Coronavirus: circa 80 casi positivi in rsa di Bagno a Ripoli

E’ stata classificata come ‘struttura Covid’ una Rsa di Bagno a Ripoli (Firenze) dove è stato raggiunto tra gli ospiti un picco-record di circa 80 casi di positività a coronavirus. Lo si apprende dal direttore della Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese.

In queste condizioni, come previsto dall’ordinanza firmata il 29 marzo dal presidente della Regione Enrico Rossi, gli ospiti della Rsa sono stati presi in carico dal servizio sanitario regionale. “Abbiamo inviato un nostro geriatra della Asl per la valutazione clinica degli ospiti”, afferma Paolo Morello Marchese.
“Questo pomeriggio – continua – alla struttura sono state assegnate otto bombole di ossigeno, e il nostro geriatra si è dedicato a organizzare la gestione degli ospiti”. “Inoltre –
prosegue sempre Morello Marchese – sono stati controllati i dipendenti con test rapidi sierologici”. Ieri alcuni ospiti della Rsa positivi dal coronavirus sono
stati ricoverati all’ospedale di Ponte a Niccheri. Per questo nell’ospedale si sarebbe creato un temporaneo problema di sovraffollamento: “Siamo una rete e il problema è stato risolto
nella rete stessa – afferma Morello -, sono arrivati alcuni ospiti positivi della Rsa e così ci siamo organizzati per rimodulare la risposta interna ospedale”. Per questo alcuni
pazienti positivi al Covid sono stati trasferiti da Ponte a Niccheri: sei sono tornati al domicilio, tre all’ex Iot di Firenze e uno all’ospedale di Fucecchio. “Se serve – precisa il
direttore della Asl – possiamo assorbire centinaia di pazienti Covid”.

AUSL Toscana Centro: “governo ci dica se fare quarantena per persone che rientrano da Cina”

Coronavirus, il direttore Ausl Toscana Centro scrive al commissario nazionale Borrelli per comunicare quanto fatto ed avere delucidazioni circa il da farsi.

Di seguito il testo completo della lettera inviata dal direttore generale della Ausl Toscana Centro Paolo Morello Marchese al commissario straordinario nazionale Angelo Borrelli in relazione ai provvedimenti adottati per l’emergenza Coronavirus.

“Egregio Dr. Borrelli,

faccio seguito alla nostra conversazione telefonica per puntualizzare quanto di seguito. L’Ausl Toscana Centro ha attivato tempestivamente, in base alle circolari del Ministero della Salute, l’Unità Sanitaria di Crisi direttamente collegato con la task force della Regione Toscana. Le azioni messe in essere dalla Ausl Toscana Centro sono state:

– Disposizioni generali per tutti gli operatori sanitari dell’azienda, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, in particolare: procedure per le centrali operative 118 ed Emergenza Sanitaria Territoriale, disposizioni inerenti ricovero ospedaliero dei casi sospetti, disposizione per l’uso dei dispositivi di protezione individuale in emergenza sanitaria territoriale e pronto soccorso, indicazioni per la Medicina Generale e Pediatri di Famiglia, raccomandazioni per il monitoraggio autogestito a domicilio con schede informative in inglese, italiano e cinese, raccomandazioni in caso di isolamento fiduciario.

– In riferimento alla circolare del Ministero della pubblica istruzione sono stati identificati circa 300 bambini cinesi che sono rientrati dal capodanno cinese in toscana, è stato concordato con i rispettivi genitori di effettuare una permanenza volontaria fiduciaria a domicilio. Conseguentemente sono, ad oggi, sotto monitoraggio giornaliero relativamente alla condizioni cliniche circa 1300 persone che stanno stazionando volontariamente presso il proprio domicilio.

– In questi giorni si sta completando il rientro dal capodanno cinese di un numero imprecisato di cittadini (il Consolato Generale Cinese di Firenze ritiene che possa trattarsi di circa 2500 persone). Non potendo procedere alla identificazione puntuale di ciascuna persona, la Regione Toscana ha predisposto, in accordo con il consolato generale cinese in Firenze, un ambulatorio rivolto a soggetti che rispondono al criterio epidemiologico sopra descritto e che presentano blandi sintomi clinici simil infuenzali (rinite, tosse e lieve stato febbrile), a cui si accede, da parte di persone che sono di rientro dalla Cina, tramite numero telefonico del Cup dedicato e provvisto di supporto in lingua cinese. Attraverso la prenotazione viene dato un appuntamento. Durante la visita viene compilata la scheda anagrafica, anamnnestica, misurazione della temperatura e tampone orofaringeo. Tale prelievo viene inviato presso il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Aou Careggi.

Riteniamo pertanto di aver messo in essere quanto previsto dalle vostre disposizioni e da quelle del Ministero della Salute.

A seguito di ripetute comunicazioni a mezzo stampa e social sulla necessità di “obbligare” in isolamento tutta la popolazione di rientro dalla Cina, cinese e non, si chiede alla S.V. delucidazioni in merito a quanto riportato.

Rimanendo a disposizione per ogni eventuale chiarimento, si porgono distinti saluti”.

Sanità: Usl Tc apre polo dentistico Villa Margherita Firenze

Inaugurato questa mattina a Firenze il Polo per le cure odontoiatriche realizzato dall’azienda Usl Toscana Centro a Villa Margherita, situata sul viale Michelangelo. A pieno regime la struttura, che è totalmente gestita dal servizio sanitario pubblico, potrà eseguire fino a 250 prestazioni al giorno.

Il polo di Villa Margherita, diretto dal dottor Marco Massagli, ha avuto un finanziamento di 7,6 milioni per il recupero dell’immobile, settecentesco: nei locali rinnovati al piano terra hanno trovato posto gli ambienti di attesa e accoglienza, oltre sale riunioni e conferenze utilizzabili per convegni ed eventi formativi; al piano superiore, invece, sono stati collocati i reparti specialistici dedicati alle attività di diagnosi e cura.

Gli ambulatori sono dotati di 21 ‘riuniti odontoiatrici’, cioè le postazioni per i pazienti, e hanno apparecchiature e tecnologie moderne, tra cui due ortopantomografi e speciali micromotori per gli interventi chirurgici e protesici. L’azienda, è stato spiegato, ha deciso che per le prime visite le agende di prenotazione non dovranno andare oltre i 90 giorni.

“Questo intervento – ha detto l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi – ha due pregi: aver consentito il recupero di una struttura dal punto di vista architettonico molto bella che era ormai in stato di totale abbandono e ospitare dentro questi locali un servizio assolutamente unico nella nostra Regione. Questo è il polo dentistico più importante in Toscana”.

“E’ la prima struttura in Italia con questi numeri, è totalmente pubblica e offre la possibilità di effettuare centinaia e centinaia di prestazioni”, ha commentato il direttore generale Paolo Morello Marchese. Per l’assessore a welfare e sanità del Comune di Firenze si tratta “di un pezzo di storia che riprende vita con un servizio importantissimo per i cittadini”.

Firmato oggi protocollo per potenziamento dell’ospedale di San Marcello Pistoiese

Firmato stamani il protocollo d’intesa in Regione per il potenziamento dell’ospedale di San Marcello e per l’assistenza sulla Montagna pistoiese. Esso prevede il collegamento con gli ospedali di San Jacopo e Pescia; la presenza di 6 medici in più; l’acquisto di una nuova TC; l’assistenza domicilaire e delle cure cure palliative. Presenti l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, il direttore generale della Asl Toscana centro, Paolo Morello Marchese, assieme ai sindaci di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, e di Abetone e Cutigliano, Diego Petrucci.

Nella premessa si chiarisce che questo protocollo “è da considerarsi come punto intermedio del percorso per il riconoscimento di aree particolarmente disagiate e che sarà il tema principale di in tavolo istituzionale che si riunirà ogni tre mesi, a decorrere da settembre 2019. Esso avrà il compito di monitorare l’attuazione dell’accordo e degli impegni in esso contenuti”. “Questa di oggi – ha detto Bugli – è una firma molto importante. E’ stato fatto, e continueremo a fare, tutto il possibile per un rafforzamento dell’assistenza sanitaria sui territori”.

“Questo protocollo è il risultato di un percorso condiviso con i sindaci, i consiglieri regionali dell’area, la comunità – ha dichiarato Marchese – Un percorso che prevede un’ulteriore fase di stabilizzazione del presidio ospedaliero, e anche un potenziamento. Nell’ospedale di San Marcello è rappresentato tutto l’arco delle specialità mediche e chirurgiche, in più si aggiungono reumatologia, endocrinologia, diagnostica vascolare. Un aspetto molto importante riguarda l’oncologia, e poi il pronto soccorso, la nuova Tc”.

“In questi anni abbiamo sollecitato le istituzioni, perché si potesse intraprendere questo percorso – ha ricordato Petrucci. “Sono stati restituiti alla montagna servizi che le erano stati tolti, e le sono stati dati servizi nuovi. E che al protocollo sia affiancato un cronoprogramma stringente, è elemento di garanzia”.

Cosa prevede il protocollo d’intesa “Assistenza sanitaria montagna pistoiese”:

Lo stabilimento ospedaliero Lorenzo Pacini è parte integrante del presidio ospedaliero di Pistoia e lavora in stretta connessione funzionale con gli altri due stabilimenti dell’area pistoiese: Pistoia e Pescia. Prevede un setting medico con 24 letti di livello 2 di intensità (più 1 di Day Hospital), e un’équipe medica integrata con il San Jacopo di Pistoia.

Attività polispecialistica. Il ventaglio dei servizi specialistici dell’ospedale di San Marcello in questo momento è molto ampio: Cardiologico e prove da sforzo con cicloergometro, Ipertensione, Scompenso Cardiaco, Ecodoppler Vascolare e Cardiaco, Doppler Venoso, Gastroenterologico, Endoscopia Digestiva, Diabetologico, Fisiatrico, Chirurgico, Senologico, Ortopedico, Urologico, Geriatrico, Infettivologico, Dermatologico, Neurologico, Otorinolaringoiatrico e Audiometrico, Pneumologico con Prove di Funzionalità Respiratoria, Oncologico, Ginecologico, Ostetrico e Consultoriale, Oculistico, Chirurgico Vascolare, Tiroideo, Reumatologico e Psichiatrico. Tutto ciò dà risposta, non solo all’utenza locale, ma anche a quella proveniente da altri territori della Zona Pistoiese.

Potenziamento dell’attività ambulatoriale. L’azienda Toscana centro potenzierà ulteriormente l’offerta di servizi specialistici, soprattutto nelle discipline che hanno tempi di attesa più lunghi: Reumatologia, Endocrinologia, Diagnostica vascolare. Da settembre 2019, raddoppio dell’offerta settimanale di visite reumatologiche, endocrinologiche, ed esami ecocolordoppler. Per quanto riguarda l’attività specialistica ambulatoriale, nella rimodulazione estiva dei servizi si terrà conto della peculiarità turistica della montagna pistoiese. Inoltre, dal novembre 2019 sarà operativo un Day Service oncologico che permetta, compatibilmente con la condizione clinica del paziente, la somministrazione di terapie antitumorali nella struttura, così da minimizzare il disagio per i pazienti.

Potenziamento dell’attività chirurgica. Attualmente il chirurgo è presente dal lunedì al sabato per un turno pomeridiano (6 ore). Sono in corso interventi di manutenzione e adeguamento, per ampliare l’attività chirurgica: tre volte la settimana saranno effettuati interventi di chirurgia ambulatoriale, garantendo la presenza del chirurgo 12 ore. I lavori saranno completati entro marzo 2020, la sala sarà operativa da aprile 2020.

Potenziamento dell’attività di emergenza urgenza. La Asl Toscana centro intende conformare l’attività a quanto previsto per il modello di emergenza urgenza per le aree disagiate, scegliendo il modello più avanzato, ovvero quello del Punto di Pronto Intervento Avanzato (PPI-A). Per questo l’Azienda prevede di incrementare i 6 medici attuali con ulteriori 6 unità, portando quindi a 12 l’organico; si prevede anche un maggior utilizzo del personale infermieristico e medico, in modo da garantire la presenza sulle 24 ore di almeno un medico all’interno del PPI-A. Inoltre, l’attuale TC 8 slice, ormai obsoleta, sarà sostituita con una TC di ultima generazione, che entrerà in funzione ad aprile 2020.

Potenziamento attività assistenziali domiciliari. Entro il 2019 il modello assistenziale dell’infermiere di famiglia sarà esteso anche all’ambito montano. Inoltre la Asl predisporrà un progetto sperimentale per assicurare la copertura del servizio assistenziale domiciliare sulle 24 ore. Formazione del personale da settembre 2019, avvio del servizio dicembre 2019. L’Azienda implementerà inoltre in questa area la progettualità della telemedicina, per favorire ancora di più il collegamento fra gli specialisti ospedalieri e la rete territoriale. Entro il primo semestre 2020, attivazione del progetto di telemedicina, con esecuzione ECG nell’ambito della presa in carico di pazienti cronici.

Potenziamento delle cure palliative. Da ottobre 2019 l’Azienda attiverà due posti letto, nel territorio di San Marcello, per pazienti in cure palliative. La gestione di questi pazienti sarà effettuata con il supporto clinico della struttura di Coordinamento aziendale cure palliative.

In virtù degli investimenti (già compiuti e da compiere) previsti dal protocollo – viene precisato – il presidio di San Marcello Pistoiese risponde alle caratteristiche funzionali previste dal “Progetto pilota” per le strutture sanitarie territoriali per le aree disagiate di tipo B.

Pistoia: procura sequestra salma 28enne morta in ospedale

La procura della Repubblica di Pistoia ha disposto il sequestro della salma di Cristiana Capecchi, la donna di 28 anni che è morta domenica sera al quarto accesso al pronto soccorso dopo che per tre volte nei giorni precedenti era stata visitata e dimessa, venendo sempre rimandata a casa.

Il sequestro è scattato per le indagini medico-legali che la stessa procura di Pistoia vuole svolgere per chiarire le cause della morte e stabilire se ci sono responsabilità mediche nel decesso.

L’iniziativa della procura ha bloccato il riscontro diagnostico che la stessa Azienda Usl Toscana Centro voleva far stamani sul cadavere della 28enne. Il direttore generale della Asl, Paolo Morello Marchese, ha detto che al momento non sono arrivati avvisi di garanzia e poi, in conferenza stampa ha aggiunto:  “Non è stato possibile procedere secondo il nostro piano di approfondimento perché stamani abbiamo ricevuto da parte dell’autorità giudiziaria il sequestro della salma. Non sappiamo in realtà neanche se i parenti abbiano effettuato denuncia.”

Alla famiglia “abbiamo dato la nostra totale disponibilità e vicinanza – ha detto ancora Morello Marchese – ma anche la volontà di incontrare per esprimere direttamente il nostro cordoglio e profondo dispiacere, anche per approfondire eventualmente fin dove è possibile, anche con loro, la conoscenza dei fatti. Siamo in attesa eventualmente di avere questo incontro”.

Morello Marchese ha poi aggiunto che stamani “sono stati analizzati i fatti e il percorso mette in evidenza una diagnosi che va verso uno stato infiammatorio acuto del polmone e da questo punto di vista è stato trattato adeguatamente.”

Tutto è avvenuto nell’arco di pochi giorni, con continui dolori al petto che opprimevano la donna, facendola respirare a fatica. Prima era stata visitata dal medico di famiglia e dalla guardia medica, poi, dimessa per ben tre volte dal pronto soccorso. Domenica sera, la situazione precipita: una nuova crisi respiratoria, la chiamata al 118 e la corsa all’ospedale San Jacopo di Pistoia, dove arriverà intorno alle 20,30 in arresto cardiaco, e i tentativi inutili di rianimarla. Una morte con molti interrogativi quella di Cristiana Capecchi, ragazza piena di vita, impiegata in un’azienda vivaistica e volontaria all’interno di un’organizzazione di Amarante, in Portogallo.

 

Vicofaro: un nuovo centro per i migranti, accordo Regione-Asl

A breve i migranti ospitati nel locali attigui alla chiesa di Vicofaro (Pistoia) potranno contare su una nuova struttura che, su richiesta della Regione Toscana, la Asl Toscana Centro metterà a disposizione per trasferirvi il centro di accoglienza. L’accordo è stato firmato oggi a Firenze dal presidente della Regione, Enrico Rossi, dalla Asl, e da don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro. Secondo l’accordo, la Asl individuerà un immobile idoneo, scegliendolo tra le sue proprietà non utilizzate a fini istituzionali. Il Centro migranti si impegnerà a corrispondere alla Asl un canone di affitto che verrà definito sulla base del progetto di accoglienza che il Centro presenterà.

Chiara Brilli ha raccolto le dichiarazioni di Don Massimo Biancalani e del presidente Rossi

A breve i migranti ospitati nei locali attigui alla chiesa di Vicofaro potranno contare su una nuova struttura che, su richiesta della Regione Toscana, la Asl Toscana Centro metterà a disposizione per trasferirvi il Centro migranti, oggi situato presso la parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, Pistoia.

Lo prevede il Protocollo firmato questa mattina a Firenze, in Palazzo Strozzi Sacrati, dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dal direttore generale della Azienda Usl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese e da don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro.

Infatti, dopo aver preso atto che presso la parrocchia di Vicofaro da anni è attivo un Centro Migranti che necessita urgentemente del potenziamento di soluzioni alloggiative per la prima accoglienza dei migranti ospitati, ecco definita la soluzione del problema.

Sarà la Asl che individuerà un immobile idoneo a svolgere le funzioni di centro di accoglienza per migranti, scegliendolo tra le sue proprietà non utilizzate a fini istituzionali. Il  Centro migranti si impegna a corrispondere alla Asl un canone di affitto che verrà definito sulla base del progetto di accoglienza che il Centro presenterà, impegnandosi quindi a non sublocale l’immobile e a farsi carico anche degli oneri connessi al suo utilizzo, non usandolo per finalità diverse da quelle concordate.

Sarà la Regione, una volta esaminato il progetto, a rilasciare il consenso sull’immobile di proprietà dell’Azienda da destinare all’accoglienza, alle cui politiche Asl e Regione si impegnano a collaborare nell’ambito dei propri atti di programmazione e in relazione alla disponibilità di risorse.

Infatti, dopo aver ricordato che i soggetti del privato sociale concorrono alla gestione delle politiche regionali sull’immigrazione, i firmatari, riconoscono il valore dell’accoglienza dei migranti in fuga da situazioni di guerra, violenza e assenza di diritti umani, quale obbligo primario di tutte le istituzioni pubbliche.

L’immobile, una volta individuato, verrà concesso per periodi rinnovabili e l’Azienda, dandone congruo preavviso, si riserva di chiedere di rientrarne in possesso, ma ciò sarà subordinato alla preventiva ed idonea sistemazione degli ospiti in un’altra struttura.

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