Una città in tumulto: al via la campagna elettorale di Palagi (sinistra)

Teatro dell’Affratellamento pieno con tanta gente all’impiedi per il varo della campagna elettorale (basta sui contenuti e non sui nomi) di Dmitrij Palagi, sostenuto da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Sinistra progetto Comune e Possibile.

Una, due o tre sinistre? Questa campagna elettorale per le amministrative di Firenze ripropone un refrain già noto da queste parti. Con una variabile: la discesa in campo di Tommaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, volto televisivo molto noto, opinionista di grido. Intanto Dmitrij Palagi  comincia la sua corsa in un Teatro dell’Affratellamento  (via Orsini, non proprio periferia ma quasi,) pieno in ogni ordine di posto con tanta gente in piedi ed un formato incentrato ‘sui progetti e sui programmi, non sulle persone e sui nomi”. La casa, il diritto all’abitare, la città assediata dal turismo, una sicurezza che non sia securitaria, la mobilità ecologica e sostenibile, ma anche i servi pubblici, il no all’aeroporto e alla multiutility.

“Costruiamo un progetto che non è contro le persone – ha detto nel suo intervento dal paldo Palagi -: abbiamo iniziato un percorso un anno fa, abbiamo fatto dei tavoli partecipativi per confrontarsi con la cittadinanza”, da cui sono emerse proposte come la gratuità del Tpl per le fasce più fragili della popolazione, un censimento degli immobili sfitti per recuperare alloggi Erp e offrire spazio a soggetti sociali, la nascita di comitati locali di sicurezza sociale e solidarietà.

Per quanto riguarda il tema delle infrastrutture, Palagi si è schierato per “l’abbandono di ogni progetto di grande opera impattante, l’assoluto rispetto del territorio, e soprattutto la massima tutela della popolazione sorvolata. Sappiamo anche che dal Ministero sono arrivate novità e osservazioni sul progetto che è stato presentato – ha concluso, riferendosi al parere della sottocommissione Vas sul progetto di potenziamento dell’aeroporto di Firenze -, e che si deve andare in una direzione diversa”.

Temi da sempre cavallo di battaglia della sinistra che si uniscono, questa volta ad una partita amministrativa di opposizione che per 5 anni ha visto Palagi a Antonella Bundu, stasera con lui sul palco, ‘mordere le caviglie’ alla giunta Nardella. “Dobbiamo partire da questa credibilità sui temi concreti che ora la gente ci riconosce” dice una sostenitrice. E un’altra, sanitaria in pensione, aggiunge “sono qui perché solo da questa parte trovo garanzie per il mantenimento di un sistema sanitario pubblico”. E il rischio di avere almeno due candidati d’area? Molti non ci credono e pensano che alla fine l’unità verrà fatta. Qualcuno la butta lì “la gente che è qui è coerente da sempre con i propri valori, quell’altro incontra la Del Re e allora non mi fido…”.  Per ora Montanari in campo non c’è. Ma c’è la sua associazione. E in sala qualche volto noto che dalla prima ora ne fa parte. Ce la faranno i nostri eroi? Vedremo. Intanto all’Affratellamento un popolo c’è. E anche tanto rosso.

Gkn: commenti e reazioni in Toscana

Campi Bisenzio, si è tenuta oggi la mobilitazione che ha visto un centinaio di operai Gkn riunirsi difronte allo stabilimento dell’azienda per evitare la smobilitazione, che sarebbe dovuta iniziare oggi, di alcuni materiali dal sito che Qf definisce rifiuti industriali.Molteplici sono stati i commenti dei politici.

I consiglieri regionali e i deputati toscani del Movimento 5 Stelle sottolineano di essere “solidali con le preoccupazioni espresse dal Consiglio di fabbrica degli oltre 300 lavoratori dell’ex Gkn di Campi Bisenzio. La nostra sensazione è che in assenza di un piano industriale lo svuotamento dello stabilimento possa essere una strategia per logorare le giuste resistenze dei lavoratori che stanno difendendo il proprio posto di lavoro. Il percorso avviato dai precedenti governi e dalla Regione non si deve arrestare e agiremo in ogni sede istituzionale con idonei atti per favorire questa direzione. Siamo dalla parte dei lavoratori e faremo ogni passaggio possibile per sostenere la loro lotta“.

Per Francesca Conti, coordinatrice fiorentina di Potere al popolo, “alla fine quello che era il sospetto principale degli operai Gkn sembrerebbe rivelarsi esatto: la Qf di Francesco Borgomeo, la società che doveva risollevare lo stabilimento lasciato vuoto da Melrose-Gkn, non sarebbe altro che un ‘rottamatore’ dello stabilimento, in assenza di licenziamenti. Basta provocazioni aziendali, Borgomeo lasci campo libero ad altre proposte”.

I consiglieri comunali di Sinistra progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, sottolineano che “l’atteggiamento dell’azienda è di estrema arroganza, come se non ci fossero chiare responsabilità precise rispetto all’assenza di un vero piano per il futuro dello stabilimento. Se oggi c’è ancora una possibilità per l’impianto è solo merito della lotta delle classi lavoratrici e del gruppo di solidarietà nato intorno ad essa. Ormai dovrebbe essere evidente la necessità di immaginare un intervento più incisivo del pubblico, anche alla luce di quanto arriva come proposta dal mondo accademico. Ascoltare e non solo supportare il Collettivo di Fabbrica Gkn è l’unica soluzione”.

Sostegno ai lavoratori anche dal Pmli “contro lo svuotamento dello stabilimento e per la fabbrica pubblica e socialmente integrata”, chiedendo “al governo Meloni, alla Regione Toscana e al Comune di Firenze e a quello di Campi Bisenzio di intervenire a sostegno delle richieste dei lavoratori. In ogni caso le forze dell’ordine stiano lontane dall’intervenire con i manganelli a sostegno della Qf. La fabbrica di Campi Bisenzio è dei lavoratori non dei padroni”.

Video su fermo venditore ambulante: sabato corteo di protesta

Si terrà sabato prossimo un corteo di protesta a Firenze dopo l’intervento di due agenti della polizia municipale del reparto antidegrado nei confronti di un venditore ambulante senegalese. Luogo e ora sono ancora in via di definizione.

Il fermo del venditore ambulante è stato ripreso in un video sollevando polemiche sull’operato dei vigili: sulla vicenda è intervenuto anche l’ambasciatore del Senegal in Italia. La conferma della manifestazione in una nota di Potere al popolo di Firenze, tra le sigle che aderiscono all’iniziativa e già presente ieri al presidio organizzato sotto Palazzo Vecchio a cui hanno preso parte anche Firenze Città Aperta, Partito della Rifondazione Comunista e Sinistra Progetto Comune. Si è atteso qualche ora per l’ufficialità, poichè si voleva capire quale fosse la volontà della comunità senegalese.

Il corteo di sabato era stato ipotizzato, infatti, già ieri e, si spiega da Pap, vuole essere una manifestazione unitaria insieme alla comunità senegalese. “Il reparto antidegrado è nato per contrastare ‘i fenomeni di degrado, inciviltà e cattivo uso del suolo pubblico cittadino’ – si legge nella nota di Pap -. Ora noi ci chiediamo: chi è che fa cattivo uso del suolo pubblico cittadino? I poveri, gli ambulanti, i senza tetto, che spesso non hanno altro luogo dove andare?”.

“La retorica del decoro sta portando questa città ad escludere chiunque viva lo spazio pubblico al di fuori dei luoghi del consumo e di profitto”, “il reparto antidegrado della polizia municipale che nasce proprio da questa idea politica di vita e di città, è solo uno spreco di risorse pubbliche e andrebbe sciolto. Al di là dell’accertamento, promesso da Nardella all’ambasciatore del Senegal, delle responsabilità penali degli agenti, il problema necessita una soluzione politica”: “Solo una città vissuta, grazie a reti di socialità, spazi pubblici, case del popolo, esperienze di autogestione ed autorganizzazione può essere sicura. Non è certo reperimendo la povera gente che potremo salvare la vita delle nostre città”.

GKN Firenze chiude, licenziamento collettivo per 422

Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, la GKN chiude il proprio stabilimento ed ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri 422 dipendenti. Lo rende noto Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze e Prato, secondo cui la multinazionale che produce componenti per l’automotive si assume “la responsabilità di un enorme danno sociale” ed economico, “con conseguenze nefaste per tutto l’indotto”.

“E’ una scelta che era già nell’aria, da quando, dal 2018, la GKN fu acquistata da un fondo di investimento finanziario, la Melrose Industries. A dispetto del nome, la Melrose non si occupa di industrie, bensì di titoli finanziari -si legge in un un comunicato di Potere al Popolo – I suoi dirigenti non avrebbero nessuna competenza né alcuna volontà di occuparsi di come si produce un semiasse e come si piazza sul mercato. Il loro unico scopo sarebbe dunque far guadagnare gli investitori che hanno comprato quote rilevanti dei titoli GKN. Per far incrementare il rendimento di un titolo bisogna abbattere i costi reali di produzione, e da che mondo è mondo c’è un solo modo per farlo in tempi rapidi: tagliare il costo del lavoro”.

Già un anno fa, nel 2020 e in piena pandemia, a Birmingham (UK), l’azienda licenziava 185 lavoratori su 600, senza accedere agli ammortizzatori sociali di cui pure avrebbe potuto fare uso vista la crisi pandemica. Non lo ha fatto e proverà a non farlo per un semplice motivo: per far salire il rendimento del titolo finanziario occorre licenziare una quota di operai prima di rivendere il titolo.

“Ennesimo episodio gravissimo sul nostro territorio, le istituzioni e la politica diano il massimo sostegno a ogni lotta che lavoratori e lavoratrici vorranno portare avanti – è invece il commento congiunto di: Lorenzo Ballerini, Campi a Sinistra (Comune di Campi Bisenzio), Dmitrij Palagi, Antonella Bundu, Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze) – Un’azienda storica e importante del territorio metropolitano ha mandato una mail a fine settimana, a più di 420 persone, per comunicare la chiusura dal lunedì successivo: queste è lo stile con cui governano l’economia le realtà private che poi alla politica e alle istituzioni chiedono sgravi e aiuti”.

“La notizia arriva improvvisa, in un modo che rende grave una decisione inaccettabile, lesiva di qualsiasi principio di dignità delle persone, a cui tutte e tutti dobbiamo rispondere in modo immediato, sostenendo ogni forma di lotta e mobilitazione che verrà messa in campo. Non serviranno a nulla le note stampa e le dichiarazioni di intenti, se non ci sarà una pratica concreta che da oggi faccia di tutto per portare solidarietà e forza alla mobilitazione che i lavoratori e le lavoratrici sapranno mettere in campo”.

🎧 Opera d’arte per protesta sulla scalinata di Santo Spirito

Firenze, dopo l’assemblea di lunedì sera sul sagrato della Basilica di Santo Spirito, organizzata da una cinquantina di ragazzi per protestare contro la cordonatura, voluta da Palazzo Vecchio, una nuova forma di protesta con l’istallazione di un’opera d’arte sui gradini del sagrato.

Un po’ per rispondere al concorso di idee di Nardella, l’istallazione di un’opera d’arte per mostrare il valore degli spazi sociali, sulle scalinate di Santo Spirito e dunque in protesta contro la cordonatura e le fioriere a chiusura del sagrato. Si tratta dell’installazione dell’opera ‘Legami’ di Elia Buffa, iniziativa che ha visto il sostegno di Potere al Popolo.

“Gli eventi degli ultimi giorni – ha detto Francesca Conti, coordinatrice nazionale di Pap – e le denunce che sono seguite soffiano sul fuoco dello scontento in una piazza dove i tavolini riempiono ogni spazio vuoto e dalle 16 non ci si può nemmeno sedere su una panchina. I giovani che chiedono spazi di socialità non possono e non devono essere criminalizzati, mentre i residenti devono poter continuare a vivere in una parte di città ormai presa d’assalto dalla ‘turistificazione’ e dai locali dedicati esclusivamente al consumo di cibo e bevande”.

Secondo Conti tra le soluzioni immediate ci sono “l’apertura di bagni pubblici gratuiti e il sostegno alle realtà cittadine che promuovono socialità e attività culturali e di divertimento”

In podcast l’intervista a Lorenzo Alba di Potere al Popolo a cura di Gimmy Tranquillo

🎧 Sindacalista dei Si Cobas investito e ucciso, manifestazione a Firenze

Firenze, oltre un centinaio di persone, appartenenti alle sigle della sinistra, sono scese in piazza per un presidio all’ingresso del punto vendita Lidl di via Baracca, in segno di protesta per la morte del sindacalista dei Si Cobas investito davanti ai cancelli della Lidl di Novara durante una manifestazione dei lavoratori della logistica.

I manifestanti hanno chiesto ai clienti di non entrare nel punto vendita in segno di solidarietà per la morte del sindacalista, ed anche il punto vendita avrebbe deciso di non far entrare temporaneamente le persone.

“I lavoratori non sono carne da macello” e “Le nostre vite valgono più dei loro profitti”, sono le scritte che compaiono su alcuni striscioni. I manifestanti hanno poi deciso di improvvisare un corteo in direzione del centro della città, occupando una carreggiata della strada.

“Non è la prima volta che accade un episodio del genere – sottolinea Potere al popolo di Firenze in una nota – ricordiamo il caso del sindacalista Abd El Salam, delegato Usb di 53 anni travolto da un tir il 14 settembre del 2016 durante le proteste a Piacenza. Ma pensiamo a quello che è successo l’altro ieri alla Texprint di Prato, dove un responsabile dell’azienda ha schiacciato un mattone di cemento sulla testa di un operaio”. Quella di oggi “è l’ennesima tragedia del settore della logistica che non può passare sotto silenzio o restare impunita”

I manifestanti in presidio hanno poi organizzato un corteo che ha sfilato per via Baracca per poi svoltare in via di Novoli e fare ritorno verso il supermercato Lidl, dove la manifestazione si è conclusa.

In podcast le dichiarazioni di Lorenzo Alba di Potere al Popolo dalla manifestazione.

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