Pontedera, Piaggio, Fim-Cisl: “Stabilizzati 126 lavoratori a tempo indeterminato”

Il gruppo Piaggio “ha accolto la nostra richiesta di accelerare la trasformazione a tempo pieno e indeterminato di 126 lavoratori di Pontedera” e “l’azienda dovrà trasformare tre tempi pieni ogni quattro uscite, cosa che aveva rifiutato. Per evitare arretramenti abbiamo richiesto che venisse firmato subito un protocollo che verrà poi recepito nei testi del contratto”. Lo annuncia in una nota Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. Soddisfazione arriva anche dai segretari regionali.

Iuliano sottolinea che per “la prima volta nella storia di Piaggio, abbiamo unito le forze di tutti i lavoratori del gruppo in Italia” e “la grande partecipazione dei lavoratori di Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi ha sbloccato il negoziato”. Uliano riferisce che nella stessa trattativa dei 126 lavoratori, “l’azienda ha compreso che anche sugli altri temi era il momento di fare delle aperture”, quindi “concedendo 8 ore di permessi a recupero, una fascia di flessibilità di 15 minuti anche per i part-time (i tempi pieno hanno 1 ora e 15 minuti)” e “accettando di verificare la sperimentazione su smart working e orario flessibile in alcune aree”.

“Anche sul premio di risultato – prosegue Uliano – abbiamo finalmente avuto alcune risposte che chiedevamo da tempo. In primo luogo la conferma delle anticipazioni mensili, la disponibilità di incrementare, l’utilizzo della detassazione ed il welfare volontario per abbassare la tassazione ed alzare l’importo netto, la disponibilità ad erogare un incremento salariale già nel 2019, la misurazione di obiettivi annuali”.

“L’azienda ora deve rimuovere gli ultimi ostacoli presenti, dalla richiesta di un’ulteriore flessibilità al sabato e di una nuova penalità collettiva su assenze. Il mese di settembre sarà determinante per verificare concretamente la possibilità di chiudere positivamente con il contratto”, conclude il segretario nazionale di Fim-Cisl.

“La trasformazione del contratto da part-time a full-time per 126 lavoratori del sito Piaggio di Pontedera è un primo importante risultato nella trattativa che va avanti per ottenere un buon integrativo aziendale per tutto il gruppo Piaggio”. A dirlo sono i segretari generali toscani di Cisl, Riccardo Cerza, e Fim-Cisl, Alessandro Beccastrini, sull’intesa raggiunta tra sindacati metalmeccanici e azienda.

“Siamo soddisfatti in primo luogo – dicono Cerza e Beccastrini – per la trasformazione di 126 contratti part-time verticali a sette mesi in full-time a tempo indeterminato, che dà una risposta importante a questi lavoratori e ne riconosce la professionalità acquisita negli anni, inserendo un principio di precedenza nelle assunzioni per i lavoratori a termine, a tempo parziale e in somministrazione”.

“L’accordo – continuano i due sindacalisti – ribadisce l’importanza del sito di Pontedera all’interno del gruppo Piaggio, che comprende tre marchi storici delle due ruote italiane, come Aprilia, Guzzi e Piaggio. Lo stabilimento toscano infatti sarà sempre più baricentrico per la produzione dei motori per tutti i marchi del gruppo. Infine è previsto un rilancio degli investimenti per i mezzi a 3 e 4 ruote, che dal 2013 erano andati incontro ad una riduzione di volumi”.

“L’impegno al tavolo di trattativa dei nostri responsabili Rsu e della Fim di Pisa con il segretario Claudio Garzotto – concludono Cerza e Beccastrini – ha dato questo primo risultato; ora la contrattazione andrà avanti, fin dal prossimo incontro fissato per il 12 settembre, per dare risposte agli oltre 3300 dipendenti del gruppo con la firma di un buon contratto integrativo aziendale”

Vigili di quartiere: dalla Regione 9 Mln di euro in tre anni

Il progetto ‘vigili di quartiere’, approvato dalla Regione Toscana interessa 15 Comuni (tra cui Viareggio, Pisa, Firenze, Massa, Prato, Livorno, Lucca, Pistoia, Grosseto e Arezzo), scelti per la sperimentazione. La Regione ha finanziato l’operazione con quasi nove milioni in tre anni, in modo da coprire la spesa per assumere 80 agenti di polizia municipale.

Le pattuglie a piedi lavoreranno nelle strade e nei quartieri più ‘delicati’ (zone scelte dai singoli Comuni), proponendosi come punto di riferimento per i cittadini e per i commercianti. Nell’elenco figurano anche i Comuni di Campi Bisenzio, Pontedera, Sesto Fiorentino, Empoli e Piombino.

L’idea, si legge in una nota della Regione, “era stata lanciata nei mesi scorsi, accanto alla richiesta al Governo di un innalzamento della dotazione organica delle forze dell’ordine, che risulta tuttora insufficiente in Toscana”. Per il progetto si “prevede un finanziamento per tre anni, dal 2019 al 2021, per aumentare l’organico del personale di polizia municipale da destinare alla polizia di prossimità. Gli agenti – prosegue la nota – dovranno svolgere esclusivamente questo servizio e trascorsi i primi tre anni i Comuni si impegnano a garantire la continuità del progetto, fino al 2023, sostenendone integralmente, a quel punto, la spesa”.

“Con questa iniziativa – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – abbiamo dato una risposta non banale. I vigili presidieranno le zone particolarmente fragili, a disposizione dei cittadini”.

L’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli ha precisato che “in alcuni Comuni si avranno tre coppie di vigili nelle 24 ore”, in altri “si avranno due coppie di vigili”.

Ballottaggi Toscana: Torselli, ‘ripartiamo da vittorie Piombino e Agliana’

“Non nascondiamoci dietro ad un dito: il centrodestra esce sconfitto da queste elezioni amministrative in Toscana. Quando vinci 2 comuni su 18 al primo turno e 3 su 17 al secondo, non ci sono tanti giri di parole da fare.” E’ quanto afferma il coordinatore toscano Fdi Francesco Torselli commentando l’esito dei ballottaggi nella regione.

“I motivi che stanno dietro a questa sconfitta – spiega Torselli – possono essere ricercati da tante parti e, per quanto riguarda Fratelli d’Italia, lo faremo a partire già dai prossimi giorni. Due dati, però, emergono fin da subito – aggiunge Torselli in una nota -: chi ha votato cinquestelle negli ultimi anni, in Toscana, è tornato a votare a sinistra, mentre gli unici candidati in grado di invertire la rotta sono stati coloro che, nei rispettivi territori, hanno saputo rappresentare un’alternativa credibile, innovativa e preparata al potere consolidato della sinistra”.

Per Torselli, “non tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi sei mesi è da buttare”, “per restare in casa nostra penso ad Andrea Romiti a Livorno, che ha costretto il Pd al ballottaggio nella città più rossa d’Italia, o a Matteo Bagnoli a Pontedera, che ha sfiorato per un pugno di voti la storica vittoria nella città della Piaggio e di Enrico Rossi”.

“Il centrodestra adesso è chiamato a riflettere su cosa vuol fare da grande”, osserva ancora il coordinatore toscano Fdi, e “nonostante i risultati non certo positivi voglio però complimentarmi con tutta la classe dirigente toscana di Fratelli d’Italia che, ancora una volta, è riuscita a dimostrare il proprio legame col territorio, arrivando ad accrescere la propria pattuglia di sindaci in Toscana con Francesco Ferrari, neosindaco di Piombino, e Luca Benesperi, eletto primo cittadino ad Agliana”, ha concluso Torselli nella sua dichiarazione.

Ballottaggi Toscana: Bonafè, ‘bene Pd in Toscana, ora percorso per vincere nel 2020’

“Qui c’è un modello toscano del partito fatto di buongoverno, pragmatismo, capacità di parlare con tutti e stare sui problemi”, così Simona Bonafè, segretaria regionale del Partito Democratico, ha espresso il suo giudizio sui risultati ottenuti dal Pd ai ballottaggi toscani, dove le coalizioni di centrosinistra hanno vinto 14 ballottaggi su 17 nei comuni sopra i 15mila abitanti, per un totale di 144 vittorie in 189 comuni nei due turni.

“Abbiamo tenuto a Pontedera, e siamo riusciti a tenere a Figline dove c’è la crisi della Bekaert – ha aggiunto la segretaria – A Piombino ci ha penalizzato il giudizio negativo sull’amministrazione e le nostre divisioni interne: questo la dice lunga sul fatto che perdiamo laddove ci dividiamo”.

Sulle regionali fissate per il 2020 la segretaria regionale del Partito Democratico ha affermato: “Il mio compito da segretaria regionale del Pd sarà proporre un percorso che ci permetta di essere competitivi in Toscana” per le regionali del 2020, “e ci permetta di trovare nel più breve tempo possibile il candidato più autorevole, che ci faccia vincere la sfida; ma anche e soprattutto dobbiamo costruire il programma del Pd”.
Secondo Bonafè la scelta del candidato potrebbe arrivare in “settembre o ottobre”, con un percorso da definire: “Non ho escluso le primarie – ha precisato – avremo una direzione prossimamente, altre ne faremo, sarà mio compito proporre un percorso da fare insieme”. Le future coalizioni comunque “dovranno far perno sul Pd”, ha sottolineato. Nel frattempo, ha osservato la segretaria toscana del Pd, “dobbiamo pensare a governare questa regione per un altro anno, dare risposte su temi che oggi ci vedono non dico in difficoltà, ma che hanno bisogno di risposte. Penso ai rifiuti, alla sanità: dobbiamo prendere maggiormente in mano la situazione, penso alle liste d’attesa ma non solo”, ha concluso nel suo intrervento la segretaria.

Gimmy Tranquillo ha intervistato Simona Bonafé

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Enrico Rossi: “Necessario avviare nuova stagione di lotte e rilanciare investimenti”

“E’ necessario riprendere una nuova stagione di lotte, con un conflitto regolato tra capitale e lavoro che permetta di produrre nuovi patti e di rilanciare gli investimenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Il presidente della Regione è intervenuto, stamani, all’attivo dei delegati e dei pensionati della Cgil della Toscana che si è tenuto al Teatro Era di Pontedera (Pisa), dedicato al lavoro, ai diritti, allo stato sociale e all’Europa. Parlando di stato sociale, Enrico Rossi ha sottolineato inoltre che “negli ultimi dieci anni le lotte per i diritti hanno subito un forte arretramento, così come la spesa pubblica e quella sociale, creando un mix pericoloso che ha messo in crisi la democrazia nel Paese e fatto diminuire salari e fiducia, determinando una contrazione della spesa da parte dei cittadini”.

“E’ necessario cambiare direzione – ha concluso il governatore – rilanciando la spesa sanitaria, oggi sotto il 6,5% e quella per la casa, praticamente azzerata se si eccettuano i correttivi che ha cercato di introdurre la Regione. Il mancato finanziamento statale delle specializzazioni, in Toscana ha determinato l’insufficienza dei radiologi e la difficoltà di garantire la prevenzione.”

“Non ci sono gay in famiglia”, bufera su candidato centrodestra

Pontedera, in provincia di Pisa, polemica sul candidato sindaco del centrodestra, l’indipendente Giuseppe Brini, per una frase pronunciata sabato in occasione della presentazione della sua candidatura: “Vengo da una famiglia normale, ho quattro nipoti e non ci sono gay”, ha detto.

Dichiarazione del candidato del centrodestra, documentata da video postati sui social, che ha spinto il deputato leghista Edoardo Ziello, che ha partecipato alla presentazione della candidatura, a prendere le distanze attraverso una nota. All’iniziativa erano presenti anche il deputato di FdI Giovanni Donzelli e Susanna Ceccardi, commissaria toscana della Lega.

“La frase sui gay pronunciata da Giuseppe Brini, durante il suo discorso di ufficializzazione della candidatura a sindaco – sottolinea Ziello nella nota -, è imbarazzante e non rispecchia in alcun modo il pensiero della Lega, partito inclusivo che guarda al futuro. Per noi ognuno è libero di seguire l’orientamento sessuale che più lo aggrada e questo è testimoniato dal fatto che abbiamo iscritti e simpatizzanti omosessuali”.

Sull’episodio è intervenuto anche il sindaco uscente del Pd, Simone Millozzi che ha sottolineato: “Io penso che Pontedera meriti davvero altre parole ed altri valori”.

Il pd interviene anche a livello regionale con il consigliere Antonio Mazzeo: “Se c’è una cosa non normale è che un candidato sindaco possa anche solo pensare una bestialità del genere. E che Ceccardi e Ziello, presenti accanto a lui, non si siano sentiti in dovere di prendere immediatamente le distanze. Vergognatevi, se sapete cosa significhi. Pontedera merita ben altro rispetto. Un motivo in più per sostenere tutti insieme Matteo Franconi sindaco”.

Anche il M5S entra nella polemica con un comunicato: “Ci sarebbe da ridere ma poiché a pronunciare le infelici parole è stato il camerata candidato sindaco del centro destra, è doveroso insorgere. L’uscita di Brini è stata sconvolgente e l’imbarazzo è emerso palpabile anche sui volti di alcuni astanti. Certamente non su tutti: immaginiamo che per gli esponenti di Casa Pound e Forza Nova le frasi dell’avvocato siano apparse musica, peccato anzi che non abbia continuato la sinfonia a suon di lesbiche, froci, ronde, manganelli, terroni e neri. Apprendiamo dell’imbarazzo di alcuni esponenti del centro destra i quali amano definirsi liberali, che oltre ad essere stati costretti a dover ingoiare il boccone amaro di un candidato indesiderato e calato dall’alto, realizzano oggi quanto sia sconveniente una tale personalità posta al vertice di una così variegata coalizione mentre il giorno stesso della presentazione il deputato Ziello si è sentito in dovere di chiedere scusa e Pontedera Sicura lo ha prontamente smentito un secondo dopo con un fiero: “nessuno scivolone”. Rimandiamo al mittente le scuse di Brini in quanto una simile sortita non è un refuso né un lapsus ma l’inequivocabile esternazione di una determinata cultura dalla quale teniamo a rimarcare la nostra siderale distanza”.

E Sinistra Italiana con le dichiarazioni del segretario nazionale Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali: “Che tristezza se a Pontedera prevalessero uomini come il candidato del centrodestra, che con le sue parole di oggi sui gay ha semplicemente rivelato quello che è la destra nel nostro Paese: retrograda, non rispettosa della dignità delle persone, medievale. Insomma, la destra peggiore”.

In serata poi arrivano le scuse ufficiali di Giuseppe Brini: “Mi scuso se le parole che ho utilizzato possono aver offeso la sensibilità di persone che non debbono essere giudicate per la propria inclinazione sessuale. Mi sono espresso male e probabilmente qualcuno si sarà offeso delle mie parole e me ne dispiaccio. Con i fatti, meglio che a parole, dimostrerò che nessuno verrà discriminato con la nostra azione di governo. Le persone che rispettano le regole, di ogni sesso o colore, saranno al centro della nostra azione amministrativa. Le liste che mi sostengono non guardano alle preferenze sessuali, tant’è che sono presenti anche candidati dichiaratamente omosessuali, ma che sono stati scelti soltanto in base alle loro capacità”.

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