Tredici intossicati da monossido, anche bimbi in casa vacanze nell’Aretino

Tredici persone, tra cui 4 bambini tra i 2 e i 10 anni, e 2 donne incinte, sono rimaste intossicate da monossido di carbonio a causa sembra di una sorta di braciere portato all’interno di un’abitazione, lungo la strada che da Terranuova Bracciolini conduce verso Loro Ciuffenna nell’Aretino, dove si trovavano in vacanza.

Tutti sono stati portati in codice giallo in ospedale: le due donne incinte sono state trasportate al Careggi di Firenze e sottoposte a camera iperbarica, in tre, mamma, babbo e bambino, all’ospedale Ponte a Niccheri, gli altri all’ospedale valdarnese della Gruccia. Sul posto, oltre ai sanitari con 8 ambulanze e un’auto medica, intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. Da quanto appreso le persone coinvolte – oltre i 4 bambini 6 complessivamente le donne e 3 uomini – farebbero parte di due famiglie provenienti dal Sud Italia.

Ospedale di Careggi, allarme Fp Cgil: “Mancano 170 lavoratori, reparti sotto organico”

Ospedale di Careggi (Firenze), l’allarme del Responsabile Rsu Fp Cgil Michele Tortorelli: “Reparti sotto organico e turni massacranti, mancano 170 lavoratori nel comparto sanitario”. Senza risposte dalla Direzione, iniziative di mobilitazione a fianco dei lavoratori

“All’ospedale fiorentino di Careggi nel comparto sanitario (medici e dirigenti esclusi), che attualmente conta circa 4.200 unità, mancano 170 lavoratori (infermieri, fisioterapisti, Oss, radiologi, ostetriche, tecnici di laboratorio, dietisti, amministrativi) per coprire almeno in parte il personale uscito tra pensionamenti e trasferimenti e per gestire le assenze a vario titolo quali gravidanze, malattie lunghe e assenze improvvise. 170 lavoratori in più rispetto alla dotazione attuale che servirebbero solo per garantire il mantenimento dei servizi aperti e i livelli minimi degli standard assistenziali. Attualmente i reparti lavorano sotto organico, dato confermato dalle ore di straordinario utilizzato in alcuni importanti reparti che costringe i lavoratori a turni massacranti per mantenere un livello adeguato di prestazioni da offrire ai cittadini.

Da dove nascono questi problemi di organico? La questione si inquadra nelle norme previste dalle Leggi finanziarie susseguitesi che sulla sanità prevedono un abbattimento del costo del personale dell’1,4% sul costo del personale del 2004, parametro tra l’altro rispettato dall’AOU Careggi. Una norma che non risponde a nessun dato scientifico dal punto di vista sanitario ma ha solo il fine di effettuare risparmi sottraendo risorse alla sanità pubblica. Norma che la FP CGIL chiede da sempre e con forza che sia abolita perché rischia di soffocare il SSN. Per troppi anni le Direzioni Aziendali non hanno dato risposte reali alle esigenze di personale che necessita per continuare ad erogare dei servizi sanitari di qualità ai cittadini. Siamo felici che la Toscana si sia classificata prima nella graduatoria stilate, risultato che consegna alla nostra regione il ruolo di guida per la sanità nazionale, ruolo conquistato grazie all’impegno e alla dedizioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità toscana che in questi anni per colmare le carenze dovute ai continui tagli economici e blocchi del personale hanno retto sulle proprie spalle con il sistema sanitario regionale.

Pensiamo sia scaduto il tempo delle attese e che sia necessario dare una risposta immediata alle carenze di organico da parte della Direzione Aziendale. Se non si vuole compromettere la qualità della sanità pubblica offerta ai cittadini non sono più accettabili rinvii per le assunzioni. Così non si può più andare avanti e senza risposte da parte della regione intraprenderemo iniziative di mobilitazione a fianco dei lavoratori”.

Firmato Michele Tortorelli, Responsabile Rsu Fp Cgil

Incidente: donna muore quattro giorni dopo

Morta nel pomeriggio di ieri a Careggi la donna che aveva riportato gravissimi traumi nell’incidente in cui era stata coinvolta il 29 agosto. La 64enne era una volontaria dell’Avis.

E’ morta nel pomeriggio di ieri, all’ospedale fiorentino di Careggi, a donna ferrarese di 64 anni dove era stata trasportata in codice rosso, poichè aveva riportato gravissimi traumi nell’incidente in cui era rimasta coinvolta mercoledì 29 agosto ad Olmo nell’immediata periferia di Arezzo.

Si chiamava Maria Teresa Malacarne, aveva 64 anni e abitava a Mezzogoro (Ferrara). Il marito, 68 anni, dopo l’incidente è stato, invece, trasportato alle Scotte di Siena. Lo scontro era avvenuto con un camion e sulla dinamica hanno svolto accertamenti gli uomini della polizia locale di Arezzo.

La famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi. La 64enne era una volontaria dell’Avis e in passato aveva ricoperto il ruolo di presidente.

Mugnai (Fi): a Careggi “materiale obsoleto”?

Il capogruppo di Fi in Consiglio regionale Stefano Mugnai ha presentato un’interrogazione alla Giunta della Toscana riguardo l’uso “di materiale ritenuto obsoleto” all’ospedale di Careggi, dopo il caso Il caso di un paziente che, curato per il distacco della retina, ha poi dovuto affrontare una “odissea sanitaria”.

L’odissea sanitaria che il paziente ha dovuto affrontare, lo ha portato infine a rivolgersi all’ospedale Sacro cuore don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. Il fatto è al centro di un’interrogazione alla Giunta della Toscana presentata dal capogruppo di Fi in Consiglio regionale Stefano Mugnai, anche vicepresidente della commissione sanità e neo eletto deputato. Secondo quanto spiegato in una nota, il problema occorso al paziente sarebbe legato all’uso “di materiale ritenuto obsoleto” all’ospedale di Careggi.
Mugnai spiega che è stato lo stesso paziente a segnalare ai suoi uffici quando accadutogli. Tutto ha avuto inizio il 30 agosto 2017, con “l’autopresentazione del paziente al pronto soccorso di Careggi per inoltrarsi nel 2018 senza ancora essere giunto a conclusione. Visite, andirivieni in reparto, interventi chirurgici con relative anestesie generali, tutto senza risultato poiché la retina, tamponata con perfluoro di carbonio, torna a distaccarsi dopo la rimozione del materiale”. Il paziente “sceglie a quel punto la via dell’esodo sanitario”: va all’ospedale del Veronese, dove viene operato appena prima di Natale con l’impiego di olio di silicone.
“Il recupero – spiega Mugnai – pare ben avviato. Nel frattempo i medici sono intervenuti anche sull’occhio destro, stressato dall’uso compensativo. L’esito diagnostico finale il paziente lo avrà ad aprile, con l’ultima visita”. Nell’interrogazione Mugnai chiede di conoscere i motivi “per i quali “si sia usato nel primo intervento in Toscana un materiale ritenuto obsoleto (perfluoro di carbonio al posto dell’olio di silicone)” e “quanti interventi simili siano stati fatti nel 2017 a Careggi e quale sia stata la prassi utilizzata e quali materiali utilizzati”.

Firenze: giovane aggredito e pestato in centro, denunciato 29enne

E’ fuori pericolo, e dovrebbe essere dimesso nelle prossime ore, il 24enne aggredito davanti a un locale la notte scorsa nel centro di Firenze. La polizia ha già individuato e denunciato a piede libero un 29enne residente a Montevarchi (Arezzo) ma originario di Potenza. Sarebbe lui, secondo quanto ricostruito grazie alle telecamere e ai
testimoni, l’aggressore del giovane. Quest’ultimo, originario di
Napoli ma residente a Scandicci (Firenze), dovrebbe essere
dimesso dai sanitari con una prognosi di soli 10 giorni dopo
essere arrivato al pronto soccorso in codice rosso e aver
passato la notte in terapia intensiva.

L’aggressore ha colpito con due pugni anche un testimone che con il telefonino aveva ripreso la scena, prima di salire su un’auto e fuggire. La polizia, intervenuta sul posto intorno alle 3.30, sarebbe già sulle sue tracce grazie alle telecamere di videosorveglianza del locale e delle strade limitrofe.
Tutto è successo fuori dal locale dal quale il 24enne era stato appena allontanato perché visibilmente alterato dall’alcol. Qui si è unito a un gruppo di due-tre giovani. Uno di questi, poco dopo, lo ha colpito con un violento pugno al volto facendolo cadere. Il giovane ha sbattuto violentemente la testa a terra e, secondo i testimoni, ha perso subito i sensi.
L’aggressore ha continuato a colpirlo con altri pugni e calci e, prendendolo per il giubbotto, lo ha sbattuto più volte sull’asfalto. Mentre saliva in auto si è reso conto che uno dei
presenti aveva ripreso la scena: gli si è avvicinato e dopo aver colpito anche lui gli ha portato via il cellulare. Per quest’ultimo non sono state necessarie le cure mediche mentre i
sanitari del 118 hanno trasportato in codice rosso il 24enne al pronto soccorso.

Sanità, Regione Toscana finanzia 32 corsi per Operatori Socio Sanitari

Verranno formati un totale di 960 operatori. I corsi si terranno nelle tre aziende sanitarie (Toscana centro, sud est e nord ovest) e nelle tre aziende ospedaliero universitarie toscane (Careggi, Pisa e Siena).

Corsi per operatore socio sanitario (OSS) nelle aziende sanitarie toscane. Per l’anno 2017-2018 la Regione ne finanzia 32, per complessivi 960 posti, per un importo totale di 390.000 euro. Lo stabilisce una delibera portata in giunta dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata nel corso dell’ultima seduta. I corsi si terranno nelle tre aziende sanitarie (Toscana centro, sud est e nord ovest) e nelle tre aziende ospedaliero universitarie toscane (Careggi, Pisa e Siena).

Il percorso formativo per conseguire la qualifica di OSS ha una durata complessiva di 1.000 ore. In Toscana, il totale dei qualificati OSS dal 2002 al 2015 è stato di circa 18.600 operatori. Nell’anno 2016-2017 sono in formazione circa 990 allievi. Gli operatori OSS presenti a tempo indeterminato nelle aziende sanitarie toscane al 31 dicembre 2016 erano complessivamente 5.649. Per gli allievi, la quota di iscrizione a loro carico è di 1.000 euro per l’intera durata di 1.000 ore, e di 500 euro per i percorsi abbreviati.

La Regione promuove e valorizza la figura dell’operatore socio sanitario e programma annualmente i corsi di formazione per il rilascio della qualifica. I corsi sono erogati attraverso le aziende sanitarie , sulla base del fabbisogno rilevato annualmente. Il corso per OSS vuole fornire una formazione specifica di carattere teorico e tecnico-pratico per un profilo assistenziale polivalente, in grado di intervenire nelle situazioni caratterizzate dalla mancanza di autonomia psicofisica dell’assistito, con un approccio che privilegia l’attenzione alla persona, alle sue esigenze, alle potenzialità residue. L’OSS svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socioassistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell’assistito.

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