Ponte Vespucci: il 31 luglio al via ultima fase lavori

Inizierà il 31 luglio la terza e ultima fase dei lavori di messa in sicurezza del ponte Vespucci, a Firenze. L’intervento comporterà, a titolo precauzionale, la chiusura totale del ponte, anche ai pedoni. E’ quanto si spiega dal Comune di Firenze.

I lavori consisteranno nel riempimento con materiali inerti della zona intorno alla pila in riva sinistra, quella che risultava scalzata per l’erosione causata dalle correnti del fiume. A seguire sarà effettuata l’iniezione in calcestruzzo per consolidare la zona intorno alla pila. Il divieto di transito rimarrà in vigore fino alla fine di questa fase dell’intervento con l’obiettivo di concludere tutte le lavorazioni entro l’inizio dell’anno scolastico.
L’intervento per la messa in sicurezza del ponte Vespucci è iniziato lo scorso 26 novembre, con chiusura totale, anche ai pedoni. Ad aprile era stato riaperto al transito a piedi e da
giugno, temporaneamente e su una sola corsia, anche alle auto.

Da lunedì chiuso ai veicoli il ponte Vespucci

Lunedì 8 luglio dalle 9.30 alle 17 sarà chiusa al transito veicolare la corsia da lungarno Soderini a lungarno Vespucci.

Per installare la protezione al sistema di monitoraggio del cantiere sul ponte Vespucci sarà chiusa la corsia verso il centro, via libera ai pedoni.

Il provvedimento è necessario per consentire l’installazione di una protezione al sistema di monitoraggio del cantiere presente sulla pila sinistra del ponte. Una precauzione in vista del montaggio del ponteggio, in programma da lunedì 15 luglio, previsto per la fase successiva dell’intervento.

Proseguono così i lavori di messa in sicurezza del Ponte Vespucci. Come era già stato annunciato, infatti, il Ponte è stato riaperto a inizio giugno, in un senso di marcia, per un mese. Adesso scatta la fase successiva dei lavori.

“Riaperto per un periodo di tempo, finché non si farà il consolidamento della fondazione. Quando partiranno quei lavori il ponte verrà momentaneamente richiuso. Tutti i lavori saranno conclusi per fine agosto e il ponte sarà completamente riaperto in entrambi i sensi”. Così aveva spiegato il mese scorso l’assessore alla mobilità del Comune, Stefano Giorgetti.

Morto uomo soccorso dopo caduta in Arno

I Vigili del Fuoco del Comando di Firenze, insieme ad una squadra del nucleo sommozzatori, sono intervenuti in Arno, nei pressi del Ponte Vespucci per un soccorso a persona poi deceduta.

Sono risultate inutili le manovre di rianimazione praticate per quasi un’ora all’uomo recuperato dai vigili del fuoco in Arno vicino al ponte Vespucci. I sanitari del 118, sul posto con l’automedica e un’ambulanza, hanno cercato di salvarlo anche se, secondo quanto appreso, le sue condizioni erano apparse subito gravissime. Ancora da capire come l’uomo sia caduto nel fiume. Sul posto anche gli agenti delle volanti.

Ponte Vespucci: tra un mese verifica su tempi riapertura

Procedono le opere di consolidamento del ponte Vespucci a Firenze che sabato scorso è stato riaperto solo ai pedoni dalle 6 alle 23. Per la riapertura ai mezzi, non si sapranno i tempi prima di una mese quando verrà fatto il punto della situazione.

Nel frattempo sono allo studio delle modifiche alla viabilità per attutire i disagi che la chiusura sta creando, soprattutto sul tessuto anche economico di Borgo Ognissanti dove sono molti i commercianti a protestare.

“E’ un ponte fondamentale di attraversamento dell’Arno fuori dalla ztl, e dunque i lavori stanno creando non pochi problemi per servire tutta la parte della città lato Borgonissanti. Noi siamo preoccupati del mantenimento della chiusura ma l’opera va fatta, non possiamo rischiare che succedano cose impensabili, dobbiamo completare il consolidamento – spiega l’assessore Stefano Giorgetti ai microfoni di Controradio – Stavamo pensando di reperire porte telematiche mobili per riaprire solo porta san frediano e consentire il traffico su ponte alla carraia”.

Ponte Vespucci: riapertura in tre fasi

Sopralluogo oggi del sindaco di Firenze Dario Nardella e dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti sul ponte Vespucci, uno dei due ponti fiorentini progettati dall’ingegner Riccardo Morandi, sul quale sono in corso i lavori per la messa in sicurezza, un’operazione che il sindaco ha definito “delicata e complessa”.

L’intervento si divide in tre parti: le prime due fasi dureranno circa 60 giorni. Se si verificheranno le condizioni di sicurezza, il ponte potrà essere riaperto al transito tra fine “aprile e maggio”. In estate, con meno traffico, è prevista l’ultima fase e infine la riapertura definitiva. L’investimento complessivo è di 1,5 milioni.
“Oggi – ha detto Nardella – inizia una fase molto delicata e complessa, che porteremo avanti grazie a macchine molto innovative: un’operazione quasi chirurgica che serve a stabilizzare il fondo del fiume”.
“Siamo nel clou dei lavori di consolidamento di questo ponte”, ha detto Nardella, affermando che durante i lavori, insieme a Giorgetti, “valuteremo tutte le possibili soluzioni alternative per favorire la viabilità e non impattare troppo sul traffico”.
Nardella ha ricordato che “si tratta di interventi indispensabili per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone. Se noi oggi stiamo facendo questo lavoro è perché siamo intervenuti per tempo e soprattutto siamo intervenuti molto prima della tragedia di Genova” sul ponte Morandi. Nardella ha poi mostrato una lista “di 15 ponti e viadotti più importanti d’Italia, chiusi dopo il crollo di Genova. A Firenze invece ci siamo mossi per tempo e stiamo facendo questi lavori proprio per impedire che ci si debba trovare in una situazione di emergenza”.

Omicidio Idy Diene: ex tipografo condannato a sedici anni

Il giudice Sara Farini ha condannato a 16 anni l’ex tipografo Roberto Pirrone in rito abbreviato per l’omicidio del venditore senegalese Idy Diene il 5 marzo 2018 sul ponte Vespucci di Firenze.  Pirrone ha assistito in aula alla lettura del dispositivo in silenzio. Le motivazioni tra 60 giorni.

targaLa condanna è in linea con la richiesta del pm Giuseppe Ledda, che aveva indicato in 24 anni, che poi calano a 16 anni per la riduzione del rito abbreviato, la pena per Pirrone che uccise con più colpi di pistola Diene incrociandolo sul ponte Vespucci.
Nel dispositivo il gup non ha accolto l’aggravante per futili motivi chiesta dal pm e neppure ha riconosciuto le attenuanti generiche come auspicato dai difensori di Pirrone Sibilla Fiori
e Massimo Campolmi. 

“Vidi un’ombra, il ponte era vuoto, sparai, non so perché, io ero in realtà uscito di casa con l’intenzione di uccidermi”: queste parole di Roberto Pirrone, il tipografo in pensione che il 5 marzo scorso ha ucciso  il venditore ambulante Idy Diene, non hanno convinto il giudice Sara Farini che lo ha condannato a 16 anni così come chiesto dal pubblico ministero.  La casualità dell’incontro e del gesto omicida, più volte ribaditi dall’imputato non hanno retto sotto il peso delle domande del pm che durante il processo ha sempre sostenuto la  contraddizione di ipotizzare il suicidio e uscire di casa con un’arma col caricatore pieno di colpi e del dirigersi verso un ponte presumibilmente affollato di persone e macchine come il Vespucci invece che  in un luogo appartato.

Tuttavia nonostante le testimonianze di alcuni passanti e la scelta di Pirrone di risparmiare alcune persone piuttosto che Idy non sono valse a considerare né nell’inchiesta della procura di Firenze né nella sentenza l’aggravante dell’odio razziale alla base del gesto. Alcuni giorni dopo l’omicidio a Firenze in 10mila marciarono pacificamente in corteo sui lungarni e nel centro per ricordarlo e per dire ”no” al razzismo.

Pirrone, che una perizia psichiatrica acquisita in incidente probatorio ha definito “capace di intendere e di volere”, è stato descritto dalla difesa come “una persona che proviene da un situazione di disperazione, con una grande sofferenza interiore, repressa”. Una sofferenza che in base alla sentenza del processo con rito abbreviato, l’uomo avrebbe scaricato su un altro essere umano ponendo fine alla sua esistenza. Il gup del Tribunale di Firenze non ha riconosciuto l’aggravante dei futili motivi (contestata dalla pubblica accusa)  ma  non ha concesso nemmeno  le attenuanti generiche.  L’imputato ha assistito in aula alla lettura della sentenza in silenzio.

Le motivazioni tra 60 giorni. Presumibilmente proprio nei giorni dell’anniversario della morte di Idy che in questi mesi è stato ricordato e commemorato con varie iniziative, da momenti di preghiera, a tornei di calcetto, da concerti a manifestazioni anche volte a raccogliere fondi a sostegno della famiglia alla quale la sentenza attribuisce dei risarcimenti   di 100mila euro a favore di una moglie di Diene che abita in Toscana, e altri due da 75mila e 50mila euro per i figli e per altri parenti del cittadino senegalese.

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