Campi Bisenzio: saranno assunti nell’Aretino i 5 operai licenziati

A Sansepolcro (Arezzo) sono già in corso le ricerche di alloggi per la loro sistemazione, assicura l’imprenditore.

Oggi, primo maggio, giorno della Festa dei Lavoratori, c’è una bella notizia per i lavoratori della ditta di Campi Bisenzio licenziati per essersi rifiuatit di lavorare nel giorno di Pasquetta: saranno assunti da un imprenditore con un’azienda in provincia di Arezzo.

Saranno assunti da un imprenditore di Sansepolcro (Arezzo) i cinque operai pakistani licenziati via WhatsApp dalla ditta di Campi Bisenzio (Firenze) dopo essersi rifiutati di svolgere turni da 12 ore e lavorare a Pasquetta. L’imprenditore biturgense, Mauro Marini, appena letta la notizia, ha scritto una lettera al sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi esplicitando la volontà di assumere i cinque operai ingiustamente licenziati nella propria azienda, che produce borse e zaini per le forze armate.

“Siamo una società multietnica, ed è impossibile prescindere da lavoratori stranieri, ho già otto lavoratori pakistani e tutti vanno tutelati” ha dichiarato Marini. A Sansepolcro sono già in corso le ricerche di alloggi per la loro sistemazione, assicura l’imprenditore.

Lo scorso 27 aprile il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, aveva pubblicato un post sulla sua pagina facebook in cui annunciava l’intenzione dell’imprenditore. Questo il post:

“Questa lettera mi ha emozionato! Me l’ha scritta Mauro, titolare di una ditta di confezioni: ha letto la storia degli operai pakistani licenziati e vuole offrire loro un nuovo lavoro. Ma non solo: dignità, diritti, un contratto vero e sostegno per l’inserimento nella comunità di San Sepolcro, come ha già fatto con altri ragazzi pakistani assunti in passato. Parlarci mi ha ricordato che per ogni brutta notizia ce n’è sempre una buona, spesso migliore: mai perdere la speranza. Grazie Mauro”.

Arezzo: scatenano rissa in discoteca, poi inseguono ambulanza. 10 denunciati

L’episodio risale alla notte tra Pasqua e Pasquetta ed è avvenuto in una discoteca di Sansepolcro (Arezzo). I 10 denunciati sono tutti sui 30 anni.

Iniziano a picchiarsi in discoteca, poi inseguono perfino l’ambulanza che trasporta i feriti in ospedale volendo proseguire il regolamento di conti che era nato per un diverbio all’ingresso del locale. Così 10 trentenni sono stati denunciati per rissa a Sansepolcro (Arezzo).

Secondo quanto riferito dai carabinieri, verso le 2.30 all’ingresso della sala da ballo è volata qualche parola di troppo tra gli addetti alla sicurezza ed alcuni clienti, tutti trentenni residenti in zona che sembra volessero entrare senza pagare. Ne è nata una rissa che ha costretto il 118 all’intervento con medicazioni al pronto soccorso e intervento dei carabinieri. Mentre i militari stavano cercando di ricostruire la vicenda e l’ambulanza ripartiva per trasportare tre feriti al pronto soccorso, altri tre uomini si sono messi in macchina all’inseguimento del mezzo del 118 fino in ospedale, dove volevano concludere il regolamento di conti iniziato poco prima, addirittura posizionando il veicolo in modo da non consentire al personale medico di portare i feriti all’interno del pronto soccorso. Dopo alcuni minuti si sono allontanati in modo spontaneo. Al termine delle prime indagini i carabinieri hanno denunciato i dieci protagonisti della rissa.

Incidenti stradali: due auto in fiamme dopo scontro su E45, tre feriti

Tre persone sono rimaste ferite in modo non grave in seguito a un incidente stradale avvenuto questa mattina intorno alle ore 6,30 sulla E45 tra Sansepolcro (Arezzo) e San Giustino direzione sud, al chilometro 135.

Due le auto coinvolte secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco del comando provinciale di Perugia: una Lancia Y alimentata a metano e una Panda a Gpl; entrambe le vetture dopo l’impatto si sono incendiate. Le bombole di Gpl della Panda, riferiscono sempre i vigili del fuoco intervenuti sulla E45, sono state sbalzate in avanti di circa 50 metri.

Le condizioni dei feriti, come informa l’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, in contatto con la centrale unica del 118 regionale, non destano particolari preoccupazioni. Tre, come detto, i feriti, che sono stati ricoverati all’ospedale di Città di Castello, uno in codice giallo (di media gravità) e due in codice verde.

Il più grave dei feriti è un 53 anni di Sansepolcro, con politrauma e sub-amputazione del polso sinistro. L’uomo è trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello dove è stato stabilizzato. Dopo le prime cure è stato poi trasferito alla struttura di Chirurgia della mano e microchirurgia dell’azienda ospedaliera di Terni, grazie all’intervento del nucleo elicotteri dei vigili del fuoco di Arezzo (Drago 59). Così ha riferito una nota della Usl Umbria 1.

Droga: vendevano dosi tramite WhatsApp, scoperti dalla Gdf

L’operazione “Biancaneve” della Guardia di Finanza ha permesso di smantellare quella che è ritenuta un’organizzazione dedita allo spaccio, operante tra Città di Castello, San Giustino e Sansepolcro (Arezzo). Le dosi venivano ordinate tramite l’app di messaggistica WhatsApp.

Le fiamme gialle hanno ricostruito 230 episodi di spaccio e indagato tre persone, 13 quelle segnalate alle prefetture. Dagli accertamenti della tenenza di Città di Castello della guardia di finanza è emerso che la droga veniva ordinata tramite WhatsApp utilizzando un linguaggio in codice e, per evitare l’identificazione, numerosi soprannomi o alias; dopo avere anticipato il denaro, i clienti ritiravano le dosi in orari e località convenuti, solitamente punti di ritrovo affollati quali parcheggi e centri commerciali. Uno dei segnalati alle prefetture, nel giro di pochi mesi – secondo l’indagine -, è arrivato a spendere oltre 10 mila euro per l’acquisto della droga.

Viadotto E45, ancora 10 giorni per super-perizia

Ancora qualche giorno e riprenderanno i lavori sul viadotto Puleto; la superperizia sulla E45 richiesta dal giudice Piergiorgio Ponticelli è in fase di completamento. L’infrastruttura rimase chiusa completamente per un mese da metà gennaio a metà febbraio scorsi per motivi di sicurezza e che attualmente è percorribile solo per i mezzi leggeri, a una velocità massima di 40 chilometri orari.

Lo ha assicurato il procuratore di Arezzo Roberto Rossi dando assicurazioni ai sindaci, quelli di Sansepolcro, Pieve Santo Stefano, San Giustino Umbro e Città di Castello (Perugia) e Bagno di Romagna (Forlì Cesena).
Il consulente della procura, Claudio Modena, ha chiesto dieci giorni per completare i sopralluoghi finalizzati alla verifica delle condizioni del viadotto. Una volta terminati, quindi entro la fine di giugno, Anas potrà riprendere i lavori per riaprire il tratto anche, almeno in parte, ai mezzi pesanti.

“Siamo molto preoccupati per la chiusura che ha causato pesanti danni sia al turismo e alle attività commerciali e industriali – ha detto il sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli – la speranza è che entro i dieci giorni previsti i lavori possano riprendere e la situazione si sblocchi”.

Parlando invece del rifacimento di 5 km che interrompono la ex statale Tiberina 3 bis, unica alternativa alla E45 attualmente impraticabile in coincidenza con il tratto del viadotto Puleto, Claudio Marcelli, sindaco di Pieve Santo Stefano (Arezzo), ha detto: “Se la situazione non si sblocca toccherà al sindaco di Pieve Santo Stefano farlo con un’ordinanza ad hoc”.

Quei 5 km, al momento, interrompono la ex statale Tiberina 3 bis e ad aprile era stato annunciato che l’Anas aveva completato la progettazione esecutiva per il ripristino del tratto stradale nel territorio di Pieve Santo Stefano. Inoltre era stato confermato che il procedimento per il ritorno alla competenza statale della Tiberina 3 bis era partito. Ma “risulta che sia stato chiesto pure un sopralluogo archeologico sul tratto. Una situazione – ha concluso Marcelli – che non può andare avanti e che toccherà risolvere al Comune”.

Arezzo: arrestato falso intermediario di rifiuti

Ad Anghiari (Arezzo) è stato arrestato un falso intermediario di rifiuti. Ad agire i carabinieri forestali di Sansepolcro (Arezzo) insieme ai colleghi della procura.

L’arresto è avvenuto contestualmente ad un controllo all’interno di uno stabilimento precedentemente sequestrato dal tribunale di Arezzo per illecita gestione di rifiuti. I militari hanno accertato infatti la presenza di un’impresa umbra che stava prelevando macchinari fuori uso e rifiuti pericolosi. E’ stato accertato che l’autorizzazione della ditta era scaduta e comunque non era idonea alla raccolta di quel tipo di rifiuti.
Conducente del mezzo e titolare sono stati denunciati. Nell’occasione è stato inoltre accertato che il contatto con l’azienda umbra era stato preso da una persona mai iscritta all’albo dei gestori alla intermediazione dei rifiuti e che era sottoposta a sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza. Obbligo più volte violato per occuparsi personalmente dell’impianto. L’uomo è stato arrestato.
Le indagini proseguono per accertare tutte le responsabilità.
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