Furfaro: basta ‘randellate’ nel Pd

Intervista con il coordinatore di Futura entrato in segreteria Pd: “non mi interessano le polemiche tra renziani ed antirenziani, voglio lavorare per un progetto di Paese migliore”

E’ indiscutibilmente il nome nuovo del nuovo corso zingarettiano: Marco Furfaro, toscano, 38 ani, coordinatore nazionale di Futura finora non è  nemmeno mai stato iscritto al  Partito Democratico. Lo fara’ ora? “Ne parlerò col segretario” dice “per me non è mai stato un problema”.

Furfaro, secondo quanto annunciato dallo stesso Zingaretti sarà  il coordinatore dei  ” ‘forum aperti’ alla partecipazione di personalità e rappresentanti del mondo dell’associazionismo, del volontariato, delle imprese, delle forze sindacali e degli amministratori, delle professioni”.  “I primi tre forum saranno presieduti e coordinati da Giorgio Gori: forum amministratori centrosinistra. Alessandra Bailo Modesti: forum sostenibilità ambientale e sviluppo. Elisabetta Nigris: forum conoscenza”.

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Rossi: “Sabato mi iscrivo al Pd”

“Ho telefonato al segretario della sezione Pd Stazione-San Lorenzo di Firenze, Tommaso Cocchi, per chiedergli l’iscrizione al Partito Democratico. Lo farò sabato prossimo. Lo faccio per dare una mano a Zingaretti e perché, come riconosce anche Calenda, dentro al Pd, insieme ad un’area liberal-democratica deve vivere un’area che si richiama al socialismo democratico e alla storia della sinistra italiana”.

Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, confermando così ciò che aveva più volte dichiarato nei giorni scorsi. “No, non mi sono consultato con lui prima di decidere questo passo – aveva affermato in un’intervista a “La Repubblica”, riferendosi al segretario del Pd Zingaretti – Credo che la politica delle diplomazie appartenga al secolo scorso. È la politica in cui si decide dove si spartiscono i posti. Penso semplicemente che ci siano le condizioni per rientrare dopo le elezioni. E lo dico prima, perché non si pensi che dipenda dal risultato delle urne. Ritengo di poter dare il mio contributo all’opera di Zingaretti, che, lo ha detto anche Renzi, ha avuto il grande merito di riaprire, tenere insieme”. Nell’intervista Rossi aveva anche puntualizzato: “Non sono stato bersaniano, non sono stato renziano e non sarò zingarettiano. Trovo che la linea di equilibrio di Zingaretti sia positiva, ma ci vuole un segnale più forte a sinistra sulla questione sociale”.

Successivamente alle affermazioni rilasciate a “La Repubblica”, giorni fa, in risposta alle domande dei giornalisti, Rossi è tornato a parlare della sua imminente iscizione al Pd aggiungendo: “E’ necessario costruire un argine contro la Lega e il suo lisciare il pelo al neo fascismo e anche contro la vaghezza ideologia e l’incompetenza del Movimento 5 stelle”. Per Rossi, il Pd “è l’infrastruttura politica fondamentale per accettare la sfida del governo della Toscana l’anno prossimo, credo che il mio rientro in questo senso possa servire a consolidare il lavoro, strutturarlo meglio e ad arrivare bene alle elezioni per riprenderci la Regione”.

Il presidente della Regione nei giorni scorsi ha inoltre affermato: “Io penso che bisogna unire l’opposizione, dai liberali fino alla sinistra, e l’infrastruttura politica è il Pd nel quale ho militato per tanti anni, – ha specificato il governatore – e il fatto che dopo le elezioni possa riprendere la tessera e impegnarmi di nuovo lì mi riempie di entusiasmo e di passione politica”.

Rossi: “Rientro nel Pd grazie a Zingaretti. Ieri mi ha stupito il vuoto in Piazza Strozzi”

Dopo l’annuncio del rientro nel Partito democratico, Enrico Rossi, ha detto che “non ho sentito Zingaretti, ma ho letto che si è dichiarato contento, mi fa piacere. C’è bisogno di unità, c’è una richiesta di unità che viene forte da tante persone”.

Rossi, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano del suo ritorno nel Pd, ha aggiunto: “Credo che sia lo sbocco naturale per tante ragioni, il tentativo generoso di Articolo 1 era sbagliato ed è fallito. Ritorno nel Pd anche grazie a Zingaretti, perché ha riaperto la possibilità di dire la propria, ha riaperto la discussione e questo è senz’alto importante”.

Per Rossi è necessario “costruire un argine contro la Lega e il suo lisciare il pelo al neo fascismo e anche contro la vaghezza ideologia e l’incompetenza del Movimento 5 stelle”. Per il presidente Rossi, il Pd “è l’infrastrutture politica fondamentale per accettare la sfida del governo della Toscana l’anno prossimo, credo che il mio rientro in questo senso possa servire a consolidare il lavoro, strutturarlo meglio e ad arrivare bene alle elezioni per riprenderci la Regione.

“Mi ha colpito il vuoto di piazza Strozzi a Firenze contro i 2mila che erano dall’altra parte – ha evidenizato il Presidente della Toscana riguardo alla presenza di Salvini ieri sera-. Ieri sera erano pochi davanti a Salvini, sembrava un’iniziativa molto triste e solitaria. Erano molto più numerosi i giovani in piazza della Repubblica che hanno fatto la manifestazione, naturalmente condanno le violenze che ci sono state ma la manifestazione è stata in gran parte corretta e pacifica”.

“Io condanno le violenze”, ha aggiunto Rossi, ma i giovani che hanno partecipato alla contestazione “erano numerosissimi e poi anche gli striscioni a Firenze sono stati numerosissimi. E’ importante precisare che è un reato turbare i comizi e le manifestazioni pubbliche, ma non è reato esprimere liberamente il proprio pensiero, affiggere manifesti senza ingiurie e non è nemmeno reato manifestare pacificamente contro una manifestazione che si svolge poco lontano.”

Zingaretti a Firenze: “Città governata bene. Votare Nardella”

“Rivotare Nardella a Firenze? E’ una cosa semplice ma rivoluzionaria: bisogna rivotare chi ha governato bene, e ve lo dice il cittadino di una città che non è governata bene e che rappresenta invece la differenza. Mi permetto di dire, conoscendo bene l’Italia, che non è vero che la crisi è stata vissuta dai cittadini allo stesso modo, c’è chi l’ha vissuta di più e chi l’ha vissuta di meno, e la differenza spesso l’hanno fatta le amministrazioni comunali, cioè quel livello di comunità che quando sei solo e hai un problema, hai più vicino. Nelle città governate bene la crisi è stata meno sentita”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ieri a Firenze, a margine di un’iniziativa a sostegno della campagna elettorale del sindaco Dario Nardella che è in corsa per un secondo mandato.

“In questi anni difficili per i sindaci, a Firenze con Nardella – ha aggiunto Zingaretti -, c’è stata una comunità che ha combattuto non tanto o solo per difendersi, ma per immaginare un futuro che ha fatto la differenza. E se io guardo a 11 mesi di governo populista e alla catastrofe sociale che sta provocando, o a cinque anni di amministrazione con Dario in questa città, la differenza si vede tutta”.

“Mi permetto di dire, quindi, che scommettere su Firenze vuol dire difendere questo grande patrimonio – ha concluso Zingaretti – Ripeto, lo dice il cittadino di un’altra città nella quale si è fatto l’errore di metterla nelle mani di persone incapaci e non portatori di un modello di sviluppo”.

“Bisogna combattere. Questa campagna elettorale non si vince nei talk show televisivi, in cui comunque andremo, si vince se tutti insieme, con l’unità bellissima che abbiamo ritrovato. Dobbiamo capire una cosa: negli ultimi dieci giorni ci dobbiamo sentire importanti e protagonisti di una battaglia politica per le strade”. Ha aggiunto il segretario del Pd.

Zingaretti (Pd): “Difendiamo Firenze da rischio declino”

“Firenze è governata bene e ve lo posso dire da cittadino di Roma. Difendiamo Firenze dal rischio del declino”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti intervenendo a Firenze, alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia, a un’iniziativa organizzata per l’apertura in Toscana della campagna elettorale per le elezioni europee e amministrative.

“La qualita’ della vita delle persone cambia se un Comune e’ governato bene o e’ governato male. E a Firenze, citta’ che e’ governata bene, per un cittadino di Roma, fa la differenza”. Ha sottolineato nel suo intervento il segretario nazionale del Partito democratico.

Per le amministrative “il vero messaggio e’ mobilitarci per difendere Firenze dal rischio del declino. Questa e’ la verita’. Difendiamo le nostre terre perche’ le velleita’ del populismo, sono bravi per questo motivo, raccolgono le paure, le brandiscono, le usano, le elevano, ma non sanno risolvere i problemi legati a quelle paure”. Lo afferma  Zingaretti. “Se c’e’ una differenza fra noi e loro sta qui- aggiunge-: loro usano i problemi, noi siamo quelli che vogliono risolverli. E questo lo puo’ fare solo un partito che combatte unito insieme ad altri, combatte per l’Italia su un’idea di civilta’ della nostra comunita’”.

“C’è bisogno del Pd, delle sue alleanze, delle sue aperture, del suo spirito unitario: di tutto ciò c’è bisogno non per noi ma per l’Italia. Ci sarà bisogno di unità, bisogno del nostro amore per i nostri cittadini, il nostro Paese, i nostri territori”, ha concluso Zingaretti in un passaggio del suo discorso.

Un estratto del suo intervento raccolto da Gimmy Tranquillo

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/04/ZINGA-EDIT.mp3?_=2

Elezioni: Zingaretti a Firenze per lancio della campagna PD toscano

Anche il Pd toscano si mobilita da oggi a domenica 7 aprile in tutti i comuni nell’ambito dell’iniziativa del Pd nazionale “Per amore dell’Italia”. In vista delle elezioni europee e comunali, dirigenti locali, amministratori, candidati ed eletti del PD incontreranno gli elettori in mercati, centri commerciali e piazze.

Nell’occasione si aprirà anche il tesseramento al Partito Democratico.
La segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, sarà domani pomeriggio alle 15.30 a Prato al gazebo di Piazza Buonamici con il sindaco Matteo Biffoni.

E per la mattina di sabato 13 aprile, il PD toscano ha organizzato a Firenze, alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia, l’iniziativa di lancio della campagna elettorale di europee e amministrative con il segretario nazionale Nicola Zingaretti e i candidati, insieme ai segretari di circolo della regione.

“Abbiamo davanti un appuntamento elettorale come le Europee, ma anche le amministrative con tantissimi comuni al voto e dobbiamo spiegare ai cittadini che in gioco c’e’ il futuro dell’Europa e delle sue istituzioni e il buon governo di tante citta’, come nella nostra Toscana. Sono davanti agli occhi di tutti gli indicatori economici del Paese che crollano per le politiche assistenzialistiche di questo governo e la gestione di Roma basta da sola per dire come governare una citta’ sia ben altra cosa dal dire di saperlo fare. Ebbene in questa mobilitazione proveremo a spiegare ad esempio che quota 100, misura venduta come pro pensionati, sara’ finanziata da altri pensionati o come il reddito di cittadinanza non creerà nessun posto di lavoro. Insomma non c’è categoria di cittadini che non finisca penalizzata da questo governo. Ma sara’ l’occasione anche per dire che fuori dall’Europa non c’e’ futuro, come la Brexit sta dimostrando: il voto di maggio è la scelta tra chi vuole piu’ Europa, pur con i dovuti miglioramenti, e chi ha nel proprio disegno politico l’uscita. La Brexit e i mancati risultati di questo governo sono la dimostrazione che con la demagogia si prendono i voti, ma non si risolvono i problemi dei cittadini che quei voti hanno espresso. Anzi” spiega Simona Bonafè.

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