Le navi ONG nel porto di Livorno. Salvetti: “L’importante era soccorrere queste persone”

Livorno, la nave ONG Sea Eye 4 è sbarcata nel porto cittadino con a bordo 108 migrati.

Il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha commentato quanto sta avvenendo nel porto inseguito all’arrivo delle navi ONG. “Sono sollevato, c’era tanta voglia di capire come reagivamo, e beh devo dire che è stato fatto un gran lavoro. La Toscana e Livorno hanno dimostrato di avere una bella faccia da mostrare al resto del Paese. L’importante era soccorrere queste persone – ha aggiunto – lo abbiamo fatto nella maniera più organizzata e più dignitosa in assoluto. Questo sta a testimoniare che così va fatto e le polemiche sul perché Livorno, perché così lontano dalle zone più operative le lasciamo a dopo. Noi avevamo un compito e questo compito lo abbiamo centrato”.

Forse un po’ più di un gruppetto di sette minori soli, non accompagnati, rimarrà a Livorno: “Sì in questo caso – conferma Salvetti- dovrà cominciare un percorso di inserimento vero perché così va fatto è chi rimane qui deve diventare cittadino italiano e cittadino livornese con tutte le caratteristiche conseguenti. Ci sarà adesso un sistema, una struttura del sociale che è oliata e sperimentata che punterà a questo”.

Anche l’assessora alla Protezione Civile Monia Monni ha commentato l’arrivo dei migranti di ieri e di questa mattina sulle navi ONG Life Support e Sea Eye 4: “Le sofferenze si colgono già al primo sguardo: molti dei migranti arrivati ieri con la Life Support sono passati dalla Libia. Questo lo sappiamo per gli evidenti segni di tortura sul corpo. Il quadro è molto complesso, e il sistema di accoglienza estremamente in tensione. La Toscana però che si vede da questo molo è una Toscana bellissima, solidale, accogliente ed efficiente. È motivo d’orgoglio“.

Livorno, arrivata anche la nave Sea Eye 4. A bordo presenti 108 migranti

Livorno, la nave ONG, la tedesca Sea Eye 4, ha attraccato alla banchina dopo aver fatto ingresso in porto scortata da alcune motovedette della capitaneria. A bordo, secondo quanto annunciato, ci sono 108 migranti.

Finite le operazioni di ormeggio, sono state avviate le consuete attività di frontiera, prima a bordo, poi a terra. Infatti, i medici dell’ufficio di sanità marittima di frontiera e il personale della Croce Rossa sono pronti a salire a bordo della Sea Eye 4 per i primi accertamenti medici. Come già stabilito 32 migranti saranno destinati all’Emilia Romagna, 30 al Lazio, mentre i restanti 46, tra cui i minori, rimarranno in Toscana e saranno distribuiti tra le varie province.

L’assessore del Comune, Andrea Raspanti, sta seguendo le operazioni sul porto e ha voluto sottolineare l’importanza, in termini di appropriatezza dell’accoglienza ai giovanissimi migranti, di quantificare quanti essi siano. Sulla nave ONG Sea Eye 4 “i minori dovrebbero essere 13, almeno stando a quanto emerge a bordo”, e non 12 come annunciato ieri, ma sono “numeri da verificare anche perché al termine della giornata di giovedì i minori non accompagnati della Life Support certificati e identificati erano 29 e non 26 come ipotizzato inizialmente. Stando a 13 minori sulla Sea Eye – puntualizza Raspanti – siamo coperti e strutture già tutte identificate, tra comunità educative toscana e centri Sai. Livorno ha preso quattro minori della Life Support e ne prenderà tre della Sea Eye. Degli adulti si occupa invece la prefettura”.

Livorno: la nave Life Support entra in porto

Livorno, intorno alle 5.50 di questa mattina la Life Support, la nave ONG con a bordo 142 migranti, ha fatto il suo ingresso nel porto scortata da una motovedetta della Capitaneria per attraccare alla banchina 75.

Una volta attraccata alla banchina, sono state avviate sotto la pioggia le operazioni previste per lo sbarco dei 142 migranti a bordo. È quindi salito sulla nave il personale dell’Ufficio di sanità marittima e di frontiera per i primi accertamenti sanitari e anche per i primi contatti col medico di bordo, il quale ha già assistito e visitato i migranti durante la navigazione. L’area dedicata a Life Support è presidiata dalle forze dell’ordine. Sul posto è presente anche il prefetto Paolo D’Attilio e le assessore regionali Monia Monni (Protezione civile) e Serena Spinelli (Sociale). Inoltre, una lunga linea di allestimenti da campo contraddistingue il personale della Protezione Civile Regionale – tra cui Misericordie, Anpas, Croce Rossa – pronto a ricevere i migranti.

La Protezione Civile della Regione Toscana infatti si sta adoperando fin dalla notte scorsa a supporto della prefettura per lo sbarco delle navi ONG con migranti a bordo. È stata attivata la Colonna mobile regionale per l’installazione, direttamente sul molo del porto, di un presidio medico avanzato della funzione sanità, e di una serie di strutture a supporto della questura e della prefettura per l’identificazione e lo smistamento dei migranti sbarcati. L’operazione è stata condotta con il supporto di Misericordie, Cri, Anpas e Vab, e con la collaborazione del volontariato locale gestito dal Comune di Livorno.

Il presidio medico avanzato si compone di una tenda principale dedicata al triage dei migranti sbarcati, con annessi sala per “codici rossi” e area pediatria, oltre che due strutture separate per l’isolamento dei casi clinici più complessi e potenzialmente contagiosi. La parte di supporto logistico si compone invece di quattro tende principali, a supporto delle procedure di riconoscimento effettuate dalla Questura, e per dare il necessario aiuto materiale e psicologico ai migranti. La Sala operativa mobile e una unità di Svs per la gestione del vettovagliamento completano il quadro delle installazioni, oltre a strutture logistiche specifiche per la distribuzione degli abiti e per le funzioni di servizio.

Dai primi accertamenti e dati arrivati, sulla Life Support sono presenti una trentina di casi di scabbia. Inoltre un giovane di 25 anni con febbre alta e resistente alle terapie è stato ricoverato in ospedale. Per il resto, come segnalano dal Comune di Livorno, la situazione dei migranti sembrerebbe buona, sia dal punto di vista sanitario che psicologico.

Le dichiarazione dell’assessora regionale alla Protezione Civile per la Toscana Monia Monni

In merito alle prime operazioni di soccorso per la nave ONG Life Support l’assessora regionale alla Protezione civile per la Toscana, Monia Monni, riferisce: “Ci dicono da bordo che le condizioni di salute sono generalmente buone. Ci sono casi di scabbia, che un paziente ha bisogno di immediato soccorso e per questo sarà immediatamente portato in ospedale. Fanno tutti i tamponi Covid. Ci sono minori non accompagnati che già hanno trovato ospitalità in strutture ricettive in Toscana. Gli altri a bordo saranno, come noto, smistati tra regioni italiane diverse”.

“Abbiamo messo in campo un percorso dedicato alle donne con bimbi molto piccoli. Ci sarà un ginecologo e verrà fornito servizio di supporto psicologico – aggiunge l’assessora Monni -. Abbiamo provato a tenere insieme il sistema di efficienza della Protezione Civile con un po’ di umanità. Ci dicono che il viaggio è stato impegnativo ed estenuante, reso più lungo dalla scelta del Governo di assegnare lo sbarco al porto di Livorno. C’è stato un dispiegamento di forze da parte di tutti i dipartimenti civili e regionali molto intenso”.

“Le condizioni a bordo sono relativamente buone rispetto alla provenienza di queste persone che affrontano viaggi lunghi e difficili cui sono sottoposti. Peraltro la scelta di Livorno ha allungato di diversi giorni questa sofferenza – ha ancora detto l’assessora regionale Monia Monni -. Sono disidratati e ci sono diversi casi di scabbia e stiamo verificando eventuali positività al Covid perché in questi casi andranno organizzati percorsi separati. C’è una persona che necessita di un ricovero in ospedale così ci hanno segnalato dalla nave, ma è una condizione anche questa da verificare”.

Ci sono cinque donne due con bambini molto piccoli – ha aggiunto -. Un bimbo e una bimba sotto i due anni e per loro abbiamo previsto un percorso separato ed è previsto un ginecologo perché c’è anche una donna incinta di sette mesi oltre a un punto di supporto psicologico perché solitamente le donne vengono da storie particolarmente dure. Gli sarà dato da mangiare e già a bordo vengono vestiti con abbigliamento idoneo alla temperature dalla Croce Rossa perché ci dicono che sono praticamente nudi e scalzi. In Toscana – ha proseguito – rimarranno i 26 minori non accompagnati che saranno distribuiti in strutture idonee tra tutte le province. Per loro è stato complesso trovare una sistemazione. Il prefetto aprirà una struttura straordinaria mentre gli altri posti li abbiamo trovati grazie ai contatti diretti della Regione con la rete di volontariato e terzo settore”.

“Abbiamo montato il campo in pochissime ore – conclude -. Oltre 70 persone stanno lavorando, tra volontari e personale sanitario. Per noi è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questa situazione. Come sapete il porto di Livorno non è certamente il più vicino rispetto alle rotte migratorie. Abbiamo dato segnale di apertura, solidarietà e competenza. La Toscana ha fatto la sua parte“.

Livorno in arrivo 2 navi ONG con circa 250 naufraghi. Salvetti, non ci faremo trovare impreparati. Protesta la Lega

Livorno, nel porto cittadino è previsto nei prossimi giorni l’arrivo di due navi ONG con a bordo circa 250 naufraghi.

Il sindaco Salvetti per coordinare le attività dell’Amministrazione comunale in vista dell’arrivo delle navi ONG nella giornata di ieri, 19 dicembre, ha riunito un gruppo di lavoro che comprende la protezione civile e il sociale. “In attesa di disposizioni ufficiali da parte del prefetto, che arriveranno nelle prossime ore – ha spiegato Salvetti, che si è tenuto in stretto contatto con gli assessori Monni e Spinelli della Regione, che ha il coordinamento delle operazioni -, l’Amministrazione Comunale non si farà trovare impreparata ed ha già predisposto un piano di massima delle strutture eventualmente disponibili per i primi pernottamenti, di bagni chimici, pulizia, di fornitura dei pasti, di messa a disposizione di educatori per la sorveglianza dei minori, dei servizi di interpretariato. Il tutto anche grazie a una rete di contatti che vanno dall’Autorità di Sistema, alla Diocesi e al volontariato”.

Le due navi in arrivo sono la Sea Eye 4, prevista per la mattina del 23 dicembre, e la Life Support di Emergency. Proprio quest’ultima nave sta generando molto dibattito. Infatti, mentre si dirigeva verso Livorno, il porto di sicurezza assegnato dal Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo, si è imbattuta in un’imbarcazione segnalata da Alarm Phone e ha così concluso il soccorso di altre 72 persone.

Le proteste della destra non si sono fatte attendere. Il consigliere regionale della Lega Marco Landi ha subito ribadito che “Indicare un porto sicuro a navi che trasportano un numero ridotto di migranti, per rendere più gestibile l’accoglienza ed evitare viaggi disumani. Questa la linea del governo, puntualmente disattesa dalle navi attese a Livorno nei prossimi giorni, perché una volta ricevuta l’indicazione del porto sicuro sulla base del numero di persone a bordo hanno dapprima fatto rotta sulla Toscana, salvo poi tornare indietro per raccogliere altri migranti, senza curarsi della gestione a terra dei 250 migranti a bordo, il doppio di quelli annunciati e di cui, in parte consistente non conosciamo dettagli utili per l’accoglienza. Un episodio che è l’eredità dei disastri del governo giallorosso – aggiunge in una nota -, colpevole di aver lasciato il governo a mani nude nel fronteggiare l’attività sistematica di immigrazione illegale”.

Per Landi “con i decreti sicurezza l’allora ministro dell’Interno Salvini gestì e fronteggiò il fenomeno del trasporto illegale di migranti. Norme smantellate dal governo Conte II e dalla ministra Lamorgese. Multe e sequestri di imbarcazioni che saranno reintrodotti a breve e che se fossero già in vigore permetterebbero di multare le Ong che se ne sono infischiate delle indicazioni italiane. L’immigrazione è un fenomeno che va governato, nell’interesse di tutti – conclude -, a partire dai migranti. Ma lo si può fare solo se tutti fanno la loro parte, che non significa ignorare le indicazioni italiane”.

Mediterraneo: Life Support salva altri 72 migranti e chiede la conferma per poter entrare nel porto di Livorno

Un nuovo salvataggio nel Mediterraneo è stato effettuato la scorsa notte dalla Ong Emergency con la nave Life Support.

La nave Life Support di Emergency si trovava in viaggio verso Livorno, il porto di sicurezza assegnato dal Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo a seguito del salvataggio di 70 naufraghi in zona Sar libica. Durante la notte, mentre si dirigeva verso le coste toscane, intorno alle 4.30, la nave si è imbattuta in un’imbarcazione segnalata nel pomeriggio da Alarm Phone e ha così concluso il soccorso di altre 72 persone che si trovavano in acque internazionali, nella zona Sar maltese-tunisina.

Dopo questo soccorso, sono quindi saliti a 142 i superstiti a bordo della nave che ha quindi inviato la richiesta di conferma del porto sicuro dove farli sbarcare, come previsto dalla normativa internazionale. Il secondo soccorso però non sarebbe compatibile con le regole del nuovo codice di condotta delle Ong, non ancora in vigore, a cui sta lavorando il Governo.

“Il soccorso di questa notte è stato complicato dalle condizioni del mare, in peggioramento rispetto agli ultimi giorni, e dal fatto che le persone erano collocate su due livelli all’interno dell’imbarcazione” – ha detto Carlo Maisano, coordinatore del Programma Sar di Emergency. “Il soccorso si è comunque svolto senza particolari problemi”. Secondo quanto dichiarato dai naufraghi, la nave di legno, lunga circa 7 metri, era partita il 17 sera dalla costa libica ed era in acqua da più di 24 ore con direzione Lampedusa. Dopo aver individuato l’imbarcazione a rischio capovolgimento, poco dopo l’una di notte, la Life Support di Emergency ha informato tutte le autorità e ha subito attivato il rescue team. Tra i 72 migranti, tutti uomini, ci sono 2 minori non accompagnati provenienti dalla Guinea Conakry, due egiziani e due eritrei. Tutti gli altri sono di nazionalità pachistana.

Livorno: la prefettura si prepara ad accogliere i migranti della Sea Eye 4

Livorno, la mattina del 23 dicembre è previsto l’arrivo nel porto cittadino della Sea Eye 4, la nave con a bordo 108 migranti.

La prefettura livornese sta infatti approntando la macchina organizzativa per preparare l’accoglienza delle persone che si trovano a bordo dell’imbarcazione; la Sea Eye 4 è la prima delle due navi che sbarcheranno in città dopo che lo scalo toscano è stato individuato come porto sicuro. Le notizie sono in continua evoluzione, come spiega il prefetto Paolo D’Attilio, tanto che l’altra nave Ong prevista, la Life Support, con 142 migranti a bordo, non si sa ancora quando potrà attraccare.

Un altro dato non ancora certo è quello della composizione delle 108 persone che si trovano a bordo della Sea Eye 4: allo stato attuale non è ancora chiaro quante siano le donne, gli uomini o i bambini da accogliere. Quello che è certo è che le operazioni di sbarco verranno effettuate tutte in ambito portuale, su una banchina che dovrà essere individuata in collaborazione con Autorità portuale e Capitaneria.

Una prima verifica sanitaria da parte dell’Usmaf – l’Ufficio di sanità marittima di Livorno –  sarà fatta a bordo, dopodiché, una volta scesi si procederà all’accoglienza e alle varie necessità: cibo, vestiario e l’identificazione dell’ufficio immigrazione della questura. Una volta terminate queste operazioni i migranti verranno trasferiti a destinazione con l’ausilio di pullman e distribuiti in percentuale su tutto il territorio. Infatti, solo il 10% dei migranti rimarrebbe a Livorno e provincia.

“Le notizie che ci arrivano sono in evoluzione – conferma il sindaco Luca Salvetti – tanto che non abbiamo ancora un quadro preciso. Le operazioni sono coordinate dalla prefettura e noi ci siamo subito attivati per quello che concerne la nostra parte con protezione civile, sociale e volontariato. Livorno è stato scelto come porto sicuro e farà il meglio per accogliere queste persone che poi dovranno essere gestite dal sistema sovracomunale“.

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