Piombino, protesta in terra e in mare contro il rigassificatore

Piombino, in provincia di Livorno, circa 2.000 persone sono scese in piazza a mentre altre erano su un centinaio di imbarcazioni nelle acque del golfo per dire no al rigassificatore che il Governo intende collocare nel porto.

Sul palco è intervenuto anche il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che alla luce dell’incontro di venerdì, a Firenze, con il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, recentemente nominato ‘commissario’ dell’operazione gassificatore, ha ribadito le ragioni del ‘no’ alla scelta del governo.

“Il nostro ‘no’ al rigassificatore a Piombino – ha detto il sindaco Francesco Ferrari – è un ‘no’ convinto, non è dettato da un vezzo o da egoismi, ma da un’infinità di ragioni oggettive che ci fanno dire che sarebbe una scelta sciagurata. Ieri abbiamo preso atto di una decisione già presa. Ma la piazza di stamani che è quella che più ci rappresenta dice ‘no’, e stamani continua a dire ‘no’. I cittadini di Piombino continuano a dire ‘no’ al rigassificatore. I cittadini della Val di Cornia e dei paesi limitrofi dicono ‘no’. I cittadini di Follonica dicono ‘no’. E con loro dicono ‘no’ le istituzioni e i sindaci di questi Comuni”.

Continuano intanto le polemiche: “La nostra sicurezza energetica nazionale passa da Piombino – dice in una nota Francesco Berti, deputato M5s – Se vogliamo davvero rompere le catene che ci legano alle forniture di gas russo, come è stato deciso con il piano RePowerEU, abbiamo bisogno del rigassificatore di Piombino e non ci sono alternative. Questa operazione è possibile solo se il Governo recupererà attenzione con il territorio e sarà in grado di fornire le garanzie che i piombinesi si aspettano, sia sulla permanenza della nave in banchina, sia sulle infrastrutture collegate; necessarie a non intasare ulteriormente la città, sia sul rilancio industriale di un polo siderurgico ritenuto di serie B. Di questo abbiamo parlato con il ministro Cingolani l’8 giugno scorso insieme ad alcuni amministratori locali. Le rassicurazioni, a parole, sono arrivate. Ora aspettiamo i fatti. Ma una cosa è sicura: renderci indipendenti dalle forniture russe è una priorità. Il sito di Piombino è l’unico in Italia, assieme a Ravenna, che può ospitare il rigassificatore e garantire al paese 9 miliardi di metri cubi gas all’anno. Nove miliardi, ovvero il 13% del fabbisogno nazionale, che non possiamo stoccare in nessun altro modo e in nessun altro luogo, poiché o non vi è accesso alla rete nazionale del gas o vi sono colli di bottiglia nelle forniture”.

“Tutte le istituzioni comunali coinvolte, di diversi colori politici, hanno confermato la loro contrarietà all’opera: auspico che il presidente Giani si faccia portavoce delle istanze del territorio – ha dichiarato il consigliere regionale della Lega Marco Landi, portavoce dell’opposizione – In attesa che anche in consiglio regionale si affronti il tema grazie alla comunicazione che ho richiesto a nome di tutto il centrodestra, sono intervenuto per sottolineare i rischi per il settore dell’itticoltura, che vede le imprese del Golfo di Follonica costituire il primo polo nazionale, per il porto della Chiusa e per i collegamenti navali per l’Elba. Snam ha rassicurato che non ci saranno ripercussioni sull’ecosistema marino così come non ci sarà impatto per le altre attività, dalla nautica da diporto ai traghetti. Ne prendiamo atto, ma non ce lo deve dire una parte in causa: a parlare devono essere le autorizzazioni. Piombino, ha dato già tanto all’interesse nazionale: pretendere certezze scritte è il minimo”.

“Per tutte le situazioni che si rendono indispensabili come il processo di rigassificazione a Piombino, il governo garantirà la tutela dell’ambiente, il rispetto delle norme e la massima innovazione tecnologica. La nave datata 2015 che sarà presto operativa nel porto ospita un rigassificatore di ultima generazione, a ciclo aperto, sicuro e bassissimo impatto. Questo governo, nel quale la Lega rivendica un ruolo decisivo, di grande equilibrio, non andrà mai contro gli interessi dei cittadini, ma non si fermerà se in ballo c’è la sicurezza energetica del nostro Paese, in un momento così delicato – così in una nota Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica e capo dipartimento ambiente della Lega – La crisi energetica, che non accenna a diminuire, impone grande consapevolezza e massima coesione – aggiunge -: dobbiamo verificare tutte le possibilità per essere pronti ad affrontare l’emergenza energetica. Non dobbiamo cedere alle provocazioni e alle demagogie. La sinistra della “Nimby” da un lato spande i veleni ambientalisti per alimentare conflitti sociali e territoriali, dall’altro sbandiera la sua superba presunta superiorità nel governare. È una contraddizione che impone al centrodestra che vuole guidare il Paese un atteggiamento limpido, sincero e responsabile”.

🎧 Rigassificatore Piombino, Giani: “Entrerà in funzione tra aprile e maggio 2023”

Fermamente contrario il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che ha affermato che il rigassificatore, “rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico”.

Riunione intensa quella che si è tenuta venerdì mattina presso la sede della Regione Toscana in merito alla nave rigassificatrice che attraccherà nel porto di Piombino, il prossimo anno. Presenti, oltre al Governatore Giani anche i sindaci dei Comuni di Piombino e limitrofi e i tecnici ambientali dello Snam.

Una riunione che ha fatto emergere la volontà di portare la nave di quasi 300 metri di lunghezza all’interno del porto di Piombino da aprile 2023. Un investimento di 330 milioni di euro. Si tratta della seconda nave rigassificatrice che arriverà in Italia, oltre a quella di Ravenna. Fermamente contrario è il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che ai giornalisti ha spiegato le ragioni del No.

In podcast le dichiarazioni di Giani, raccolte da Lorenzo Braccini. 

Per collocare a Piombino (Livorno) la nave di rigassificazione di Snam, ha detto Giani, “entro 120 giorni noi dobbiamo raccogliere tutte quelle autorizzazioni che sono necessarie perché l’opera possa procedere”, mentre “il posizionamento e l’entrata in funzione è prevista da qui a un anno, ovvero fine aprile, inizio maggio dell’anno prossimo”.

“Allo stato attuale se vogliamo è un lavoro di autorizzazioni e di natura burocratica, però in 120 giorni, per rispettare i tempi messi dal decreto ministeriale, questo processo deve completarsi”, ha spiegato Giani, secondo cui “è evidente che mi pongo di fronte a una realtà che è scettica – ha detto, riferendosi anche al Comune di Piombino – è diffidente, è contraria, ma c’è un interesse nazionale che deve essere seguito”. Per il governatore toscano “l’interesse nazionale deve portare il sottoscritto ad avanzare al Governo anche un memorandum, in cui il governo chiede questo sacrificio a Piombino: e allora ci siano gli investimenti che da anni erano promessi, e non sono stati mai fatti”.

“L’abbiamo detto negli scorsi mesi e l’abbiamo ribadito oggi, Piombino è la scelta sbagliata” per la nave di rigassificazione di Snam, ha detto il sindaco Francesco Ferrari. “Un rigassificatore nel nostro porto – ha affermato – rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico per una città che sta con fatica cercando di rialzarsi da una crisi attraverso la diversificazione”.

Ferrari ha detto che sperava “che la riunione di oggi fosse un’occasione per aprire una seria discussione sull’opportunità di collocare un rigassificatore, non sulle modalità con cui l’opera sarà realizzata. E’ evidente che la decisione era già stata presa, ancora una volta senza ascoltare la voce contraria del territorio”.

Il Comune di Piombino, sostiene il sindaco, ora “vigilerà sulla regolarità del percorso mantenendo una posizione forte e coerente a tutela della città. Non diamo per scontato l’esito: le criticità sono molte e la voce del territorio deve avere un peso. Ci doteremo di studi tecnici, giuridici e ambientali per proteggere la città. Abbiamo già richiesto al Ministero tutti i documenti che hanno portato a scegliere Piombino e ad escludere tutti gli altri porti italiani”.

JSW Steel di Piombino, Giani: “Troppe chiacchiere, serve investire”

Piombino (Livorno) – ” Se devono vendere che si venda alla svelta” ha detto Giani, parlando dello stabilimento Jsw Steel.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha parlato della situazione delle acciaierie ex Lucchini (JSW Steel) a margine di una presentazione oggi a Firenze. Intanto, è in atto una sorta ditregua armata in seguito al consiglio di fabbrica delle acciaierie. I delegati sindacali si sono riuniti ricevendo il vice presidente Marco Carrai. Le parti sociali hanno ottenuto lo stop allo smantellamento dell’area a caldo mentre la proprietà ha incassato un parziale raffreddamento della contestazione fino a quando non si sarà conclusa la partita della commessa decennale per le rotaie di Rfi che vale 2,4 miliardi.

“A Piombino si stanno facendo troppe chiacchiere: qui occorrono gli investimenti – ha detto Giani -. Il gruppo di Jindal è qua ormai da quattro anni, ci sono accordi di programma molto precisi, e bisogna cominciare a rispettarli. Quindi, se devono vendere come è stato prospettato dal Financial Times, che si venda alla svelta, in modo che le istituzioni abbiano un interlocutore autorevole e credibile con cui programmare gli investimenti. Se non vendono e stanno lì, ormai è il momento in cui vogliamo i fatti concreti, e quindi con determinazione e forza vogliamo vedere questa volta la realizzazione dei piani industriali, perché abbiamo bisogno di una siderurgia”.

Giani evidenzia e conclude che in questo momento “il mercato tira, il mercato offre opportunità: è veramente un peccato vedere ancora tutto fermo nel luogo in cui si facevano le rotaie migliori”.

Jsw Steel Piombino, Orlando: “Proprietà ci dica cosa vuole fare”

Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, a Firenze per l’Oxfam Festival (12-13 maggio) ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo alla situazione dell’acciaieria di Piombino JSW Steel.

In seguito all’intervista del presidente dell’acciaieria, rilasciata al Financial Times, in cui afferma di voler vendere lo stabilimento, non sono mancate le reazioni polemiche. In particolar modo i sindacati Fim-Fiom-Uil chiedono una smentita ufficiale che però tarda ad arrivare.

“La proprietà deve dire cosa vuole fare: io credo che sia urgente che sia chiamata a un confronto”. Lo ha affermato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, a proposito degli ultimi sviluppi della vertenza delle acciaierie di Piombino, e dell’ipotesi di un disimpegno del gruppo Jsw Steel che ne è proprietario. “Non stiamo parlando di una piccola realtà aziendale – ha detto Orlando, a margine di un convegno a Firenze – stiamo parlando di un segmento molto importante, di una filiera strategica per il paese come l’acciaio, e da questo punto di vista credo che sia doveroso chiedere chiarimenti a Jindal”.

Sempre Orlando ha detto che sulle politiche del lavoro c’è “un’analisi comune” fra Pd e M5s”, e “proprio queste politiche possono tenere insieme, in un momento di tensione su altri temi, le forze del campo progressista”. Lo ha affermato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, parlando con i cronisti a Firenze. Secondo Orlando, comunque, le frizioni sul tema della guerra in Ucraina non guasteranno il rapporto fra i due partiti: “Penso di no”, ha detto, sebbene “ci siano letture diverse sul come rispondere”.

La risposta al problema della povertà lavorativa è “rimettere in moto il meccanismo che consenta un recupero della capacità di acquisto e salariale dei lavoratori italiani, e aprire una discussione sul tema di come ridurre le forme di precarietà del lavoro. Credo che questo rapporto fotografi una situazione che purtroppo segna il nostro paese da molto tempo, e alla quale è necessaria dare una risposta”, ha detto Orlando, ricordando che “come Ministero mesi fa avevamo costituito una commissione proprio su questo che aveva prodotto un rapporto con risultati analoghi, i problemi sono chiari. La difficoltà è trovare delle strade per dare delle risposte compiute su questioni su cui sto insistendo da settimane, il livello dei salari, la precarietà del lavoro e l’esigenza di costruire un modello di competizione del Paese che non sia basato solamente sul contenimento dei costi. Questa cosa diventa ancora più drammatica e cruciale in un momento in cui l’inflazione torna a crescere”.

Inoltre, ha concluso il ministro, “dove c’è una criticità del mercato del lavoro le donne lo pagano percentualmente in modo più significativo”, per cui bisogna “investire molto sulle infrastrutture sociali: le donne lavorano di più dove ci sono gli asili, dove ci sono servizi per gli anziani, una scuola e una sanità che funziona”.

 

Rigassificatore, Giani: “Piombino rischia di perdere un’occasione”

“Vedendo la posizione del sindaco e la rigidità con cui tanti si esprimono a Piombino penso che la città rischi di perdere l’occasione del rigassificatore”, ha detto il Governatore toscano.

Il Governatore della Toscana Eugenio Giani, rispondendo ad alcune domande, è tornato a parlare del rigassificatore di Piombino. “Sono rimasto profondamente deluso dei termini del dibattito che si è sviluppato sul territorio su quella che in altre realtà viene considerata a ragione un’opportunità”.

“Io naturalmente sono rispettoso di tutti – ha aggiunto Giani – avevo detto che era un’opportunità e infatti c’è la corsa in Italia a volere il rigassificatore perché si porta dietro un contratto di intesa con il Governo per tutta un’altra serie di agevolazioni. A me hanno preso in giro perché ho proposto che tra i termini delle intese sul rigassificatore ci fosse una riduzione dei costi delle bollette. Come c’è chi crede che il rilancio di Piombino passi perché a un certo punto arriva da lassù la voglia di investire e di fare. Le cose nella vita ce le dobbiamo conquistare. L’ospitare il rigassificatore e chiedere bonifiche, riduzione dei costi dell’energia, la strada 398 di cui si parla da anni – ha concluso Giani -, evidentemente a qualcuno non interessa”.

In questo momento, stando anche quanto riportato dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il sito di Ravenna sembra avere più chance su quello di Piombino.

Jsw Piombino, Fim-Cisl: “C’è rischio tragedia sociale”

Piombino – A dirlo è Alessandro Beccastrini, presente questa mattina per l’iniziativa organizzata da Fim, Fiom, Uilm sulla situazione dell’acciaieria Jsw Steel Italy.

I lavoratori della Jsw di Piombino, questa mattina, hanno manifestato per avere maggiori certezze sul loro futuro. Attualmente la vertenza per l’acciaieria è in stallo, senza che ci sia stata la convocazione da parte del ministero dello Sviluppo economico per trovare un accordo. I sindacati sono in attesa di avere informazioni circa l’ingresso di Invitalia nella capitale della società. Per questo erano in centinaia sul cavalcaferrovia di Largo Caduti sul lavoro, dove è stato organizzato un presidio organizzato dai sindacati metalmeccanici.

“Su Piombino (Livorno) il Governo ha promesso, ma non mantiene. Il presidente Giani non è potuto venire qui stamani. E’ bene però che tutti capiscano che senza un cambio di passo qui rischiamo una tragedia sociale”. Spiega il segretario generale della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.

“Oggi a Piombino ha manifestato la parte buona della nostra società – ha sottolineato Beccastrini -, quella che vuole il lavoro, che paga le tasse; quella parte di società a cui non dà pensiero uscire con le mani nere e con la schiena a pezzi da un’acciaieria. Sono anni che questi lavoratori e lavoratrici aspettano risposte. Il Governo ha promesso, ma non mantiene, quello che Fim, Fiom, Uilm chiedono per Piombino è chiarissimo”.

All’iniziativa di stamattina, spiega ancora Beccastrini, c’era il sindaco di Piombino, l’Autorità portuale, i nazionali di Fim, Fiom e Uilm, “peccato per la mancanza del presidente della Regione Giani, bloccato da un impegno imprevisto. Ma alla Regione Toscana – conclude – chiediamo un cambio di passo nelle vertenze Piombino e Fimer Arezzo: se queste realtà non trovano risposte, sarà tragedia sociale”.

I sindacati, ad inizio aprile, si erano riuniti in assemblea unitaria per chiedere un rilancio attraverso il rigassificatore che potrebbe essere installato nella zona di Piombino. Ma, al momento, resta solo un’ipotesi.

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