Sindaco Vaiano positivo, niente isolamento per Giani

Firenze, non andrà in quarantena il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, dopo aver avuto contatti, nelle scorse settimane, con il sindaco di Vaiano Primo Bosi, risultato positivo al tampone per il Coronavirus.

Lo spiega lo staff di Giani precisando che il contatto tra il sindaco di Vaiano ed Eugenio Giani, è avvenuto il 16 marzo scorso, quando il presidente dell’Assemblea toscana, e candidato governatore per il centrosinistra, ha visitato l’azienda di Vaiano ‘Dreoni Giovanna’, che ha iniziato a produrre mascherine, accompagnato proprio dal sindaco Bosi.

Il risultato del tampone effettuato due giorni fa, spiega una nota del Comune di Vaiano, è arrivato ieri dando esito positivo.

Il sindaco Bosi era già in quarantena da tre giorni perché, nell’ambito familiare, aveva avuto contatti con una persona poi risultata positiva al Coronavirus.

La visita alla fabbrica Dreoni sarebbe dunque avvenuta prima del suo contagio e quindi non ci sarebbe la necessità di mettere in quarantena il candidato governatore per il centrosinistra Eugenio Giani.

Toscana: avviato protocollo per ‘Dopo di noi’, fornite consulenze gratuite

Un protocollo di intesa per la crescita del ‘Dopo di noi’ e a sostegno delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Questo è quanto deliberato nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi.

Il protocollo avviato tra Regione, Società della salute dell’area pratese, collegi e ordini professionali della provincia di Prato e ordine dei notai dei distretti riuniti di Firenze, Prato e Pistoia, sarà sottoscritto a breve, spiega una nota della Regione.
Con questo protocollo, maturato nell’ambito delle misure previste dalla legge ‘Dopo di noi’, geometri, architetti, ingegneri, periti industriali, consulenti del lavoro, dottori commercialisti ed esperti contabili, medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Prato, e notai dei distretti riuniti di Firenze, Prato e Pistoia (iscritti ai collegi e agli ordini firmatari del documento) si impegnano a fornire gratuitamente attività di consulenza, ordinaria e di primo orientamento, alle persone con disabilità, alle loro famiglie e alle associazioni, che operano in questo settore.

Il titolare del progetto è la Società della Salute dell’area pratese, altro soggetto firmatario del protocollo insieme a Regione Toscana. “E’ un altro importante risultato conseguito a favore delle persone più fragili e che testimonia ancora una volta la sensibilità di un territorio verso realtà umane più vulnerabili”, ha commentato Saccardi. “Da anni la nostra Regione è impegnata nella promozione di politiche sociali, che favoriscano il benessere, l’inclusione sociale e la piena autonomia di persone con disabilità”, ha concluso l’assessore. “I professionisti della provincia di Prato, che hanno aderito al protocollo e che, nella quasi totalità, fanno parte del Palazzo delle professioni, hanno subito colto la funzione sociale, che rappresenta il fornire il primo necessario supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie, rendendo possibile l’attuazione delle opportunità previste dalla normativa”, ha aggiunto Alessandro Pieraccini, presidente del Palazzo delle professioni di Prato.

Coronavirus, Toscana: 13 sanitari positivi di Asl Toscana Centro

Sono 13 i sanitari dipendenti dell’Asl Toscana Centro – competente per i territori di Firenze, Prato e Pistoia – risultati positivi al coronavirus. Tra questi, nove medici e quattro infermieri.

Almeno 58, secondo il dato aggiornato al 16 marzo scorso, i sanitari positivi al covid-19 nelle altre Asl della Toscana. Sempre alla data del 16 marzo nessun caso era stato registrato al pediatrico Meyer e nell’Azienda ospedaliero universitaria senese.

Intanto il Presidente regionale Enrico Rossi, in una diretta facebook, ha annunciato che la Toscana darà avvio ad uno screening di massa per l’emergenza Coronavirus e acquisterà 500mila test seriologici, ovvero del sangue.

“Pensiamo che lo screening di massa darà risultati importanti – ha detto ieri Rossi -. E’ nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e sanitari. Gli altri test saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri e saranno fatti da delle unità speciali ogni 30mila abitanti”.

Toscana, Coronavirus: sono 85 i nuovi casi positivi

Sono 85 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Toscana a ventiquattro ore dal precedente bollettino, analizzati nei laboratori toscani. Salgono dunque a 866 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Sette le guarigioni virali, cinque i pazienti clinicamente guariti, 14 i deceduti.

Sette, dunque in Toscana, le guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), cinque guarigioni cliniche e 14 decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 840. Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus: si tratta infatti di persone, da 70 a 98 anni, affette da più patologie.

Per quanto riguarda i ricoveri, le maxi-emergenze che raccolgono i relativi dati informano che questi ultimi saranno disponibili solo in tarda serata. Il dato sarà quindi inserito nel comunicato di domani.

Di 866 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 186 Firenze, 90 Pistoia, 45 Prato (totale Asl centro: 321), 138 Lucca, 117 Massa-Carrara, 78 Pisa, 53 Livorno (totale Asl nord ovest: 386), 50 Grosseto, 66 Siena, 43 Arezzo (totale sud est: 159).

Dal 1° febbraio ad oggi sono stati esaminati in tutto 5.910 tamponi, per 5.196 pazienti (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).

Dal monitoraggio giornaliero (il dato in questo caso è aggiornato a mezzogiorno di oggi) sono invece 8.455 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana, di cui 4.032 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Di questi ultimi, sono 2.163 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 1.628 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 241 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto). Gli altri 4.423 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 602 nella Asl centro, 2.200 nella Asl nord ovest e 1.621 nella Asl sud est.

Coronavirus, fuori casa senza motivo: 43 denunciati a Prato, una coppia alle terme

Sono ad oggi 43 le persone denunciate a Prato per non aver rispettato le prescrizioni del governo nella lotta alla diffusione del coronavirus. Mentre nel Senese, un uomo e una donna, sono stati denunciati perchè si trovavano alle terme di Petriolo, senza un valido motivo.

Il bilancio è stato reso noto dalla prefettura che ha raccolto i dati dei controlli effettuati finora dalle forze dell’ordine da quando è entrato in vigore il decreto. Controllate 457 persone. Di queste 37 non sono state in grado di giustificare la presenza lontano da casa; quattro invece sono state denunciate per aver dichiarato il falso nell’autocertificazione; altre due, infine, per altri reati connessi al non rispetto del decreto anti contagio coronavirus.

Tra le attività controllate un parrucchiere nel quartiere del Soccorso: gli agenti della questura hanno sorpreso all’interno il titolare e due clienti. Il proprietario del negozio è stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

Alle terme di Petriolo, nei pressi di Siena, invece di strare nella loro abitazione come previsto dai provvedimenti del Governo per contenere il coronavirus, un uomo di 40 anni e una donna di 47 sono stati denunciati dai carabinieri per aver violato le disposizioni. I due sono residenti a Piancastagnaio che dista circa 80 km da Petriolo, meta termale sulla strada per Grosseto. Ai carabinieri che li hanno controllati, non hanno saputo dare giustificazioni sulla loro presenza così lontano dal comune di residenza.

Andato fuori casa, poi si è ripreso più volte in video con il cellulare, in luoghi sempre diversi, e infine ha postato le immagini sui social irridendo alle direttive del decreto per il contrasto alla diffusione del coronavirus. E’ successo a Poggibonsi (Siena) dove un 26enne è stato rintracciato e denunciato dalla polizia.
Nel video, secondo quanto riferisce la polizia, diceva che, pur essendo consapevole del fatto che non poteva circolare senza giustificato motivo, aveva deciso di uscire contravvenendo alle norme stabilite in funzione anti-coronavirus.
Inoltre avrebbe anche detto, nello stesso video, di poter andare ovunque, dato che non secondo lui non ci sarebbero stati controlli da parte delle forze dell’ordine. A poche ore dalla pubblicazione i poliziotti lo hanno identificato e raggiunto nella sua abitazione facendo scattare la denuncia.
Sempre durante controlli, in un altro episodio, i poliziotti di Siena hanno fermato in piazza Jacopo della Quercia un uomo di origine tunisina di 50 anni proveniente dalla provincia di Firenze, il quale non ha saputo giustificare la sua presenza in città, dove stava vagando senza meta. Così è stato denunciato e fatto rientrare a casa in treno.

Figlio con 15enne: revocati arresti domicliari alla donna

Revocate dal tribunale di Prato le misure di custodia cautelare domiciliare per la 31enne accusata di violenza sessuale nei confronti del ragazzo 15enne a cui dava ripetizioni di inglese da cui nell’estate 2018 ebbe perfino un figlio. La misura è stata sostituita col divieto di avvicinamento per la donna al ragazzino.

La 31enne era agli arresti domiciliari dal 27 marzo 2019 è imputata nel processo scaturito dall’inchiesta aperta dalla procura di Prato su denuncia della famiglia del ragazzo. La madre aveva colto un suo stato di agitazione e riuscì a farsi raccontare cosa era successo.
Nel processo è imputato anche il marito dell’insegnante privata di inglese, accusato di ‘alterazione di stato’, in sostanza avrebbe mentito attribuendosi la paternità del bambino nato invece dalla relazione della moglie con il minore, adesso 15enne.

Il ragazzo era stato sentito, lo scorso 17 febbraio dal tribunale di Prato, dove è stato ascoltato per integrare quanto lui aveva già dichiarato durante l’incidente probatorio.

“Siamo soddisfatti, perché la misura cautelare non può esser l’anticipazione della pena, qualunque essa sia”. Lo ha detto l’avvocato Mattia Alfano, difensore della donna imputata. Il legale ha commentato così la modifica della misura cautelare verso la sua assistita. La 31enne era ai domiciliari da circa un anno. L’avvocato Alfano inoltre spiega che la sua assistita “ora può cominciare a portare il suo bambino ai giardini, un desiderio che aveva da mesi” oltre a poter riprendere altri impegni della vita quotidiana all’esterno dell’abitazione. La 31enne, imputata nel processo la cui sentenza è attesa per il prossimo 23 marzo, “continua a seguire – ricorda il legale – un percorso psicoterapeutico”

Exit mobile version