Città 30, Europa Verde: prima puntare su TPL, sharing e piste ciclabili.

“Bisogna partire dall’inizio non dalla fine. Il limite dei 30 orari va benissimo, ma senza un’idea complessiva di mobilità sostenibile e di urbanistica integrata (la città dei 15 min), rischia di essere solo fumo negli occhi” dice Egidio Raimondi, portavoce Europa Verde Firenze.

“Il limite non basta: è vero che ormai c’è in tante città del mondo e d’Europa ma lì si sono create le condizioni con politiche idonee messe in campo da anni se non da secoli. Parigi ha addirittura pedonalizzato larghe zone ma ha 14 linee della metro urbano  e 5 linee interregionali, molte persone non hanno nemmeno l’auto privata perché non serve e diventa solo un onere“. Lo afferma Egidio Raimondi, portavoce Europa Verde Firenze.
“Il dibattito sull’introduzione, come a Bologna, del limite dei 30 orari in città, ha qualcosa di surreale -aggiunge-  e, se non usciamo dalle frasi fatte rischia di diventare l’ennesima occasione persa per Firenze. Prima va ripensato  tutto il sistema dell’urbanistica e della mobilità, altrimenti è inutile” 

“Insomma”, continua il portavoce di Europa Verde  “andare a 30 va bene se prima si crea un tpl efficiente, una rete di piste ciclabili sicura e capillare, infrastrutture per le biciclette come a Stoccolma o Copenhagen, una allocazione dei servizi e delle funzioni che ti permette di raggiungerli anche a piedi o con mobilità dolce e intermodale”.”

“Bisogna partire dall’inizio non dalla fine. Il limite dei 30 orari va benissimo, ma senza un’idea complessiva di mobilità sostenibile e di urbanistica integrata (la città dei 15 min), rischia di essere solo fumo negli occhi”. conclude Raimondi.

Parigi, in piazza più di 140.000 manifestanti contro aumenti e ‘inazione climatica’

Domenica le strade di Parigi si sono colorate con i volti, le bandiere e gli striscioni di migliaia di manifestanti arrabbiati scesi in piazza per dire basta agli aumenti e all’inazione climatica.

La rabbia dei manifestanti, uniti nelle strade dal partito di estrema sinistra guidato da Mélenchon, ha aumentato la pressione sul governo del presidente Emmanuel Macron. Questa potrebbe dare il là ad una settimana di fuoco per il governo centrista in carica. Martedì infatti è previsto lo sciopero dei trasporti, al quale si potrebbero aggiungere gli scioperi salariali. Questi ultimi hanno già bloccato le raffinerie e i depositi di carburante, scatenando una carenza cronica di benzina che sta logorando i nervi di milioni di lavoratori e di altri automobilisti, con la formazione di file gigantesche alle stazioni di servizio.

In Parlamento il governo di Macron si tiene sulla difensiva. Durante le elezioni legislative di giugno ha infatti perso la maggioranza, rendendo molto più difficile per la sua alleanza centrista attuare la propria agenda interna. Inoltre, la discussione parlamentare sul piano di bilancio del governo per il prossimo anno si sta rivelando particolarmente difficile.

Questa situazione ha portato il leader dell’estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon ad affermare, durante un discorso di fuoco alla marcia di Parigi, che Macron è “fritto” e che la sua leadership sta facendo precipitare la Francia nel “caos”. Infatti, secondo lui i ministri di Macron, per far passare il bilancio dalla Camera bassa del Parlamento, dovrebbero non passare per il voto dei legislatori. In altre parole, il bilancio dovrebbe essere approvato senza alcuna votazione. Questa ipotesi controversa ha provocato forti fischi da parte della folla.

Marcia a Parigi

Secondo gli organizzatori, in piazza più di 140.000 manifestanti nella “marcia contro l’alto costo della vita e l’inazione climatica”, come l’hanno definita. Al fianco di Mélenchon ha manifestato la scrittrice francese Annie Ernaux, che quest’anno ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. Mélenchon – due volte battuto da Macron alle elezioni presidenziali – ha dichiarato la protesta “un immenso successo”.

In piazza molteplici richieste. Oltre a chiedere investimenti massicci contro la crisi climatica, i manifestanti hanno anche chiesto misure di emergenza contro il rincaro dei prezzi. Tra queste il congelamento dei costi dell’energia, dei beni di prima necessità e degli affitti, e una maggiore tassazione dei profitti inattesi. Il deputato Christophe Bex, del partito di sinistra France Insoumise, ha definito la marcia “una dimostrazione di forza” per dimostrare “che un altro mondo è finalmente possibile se siamo tutti insieme e tutti uniti”.

 

Capalbio: uccisa monopattino a Parigi, domani lutto cittadino

Domani saranno celebrati i funerali di Miriam Segato, 32 anni morta a Parigi travolta da un monopattino, dove viveva e lavorava

Il Comune di Capalbio (Grosseto) ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino, domani, giornata in cui saranno celebrati i funerali di Miriam Segato, 32 anni, di Capalbio, morta il 19 giugno scorso dopo essere stata travolta da un monopattino a Parigi, città dove viveva e lavorava.

“Tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia Segato per la terribile tragedia che l’ha colpita – spiega Giuseppe Ranieri, vicesindaco di Capalbio -, in cui al dolore della perdita si aggiunge anche lo stupore per quanto accaduto. È con grande cordoglio e partecipazione che l’amministrazione comunale ha deciso di proclamare il lutto cittadino e di partecipare alle esequie e confidiamo nel fatto che la giustizia francese possa fare il suo corso, anche se nulla allevierà il dolore dei familiari”.

Domani le bandiere sul Municipio saranno esposte a mezz’asta. Inoltre, dalle ore 11.30 e per tutta la durata della celebrazione delle esequie, che avverrà nella chiesa di Borgo, sono sospese tutte le attività nelle vie adiacenti alla chiesa. “Chiediamo a tutti la massima collaborazione in segno di rispetto e per dare prova, ancora una volta, dell’unità della nostra comunità”. Anche le attività economiche presenti nel comune ed eventualmente aperte domani sono invitate ad abbassare le saracinesche dalle 11.30 fino alla fine della cerimonia funebre.

Miriam Segato era stata investita nella capitale francese, da due ragazze in monopattino elettrico mentre passeggiava: le due sono fuggite senza neppure soccorrerla. Miriam era morta il 16 giugno per le ferite riportate. Dieci giorni dopo l’incidente, le due donne sono state arrestate e prese in custodia con l’accusa di “omicidio colposo commesso da un conducente di autoveicolo a motore, aggravato dalla fuga”.

Parigi, fermate due donne che in monopattino causarono morte Miriam

Parigi, due giovani donne, sospettate di aver investito con uno monopattino elettrico, nel cuore della capitale francese, una ragazza toscana di 32 anni, che poi è morta per le ferite riportate, sono state arrestate e poste sotto custodia della polizia.

L’incidente era avvenuto poco dopo la mezzanotte del 14 giugno in una stradina pedonale lungo la Senna, dove erano radunate una cinquantina di persone. Tra loro, un’italiana di 32 anni, Miriam originaria di Capalbio ma residente a Parigi, che aveva appena raggiunto dei colleghi di lavoro e stava parlando con un’amica, prima di venire violentemente investita dal monopattino guidato da due ragazze, poi fuggite.

Miriam era finita a terra sbattendo violentemente la testa contro il marciapiede mentre le due in monopattino si davano alla fuga. A soccorrerla erano stati i sommozzatori della brigata fluviale che sorvegliavano il fiume in quella zona, che avevano tentato di rianimare la donna e chiamato i soccorsi, ma Miriam era in arresto cardiaco. Dopo 30 minuti di massaggio, il suo cuore è ripartito, ma i medici dell’ospedale in cui era stata trasportata, il Pitié-Salpetrière, si erano mostrati subito “molto pessimisti”.

In ospedale le condizioni erano diventate molto gravi, Miriam era morta il 16 giugno per le ferite riportate. Dieci giorni dopo l’incidente, le due donne sono state arrestate e prese in custodia con l’accusa di “omicidio colposo commesso da un conducente di autoveicolo a motore, aggravato dalla fuga”.

Ragazza toscana muore a Parigi, travolta da un monopattino elettrico

Parigi, è morta oggi Miriam Segato, una ragazza toscana di 31 anni investita lunedì scorso nella capitale francese, da due ragazze in monopattino elettrico mentre passeggiava: le due sono fuggite senza neppure soccorrerla e sono ricercate. Miriam, di Capalbio, era stata ricoverata in prognosi riservata.

Le condizioni della ragazza toscana riferisce il quotidiano Le Parisien, erano molto gravi, ed era stata dichiarata in stato di “morte cerebrale”. L’incidente è avvenuto all’una del mattino.

La ragazza, cameriera in un ristorante italiano di Parigi, passeggiava con un’amica sulle rive della Senna chiuse al traffico, all’altezza dell’Ile-de-la-Cité, quando è stata investita dal monopattino che – riferiscono persone vicine alla vittima – “andava a tutta velocità”.

Miriam è finita a terra e ha sbattuto la testa contro il marciapiede mentre le due in monopattino si davano alla fuga. A soccorrerla sono stati i sommozzatori della brigata fluviale che sorvegliavano il fiume in quella zona. Hanno tentato di rianimare la donna e chiamato i soccorsi, ma Miriam era in arresto cardiaco. Dopo 30 minuti di massaggio, il suo cuore è ripartito, ma i medici dell’ospedale in cui era stata trasportata, il Pitié-Salpetrière, si sono mostrati subito “molto pessimisti”.

La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo aggravato dalla fuga e omissione di soccorso. La polizia ha lanciato un appello per ritrovare le due ragazze colpevoli dell’investimento. Un manifesto con l’appello è stato affisso lungo le rive della Senna, chiunque possa fornire notizie è invitato a farlo, ma si stanno utilizzando anche le immagini della videosorveglianza.

Il dramma avviene nel pieno delle polemiche sulla pericolosità dei monopattini elettrici, ai quali è stata data completa libertà di circolazione a Parigi, senza che sia possibile far rispettare alcuna regola.

David Belliard, vicesindaco ecologista e uno dei più attivi nella trasformazione della circolazione a Parigi a favore di biciclette e monopattini, ha detto che la “sicurezza dei più vulnerabili” che sono i pedoni è fra le sue “priorità” e chiede che sia fatta “piena luce” sull’incidente.

Miriam lavorava in un piccolo ristorante del quartiere latino. La famiglia ha dato il benestare al donare gli organi, secondo le volontà di Miriam.

Kinkaleri al Museo Novecento

Firenze, 21 giugno 2019 – Una performance site specific intitolata Novecento, quella che i performer del gruppo Kinkaleri presenteranno lunedì 24 giugno dalle 18:30 alle 21 negli ambienti che ospitano la collezione permanente Alberto Della Ragione. Primo evento di un trittico che vedrà impegnati prossimamente tra luglio e ottobre il gruppo di ricerca e performance di Tel Aviv Public Movement e la coreografa e danzatrice Cristina Kristal Rizzo.

Con Novecento, Kinkaleri propone un percorso immaginario che mette in relazione alcune opere del XX secolo con il corpo danzante dei performer, un atto motorio che coinvolge la dinamica, l’immagine e la “scrittura”. Sì, perché i performer che si esibiranno faranno uso di un particolare codice – il CodiceK, inventato dagli stessi Kinkaleri -, un alfabeto gestuale che permette di trascrivere il simbolo alfabetico attraverso il proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo; una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale sviluppando tutte le funzioni di un corpo impegnato in un movimento. La performance, realizzata nella sala della collezione permanente del Museo Novecento, nasce con la traduzione fisica/verbale dei titoli delle opere esposte, e instaura un dialogo tra il luogo che la contiene e il flusso di forme che produce. Come atto non unico, la performance sarà replicata, in modo sempre inedito, il 24 giugno e il 18 luglio prossimi.

“Un corpo si muove – spiegano i Kinkaleri- pronuncia attraverso se stesso cosa gli sta attorno in una prossemica gestuale senza tensione. Il corpo, come lo sguardo, si appropria dello lo spazio; nessun tentativo drammaturgico apparente, solo la persistenza. Esso traccia linee, costruisce forme, in un tempo dilatato; volume verso volumi nel silenzio di una sala dedita alla contemplazione, interrotto sporadicamente dal suono di alcune lettere pronunciate dalla sua bocca, che, come frecce colpiscono lo spazio, gli astanti, la storia dell’arte”.

“ Con il progetto Novecento di Kinkaleri – dice il direttore Sergio Risaliti – non solo avviamo un’ospitalità rivolta ai protagonisti della ricerca nel campo performativo e coreografico nazionale e internazionale, perché in questo caso si tratta anche di un affondo sul ‘corpo’ del patrimonio artistico del Museo stesso. Un’azione ermeneutica e creativa che serve a ridefinire e plasmare con altri linguaggi, diversi da quello espositivo e storico-artistico, la relazione del pubblico con le opere esposte nel Museo, agendo al tempo stesso sul doppio termine, o registro, di collezione e permanente, così come su quello di corpo e alfabeto. Questo di Kinkaleri è solo il primo episodio di un trittico che nei prossimi mesi vedrà coinvolti Public Movement (il 2 e 3 luglio) e Cristina Kristal Rizzo, un progetto all’insegna di una interdisciplinarietà che non può mancare al Museo Novecento”.

Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando un linguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte contemporanea, festival e spazi espositivi fra cui il Triennale/Teatro dell’Arte – Milano, Teatro Fabbricone – Prato, Teatro Grande – Brescia, Sophiensaele e KunstHalle Deutsche Bank – Berlino, Centre Pompidou – Parigi, Kaaitheater e KunstenFESTIVALdesArts – Bruxelles, Centro Pecci – Prato, Fondazione Gulbenkian – Lisbona, Kitazawa Town Hall – Tokyo, Oriental Pioneer Theatre – Pechino, Mercat de les flors – Barcellona, La Batie Festival – Ginevra, Festivan di Santarcangelo – Santarcangelo, Palazzo Strozzi – Firenze, Biennale Danza – Venezia, MAXXI – Roma. Dal 2001 Kinkaleri ha sede operativa a Prato nello spazioK, uno degli spazi dell’ex-area industriale Campolmi nel centro storico della città. Dal 2013 lo spazioK è Centro di Residenza Regionale sviluppando percorsi artistici appartenenti ai diversi campi della creazione e rivolti alle giovani generazioni, lo spazio è anche il luogo di is it my world? E Body To Be serie di appuntamenti curati dalla compagnia sulle arti della scena. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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