🔊Guasto Publiacqua a Scandicci: Fallani, “ritorno alla normalità ma reti fragili”

Guasto a Scandicci – Dopo l’individuazione della perdita sulla rete idrica che  ieri ha provocato mancanze d’acqua in diverse zone del territorio comunale, ci sono volute molte ore perché la situazione tornasse nella notte alla normalità. Gli aggiornamento dal sindaco Sandro Fallani.

In una nota Publiacqua aveva fatto sapere che “il tratto di rete interessato dalla rottura è stato sezionato”, si trova in via Allende e che “la situazione dell’approvvigionamento sul Comune tornerà progressivamente alla normalità nel corso delle prossime ore e comunque entro la tarda serata”.

In via cautelativa e per limitare al massimo i disagi per i cittadini le autobotti sono rimaste posizionate in piazza Cannicci, largo Spontini, piazza Togliatti, così come la quarta, fatta arrivare in un secondo momento in piazza Aleramo.

Gli effetti del guasto si sono registrati  anche sul limitrofo acquedotto di Lastra a Signa, e un’autobotte è stata posizionata sul territorio comunale  in via dello Stadio nei pressi del fontanello di alta qualità.

“Ancora ieri sera ricevevo telefonate perché ai piani alti l’acqua arrivava con poca forza dopo il completo disseccamento dell’acquedotto. Ma già da dopo cena la situazione è andata regolarizzandosi e nella notte c’è stato un ritorno alla normalità” afferma il sindaco Fallani ai nostri microfoni ringraziando tutti le forze e i volontari impegnati nelle scorse ore per risolvere il problema e limitare i disagi per i cittadini. La rete è fragile ma stiamo investendo nella sostituzione delle vecchie tubature” ribadisce il sindaco nell’intervista (AUDIO).

Siccità: fontane pubbliche chiuse a Scandicci. Nel Chianti ordinanze per limitare uso acqua

A causa della siccità il sindaco Sandro Fallani ha infatti deciso di spegnere gli impianti di piazza Resistenza, piazza Togliatti, piazza Matteotti, via Caboto, via Foscolo e della rotatoria tra via Pisana e via delle Nazioni Unite.

Le fontane hanno sistemi di ricircolo con recupero d’acqua, ma in ogni caso resta una parte di consumo: la stima dell’ufficio Ambiente del Comune di Scandicci è che con lo spegnimento delle sei fontane vengano risparmiati mensilmente circa 180 mc di acqua. Da venerdì 24 giugno 2022 dunque le sei fontane pubbliche d’arredo di Scandicci smetteranno di erogare acqua, fino a che non sarà cessata l’emergenza idrica determinata dalla perdurante siccità.

A Scandicci è già in vigore il divieto assoluto, per gli utenti domestici, di utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti per scopi diversi da quelli igienico domestici. L’ordinanza vigente dal 18 giugno ribadisce che è proibito fare uso di acqua potabile per l’innaffiamento di parchi, giardini e orti, per il lavaggio di cortili e piazzali, per il lavaggio domestico di veicoli a motore, per il riempimento di piscine, vasche da giardino, fontane ornamentali e simili.

Sempre a causa della siccità, anche i Comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle (Firenze) hanno diramato ordinanze per limitare l’uso di acqua potabile proveniente dagli acquedotti. Il provvedimento entra in vigore da oggi e sarà attivo fino al 30 settembre. Stabilisce il divieto nei tre comuni del Chianti fiorentino di utilizzare l’acqua potabile proveniente dagli acquedotti urbani e rurali per scopi diversi da quelli igienico-domestici.

I sindaci invitano ad usare dispositivi per il risparmio idrico, quali frangigetto per rubinetti, preferire la doccia per l’igiene personale in alternativa alla vasca da bagno, usare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico, non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti, la rasatura della barba o la doccia, utilizzare l’acqua di lavaggio della frutta e della verdura per innaffiare le piante, controllare il funzionamento dei propri impianti idrici per evitare eventuali perdite.

Vietato il prelievo e consumo di acqua potabile per l’irrigazione e annaffiatura di orti giardini e prati, il lavaggio di aree di cortili e piazzali, il lavaggio domestico di veicoli, il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino, piscine anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua, tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico e sanitario.

Apre variante San Vincenzo a Torri. Nuovo tratto 1.326 metri parallelo a fiume Pesa

I lavori per la variante, partiti nel 2018, hanno previsto un investimento di di 7,56 milioni, a carico della Città Metropolitana con un cofinanziamento di 1,5 milioni da parte del Comune di Scandicci, e con mezzo milione dalla Regione per gli espropri

Da oggi è aperta e percorribile la variante al centro abitato di San Vincenzo a Torri, nel comune di Scandicci (Firenze). I lavori, partiti nel 2018, hanno previsto un investimento di di 7,56 milioni, a carico della Città Metropolitana con un cofinanziamento di 1,5 milioni da parte del Comune di Scandicci, e con mezzo milione dalla Regione per gli espropri. La nuova strada, lunga 1.326 metri per 10,5 di larghezza, corre parallela tra il fiume Pesa e la provinciale 12, la via Empolese e toglierà il traffico veicolare di passaggio dal paese di San Vincenzo.

La nuova strada è connessa alla viabilità storica grazie a due rotatorie: una in corrispondenza dell’inizio della variante ginestrina, l’altra prima dell’abitato di San Vincenzo provenendo da Cerbaia. Sul lato dell’abitato di San Vincenzo a Torri, per tutta la lunghezza della nuova strada, è prevista la realizzazione di una pista ciclabile, mentre in corrispondenza del campo di calcio è stato realizzato un sottoattraversamento pedonale. Dario Nardella, sindaco della Città Metropolitana di Firenze ha detto “la variante è un’opera importante e decisiva per il territorio. La prospettiva è quella di una viabilità più sicuri”.

Per il sindaco di Scandicci Sandro Fallani “il paese di San Vincenzo a Torri da adesso comincia a vivere appieno, e sarà riqualificato a partire dalla nuova scuola montessoriana ‘Toti’: sarà ancora più attrattiva anche per nuove famiglie”. “Con l’apertura di questa variante – ha detto l’assessore regionale Monia Monni – liberiamo dal traffico di attraversamento l’abitato di San Vincenzo”.

L’intervento, ha detto il presidente del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino ha portato alla realizzazione di “una nuova strada, una nuova pista ciclabile ma anche una nuova cassa di espansione e più spazio per le dinamiche fluviali naturali e per la sicurezza idraulica del Pesa”, affluente di sinistra dell’Arno che nasce nei monti del Chianti e sfocia a Montelupo dopo un corso di circa 55 km.

Giovani di Scandicci picchiati a Varsavia, uno è grave

Sette giovani italiani di Scandicci (Firenze), quasi tutti ventenni sono stati picchiati violentemente da una gang fuori da una discoteca di Varsavia, in Polonia, la notte fra venerdì e sabato.

Tre sono andati in ospedale: uno ha riportato un’emorragia all’addome per i calci ricevuti alla pancia ed è stato dimesso dopo due giorni di osservazione; un altro rischia di perdere un occhio; un terzo ha ferite più lievi ed è stato dimesso.
La comitiva era composta da tutti amici d’infanzia e almeno uno di loro era la prima volta che prendeva l’aereo per fare un viaggio di svago. Da settimane pianificavano la gita nella
capitale polacca anche per andare a fare visita a due di loro che stanno seguendo un programma Erasmus.

Il viaggio era stato pianificato per il ponte di Ognissanti e, raccontano le famiglie, era molto atteso, c’era entusiasmo. Ora invece c’è molto sgomento, specie tra le famiglie rimaste a Scandicci, 50.000 abitanti, che è anche la città di Niccolò Ciatti, il giovane 22enne ucciso a calci e pugni  in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna nell’agosto del 2017. Anche
lui era andato all’estero per divertirsi e visitare una nuova realtà.

Alla comitiva di Scandicci è andata meglio. Oggi sono quasi tutti rientrati tranne due, informa il sindaco Sandro Fallani. Uno resta in ospedale a Varsavia ed è il ragazzo a cui hanno causato traumi al volto al punto di potergli compromettere la vista a un occhio. I familiari lo hanno raggiunto e vorrebbero farlo operare a Firenze. Il sindaco ha attivato le autorità italiane, l’ambasciata italiana in Polonia e la Asl Toscana Centro per organizzare il rimpatrio con trasporto aereo e poi il ricovero. Contattati anche i carabinieri che potrebbero ricevere le prime denunce verbali.

“Sto lavorando di concerto con i genitori e con le nostre rappresentanze diplomatiche per
poter agevolarne il rientro e l’assistenza – ha spiegato Fallani – Questo fatto ci colpisce e siamo tutti a disposizione per aiutare le famiglie, peraltro conosciute e attive in città, e
che hanno ragazzi studenti universitari”, altri lavorano. Il pestaggio è stato violento e al momento non trova spiegazioni. Per la polizia polacca potrebbe addirittura essersi
trattato di uno scambio di persone, cioè la banda avrebbe voluto colpire altri italiani, per motivi sconosciuti, ma non il gruppo di Scandicci che si è trovato a passare in strada casualmente. Secondo una ricostruzione infatti la gang ha incrociato i giovani turisti dopo che in sette erano usciti da una discoteca del centro, pare per andare a rintracciare un altro loro amico, anche lui di Scandicci, che si era intrattenuto in un altro locale. E’ in questo frangente che sono stati assaliti. I polacchi hanno colpito sia con calci e pugni sia con armi, come delle noccoliere. Hanno colpito causando ferite, traumi ossei, sanguinamenti, lesioni. Su chi è finito a terra si sono accaniti di più. I giovani di Scandicci avrebbero provato a reagire ma poco hanno potuto contro una banda organizzata alla violenza e che era armata nonché in superiorità numerica.

Omicidio Ciatti: fermato in Germania il principale indagato scarcerato a giugno

Omicidio Ciatti, fermato in Germania il cittadino ceceno che era stato scarcerato. La notizia è arrivata nella serata di ieri. Genitori di Niccolò aggrappati ad un filo di speranza perché sia fatta giustizia.

Rassoul Bissoultanov è il 26enne ritenuto il principale responsabile dell’omicidio del giovane 22enne di Scandicci durante un pestaggio avvenuto l’11 agosto 2017 fuori da una discoteca a Lloret de Mar.  L’uomo rimesso in libertà dalla giustizia spagnola il 17 giugno scorso, è dunque di nuovo in manette. E’ stato catturato in Germania grazie all’esecuzione del mandato europeo emesso a febbraio dalla procura di Roma per due dei tre cittadini ceceni coinvolti nel pestaggio che portò alla morte del ragazzo e di cui tra pochi giorni ricorrerà il quarto anniversario.

La Germania potrebbe decidere nelle prossime ore per l’estradizione in Italia, come chiesto dai pm romani, e dunque il processo per la morte di Niccolò  potrebbe celebrarsi qui. Questa naturalmente è la speranza alla quale di aggrappano i genitori. Senza però troppe illusioni visto il precedente negativo. La Francia aveva negato l’estradizione a suo tempo.

Bissoultanov era stato ripreso dalle telecamere della discoteca St.Trop’ mentre sferrava il calcio che avrebbe mandato a terra Niccolò, ed era stato arrestato pochi giorni dopo la morte del giovane. Rimasto in carcere in Spagna fino a due mesi fa quando, per lo scadere del termine di carcerazione preventiva, è di nuovo tornato in libertà con il solo obbligo di firma settimanale disposto dalla giustizia spagnola. Il processo nei suoi confronti al tribunale di Girona, infatti, sarebbe cominciato solo il prossimo 26 novembre.

Nelle scorse ore invece l’arresto in Germania. L’uomo avrebbe infatti passato il confine, secondo quanto appreso, con la motivazione di doversi recare a Strasburgo dove viveva precedentemente per recuperare dei documenti personali.

Ancora libero, invece, l’altro imputato per la morte di Niccolò, Movsar Magomadov,  arrestato anche lui nel 2017 dagli agenti spagnoli. Anche per lui l’Italia aveva chiesto l’estradizione. Ma nei mesi scorsi Madrid era tornata ad affermare la propria competenza sul caso, ed era in libertà da maggio.

“Una notizia arrivata da poco che un minimo ripristina una base di giustizia a questa terribile vicenda. Grazie alla magistratura italiana e alla polizia tedesca che ha proceduto all’arresto, mi unisco all’auspicio di Luigi, che ho appena sentito, affinché si proceda velocemente all’estradizione”, sono le prime parole del Sindaco di Scandicci Sandro Fallani che dall’inizio segue il caso e sostiene i familiari del giovane perché sia fatta verità e giustizia per Niccolò.

Gkn, Giani: “Fatto gravissimo, è caso nazionale”

I lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) hanno passato la notte  a presidiare lo stabilimento che la multinazionale britannica ha deciso di chiudere. I 41 primi cittadini della Città Metropolitana di Firenze con la fascia tricolore  oggi a turno contro la chiusura

Un fatto inaudito, di portata enorme. Il licenziamento annunciato dalla GKN dei 422 lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio. trova la compatta ed unanime condanna del mondo politico regionale.

“Quanto accaduto – dichiara il presidente della giornata regionale Eugenio Giani – è inaccettabile e di gravità inaudita. Senza comunicazione preventiva, la GKN manda  a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo – conclude Giani – deve intervenire, questo è un caso nazionale”.

Intanto i lavoratori hanno passato la notte davanti ai cancelli.  Sono state portate delle sedie a sdraio, mentre il circolo Arci Rinascita di Sesto Fiorentino ha preparato loro da mangiare. Alle 21si è tenuta un’assemblea aperta alla cittadinanza, a cui ha partecipato  fra gli altri il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

Per tenere alta l’attenzione sulla vicenda Gkn, i 41 Sindaci della Città Metropolitana di Firenze saranno a turno da sabato mattina davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi Bisenzio. Lo annuncia il Sindaco Metropolitano Dario Nardella.
dopo Falchi ieri, oggi tocca a Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci e consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze. Poi raggiungeranno Campi a turno i primi cittadini di Firenze e della Metrocittà Dario Nardella, di Pontassieve, Tavarnelle San Casciano in Val di Pesa, Calenzano.

I Sindaci indosseranno la fascia tricolore e la staffetta andrà avanti ad oltranza fino a quando “non si fermerà questo atto di gravità inaudita”.

 

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