Covid-19 Toscana: 484 nuovi casi e nessun decesso

Nelle ultime ventiquattro ore sono stati registrati in Toscana 484 nuovi casi di Covid-19: 142 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 342 con test rapido.

Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia sale dunque a 1.542.264. I nuovi casi sono lo 0,03% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,05%, 705 persone, e raggiungono quota 1.459.384, ossia il 94,6% dei casi totali. Al momento in Toscana risultano pertanto 71.645 positivi al Covid-19, -0,3% rispetto a ieri. Di questi 550, 1 in meno rispetto a ieri, sono ricoverati in ospedale: 24 si trovano in terapia intensiva.

Oggi non si registrano nuovi decessi. Restano quindi 11.235 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 3.562 nella Città metropolitana di Firenze, 911 in provincia di Prato, 1.003 a Pistoia, 710 a Massa Carrara, 1.055 a Lucca, 1.260 a Pisa, 843 a Livorno, 718 ad Arezzo, 602 a Siena, 410 a Grosseto. Vanno aggiunte 161 persone decedute sul suolo toscano ma residenti fuori regione.

Dall’ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 387 tamponi molecolari e 2.214 tamponi antigenici rapidi: di questi il 18,6% è risultato positivo. Sono invece 566 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: l’85,5% di questi è risultato positivo.

I dati, relativi all’andamento della pandemia da coronavirus, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale e sono visibili sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità.

Coronavirus in Toscana, 2.054 nuovi casi, 3 decessi

Firenze, sono 2.054 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime ventiquattro ore in Toscana: 387 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 1.667 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall’inizio della pandemia di Coronavirus sale dunque a 1.541.780.

I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.573 persone) e raggiungono quota 1.458.679 (94,6% dei casi totali). I dati, relativi all’andamento della pandemia di Coronavirus, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale.

Al momento in Toscana risultano pertanto 71.866 positivi, +0,7% rispetto a ieri. Di questi 551 (11 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 24 (1 in più) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 3 nuovi decessi: 2 uomini e una donna con un’età media di 84 anni.

Dall’ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 1.044 tamponi molecolari e 10.175 tamponi antigenici rapidi: di questi il 18,3% è risultato positivo. Sono invece 2.233 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 92% di questi è risultato positivo al Coronavirus.

L’andamento per provincia

Con gli ultimi casi salgono a 415.074 i positivi dall’inizio dell’emergenza nei comuni della Città metropolitana di Firenze (419 in più rispetto a ieri), 101.416 in provincia di Prato (96 in più), 120.576 a Pistoia (120 in più), 79.532 a Massa Carrara (209 in più), 167.789 a Lucca (251 in più), 179.819 a Pisa (244 in più), 141.145 a Livorno (286 in più), 139.063 ad Arezzo (163 in più), 110.234 a Siena (140 in più) e 86.051 a Grosseto (124 in più). A questi vanno aggiunti 569 casi di positività notificati in Toscana ma che riguardano residenti in altre regioni.

La Toscana ha circa 41.750 casi complessivi ogni 100.000 abitanti dall’inizio della pandemia (tra residenti e non residenti). Al momento la provincia di notifica con il tasso più alto é Lucca (con 43.700 casi ogni 100 mila abitanti), seguita da Pisa (43.021) e Livorno (42.902). La più bassa concentrazione si riscontra a Prato (con un tasso di 38.231).

In 71.315 sono in isolamento a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (467 in più rispetto a ieri, più 0,7%).

I 1.458.679 guariti registrati a oggi lo sono a tutti gli effetti, da un punto di vista virale, certificati con tampone negativo.

I decessi

La lista dei decessi si aggiorna con 3 nuovi decessi: 2 uomini e una donna con un’età media di 84 anni.

Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 1 a Lucca, 2 a Livorno.

Sono 11.235 i deceduti dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus: 3.562 nella Città metropolitana di Firenze, 911 in provincia di Prato, 1.003 a Pistoia, 710 a Massa Carrara, 1.055 a Lucca, 1.260 a Pisa, 843 a Livorno, 718 ad Arezzo, 602 a Siena, 410 a Grosseto. Vanno aggiunte 161 persone decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità per Covid-19 (numero di deceduti/popolazione residente) è al momento 304,2 ogni 100 mila residenti. Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (374,0 ogni 100 mila abitanti), seguita da Firenze (356,8 x100.000) e Pistoia (345,6 x100.000), mentre il più basso è a Grosseto (188,2 x100.000).

Tutti i dati saranno visibili sul sito dell’Agenzia Regionale di Sanità a questo indirizzo: www.ars.toscana.it/covid19

Consiglio regionale della Toscana: tagliata la rivalutazione dei vitalizi per 184 ex consiglieri

È stata approvata dal Consiglio regionale della Regione Toscana una nuova norma che taglia le percentuali di rivalutazione dei vitalizi di 184 ex consiglieri regionali aventi diritto che si sono succeduti nella carica.

La legge, che è stata approvata all’unanimità dall’Ufficio di presidenza dall’aula del Consiglio regionale, ha previsto questo taglio per non aggravare sulle spese regionali. “La piena applicazione del meccanismo di indicizzazione previsto dalla legge regionale 3/2009 – si legge nella relazione illustrativa – porterebbe ad un sensibile incremento di spesa e ad un adeguamento degli importi degli assegni non congruo rispetto ad esigenze di sobrietà e risparmio”. Se venisse applicato l’aggiornamento dell’assegno vitalizio ai 184 consiglieri, in base all’inflazione all’11,8%, il Consiglio regionale avrebbe un aggravio di spesa annuo di circa 700mila euro. Con la rivalutazione prevista dall’atto approvato oggi, invece, le maggiori spese saranno pari a circa 90mila euro annui.

La riduzione avrà durata temporanea, fino al termine dell’attuale legislatura, ovvero 2025. L’atto, nel dettaglio, introduce una rivalutazione pari al 3% per i vitalizi di importo complessivamente inferiore a 1.500 mensili; al 2% per i vitalizi di importo complessivamente superiore a 1.500 fino a 3.000 mensili e 1% per i vitalizi di importo complessivamente superiori a 3.000 euro.

A Firenze si ricorda Don Milani: i cittadini dipingono manifesti con gli articoli della Costituzione

Firenze, il 27 maggio 2023 si festeggerà il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani. Proprio per ricordarlo è stato presentato il 7 dicembre, cioè nel giorno in cui, nel 1954 alle ore 16.30, don Milani veniva trasferito a Barbiana da San Donato a Calenzano, un progetto che prenderà vita nelle strade cittadine questo dicembre.

La compagnia teatrale fiorentina dei Chille de la Balanza ha infatti invitato i cittadini a dipingere manifesti-numeri unici su articoli della Costituzione, da comporre in modo da dar vita a grandi manifesti di 6 metri per 3, col motto di Don Milani ‘I care’, da far affiggere nelle strade dal 16 dicembre. All’iniziativa hanno aderito, dipingendo, più di 100 persone.

“Ci stiamo preparando a celebrare il centenario della nascita di Don Milani – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – e questa anteprima offerta dai Chille de la Balanza lo fa in un modo contemporaneo e corale, un modo che a Don Milani sarebbe piaciuto sicuramente perché parte dal basso, coinvolge il più largo numero di persone possibile e, come sono solite fare le performance e lo stile della compagnia diretta da Claudio Ascoli, tocca i temi dei diritti, della giustizia sociale, di denuncia dell’indifferenza, di invito a una presa di posizione, in questo caso a favore della Costituzione”.

La presentazioni si è svolta in Regione Toscana alla presenza di Giani, del direttore della compagnia Chille de la Balanza Claudio Ascoli, dell’assessora del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, del responsabile della commissione diocesana su Barbiana don Andrea Bigalli, dei sindaci di Vicchio Filippo Carlà Campa, di Calenzano Riccardo Prestini, dell’assessore del Comune di Montespertoli Alessandra De Toffoli.

“L’anniversario del centenario della nascita di Don Milani – ha detto il sindaco di Vicchio, Filippo Carlà Campa – sta stimolando molti momenti di riflessione, come questo. Una lettura originale del messaggio e dell’opera del priore. Un don Milani ‘diffuso’, con una partecipazione collettiva”.

“Vogliamo invadere festosamente la città di Firenze e non solo – ha affermato il direttore Claudio Ascoli – con immagini che invitino a riflettere sull’importanza della Costituzione, fatto oggi quanto mai attuale, e sulla necessità che ognuno, citando proprio Don Milani, ‘levando le mani di tasca’, agisca. Si racconta che sul comodino accanto al suo letto, a Barbiana, Don Milani tenesse stabilmente due testi: la Bibbia e la Costituzione, la profezia religiosa accanto a quella laica e civile. E diceva: ‘il Vangelo vale solo per i credenti, ma la Costituzione è obbligatorio per tutti rispettarla’“.

Nuova pista aeroporto Firenze, la soprintendente Ranaldi: “Penso che sia anche possibile farla”

Firenze, Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze, in audizione in videoconferenza alla commissione Cultura e sport del Consiglio comunale di cittadino di oggi si è espressa in merito alla nuova pista dell’aeroporto cittadino.

“Ancora non ci sono le soluzioni prospettate da vedere” per la nuova pista dell’aeroporto di Firenze “però io penso che sia possibile, e sia anche auspicabile” ha detto la Ranaldi. Ho cominciato a vedere – ha spiegato -, me ne hanno parlato, c’è un contrasto da parte delle comunità locali. Però è un’opera che per Firenze credo sia importante. Là si tratta di allungare la pista per gli aerei, perché adesso è troppo corta. Cercheremo di aiutare in questo”.

La soprintendente si è anche espressa in merito le nuove linee della tramvia cittaditadina. Infatti, Ranaldi ha ricordato che “la posizione della soprintendenza era stata di ridurre la lunghezza delle pensiline. È sul tavolo e ci confronteremo su questi temi. Quello che dico è che è sicuramente un’opera importante, infatti è già stata autorizzata. Noi siamo comunque un’amministrazione pubblica, quindi vale il principio della continuità amministrativa, perché altrimenti non sarebbe legittimo rivedere i pareri già dati, a meno che non subentrino altri approfondimenti, soprattutto progettuali”.

Api a rischio. Decimate da parassiti, pesticidi e meteo

Parassiti, pesticidi ed eventi meteorologici estremi: sono questi i principali nemici delle api, responsabili della decimazione di intere colonie.

A individuare i nemici delle piccole api, con il primo studio sistematico condotto su un’area molto vasta, è la ricerca italiana pubblicata sulla rivista Scientific Reports nell’ambito di un approfondimento sul declino e l’estinzione degli insetti e condotta dalla Scuola Superiore Sant’Anna utilizzando dati americani.

La statistica Francesca Chiaromonte, coordinatrice della EMbeDS (Economia e Management nell’era della Data Science) della Scuola Sant’Anna e della Pennsylvania State University osserva che, “comprendere il declino delle api è di assoluta importanza perché gli impollinatori ricoprono un ruolo fondamentale dal punto di vista biologico ed economico. Il nostro studio è il primo a considerare un’elevata estensione spazio-temporale – l’intero territorio degli Stati Uniti, per un periodo di diversi anni – e molteplici potenziali fattori di stress”.

I dati emersi dalla ricerca

Al netto delle differenze geografiche e stagionali, i tre fattori indicati nella ricerca sembrano essere quelli determinanti. Tramite le diverse fonti di dati pubblici, i ricercatori hanno raccolto e integrato informazioni sullo stato delle colonie di api, sui fattori di stress che le influenzano, le condizioni meteorologiche e di utilizzo del suolo negli Stati Uniti nel periodo compreso tra il 2015 e il 2021.

E’ emerso così che l’acaro parassita Varroa destructor è fra i principali nemici delle api. “E’ diffusa in tutti i continenti ed è fortemente associata alla moria di api. La lotta a questo acaro rappresenta una delle sfide più importanti per l’apicoltura moderna”, osserva Luca Insolia, primo autore dello studio e che, dopo gli studi alla Scuola Sant’Anna è post-doc all’Università di Ginevra, dopo aver conseguito il PhD in Data Science e aver collaborato con il Dipartimento EMbeDS della Scuola Sant’Anna.

“Acari come la Varroa destructor – aggiunge – seguono andamenti stagionali e gli apicoltori potrebbero sfruttare i risultati del nostro studio per implementare trattamenti più efficaci e per supportare varie altre pratiche apicole, come le attività di nomadismo, la nutrizione suppletiva e lo svernamento”.

Fra le stagioni poi , l’inverno è la più pericolosa per le api, rileva Martina Calovi, fra gli autori dello studio e ora alla Norwegian University of Science and Technology dopo gli studi alla Scuola Sant’Anna.

“Sebbene -dice- sarebbero necessari altri dati per comprendere appieno il ruolo del cambiamento climatico, i nostri risultati sugli effetti negativi di eventi meteorologici estremi sulle api forniscono alcune importanti evidenze preliminari”.

“Auspichiamo -conclude- che il nostro studio possa contribuire a una maggiore sensibilizzazione verso la raccolta di dati, così come la loro condivisione con il mondo della ricerca, negli Stati Uniti ed in altre regioni del mondo, compresa”.

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