🎧 Meravigliamoci! L’estate della cultura a Scandicci Open City

Si chiama Meravigliamoci! l’edizione 2021 di Scandicci Open City. Teatro, musica, danza, circo contemporaneo, poesia, talk. Dal 24 giugno al 26 settembre.

Meravigliamoci! Tre mesi all’insegna della cultura a Scandicci. 26 le realtà culturali coinvolte, 140 gli eventi in 30 luoghi diversi, tra spazi pubblici e privati. Promossi dal Comune di Scandicci, con il sostegno di Unicoop Firenze, gli eventi saranno diffusi sul territorio scandiccese. E’ l’edizione 2021 di Scandicci Open City.

Tra le iniziative in evidenza segnaliamo il gemellaggio al Premio Tenco al Florence Folks Festival – Tuscany Edition che ospita Morgan, Bobby Solo e Michela Giraud. Gli appuntamenti al parco di Poggio Valicaia con il Germogli Festival e il Cinema nel bosco.

L’appuntamento ormai tradizionale con il Festival dell’economia e della spiritualità con Moni Ovadia e Marco Guzzi. E poi Ginevra Di Marco e Gaia Nanni con il loro spettacolo dedicato alle “Donne guerriere”, il tributo a Dino Campana alla Scuola superiore della Magistratura a Castelpulci, gli spettacoli all’Istituto penitenziario di Sollicciano.

Il 19 luglio alle 21:00 tornano Daniela Morozzi e Raffaele Palumbo, con “Si fa d’esatate”, al Pomario del Castello dell’Acciaiolo ad ingresso libero. Diretta video sui canali social di Controradio.

Per l’Assessora alla cultura del Comune di Scandicci Claudia Sereni, “Scandicci Open City 2021 trasforma la città in un grande palcoscenico diffuso, permettendo così alla cultura e allo spettacolo dal vivo di qualità di penetrare nel territorio e offrire al grande pubblico un’ampia scelta di esperienze in cui protagonista sarà la meraviglia, quello speciale sentimento in grado di stupire e far sognare un futuro collettivo  pieno di emozioni e di nuovi desideri”.

“La promozione della cultura è parte integrante delle finalità della nostra cooperativa” – ha detto il responsabile relazioni esterne di Unicoop Firenze Claudio Vanni.

Informazioni, programma completo, prenotazioni, orari e app web su www.scandicciopencity.it

In Podcast puoi ascoltare l’intervista con l’Assessora alla cultura del Comune di Scandicci Claudia Sereni e con il responsabile relazioni esterne Unicoop Firenze Claudio Vanni.

Omicidio Ciatti: scarcerato il principale imputato, ha obbligo di firma

Omicidio Ciatti: a Controradio il sindaco di Scandicci Sandro Fallani ha comunicato di aver avuto conferma della scarcerazione del ceceno Rassoul Bissoultanov, avvenuta il 17 giugno scorso. Il principale imputato per l’omicidio del giovane di Sandicci avvenuto nell’agosto 2017 in Spagna, avrebbe obbligo di firma settimanale presso il Tribunale di Girona. Il processo inizierà il prossimo 26 novembre.

E’ stato scarcerato il 17 giugno scorso Rassoul Bissoultanov, il ceceno principale indagato per l’omicidio del 22enne fiorentino Niccolò Ciatti, pestato a morte l’11 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. Come anticipato già nei giorni scorsi dalla famiglia Ciatti, il ceceno è tornato in libertà per scadenza dei termini della detenzione preventiva, fissati in quattro anni. L’inizio del processo, che dovrebbe durare circa una settimana con udienze ogni giorno, è stato fissato dalle autorità spagnole il 26 novembre 2021.

Bissoultanov è stato liberato e sottoposto a obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona. “Era già tutto scritto – commenta il padre di Niccolò, Luigi Ciatti – è andato tutto come da copione, come gli spagnoli hanno voluto fare”. “Il ceceno – prosegue – adesso può andare dove vuole. Da quello che ho capito dai miei avvocati in Spagna non esiste il processo in contumacia, se scappa credo che neppure si farà il processo”. Del caso Ciatti si è parlato anche durante l’incontro bilaterale tra Italia e Spagna: “Non ho avuto alcuna comunicazione in merito – dichiara ancora Ciatti -. Che ci sia stato un interesse è un bene, ma non so a cosa abbia potuto portare”.

“In quattro anni in Spagna non sono stati in grado di fare un processo, e non c’entra il Covid. Rassoul Bissoultanov uscirà impunito dopo quello che ha fatto a Niccolò, è vergognoso. Dovrebbe avere un obbligo di firma, ma non avrà neanche il braccialetto elettronico e, anche se gli verrà ritirato il passaporto, sarà libero di spostarsi per l’Europa. Ci sentiamo presi in giro. Perché l’Italia non interviene?”. Con queste parole, consegnate alla stampa locale, Luigi Ciatti, padre di Niccolò, il 21enne di Scandicci  commentava nei giorni scorsi la notizia che preannunciava l’imminente scarcerazione del ceceno Rassoul Bissoultanov.

Il ceceno, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo.

Almeno un altro del terzetto dei ceceni, Movsar Magomadov, prese parte attiva al pestaggio e sarà chiamato a rispondere di omicidio nel processo che dovrebbe celebrarsi in Spagna. Nei suoi confronti la procura di Roma aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove i giovani ceceni, figli di rifugiati, risiedono. Ma la Francia ha negato l’estradizione di Magomadov che è stato successivamente rimesso in libertà.

Via libera alla ciclopista dell’Arno Firenze-Scandicci: approvato il finanziamento regionale

Una nuova ciclopista per collegare Firenze e Scandicci, dall’Argingrosso a Badia a Settimo. È il progetto che ha ottenuto il finanziamento della Regione Toscana nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione per integrare il sistema ciclabile metropolitano delle ciclovie in riva sinistra d’Arno.

Un intervento da oltre 1,2milioni di euro, di cui circa 900mila euro sul territorio fiorentino (800mila di contributo regionale e il resto a carico del Comune di Firenze) e 300mila su quello di Scandicci. La ciclopista Firenze Scandicci consentirà di integrare la rete di piste dedicate ai ciclisti lungo l’Arno, collegando Badia a Settimo nel territorio di Scandicci con le ciclopiste esistenti in riva sinistra del fiume Arno nel territorio del Comune di Firenze cioè dall’Argingrosso, fino all’Albereta e poi verso la pista del Girone.

“La Regione Toscana ha ammesso a finanziamento il progetto che abbiamo presentato per la ciclopista Firenze Scandicci – ha detto l’assessora all’Ambiente Cecilia Del Re -. Un intervento per integrare il sistema ciclabile cittadino e metropolitano delle ciclovie in riva d’Arno e proseguire nelle azioni per la valorizzazione di percorsi di mobilità dolce in grado di ridurre gli impatti ambientali legati agli spostamenti. Abbiamo calcolato che l’utilizzo della ciclopista comporterà un ulteriore abbattimento di 1.692 tonnellate annue di anidride carbonica nell’atmosfera”.

Il progetto nel tratto del Comune di Firenze andrà da via dello Scalo di Peino (al confine comunale di Scandicci) fino alla pista esistente, che dal Ponte all’Indiano raggiunge la foce del fiume Greve in località Argingrosso. Il sistema integrato Ciclovia dell’Arno rappresenta l’asse portante del sistema delle vie ciclabili della Toscana, nonché il più lungo percorso ciclopedonale in via di realizzazione in Toscana.

Una raccolta solidale per i migranti sulla rotta balcanica

Una raccolta solidale per i migranti sulla rotta balcanica avrà luogo sabato e domenica dalle 10 alle 18 all’Humanitas di Scandicci, in Via Bessi 2.

Tra il materiale da raccogliere: scarpe in buono stato fino al numero 45, indumenti ed intimo termico, impermiabili e zaini: materiali per persone che vivono in tende o sotto teli di plastica nei boschi e devono attraversano le montagne a piedi.

Bruno Alvarez presidente e fondatore di No name Kitchen, associazione che lavora nella rotta balcanica da 4 anni e beneficiaria della raccolta solidale, ha raccontato ai microfoni di Monica Pelliccia chi sono i migranti bloccati nei boschi della Bosnia.

Un pensionato morto carbonizzato in appartamento

Scandicci, i vigili del fuoco del comando di Firenze sono intervenuti in Via Carducci 19, per un incendio che si è sviluppato in un appartamento posto al settimo piano di un condominio. L’incendio ha coinvolto prevalentemente la zona della camera e dell’ingresso, durante le operazioni di spegnimento, dell’incendio, la squadra dei Vigili del Fuoco ha rinvenuto all’interno il corpo carbonizzato di un pensionato.

Da un rapporto dei Carabinieri accorsi sul posto, si apprende che il corpo della persona deceduta, sarebbe quello di un pensionato di ottantasette residente nell’appartamento al settimo piano.

Ore di angoscia e terrore sono state vissute dagli abitanti del palazzo in cui si è sviluppato il rogo, ma anche dai condomini dei palazzi vicini, quando le alte fiamme si sono sviluppate dalla copertura dell’edificio, che hanno seguito le operazioni di spegnimento e di soccorso con apprensione. Gli abitanti della zona hanno assistito in strada alle operazioni di spegnimento dei Vigili del Fuoco.

Al momento in cui si scrive sono ancora in corso, da parte dei Vigili del Fuoco, le verifiche del caso, all’interno dell’appartamento andato a fuoco per accertarne le cause. Ma verifiche sono in corso anche per accertare l’agibilità dei due appartamenti sottostanti al 6° piano.

“Fare agricoltura urbana è un esempio di resistenza alimentare”: Orti della diversità, Scandicci

Gli orti della diversità di Scandicci portano l’agricoltura in città con un progetto comunitario

L’agricoltura urbana intreccia l’autoproduzione del cibo con la creazione di spazi di condivisione e scambio culturale. Gli orti urbani sono sempre più numerosi in Italia: 2 milioni di metri quadrati in 77 capoluoghi secondo gli ultimi dati Istat.

Uno studio dell’Università di Sheffield pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato la possibilità di soddisfare le necessità dell’intera popolazione cittadina progettando orti urbani a sufficienza su tetti e sui giardini.

A Scandicci, il progetto Orti della Diversità coinvolge 29 persone nella pratica della agricoltura ecologica, creando spazi di comunità.

“Gli ortisti coltivano delle varietà da orto e piante ornamentali che aiutano l’impollinazione, favoriscono la difesa dalle patologie e dagli insetti”, racconta Elia Renzi, paesaggista e coordinatore della Società Toscana di Orticultura, “Gli appezzamenti sono dimensionati per avere un apporto che possa soddisfare le esigenze domestiche, si parla di circa 35 metri quadri per appezzamento”.

“Fare agricoltura urbana è un esempio di resistenza agricola”, spiega Elenia Penna, facilitatrice e collaboratrice della Società Toscana di Orticultura, “Creare una comunità sensibile, attenta e consapevole di ciò che pianta all’interno dei terreni e di ciò che porta sulla propria tavola”

Le persone residenti a Scandicci possono chiedere informazioni per partecipare all’indirizzo e-mail info@societàtoscanadiorticultura.it. Invece, per quanto riguarda altre zone, si possono chiedere informazioni su progetti simili al proprio comune.

Sentiamo Elia Renzi, paesaggista e coordinatore della Società Toscana di Orticultura ed Elenia Penna, facilitatrice e collaboratrice della Società Toscana di Orticultura intervistati da Monica Pelliccia

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/12/201210_ORTI-DELLA-DIVERSITà.mp3?_=3
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