Serravalle Pistoiese: Sindaco vieta uso acqua pozzi, Legambiente ‘Situazione grave’

Serravalle Pistoiese – “E’ una situazione molto grave, e bene ha fatto il sindaco a vietare l’utilizzo dell’acqua, però bisogna cercare di risalire alle cause di questi inquinamenti”.

Lo ha detto Antonio Sessa, presidente di Legambiente Pistoia, dopo che il sindaco di Serravalle Pistoiese (Pistoia), Piero Lunardi, ha emesso un’ordinanza rivolta ai proprietari dei pozzi della frazione di Masotti, di nonutilizzarne l’acqua per uso umano o animale, se non prima di aver verificato l’assenza di tetracloroetilene e tricloroetilene, sostanze che sarebbero state trovate in uno dei pozzi della zona e che si sospetta possano averne contaminati altri nelle vicinanze.

“Si tratta di sostanze liquide che vengono utilizzate – prosegue Sessa – per il lavaggio a secco, quindi si dovrebbe riuscire a trovare anche la causa”.

“Purtroppo – riprende il presidente di Legambiente, che si riserva di valutare con i legali dell’associazione se esistono i presupposti per presentare un esposto – in altri casi simili,
sempre nello stesso comune, per la precisione nelle frazioni di Casalguidi e Cantagrillo, dove alcuni pozzi erano risultati inquinati in maniera rilevante da cloruro di vinile, alle
nostre richieste di indagini epidemiologiche sulla popolazione non sono state fornite le risposte che ci saremmo attesi.

Ad oggi, infatti, non sappiamo se quelle indagini sono state svolte e a quali risultati hanno portato. Riguardo a questo nuovo caso, sentiremo i nostri legali se ci sono i presupposti per presentare un esposto, fermo restando che l’interesse nostro è che la situazione si risolva nel migliore dei modi per i cittadini”.

Casalguidi, ancora un morte per sarcoma tessuti molli: scompare 18enne

L’Asl Toscana Centro nei mesi scorsi ha aperto un’indagine epidemiologica, per scoprirne le cause, poiché l’incidenza risulta superiore 3,5 volte alla norma: la media statistica è di 2-3 casi-anno su 100.000 abitanti.

“In questi ultimi tempi ho dovuto darvi tante notizie tragiche su nostri concittadini che ci hanno lasciato a causa del Covid. Oggi devo darvene una terribile, che tocca tutti nel profondo in quanto siamo una grande comunità: dopo una lunga malattia, dopo aver lottato per anni, ci ha lasciato una nostra concittadina di Casalguidi appena diciottenne”.

Così Piero Lunardi, sindaco di Serravalle Pistoiese (Pistoia), ha comunicato ai cittadini, sulla propria pagina facebook, la scomparsa di una 18enne di Casalguidi, una dei sette abitanti della frazione colpita da una rarissima forma di tumore: il sarcoma dei tessuti molli.

Uno dei sette casi di tumori rari, concentrati tutti un piccolo territorio (popolazione di circa 6.500 abitanti) per i quali l’Asl Toscana Centro nei mesi scorsi ha aperto un’indagine
epidemiologica, per scoprirne le cause, poiché l’incidenza risulta superiore 3,5 volte alla norma: la media statistica è di 2-3 casi-anno su 100.000 abitanti.

Aumento tumori a Serravalle Pistoiese: Ordine medici convoca riunione

L’Ordine dei medici di Pistoia ha convocato una riunione per approfondire le novità emerse sull’aumento dell’incidenza tumorale nella zona di Casalguidi, a Serravalle Pistoiese. Mercoledì 13 novembre, oltre ai dottori del territorio, convocati anche i responsabili regionali del settore di competenza.

Come spiega in una nota il presidente dell’Ordine dei medici di Pistoia, Beppino Montalti, già in occasione di una riunione del 2017, erano stato resi noti alcuni dati allarmanti. I dottori di medicina generale avevano riferito la presenza di sarcomi dei tessuti molli nella zona di Casalguidi. Si tratta di un dato anomalo rispetto ai casi attesi in un territorio così circoscritto.
Subito attivati i contatti tra l’Ordine e il sindaco di Serravalle Piero Lunardi. “Senza dubbio i numeri, ad una prima analisi, paiono preoccupanti e tali da arrecare allarme nella popolazione residente. Proprio per questo abbiamo deciso di indire questa nuova convocazione fra medici interessati alla vicenda”.
“Come medici – conclude il presidente – abbiamo il dovere di interessarci dell’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora, quale fondamentale determinante della salute dei cittadini, dei nostri pazienti”.
Exit mobile version