🎧 ORT, presentata la Stagione Concertistica 2021/22

Firenze, presentata la 41° Stagione Concertistica 2021/22 dell’ORT. Si tratta della prima e vera stagione firmata da Rustioni come direttore artistico, dopo la pandemia, con il tira e molla dei concerti in streaming e le false riprese con il pubblico in sala. Rustioni porta all’Orchestra della Toscana bacchette e solisti che mai (o di rado) qui si erano ascoltati.

Parecchi, è addirittura la prima volta che arrivano a Firenze e in Toscana. Perché accanto ad alcuni nomi la cui presenza è ormai consolidata nelle stagioni concertistiche italiane (Axelrod, Dindo, Stenz, Sollima, Borrani, De Maria), ce ne stanno altri per cui, questo con l’ORT, è l’esordio italiano.

Giovani preparatissimi, cosmopoliti, agguerriti sul piano culturale, presenti sui social in maniera non banale (e non soltanto auto promozionale), che credono nella vocazione rivoluzionaria del repertorio classico, nella sua capacità di lasciare un segno forte, incisivo, anche sul nostro presente, e che dunque tentano di non farsi ingabbiare in una concezione museificata, anacronistica, del momento concertistico.

Sono, per parlare dei direttori, l’israeliano Daniel Cohen, gli statunitensi Jonathan Heyward e Ryan McAdams, l’anglo-indiano Alpesh Chauhan, l’italo-turca Nil Venditti, bacchetta ospite dell’ORT da un paio di stagioni, gli italiani Andrea Battistoni e Alessandro Cadario, la tedesca Erina Yashima.

I programmi a loro affidati non si distaccano da quelli tradizionali delle stagioni ORT, incentrati sulla presenza robusta di autori d’epoca classica su su fino al Novecento storico. Stavolta, comunque, si arriva a toccare anche l’avanguardia del secondo ‘900 (con Bruno Maderna) e anche la contemporaneità, per non tradire l’antica vocazione dell’orchestra che agli esordi le aveva affidato Luciano Berio. In questo senso significativa è la commissione di tre partiture ispirate alla Divina Commedia nell’occasione del settimo centenario della morte di Dante: prime assolute dell’americano Richard Danielpour, di Lamberto Curtoni e Alberto Cara.

Questa stagione segna anche l’inizio della presenza come artisti in residence di Lorenza Borrani, Pietro De Maria, e Enrico Dindo.

Ad accogliere il pubblico di abbonati e giornalisti, in sala al Verdi, c’erano il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore del Comune di Firenze Elisabetta Meucci, il presidente dell’ORT Maurizio Frittelli, e il direttore artistico Daniele Rustioni in collegamento da Londra (non potendo raggiungere Firenze in tempo per le nuove restrizioni di viaggio legate al Covid).

In podcast le dichiarazioni del presidente dell’ORT Maurizio Frittelli.

ORT partecipa al progetto d’arte globale ‘InsideOut’

Firenze, con l’affissione di 71 poster giganti in bianco intorno al Teatro Verdi, al cui interno l’L’Orchestra della Toscana (ORT) ha la sua sede stabile, è iniziata la action del progetto ‘InsideOut’.

Ad aiutare l’ORT ad incollare qualche manifesto è arrivato anche l’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi, questa è la più recente installazione del progetto ‘Inside Out’, ideato dall’artista francese JR nel 2011, che propone un’azione artistica globale che trasformi i messaggi di identità personale in opere d’arte.

“In questi mesi di pandemia l’ORT ha continuato a produrre musica. Le regole sanitarie impongono di farlo senza la presenza del pubblico Lo streaming è stato il modo di far uscire il nostro suono fuori dal teatro – si legge in un comunicato dell’ORT – Adesso è arrivato il momento di farlo anche con le immagini di chi qui dentro ci lavora (direttori, musicisti, tecnici, amministrativi). Un modo per ribadire la nostra presenza e il nostro ruolo culturale all’interno di questa regione meravigliosa che è la Toscana”.

“È un gesto simbolico, politico e artistico. È un altro modo per consegnarvi la nostra arte; uno sguardo e una testimonianza del lavoro che la nostra comunità svolge tra le mura del nostro amato teatro”.

InsideOut nasce nel 2011 al termine della premiazione del TED Prize. Il vincitore, il fotografo e urban artist francese JR, decide di finanziare il progetto con i centomila dollari del premio. L’obbiettivo è restituire alla gente il potere di rappresentanza, trasformare semplici ritratti in opere d’’arte in modo che chiunque possa diventare co-autore dell’operazione. Di fatto la più grande esposizione fotografica mai realizzata, creata con la partecipazione attiva di migliaia di persone in tutto il mondo.

Se qui da noi in occidente la cosa potrebbe essere scambiata per una semplice installazione che suscita curiosità, la forza di questo progetto nel tempo è stata quella di andare a diffondersi nelle zone più complicate del mondo.

Oggi, dopo dieci anni, InsideOut ha percorso tutti i continenti, spaziando dal Polo Nord all’Ecuador, dal Nepal alla Palestina, dagli slums centrafricani alle favelas brasiliane. È arrivato sulle facciate di uffici direzionali come su palazzi abbandonati, in piazze affollate o ai margini di un deserto, in prosperose città occidentali, nel bel mezzo di regimi totalitari, in zone di conflitto. Un’ambiziosa iniziativa globale di arte collaborativa, un riuscito esperimento d’impegno civile attraverso l’arte. In totale sono state realizzate finora oltre 1.800 azioni di gruppo e quasi 363 mila poster sono stati spediti in 142 diversi paesi.

ORT in streaming con Fabio Luisi e un particolare omaggio a Firenze

In programma la Sinfonia Al Santo Sepolcro di Antonio Vivaldi e la Quarta Sinfonia di Mahler, venerdì 27 novembre alle ore 21 sui canali YouTube e Facebook dell’ORT

Nel live streaming di questo venerdì la musica incontra le immagini video inedite realizzate da Marco Borrelli di una Firenze notturna e solitaria, chiusa dal lockdown e senza turisti.
In questo momento di difficoltà per i cittadini e per tutti quelli che amano questa città, le note
della Sinfonia Al Santo Sepolcro di Antonio Vivaldi, parlano al cuore attraverso la bellezza, per
un messaggio che vuol essere di speranza, grazie ad una sonata che rappresenta la fase più
intensa e drammatica di Vivaldi.

Fabio Luisi è uno dei direttori dalla carriera internazionale più apprezzati e premiati del
momento. Sarà per la prima volta sul podio dell’Orchestra della Toscana in questo particolare
momento e lo farà con uno straordinario omaggio a Firenze.

Dopo l’apertura con la Sinfonia Al Santo Sepolcro di Antonio Vivaldi, composizione liturgica dedicata alla Passione di Cristo, accompagnata dalle immagini della città ferita dalla pandemia, il programma prosegue con la Quarta Sinfonia di Mahler.

Venerdì 27 novembre 2020 ore 21:00
in streaming sui canali You Tube e Facebook dell’Orchestra della Toscana INFO

Daniele Rustioni è il nuovo direttore artistico dell’Orchestra della Toscana

?Firenze, presentato oggi ufficialmente il nuovo direttore artistico dell’Orchestra della Toscana. Si tratta di Daniele Rustioni che di questa istituzione è stato prima direttore ospite principale e poi direttore principale fino allo scorso maggio.

Milanese, 37 anni, è il più giovane direttore artistico di una ICO, Istituzione concertista orchestrale di sempre. Daniele Rustioni è uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico che in quello sinfonico. Direttore Musicale dell’Opéra National de Lyon, ha debuttato con grande successo a settembre 2019 nel nuovo ruolo di Chief Conductor della Ulster Orchestra a Dublino.

La presentazione si è svolta nella platea del Teatro Verdi di Firenze, sede stabile dell’orchestra. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente della Fondazione ORT, Maurizio Frittelli che ha voluto subito ricordare come “non si sia voluto puntare solo su un nome, ma su un progetto”.

Nel suo intervento Rustioni ha sottolineato le caratteristiche della sua prossima azione. “Questa è un’orchestra che si sta rapidamente trasformando. In parte per motivi anagrafici, in parte per la sentita necessità di sviluppare un pensiero nuovo intorno al concetto stesso di orchestra. In questo 2020 così particolare l’ORT compie 40 anni – continua Rustioni – ed è il momento giusto per ricostruirla con caratteristiche nuove. Questo è un posto che è sempre stato orientato verso i giorni talenti. Li ha saputi riconoscere prima e valorizzare poi. Lo stesso Andrea Tacchi quando l’ha fondata nel 1980, aveva 27 anni.”

Per quanto riguarda i contenuti artistici Rustioni da detto: “Due saranno le suggestioni. Una riguarda il repertorio contemporaneo che continuerà ad essere presente secondo la storia di questa istituzione che passa attraverso la scia che da Luciano Berio arriva a Giorgio Battistelli e Aldo Bennici. Non solo chiaramente, seguiremo sempre il repertorio barocco, l’Ottocento, gli autori toscani, il 900 storico italiano, insomma il nostro patrimonio. La seconda riguarda il 2021, l’anno di Dante, e dunque penso ad un let motive sìdantesco che ci accompagnerà per tutta la stagione”.

Daniele Rustioni, direttore principale dell’ORT fino al maggio scorso, ha costruito in questi anni una carriera formidabile che lo ha portato a suonare alla Royal Opera House Covent Garden, all’Opera di Monaco di Baviera, all’Opéra di Parigi, all’Opernhaus di Zurigo, al Teatro alla Scala, alla Fenice di Venezia, al Metropolitan di New York.

Nella stagione in corso ha inaugurato alla Philharmonia Zürich, ha diretto per la prima volta la Hallé Orchestra di Manchester mentre ha fatto il suo debutto sinfonico al Concertgebouw di Amsterdam con la Netherlands Philharmonic e negli Stati Uniti con la Indianapolis Symphony Orchestra; a fine stagione debutterà con l’Orchestre de Paris alla nuova Philharmonie. Vanta una lunga discografia; con l’ORT ha inciso negli ultimi anni tre CD per Sony Classical co-prodotti dalla Fondazione ORT che omaggiano il Novecento storico italiano (Giorgio Federico Ghedini 2016, Goffredo Petrassi 2018, Alfredo Casella 2019).

Gimmy Tranquillo ha intervistato il presidente della Fondazione ORT, Maurizio Frittelli ed il nuovo direttore artistico dell’Orchestra della Toscana, Daniele Rustioni:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/09/200929_00_NUOVO-DIRETTORE-ORT_FRITTELLI-RUSTIONI.mp3?_=2

Il Maggio Musicale Fiorentino annuncia la stagione sinfonica 2019/2020

La stagione sinfonica 2019/2020 del Maggio Musicale Fiorentino, sarà ispirata ai Percorsi di musica nordeuropea. 23 saranno i concerti, di cui 10 nel LXXXIII Festival. Per i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven il maestro Zubin Mehta dirigerà l’integrale delle Sinfonie oltre al Fidelio in forma di concerto, secondo titolo operistico del prossimo Festival.

La stagione Sinfonica 2019/2020 sarà inaugurata il 27 ottobre dal maestro Emmanuel Krivine che nel programma ricorderà anche il 150esimo anniversario dalla morte di Hector Berlioz dirigendo la Symphonie Fantastique. Emmanuel Krivine è attualmente il direttore musicale dell’Orchestre National de France e direttore principale ospite della Scottish Chamber Orchestra. Il 31 ottobre Alpesh Chauhan il direttore musicale della Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, ormai quasi di casa al Maggio, torna con il  pianista Alessandro Taverna in un programma tutto nordeuropeo con musiche di Grieg e Sibelius.

Il 21 novembre torna a Firenze il maestro Nicola Piovani nell’esecuzione di Kaos, della suite da Good morning Babylonia (dall’omonimo film di Vittorio e Paolo Taviani), della suite da Il marchese del Grillo (dall’omonimo film di Mario Monicelli), della suite da La vita è bella (dall’omonimo film di Roberto Benigni) e della suite Fellini (musiche dai film di Federico Fellini: Intervista, La voce della Luna e Ginger & Fred). Il 29 novembre sarà la volta del debutto a Firenze della portoghese Joana Carneiro, direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Portoghese e del Teatro Sao Carlos di Lisbona, che affronterà ancora un programma nordeuropeo con Sibelius e una composizione di Esa-Pekka Salonen.
Il 3 dicembre, il direttore emerito a vita del Maggio, il maestro Zubin Mehta, al primo dei suoi numerosi appuntamenti, dirigerà il Coro e l’Orchestra del Maggio nella Messa in do minore K427 di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei  massimi capolavori della musica sacra e, assieme al Requiem, l’apice delle opere di carattere religioso di Mozart.

Il 18 gennaio Dennis Russell Davies direttore e pianista statunitense dirigerà Emanuele Arciuli al pianoforte e l’Orchestra del Maggio nella Sinfonia n. 2, The Age of Anxiety di Leonard Bernstein; entrambi gli artisti sono dei fini conoscitori del repertorio novecentesco statunitense; in programma anche la sinfonia n.1 di Sibelius e l’ouverture Maskarade di Nielsen per proseguire la perlustrazione delle composizioni nordeuropee.

Il 25 gennaio è in programma un concerto diretto da Daniele Gatti, che dirigerà la sinfonia n.6 in la minore Tragica di Gustav Mahler. Il maestro Gatti salirà altre due volte sul podio del Maggio, in occasione del Festival. Il 7 febbraio è atteso James Conlon, che alla guida dell’Orchestra del Maggio eseguirà di Antonin Dvoràk, la n. 9 in mi minore “Dal Nuovo Mondo”, op. 95, una delle pagine sinfoniche più travolgenti di tutto l’Ottocento.

Il 28 febbraio Alexander Lonquich anche al pianoforte, dirigerà l’Orchestra del Maggio nella Sinfonia in sol maggiore Oxford di Franz Joseph Haydn e nel Concerto in mi bemolle maggiore K. 449 per pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart,  e, sempre di Mozart, il Concerto in si bemolle maggiore K. 595 per pianoforte e orchestra. Il 7 marzo in programma l’atteso ritorno di Myung-Whun Chung, che dirigerà la sinfonia n.9 di Gustav Mahler, composizione che rappresenta il lungo e appassionato addio di Mahler alla vita e alla musica assieme al poema Das Lied von der Erde, e l’abbozzo della sua Decima.

Il 21 marzo  Lionel Bringuier, violinista, pianista e direttore francese giovane ma che è già salito sul podio di orchestre come la Royal Philharmonic Orchestra, la London Symphony, la Chicago Symphony, la  Concertgebouworkest, la New York Philharmonic, la Cleveland e molte altre che affronta sul podio dell’Orchestra del Maggio Ravel, Prokof’ev e Sibelius. Il 28 marzo e il 3 aprile  il maestro Zubin Mehta, dirige Ancient voices of children di George Crumb con il soprano Mojca Erdmann e la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner. Nella serata del 3 aprile il maestro Mehta offrirà un programma tutto mozartiano con Stefano Bollani al pianoforte  nel Concerto n. 23 in la maggiore per pianoforte e orchestra K. 488 e con il soprano Mojca Erdmann, il tenore Berhard Berchtold e il basso Goran Jurić la Messa dell’Incoronazione in do maggiore per soli, coro e orchestra K. 317.

Il ricco programma sinfonico dell’LXXXIII Festival prevede 10 appuntamenti sinfonici, verrà inaugurato il 2 maggio con il maestro Myung Whun Chung che dirigerà l’Orchestra, il Coro e il Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino nell’imponente e colossale Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler.

Cinque dei concerti in calendario nel Festival vedranno Zubin Mehta sul podio per i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven, il primo è previsto l’8 maggio quando con il violinista Leonidas Kavakos dirigerà l’Ouverture Egmont, il concerto per violino e orchestra e, con la sinfonia n. 3, inizierà l’intero ciclo delle nove sinfonie beethoveniane. Gli altri concerti sono fissati il 13 (sinfonie 1, 2 e 4), il 16 (sinfonie 5 e 8), il 20 (sinfonie 6 e 7) e 30 Maggio con la monumentale Nona. Il Maestro, nel cartellone operistico del Festival, dirigerà inoltre il Fidelio, in forma di concerto. In totale sono dieci le presenze del maestro al Maggio.

Sul podio del Maggio, il 16 giugno, salirà Daniele Rustioni, per dirigere l’Orchestra della Toscana e l’Orchestra e il Coro del Maggio.

Il 19 giugno  il maestro Juraj Valčuha direttore musicale del Teatro San Carlo e impegnato anche nel cartellone operistico del Festival  dirigerà un concerto con i Four sea interludes op. 33 di Benjamin Britten e nel solco nordeuropeo due lavori di due dei più grandi compositori scandinavi vissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900: il poema sinfonico Le Oceanidi del finlandese Jean Sibelius e la Sinfonia n. 4 L’Inestinguibile di Carl Nielsen, il massimo rappresentante della scuola danese.

Al maestro Daniele Gatti il compito di condurre verso il termine l’83esima edizione del Festival del Maggio Musicale con due appuntamenti: il primo il 26 giugno e il secondo il 30 che segnerà anche la chiusura ufficiale della manifestazione, con un concerto che vedrà impegnati il Coro e l’Orchestra del Maggio.

A completare il programma concertistico del Maggio, il 22 dicembre, si terrà il tradizionale, atteso e suggestivo “Concerto di Natale” con Lorenzo Fratini e Samuele Zagara a dirigere l’Orchestra Astrolabio e Coro delle voci bianche del Maggio Musicale Fiorentino.  Il  9 gennaio tornerà il “Ciclo Mozart” al Teatro Goldoni diretto dal maestro Federico Maria Sardelli che affronterà le composizioni del salisburghese avvicinandole a lavori di autori a lui coevi, in questo caso Joseph Martin Kraus, Jean-Philippe Rameau e Carl Philip Emanuel Bach. E infine il 15 marzo, al Teatro Goldoni, andrà in scena il recital del mezzosoprano Veronica Simeoni accompagnata al pianoforte da Michele d’Elia. L’Orchestra del Maggio, inoltre, il 2 febbraio sarà a Livorno al Teatro Goldoni con un concerto diretto da Beatrice Venezi. I concerti e i dettagli in collaborazione con Amici della Musica Firenze, l’Orchestra Giovanile Italiana e altri progetti con l’Orchestra della Toscana, verranno resi noti in seguito.

Un anticipo della Stagione sinfonica 2019/2020 avrà luogo a settembre con il concerto di venerdì 6 diretto da Fabio Luisi con Sergej Krilov al violino e l’importante tournée a Bucarest per il Festival Enescu, e  i due concerti del “ciclo Mozart” diretti da Federico Maria Sardelli al Teatro Goldoni il 28 e 29 settembre.

I biglietti per ogni concerto sia della Stagione sinfonica 2019/2020 sia del Festival e tutti gli  abbonamenti relativi saranno messi in vendita dal prossimo 3 settembre 2019. Gli abbonati ai turni Sinfonica Premiere 2018/2019  e Stagione Sinfonica 2018/2019 avranno la possibilità di esercitare il diritto di prelazione fino al 27 ottobre.

‘Domeniche metropolitane’ già 6000 visite ai musei

Firenze, sono quasi 6mila i cittadini che dall’inizio dell’anno hanno partecipato alle ‘Domeniche metropolitane’, che ogni prima domenica del mese offre a residenti del territorio metropolitano di visitare gratuitamente i musei civici, Palazzo Vecchio in cima alla lista.

In totale oltre 1250 visitatori hanno svolto attività guidate nei musei. Positivi, spiega una nota, anche i dati che riguardano le agevolazioni per i giovani, cittadini dell’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni.  Nei primi quattro mesi dell’anno sono oltre 3700 gli ingressi gratuiti del lunedì (2857 solo a Palazzo Vecchio). Invece, i concerti a un euro proposti dal Teatro del Maggio musicale fiorentino e dall’Orchestra regionale della Toscana sfiorano le 400 adesioni. In appena un mese dall’avvio della novità del bonus da 50 euro per libri, giornali e riviste di informazione, sono stati 235 i giovani che hanno ritirato i buoni da spendere nelle librerie convenzionate.

Il sindaco Dario Nardella, in un commento, si esprime soddisfatto: “Non è vero che gli under 25 sono interessati solo ai social: fornendo i giusti strumenti è possibile rendere la cultura attraente e ‘cool’ – aggiungendo che – questi numeri confermano che la nostra visione per una cultura sempre più diffusa tra le giovani generazioni piace e la nostra strategia per invogliare i ragazzi a coltivarla sta avendo successo”.

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