piattaforma di cambiamento e trasformazioni culturali e urbane. La piazza, la strada e il museo si fondono e l’arte diventa il linguaggio che le lega. Lorenzo Balbi, direttore del museo MAMBO di Bologna insieme a Jacopo Ammendola, co-fondatore di Orizzontale, collettivo di architetti con base a Roma che cura la mostra installazione “Piazze, fenomenologia del vuoto pubblico”; Patrizia di Monte, architetto e Andrea Conte, artista visivo, porteranno le loro esperienze e i loro sguardi multidisciplinari per immaginare insieme le nuove tessiture dello spazio urbano.

GLi EXTRAS:

Tutti i giorni | ore 18.30 | Grand Tour

Una serie di tour in bicicletta per scoprire e conoscere meglio la nostra città. Il Grand Tour in bicicletta racconta la storia ormai dimenticata dei quartieri di Firenze in modo interattivo e divertente. Accompagnati da musica e parole, pedaleremo da Manifattura Tabacchi ad alcune zone limitrofe dei quartieri circostanti: Parco delle Cascine, San Iacopino, Isolotto, Novoli. Un viaggio collettivo attraverso il tempo, per creare un dialogo e una relazione con i quartieri e le persone che li abitano.

Partenza alle 18:30 di fronte a Manifattura Tabacchi, ingresso di via delle Cascine 35, con la propria bicicletta. Partecipazione gratuita, necessaria prenotazione sul sito di Many Possible Cities.

Tutti i giorni | Todo Modo

Selezione di libri sulla trasformazione urbana, nel corner di Todo Modo si potranno trovare i libri di tutti gli autori presenti al festival.

Giovedì 9 ore 22.00 | Live Concert a cura di Italia Tosta – Lanyard + Ermete Diara e Kuzu / Pseudospettri
Seconda edizione di Italia Tosta a cura di Toast Project Space: rassegna dedicata alla ricerca musicale contemporanea, quattro appuntamenti che avranno come unico filo conduttore l’hyperpop.

Venerdi 10 dalle 20.00
Inaugurazione ARNO3D, un intervento di Andreco in collaborazione con Samurai skateparks: la nuova skate plaza di Manifattura Tabacchi. Fra gli ospiti presenti all’inaugurazione, Leo Valls, skateboarder professionista ideatore del concetto di skateurbanism e Stefan Schwinghammer, editor di Solo Skateboard Magazine.

A seguire, lo skate contest ‘Jam Session & Best Trick’ a cura di Switch e una selezione di video a tema skateurbanism curata da SOLO Skatemag.

L’evento serale, in collaborazione tra Soul Kitchen e Switch, sarà accompagnato dal dj-set in vinile del sound artist e producer Abo che spazierà tra sonorità legate al mondo dell’hip-hop e ritmi più contemporanei, passando per il jazz e l’elettronica.

Sabato 11 ore 20.00 | Chiusura e chill-out nel Giardino di Manifattura.

Sabato 11 ore 21:00 | Proiezione del film Natur Park Südgelände, diretto dal regista Davide Gambino e prodotto dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con Mon Amour Films.

 

🎧 Cresce il terzo settore in Toscana: più 500 unità rispetto al 2019

Il quarto rapporto sul terzo settore in Toscana, mostra con evidenza che nel 2020 il 57,5% delle organizzazioni di volontariato ha svolto attività in risposta all’emergenza, soprattutto per l’erogazione di beni e servizi di prima necessità.

Neanche la pandemia lo ha fermato. Cresce ancora il terzo settore in Toscana: sono oltre 7.300 le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le cooperative sociali attive alla fine del 2020, con un aumento di circa 500 unità rispetto alla fine del 2019. Si tratta di realtà che operano nei settori più diversi: dall’ambito sociale e sanitario a quello culturale, ricreativo, ambientale, sportivo.

In podcast l’intervista all’assessore regionale Serena Spinelli e al Presidente di Anci Toscana, Simone Gheri, a cura di Lorenzo Braccini. 

Durante la crisi pandemica, dunque, questo ambito virtuoso della società regionale ha saputo non solo fronteggiare le difficoltà e le chiusure, ma rendersi straordinariamente utile. E lo ha fatto sia con l’avamposto ‘ufficiale’ formato da questi 7.300 enti regolarmente censiti nei registri pubblici, e quindi strutturati, organizzati, e abilitati a rapportarsi con le istituzioni, sia con quell’universo non profit, formato da circa 27.000 realtà associative formali e informali che in Toscana mobilitano quasi mezzo milione di volontari.

I 7.320 enti del terzo settore presenti in Toscana nel 2020 sono suddivisi tra 3.299 organizzazioni di volontariato (pari al 45% del totale), 3.448 associazioni di promozione sociale (47,2), e 573 cooperative sociali (7,8). Tutti questi enti sono iscritti a registri pubblici e in particolare ora stanno confluendo nel cosiddetto Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).

Le organizzazioni di volontariato operano prevalentemente nei settore sanitario (33%) e sociale (31%) seguiti dai settori culturale (10%) e ambientale (8%). Le associazioni di promozione sociale sono attive principalmente nel settore culturale-educativo e di ricerca etica e spirituale (47%) seguiti da quello sociale (21%), sportivo-ricreativo (15%) e ambientale-turistico (10).

Gran parte delle cooperative sociali, infine, sono impegnate nel settore socio-sanitario e e educativo e nell’integrazione lavorativa di soggetti con disabilità. Questo terzo settore ‘formalizzato’ mostra una tendenza considerevole alla crescita: si è passati dalle 13 organizzazioni ogni 10.000 residenti del 2008 alle attuali 19,8. L’area della Toscana dove proporzionalmente è più elevata la presenza di enti del terzo settore è il Casentino (32 ogni 10.000 residenti), seguito da Firenze (28,6) e dalla Valle del Serchio (27,9).

Per questo rapporto hanno dato un contributo fondamentale Anci Toscana, Cesvot, Università di Firenze e Pisa, e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Ucraina, protocollo fra Regione, Coop e Anci per raccolta fondi

Destinare i fondi raccolti dalle cooperative di consumo toscane per fornire assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina al sistema di protezione civile regionale in modo da garantirne il buon esito. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa che Regione, Cooperative di consumo toscane e Anci Toscana hanno firmato oggi pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati.

Ad illustrarne i contenuti sono intervenuti il presidente Eugenio Giani, in qualità di commissario delegato dello Stato per l’emergenza dell’Ucraina, l’assessora alla protezione civile Monia Monni, il direttore di Anci Toscana Simone Gheri ed il responsabile relazioni esterne di Unicoop Firenze Claudio Vanni, in rappresentanza delle cooperative di consumo del distretto tirrenico.

Dal 5 al 30 aprile Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Unione Amiatina, hanno organizzato una raccolta fondi per le attività di accoglienza, soccorso ed assistenza delle persone in arrivo dall’Ucraina Sulla base del protocollo d’intesa tutte le donazioni saranno messe a disposizione del sistema regionale di protezione civile, suddividendole tra i territori a seconda delle necessità, anche sulla base delle segnalazioni che arriveranno da Anci Toscana. Ognuno potrà dare il proprio sostegno attraverso canali fisici (alle casse dei supermercati) oppure con bonifico (su conto corrente dedicato).“Dopo la raccolta fondi nazionale CoopforUcraina– spiega Claudio Vanni-, che in tutta Italia in un mese ha raggiunto la cifra di oltre 1,2 milione di euro grazie a oltre 81.000 donatori, destinati alle esigenze dei campi di accoglienza ai confini dell’Ucraina, il movimento cooperativo riparte ora con campagne territoriali. Quella sviluppata in Toscana rilancia la raccolta fondi fra soci e clienti delle cooperative di consumo con la finalità di sostenere chi, fuggito dalla guerra, è arrivato nella nostra Regione. La scelta di gestire i contributi con Regione Toscana ed Anci vuole assicurare una risposta alle persone attraverso i canali istituzionali, in modo da arrivare più prontamente a soddisfare i bisogni di chi si è lasciato alle spalle conflitto e distruzione e ora si trova a doversi ricostruire un futuro”.

La Regione, attraverso la Sala Operativa Regionale, si impegna a garantire il supporto e il coordinamento della raccolta fondi che saranno utilizzati per l’acquisto di beni di prima necessità. Anci Toscana si impegna a favorirne un’adeguata conoscenza e diffusione presso i Comuni attraverso i propri canali di comunicazione, ad illustrare agli stessi Comuni le iniziative realizzate nell’ambito del protocollo e a segnalare alla Cabina di regia particolari esigenze che dovessero emergere nei diversi territori.

“Siamo la Regione che si sta caratterizzando maggiormente per sostanziali e concreti aiuti di solidarietà verso il popolo dell’Ucraina – commenta il presidente Giani- .Quello che sottoscriviamo oggi è un protocollo importante che rappresenta un fatto concreto. Ed è coi fatti che bisogna agire nella drammaticità della situazione di guerra. Siamo e ci sentiamo terra di solidarietà e lo vediamo sul piano istituzionale, sul piano delle realtà economiche così importanti come il movimento cooperativo, nel supporto della imprese , nelle organizzazioni di volontariato . Il segno più forte è stato chiaramente il treno partito venerdì da Prato che non sarebbe mai partito se non avessimo avuto queste realtà che rappresentano il sentimento dei toscani, un sentimento di solidarietà , di cura e accoglienza”

“Ringrazio Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Unione Amiatina – dichiara l’assessora Monni- per il grande cuore che stanno dimostrando nell’affrontare l’emergenza legata alla guerra in Ucraina. Pochi giorni fa è partito da Prato il treno con circa 500 tonnellate di aiuti umanitari, le cooperative di consumo toscane hanno riempito due vagoni, per un valore di 40.000euro, di generi alimentari raccolti dai propri dipendenti, dimostrando tutta la solidarietà al popolo ucraino.” “Oggi – aggiunge Monni- firmiamo un protocollo grazie al quale Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Unione Amiatina destineranno il ricavato di una raccolta fondi alla Protezione Civile Regionale per assistere e accogliere tutte le donne, uomini, bambine e bambini che sono fuggiti dalla guerra che sta devastando il loro paese. Grazie a tutti coloro che stanno lavorando a questa raccolta, ma soprattutto grazie a tutti e tutte coloro che doneranno”.

“Il sistema dei Comuni sta dimostrando grande generosità e disponibilità in questa drammatica crisi – afferma il direttore di AnciToscana Simone Gheri che sostituiva il presidente Matteo Biffoni – Ma per affrontare questa nuova situazione, abbiamo bisogno di rivedere il sistema di accoglienza, riguardo sia le risorse, sia il personale dei servizi sociali. Come ripete il nostro presidente, è necessario abbandonare nei fatti la logica emergenziale, per passare a una gestione integrata con i Comuni. Ci auguriamo che il governo si attivi al più presto, perché siamo preoccupati per quello che sta accadendo”.

E dunque questa iniziativa delle Coop di consumo toscane non può che vedere i sindaci pronti a collaborare, per farla conoscere e per segnalare alla Protezione civile le situazioni più difficili nei nostri territori. Ringrazio di cuore Coop, che anche in questo caso dimostra la sua sensibilità sociale, e sono certo che i cittadini toscani sapranno confermare una volta di più la loro vicinanza a chi ha dovuton lasciare le proprie case per fuggire dall’orrore della guerra”

E dunque questa iniziativa delle Coop di consumo toscane non può che vedere i sindaci pronti a collaborare, per farla conoscere e per segnalare alla Protezione civile le situazioni più difficili nei nostri territori. Ringrazio di cuore Coop, che anche in questo caso dimostra la sua sensibilità sociale, e sono certo che i cittadini toscani sapranno confermare una volta di più la loro vicinanza a chi ha dovuto lasciare le proprie case per fuggire dall’orrore della guerra”
La durata del protocollo, che decorre dalla data della firma, coinciderà con quella dello stato di emergenza nazionale (così come deliberato lo scorso 28 febbraio dal Consiglio dei Ministri). Un Comitato di garanzia, composto da rappresentanti dei firmatari, valuterà la destinazione dei fondi raccolti sul territorio regionale sulla base delle necessità segnalate dal sistema regionale di protezione civile e dai Comuni tramite Anci.

 

Toscana, Covid: cosa cambia con nuove norme. Intervista a Simone Gheri (Anci)

Dal 1 febbraio, entrano in vigore le nuove regole anti Covid-19. Il Governo ha in calendario un Consiglio dei Ministri per applicare le nuove norme che riguarderanno, obbligo Green Pass, scuola, mascherine all’aperto e colore delle Regioni.

Lorenzo Braccini ha intervistato il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri, per dare un quadro generale delle nuove norme che sono in via di approvazione.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2022/01/GHERI_MISURE_COVID.mp3?_=4

Per Simone Gheri, la cosa più importante è che da domani si enterà in quasi tutti i negozi con il Green Pass, salvo supermercati e per acquistare beni di prima necessità. Il Green Pass, “sarà obbligatorio per entrare negli uffici pubblici – afferma Simone Gheri direttore di Anci Toscana -, nelle banche, le poste e in altri uffici finanziari e assicurazioni. Non sarà necessario per gli uffici giudiziari, socio- sanitari e polizia municipale”.

Per quanto riguarda le Regioni si dovrebbe andare verso il superamento del sistema dei colori. Dovrebbe rimanere l’obbligo della mascherina all’aperto. L’obbligo “verrà allungato, altrimenti scadeva al 31 gennaio – spiega sempre Simone Gheri-. Poi allungamento del Green Pass per chi ha completato il ciclo vaccinale”. Per chi avrà completato il ciclo vacinale, infatti, la durata del Green Pass dovrebbe durare più a lungo, visto che non è prevista, per adesso, la quarta dose. Ma la discussione è ancora aperta sulla durata dell’estensione. Per coloro che non hanno completato il cilo, invece, la validità passerà da 9 a 6 mesi.

Capitolo scuole. “Spero riducano i giorni della quarantena degli alunni. Secondo me si possono ridurre a 5 e anche la Dad nel caso di alunni positivi in classe, va ridotta”, conclude Simone Gheri.

Gli over 50 che non rispetteranno l’obbligo, dal 15 febbraio, saranno sospesi dal lavoro senza stipendio, ma non potranno essere licenziati; dovranno pagare una sanzione,che varierà dai 600 ai 1.500 euro.

Le nuove norme saranno introdotte da martedì 1 febbraio 2022, in seguito al Consiglio dei Ministri convocato in queste ore.

Garfagnana: comune di Molazzana a rischio bancarotta per salvare 61 cani

La struttura abusiva è stata chiusa e sequestrata da Asl e Carabinieri e gli animali affidati al comune di Molazzana che però non ha i fondi per mantenerli

Un appello a tutti i Comuni toscani per trovare una sistemazione ai 61 cani di una struttura abusiva sequestrata a Molazzana, un piccolissimo comune della Garfagnana, che non ha le risorse necessarie per assicurare un degno futuro a queste povere creature, se non rischiando il dissesto finanziario. L’appello arriva dal presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, dopo la lettera del sindaco di Molazzana Andrea Talani, che racconta una vicenda assurda ma emblematica.

La struttura abusiva, nei pressi di un ex capannone, nel maggio scorso è stata chiusa e sequestrata da Asl e Carabinieri; è stata aperta un’inchiesta penale e gli animali, visto che il proprietario del canile è nullatentente, sono stati di fatto affidati al Comune. Il sindaco si è subito attivato per trovare una sistemazione in altri canili, ma da tutti ha avuto la richiesta di un impegno di spesa per il mantenimento dei cani, che risulta essere di 120mila euro l’anno, impossibili da trovare nel bilancio di un Comune di 1036 abitanti. Purtroppo però, anche secondo la giurisprudenza non ci sono altre soluzioni: i cani sono del Comune.

Da qui il grido di aiuto del sindaco, a cui è già seguita una lettera a tutti i capoluogo da parte del direttore di Anci Toscana Simone Gheri, che li invita ad accogliere almeno 3 o 4 cani ciascuno. Firenze ha già risposto positivamente, ma la strada è ancora lunga: ed oggi anche il presidente Biffoni rilancia, facendo appello non solo ai capoluoghi ma a tutti i Comuni toscani. Oltre naturalmente al buon cuore di singoli cittadini perchè adottino questi sfortunati cani, prime e indifese vittime di una situazione che una volta di più mette in luce contraddizioni anche normative per risolvere problemi come questi.

Operai forestali, Regione Toscana sostiene costi aggiuntivi

La Regione interverrà direttamente per sostenere i costi aggiuntivi del contratto che interessa oltre 400 operai forestali: complessivamente l’operazione sarà di 500mila euro che saranno liquidate in due tranche entro il 31 dicembre di quest’anno. Ad annunciarlo l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi nel corso di una conferenza stampa a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati.

Dopo aver contribuito a favorire il percorso per il rinnovo del contratto integrativo regionale tra sindacati e Anci (gli operai sono dipendenti di Unioni dei Comuni e Comuni), firmato nello scorso maggio, la Regione si impegnerà a sostenere per il 2019 gran parte dei costi aggiuntivi previsti: circa 1.220 euro a operaio (su un totale di 1.700 operai forestali).

“L’intervento regionale vuol evidenziare il valore che attribuiamo al nostro contingente di operai forestali, alla loro competenza e professionalità e al loro ruolo decisivo, non solo per la valorizzazione e riqualificazione del patrimonio forestale, ma anche per la lotta agli incendi boschivi e per la difesa del suolo. Con il contratto nazionale che manca da oltre sei anni il recente rinnovo dell’integrativo compenserà la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni” secondo quanto spiegato dall’assessore Remaschi.

L’assessore regionale all’agricoltura si è detto “soddisfatto” per l’esito della trattativa, “gestita in maniera positiva da Anci, che ci rappresentava al tavolo, dai sindacati. C’è stato anche un grande senso di responsabilità da parte dell’Unione dei Comuni”. “Abbiamo fatto veramente un buon lavoro”, ha commentato il direttore di Anci Toscana Simone Gheri.

In Toscana, si ricorda, il patrimonio forestale occupa oltre il 50% della superficie regionale e il 10% è di proprietà della Regione Toscana: si tratta di oltre 100mila ettari.

Domenico Guarino ha intervistato Remaschi facendo il punto anche sulla situazione degli incendi in Toscana.

 

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/07/190729_00_REMASCHI-SU-FORESTALI.mp3?_=5
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