Aeroporto di Firenze; Nardella, governo sblocchi i fondi Ue

“Mi sento di fare un appello assolutamente costruttivo al ministro Bonisoli: il governo italiano deve ancora inviare la notifica a Bruxelles per sbloccare un finanziamento, 150 milioni di euro già stanziati, per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze”.

Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, rivolgendosi in apertura di Pitti Uomo al ministro dei Beni culturali presente alla cerimonia. “Siamo alle prese con la giustizia amministrativa, ma sono molto ottimista e credo che lo porteremo in fondo”, ha aggiunto.

Secondo Nardella “oggi abbiamo tutto il diritto e il dovere di dare a questo paese un aeroporto degno di questo nome, che serve anche per far crescere le manifestazioni come Pitti Uomo. Lavoriamo insieme gomito a gomito: se c’è una cosa che il mondo dell’impresa non sopporta più è vedere la politica rissosa e faziosa, che invece di mettere al centro l’obiettivo del paese mette al centro il proprio tornaconto. Vale per tutti noi, per tutta la classe dirigente di questo paese”.

Nardella ha inoltre affermato che a settembre partiranno “i lavori per il recupero e la valorizzazione” del polo fieristico della Fortezza da Basso di Firenze. “Già questa settimana, venerdì 14 – ha spiegato – saranno aperte le buste dell’offerta economica per il primo intervento sulle mura. Si tratta dei lavori previsti nel primo stralcio di intervento, che riguarderà, oltre alle mura, il Padiglione Bellavista e il Padiglione ex Liceo Machiavelli. Per il Bellavista prevediamo di concludere la progettazione per marzo 2020, con inizio cantiere a dicembre 2020; mentre per il Padiglione ex Liceo, la progettazione sarà completata a novembre 2020 con apertura dei cantieri a settembre 2021”.

Gli interventi del primo stralcio saranno finanziati per 12 milioni di euro ciascuno da Regione Toscana, Comune, Città metropolitana e Camera di Commercio di Firenze, e per oltre 20milioni di euro con le risorse messe a disposizione dal ‘Patto per Firenze’. Il Comune di Firenze svolgerà il ruolo di stazione appaltante, secondo le modalità e i tempi previsti dall’accordo di programma.

Pitti Uomo 96 festeggia 30 anni tra sfilate, mostre ed eventi

La moda maschile italiana archivia l’anno 2018 con una crescita pari al +2,4% superando i 9,5 miliardi di euro. E’ quanto rileva il rapporto “La moda maschile italiana nel 2018-2019” redatto a cura del Centro Studi di Confindustria Moda per Smi e diffuso in apertura di Pitti Uomo 96 oggi inaugurato in Palazzo Vecchio alla presenza del ministro Bonisoli. L’edizione 96  festeggia 30 anni tra sfilate, mostre ed eventi che ruotano attorno al salone espositivo alla Fortezza da Basso con 1.220 marchi, di cui 549 esteri.

Cladio Marenzi presidente di Pitti Immagine intervistato da Chiara Brilli

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Apre oggi a Firenze Pitti Uomo 96, la manifestazione di riferimento del settore maschile con tutte le novità della moda uomo estate 2020, sempre all’insegna del miglior fashion Made in Italy e con una vocazione sempre più orientata all’ecosostenibilità.

 Quattro giorni – fino al 14 giugno – in cui verranno raccontate le nuove anime del guardaroba maschile a cura degli artigiani contemporanei.  

Questa mattina l’inaugurazione ufficiale a Palazzo Vecchio (Salone dei Cinquecento) presenti Dario Nardella (Sindaco di Firenze), Claudio Marenzi (presidente Pitti Immagine), Carlo Sangalli (presidente Confcommercio), Vincenzo Boccia (presidente Confindustria), Carlo Maria Ferro (presidente Ice) e del Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli.

 In occasione della cerimonia di inaugurazione sono stati assegnati i Premi Pitti Immagine Uomo 2019 a BasicNet Group e Premio Pitti Immagine alla Carriera a Luigi Settembrini. Per questa edizione di Pitti Uomo – ospitata nella Fortezza da Basso – anche lo straordinario contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia ICE, nell’ambito del Piano Speciale 2018-2019 a sostegno delle fiere del Made in Italy. Il contributo è dedicato al potenziamento delle attività di ospitalità, media relations e pubblicità.

Moda: Nardella, grazie a imprese Firenze ha numeri importanti

Firenze si presenta all’apertura di Pitti Uomo “in grande spolvero, come una città in grado di mostrare al mondo numeri importanti”: lo ha affermato il sindaco Dario Nardella alla cerimonia d’apertura in Palazzo Vecchio.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella proprio in occasione della cerimonia di apertura di Pitti ha lodato il contributo delle imprese fiorentine del sistema moda, grazie a cui Firenze può vantare “un 45% in più nella sua bilancia commerciale dall’inizio della crisi a oggi”.

Nel 2008, ha ricordato Nardella, il distretto della pelletteria e calzature di Firenze “esportava 1,8 miliardi di euro; nel 2017, dopo la crisi economica, ha esportato 3,776 miliardi, grazie a un tessuto straordinario di Pmi, a un ecosistema della moda unico al mondo, che riesce non solo a sopravvivere, ma a crescere nelle difficoltà perché sa coniugare qualità, innovazione e pluralità di tipologie di aziende. Non c’è soluzione di continuità, è la chiave di questo distretto che si allarga fino a Prato e abbraccia tutta la Città metropolitana”.

Nardella ha proseguito dichiarando che “Firenze ha bisogno di infrastrutture importanti” che servono anche “a innalzare la qualità del Made In” perché servono “a innalzare la qualità di un patrimonio culturale, fatto di cultura viva”.

“Siamo determinati a portare in fondo il progetto di nuova pista dell’aeroporto, che serve alla regione e al Paese”, ha proseguito poi il sindaco, rivolgendosi al neoministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli seduto al tavolo dei relatori: “Contiamo sulla sua sensibilità e sul supporto del governo – ha sottolineato – senza il quale sarà difficile dar vita a un progetto ordinato di crescita dei nostri territori”.

Primo giorno Pitti, arriva anche nuovo ministro cultura

Firenze, il ministro dei Beni culturali del nuovo governo, Alberto Bonisoli, ha preso parte in Palazzo Vecchio, alla cerimonia di apertura della 94ma edizione di Pitti Immagine Uomo.

Bonisoli è arrivato alla cerimonia di inaugurazione del Pitti Uomo in Palazzo Vecchio, insieme al direttore degli Uffizi Eike Schmidt, direttamente dalla Galleria attraverso il corridoio di collegamento che unisce i due edifici.

Prima, insieme al direttore, ha effettuato una visita del museo: “Oggi è la mia prima visita ufficiale a Firenze – ha detto il ministro – Firenze è uno dei posti principali dove la cultura italiana diventa visibile in tutte le sue forme, questa è una vetrina fondamentale per il nostro paese, quello che accade qua ha rilevanza mondiale, e dobbiamo avere la massima attenzione, la massima cura e tutto il nostro impegno per supportare lo sviluppo della cultura attuale e futuro su Firenze”.

“La moda è uno dei nostri settori economici e culturali e Pitti è un esempio di questo, per il quale ci caratterizziamo nel mondo e attraverso cui noi ci rendiamo riconoscibili come italiani. Fa parte dell’essere cittadini di questo paese”.

Bonisoli, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano cosa pensasse dell’idea di creare un’asse Milano-Firenze sulla moda, ha poi risposto con una battuta: “Io la vedo leggermente ‘disassata’ questa cosa – ha detto -. La moda in Italia, fin dall’inizio, da quando è nata Pitti e da quando si è sviluppata l’alta moda su Roma, è qualcosa di multipolare, perché questo è il bello del nostro paese: siamo un paese che ha più di un centro. E’ giusto che ci sia magari un sistema fondato sul mettere in rete questi centri della moda”.

“Una delle cose che possiamo fare, e questo vale per il mio ministero ma più in generale per il governo, è dare attenzione al mondo della moda. Per chi è dentro il settore ci sono stati anni in cui la moda e le sue esigenze, del design e delle industrie creative, non erano al vertice delle priorità politiche e questo è un peccato, sicuramente abbiamo del terreno da recuperare e il mio impegno è partecipare con i miei colleghi per recuperare questo terreno”.

“C’è attenzione a quello che è uno dei settori trainanti, di punta – ha sottolineato -. Se io vado a vedere il piccolo aumento di Pil avvenuto negli ultimi due o tre anni, la cosiddetta ‘ripresina’, una delle ragioni per cui si è verificato è stata senz’altro una forte ripresa dell’export. E’ l’export in gran parte è qui: non solo la moda, ma certo la moda ne è uno dei settori trainanti”.

“Nel 2009 c’era un evento a Milano, chiamato ‘La cultura è di moda’: secondo me oggi abbiamo l’opportunità di essere più coraggiosi e dire che la moda è cultura”.
“La moda è un’attività culturale – ha proseguito – senz’altro è un’attività economica e va rispettata, ma chi fa moda produce cultura, la moda è valoriale, è qualcosa che resterà quando non ci saremo più: è il momento di rendersi conto dell’importanza della moda nel forgiare la cultura italiana e i valori delle prossime generazioni”.

Bonisoli ha affermato di voler “fare il possibile” affinché il suo “operato come ministro abbracci tutto il mondo della moda dal punto di vista culturale: cercherò di renderlo il più possibile integrato in un’offerta che rappresenta un nostro orgoglio nel mondo”.

“I tesori negli archivi delle aziende di moda, i disegni, i campioni, sono un tesoro da riscoprire”, per cui serve “qualcosa che dia veramente la giusta visibilità a un grande patrimonio del nostro paese”, e quindi “un investimento in questo settore sarebbe più che auspicabile”.

“C’è un discorso di tutela – ha spiegato – e qui si può aprire il discorso di come occuparsi del restauro, come fare valorizzazione. Si è parlato di un museo, come il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, ma chiediamoci se si può fare di più”. Secondo Bonisoli, è poi importante “rendere fruibile”, questo patrimonio, e per far questo “ci sono fior di possibilità date dalle nuove tecnologie”.

Via quest’anno a lavori Fortezza da Basso di Firenze

“Già quest’anno cominceranno i primi lavori di ristrutturazione e restauro dei Bastioni della
Fortezza da Basso”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, che oggi ha partecipato all’apertura di Pitti Uomo, la rassegna che si svolge proprio alla Fortezza.

“Sono 2 milioni di euro che vengono dal patto per Firenze che ho firmato con
l’allora presidente del Consiglio Renzi – ha ricordato – e che si basano su un progetto esecutivo già approvato il mese scorso.
Sulla Fortezza, principale struttura fieristica della città, Nardella ha osservato che “c”è un impegno di 80 milioni di euro della Camera di Commercio, di Firenze Fiera, e del governo: sono soldi che portano lavoro, ma che soprattutto consegneranno alla città a partire dal 2019-20 un polo fieristico che è un gioiello del patrimonio storico, ma allo stesso tempo anche un’infrastruttura moderna funzionale e tecnologicamente molto avanzata”.

Ascolta le dichiarazioni di Nardella raccolte da Chiara Brilli

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“Noi aspettiamo che finisca la tramvia”, ma i lavori annunciati dal sindaco Dario Nardella sui
Bastioni “sono esattamente parte del progetto” di riqualificazione della Fortezza da Basso: lo ha affermato Leonardo Bassilichi, presidente di Firenze Fiera, parlando coi cronisti a margine dell’apertura di Pitti Immagine Uomo a Firenze.
“La Fortezza da Basso – ha spiegato – viene divisa in spicchi, per cui ci saranno cerchi, dal centro si andrà verso le mura, quindi accanto alle mura di cui ora vedremo i lavori a
fine anno ci sarà questo padiglione che è stato definito Bellavista al momento, un padiglione nuovo che nel 2019 inizierà a prendere corpo, e sarà il nuovo centro congressi di Firenze”.

Calenda: “In campagna elettorale tutti vogliono abolire invece di costruire”

“Ora inizia un periodo più difficile, il tema predominante della campagna elettorale è il concetto di abolizione, tutte le proposte sono di abolizione di qualcosa: eppure penso che la strada sia quella opposta, delle proposte che costruiscono, e non aboliscono”. Lo ha affermato Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, intervenendo all’apertura di Pitti Immagine Uomo a Firenze.

“Le proposte che costruiscono – ha spiegato – si fondano sul principio di incentivare gli investimenti, perché siamo a un crocevia storico di cambiamenti velocissimi e difficili, e
l’industria e il lavoro, perché nessun paese al mondo ha una scorciatoia per creare benessere che non sia mettere in moto gli investimenti, l’occupazione, i redditi, la domanda interna, e di nuovo gli investimenti”.

“Penso che sia una proposta interessante e, questa sì, meritevole di essere approfondita”. Lo ha detto il ministro a proposito della proposta del salario minimo avanzata dal
segretario del Pd Matteo Renzi.
La proposta, ha aggiunto Calenda, “ha molte sfaccettature perché mette in discussione tutta la contrattazione nazionale, quindi va vista con grande attenzione ma è un percorso sul quale secondo me vale la pena muoversi e vale la pena essere esplorato”.

Calenda ha poi ricordato sul fronte del sostegno al sistema moda,  “L”impegno finanziario del governo c’è, sono riuscito ad approvare per i prossimi tre anni il piano per il Made in Italy: i soldi ci sono, ma non è una questione di soldi, è di cosa ci vogliamo fare”.

“Il piano per il Made in Italy – ha ricordato poi il ministro ai cronisti – prevede un investimento fra i 150 ed i 200 milioni di euro, e ha come punto cardine, oltre a tutte le attività che facciamo all’estero, il fatto che si prendono le grandi fiere,
quelle di eccellenza, e si investono molti soldi per renderle sempre di più strutturalmente ai vertici delle classifiche mondiali. Lo facciamo ormai da quattro anni, Pitti è stato il
primo, sembra funzionare, bene, gli operatori sono contenti e quindi è giusto continuare”.

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