Giani, niente ‘campo largo’ con i Cinque Stelle in Toscana, perchè “hanno subito rifiutato”

Firenze, il presidente della Toscana Eugenio Giani, ha escluso la possibilità di creare un ‘campo largo’ al governo della Toscana con l’inclusione nella maggioranza del Movimento 5 Stelle, per il rifiuto degli stessi.

Un’alleanza fra l’attuale maggioranza in Toscana, costituita da Pd e Iv, e il M5s ha detto Giani “non ci sarà. Non per me, perché io auspico sempre che ci sia un coinvolgimento di Italia Viva che secondo me è talmente importante in maggioranza che esprime sia il vicepresidente della Giunta toscana, sia il vicepresidente del Consiglio regionale, ma i Cinque stelle a cui avevo offerto una possibilità di dialogo hanno subito rifiutato. Quindi non si pone questo tema e questo argomento”.

“Io voglio sempre più lavorare con la mia giunta – ha aggiunto il presidente Giani – che da mesi non vede differenziazioni, non vede prese di posizioni diverse da quelle che esprimiamo come Pd, a quelle che esprime Stefania Saccardi (Iv) come vicepresidente, a quelle che esprime Serena Spinelli che proviene dalla sinistra oltre il Pd, quindi grande armonia, grande capacità di lavoro. Quando si affrontano temi amministrativi quelle che sono le fibrillazioni del periodo elettorale scompaiono subito”.

Ricordiamo che lo stesso Giani all’indomani delle elezioni aveva dichiarato: “Il Pd dovrà cercare di collegare, anche in vista di elezioni comunali importanti come ci saranno l’anno prossimo, dai 5 Stelle alle forze di centro di Calenda e Renzi. A Conte va dato atto di aver fatto una campagna elettorale brillante – ha aggiunto – fondata molto su una logica forte di opposizione, però indubbiamente attrattiva soprattutto in alcune aree del paese”.

Toscana, Ballottaggi: tutto come prima? Forse. Anzi no

Lucca al centrodestra Carrara al centrosinistra. In Toscana i ballottaggi finiscono in pari. Tutto come sempre dunque? Non proprio.

Pari e patta. Se fosse una gara di briscola, l’esito dei ballottaggi in Toscana potremmo descriverlo così. Lucca va al centro destra con Mario Pardini, Carrara al centrosinistra con Serena Arrighi. Nel computo complessivo, tenendo conto anche del primo turno, dei tre capoluoghi al voto due sono andati al centrodestra, uno, Carrara appunto al centrosinistra. Che però si consola con la vittoria in tanti centri minori. Tutto come sempre dunque?

Non proprio. Anche se la vittoria di Pardini, dopo 10 anni si sindacatura Tambellini, riprende e consolida infatti una tradizione che ha sempre fatto di Lucca la ‘mosca bianca ‘ eccellenza della Toscana, e quella di Arrighi è nel solco comunque di un passato intervallato dalla vittoria dei Cinque stelle 5 anni fa, il quadro che emerge è quello di una Regione sempre meno Rossa, dove anzi i capoluoghi governati dal centrodestra sono oramai maggioranza:  Lucca e Pistoia si uniscono infatti ad Arezzo, Siena, Grosseto, Pisa e Massa. E questo è comunque la si voglia girare un dato in qualche modo storico.

Il secondo elemento è, anche in Toscana, il trionfo dei candidati civici. Arrighi e Pardini lo sono e lo hanno rivendicato lungo tutta la campagna elettorale, ancor più durante il ballottaggio. Sembrano così tornati gli anni di tangentopoli in cui i partiti dovevano nascondersi dietro la faccia rassicurante di qualche esponente della cosiddetta società civile. Quanto resisterà il loro profilo civico lo vedremo naturalmente nei prossimi mesi. A partire dalla composizione delle giunte.

Il terzo elemento politico è la sconfitta di Italia viva a Carrara, dove il supporto del deputato Cosimo Maria Ferri non è bastato a far prevalere Simone Caffaz. Un supporto tanto discusso, che aveva provocato non pochi maldipancia soprattutto in regione, sia pur celati dietro la necessità di salvaguardare la tenuta della giunta Giani. Sta di fatto che i renziani dopo essersi al primo turno nascosti dietro due liste civiche ed aver poi rivendicato il ruolo di ago della bilancia, se l’intento era quello di mandare un segnale politico al centrosinistra, a partire dalla Toscana,  hanno fallito il colpo. Ancora più amaramente se si pensa che mentre non sono stati determinanti per battere Arrighi, i voti del Movimento 5 stelle hanno invece contribuito ad eleggere la seconda sindaca della storia di Carrara.

Movimento 5 Stelle, nessuna scissione in Toscana

Firenze, non ci sarebbe nessuna fuoriuscita, nel Movimento 5 Stelle toscano, dopo la scissione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha deciso di lasciare il Movimento per fondare il nuovo soggetto politico ‘Insieme per il futuro’.

In Toscana, fanno sapere infatti sapere dal gruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle, non ci saranno scissioni: né la capogruppo Irene Galletti, né la consigliera Silvia Noferi intendono seguire Di Maio nel suo nuovo progetto politico.

Ieri la stessa Galletti, sulla sua pagina Facebook, aveva scritto: “Il Movimento 5 Stelle Toscana prosegue il suo lavoro a fianco del presidente Giuseppe Conte e di tutta la comunità politica da lui rappresentata. La delusione e il disappunto per la scelta compiuta dagli ex parlamentari pentastellati è innegabile, ma la volontà di perseguire gli obiettivi del nostro mandato restano immutati: la giustizia sociale, la tutela dei diritti fondamentali, dell’ambiente e dei beni comuni restano i capisaldi sui quali ogni giorno impostiamo il nostro impegno, insieme a tutti coloro che fanno e faranno parte di questo nuovo percorso, collegiale e condiviso”.

Il post della Galletti è stato accolto con favore e sono diversi i commenti positivi che sono arrivati sulla sua pagina Facebook: “Con Conte fino alla fine – scrive Antonio – Ora lavorate e fateci lavorare sui territori, dateci i mezzi e metteteci in condizioni di crescere sui territori. Noi vogliamo e dobbiamo individuare il voto dei 5S che c’è esiste è reale, non possiamo parlare solo di Politiche. Presidente Conte: tolto il dente marcio, levato il dolore”.

Oppure: “Grazie Irene – scrive invece Rosanna – Grazie di essere rimasta con il m5s e il nostro amato Conte. Sono toscana come te e, sono orgogliosa del lavoro che fai x il nostro Martoriato territorio. Sempre a testa alta!”.

“Più liberi nel rispetto dei principi fondamentali. – posta Mariella – Confido nel ritorno di persone che avevano ben chiaro il quadro già da diverso tempo. Comunque avremo ottime chance di rilancio. Forza 5Stelle. Forza Conte con Irene”.

Gkn, Conte: Dl delocalizzazioni è tassello, non soluzione

Il presidente M5s Giuseppe Conte, arrivato alla Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), si è soffermato a parlare fuori dai cancelli coi rappresentanti rsu che gli hanno illustrato la situazione.

Il decreto delocalizzazioni  “non può avere effetto retroattivo e non può risolvere questo problema, ma sicuramente deve essere un tassello che va a integrare una serie di misure che ci devono consentire di gestire quanto più efficacemente le crisi di impresa”. lo ha dichiarato  il presidente M5s, Giuseppe Conte, dopo aver fatto visita ai lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). 

“Dobbiamo anche rivedere la legislazione sull’amministrazione straordinaria – ha aggiunto Conte – è un po’ datata, un po’ vecchia, occorre una manutenzione per rafforzare ancor di più la prospettiva della continuità aziendale e poi un altro strumento, che anche nell’esperienza di governo passata ho valutato l’importanza perché all’estero lo usano molto, è il salvataggio da parte dei lavoratori, cioè consentire, favorire che si formino cooperative dei lavoratori che con varie agevolazioni finanziarie possano dare continuità all’azienda”

Conte ha poi reso noto che “ci sarà il 20 settembre un tavolo convocato al Mise da tutti gli attori interessati che speriamo possa scongiurare quello che è un preannunciato licenziamento collettivo. Con la strumentazione legislativa attuale c’è difficoltà a contrastare un’iniziativa della singola azienda di dismettere in blocco e cessare le attività”. Lo ha detto

Conte ha assicurato sostegno affermando che “il M5s è compatto con voi”. Dopo circa un quarto d’ora è ripartito per andare a un evento elettorale a Sesto Fiorentino. Quando è arrivato Conte la vice ministra Alessandra Todde, che aveva varcato i cancelli per parlare coi licenziati, è tornata fuori per andare a incontrare il leader del suo partito. Con Conte c’era l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che non ha fatto dichiarazioni.

🎧 Galletti e Noferi (M5S):”Non lasceremo la Toscana in mano alla criminalità organizzata”.

I Cinquestelle hanno scritto una lettera al presidente della giunta regionale Toscana, Eugenio Giani, e al presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo. La nostra intervista con la consigliera IRENE GALLETTI

Il Movimento 5 Stelle torna sul caso della maxi inchiesta sullo smaltimento illegale di rifiuti che ha travolto la Toscana e al sistema di convenienze economiche e politiche descritte dai pm della Dda fiorentina come l’anello di congiunzione con la criminalità organizzata. Nella conferenza stampa di oggi, la Capogruppo Irene Galletti e la Consigliera regionale Silvia Noferi hanno affrontato varie questioni, dalle denunce pubbliche fatte negli anni sulle questioni ambientali, alle iniziative intraprese in Consiglio Regionale per porre rimedio, fino alla Richiesta di Comunicazione da parte del Presidente Eugenio Giani in merito all’inchiesta Keu sullo smaltimento illecito dei rifiuti dell’industria conciaria. In contemporanea alla conferenza stampa è stata protocollata una lettera ufficiale indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, per sollecitarlo a calendarizzare gli atti del Movimento 5 Stelle collegati a questioni ambientali urgenti e che da tempo attendo di essere discussi nelle sedi opportune.
“Di primo impulso abbiamo depositato una richiesta di comunicazione urgente su alcuni degli aspetti più inquietanti della vicenda – spiega la consigliera Irene  Galletti – nell’immediato dell’uscita delle notizie sulla maxi inchiesta che coinvolge drammaticamente esponenti della ‘ndrangheta. Riteniamo sia un atto dovuto da parte del presidente Giani, che deve pretendere lui medesimo trasparenza sull’accaduto da parte delle strutture regionali investite da questa inchiesta.”

“Scoprire oggi che gli eventi oggetto dell’inchiesta non sono circostanze singole e scollegate, ma originate da quello che appare agli inquirenti come un sistema collaudato di condotte personali per rilasciare e farsi rilasciare atti autorizzativi in deroga, anche mediante emissioni di atti ritenuti in contrasto con le normative, e per concludere accordi e protocolli per continuare ad assicurare la gestione illecita dei rifiuti – incalza Galletti – getta ombre pesanti sulla Giunta Regionale riguardo la conduzione della macchina amministrativa e la sua permeabilità in qualche forma da parte della criminalità organizzata. Ombre che deve essere spazzata via al più presto con indagini interne che devono procedere in parallelo a quelle degli inquirenti, per individuare chi sono i soggetti responsabili di questa rete e soprattutto tutelare chi ha sempre servito le istituzioni pubbliche con disciplina e onore. Questi ultimi – evidenzia la cinque stelle – sembrano aver avuto spesso vita difficile in Arpat, che dovrà essere oggetto di verifiche riguardo gli spostamenti del personale. Lo chiederemo con un apposito atto.”

“Sulla vicenda sarà importante audire esperti di anticorruzione e organizzazioni come la Fondazione Caponnetto, ma anche la Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza della Giunta Regionale Toscana, che dal mese di ottobre 2020 lo è anche del Consiglio. E poi – rileva Galletti – dovremo intraprendere lo stesso percorso per il porto di Livorno: perché se per lo smaltimento di rifiuti si parla di decine, forse centinaia di milioni di euro, nel porto con il narcotraffico si raggiungono miliardi.”
E conclude: “Ancora ci sarebbe da parlare dei commissari speciali alle opere pubbliche, dei loro poteri e del loro operato in simili circostanze. Questo sarà un impegno che dovrà caratterizzare la Regione Toscana per i mesi, se non gli anni, a venire.”

Gli atti della Capogruppo M5S Irene Galletti in attesa di discussione:
1. In merito al programma della Regione Toscana per la gestione degli scarti di lavorazione e i c.d. gessi rossi (mozione 275 del 20 marzo 2021).
2. In merito alla nuova gestione della discarica della Grillaia di Chiana (PI) (interrogazione orale 152 del 6 aprile 2021).
3. Istituzione di una Commissione speciale finalizzata alla verifica ed identificazione degli sversamenti ed utilizzi impropri di sostanze tossiche operati dalle aziende della filiera conciaria, e coordinamento dell’attuazione delle misure più appropriate, celeri ed efficaci di intervento per al tutela della salute e delle matrici ambientali, e per il monitoraggio delle stesse (mozione in attesa del numero di protocollo).
4. Azioni da intraprendere a tutela della salute e dell’ambiente a seguito delle vicende relative agli sversamenti (mozione in attesa del numero di protocollo).
5. Necessità di ripristinare e potenziare la dotazione organica, strumentale e finanziaria Arpat alla luce degli ultimi eventi (mozione in attesa del numero di protocollo).
6. Tutela delle risorse naturali, artistiche, paesaggistiche, agricole, artigianali, dell’ecosistema e della salute umana nella definizione delle aree non idonee allo sviluppo delle risorse geotermiche in Toscana (mozione in attesa del numero di protocollo).

 

Nardella: vedo la Lega in difficoltà, PD abbia rapporto solido con Draghi

“Secondo me Draghi ha fatto emergere due anime diverse dentro la Lega  che ora sono molto chiare: quella produttivista e quella sovranista” ha dichiarato Nardella.

“La Lega la vedo un po’ in difficoltà perché si deve rimangiare in poche ore tutto quello che ha detto e fatto in molti anni come ad esempio l’uscita dall’Euro e l’antieuropeismo. Sono solidale con la Lega per questo momento di grande conflitto interno”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1.
“Secondo me Draghi ha fatto emergere due anime diverse dentro la Lega – ha aggiunto -, che ora sono molto chiare: una è quella produttiva, che non si è mai sognata di uscire dall’Europa, anzi che ha bisogno dell’Europa, l’anima delle imprese del nord-nord est, e poi c’è l’anima sovranista, quella più populista ed
ideologica che si sente in grande disagio e Salvini deve trovare il modo di tenere insieme queste anime. Non è facile”.

Su Twitter, ironizzando, il sindaco aveva scritto “la Lega ha scoperto l’Europa”, postando una foto di ‘prima’ con il leader del Carroccio Matteo Salvini e la scritta ‘Basta euro’, e una del ‘dopo’ con l’intervista dell’europarlamentare Antonio
Rinaldi che invece ha dichiarato: “Mai detto che volevamo uscire dall’euro”.

“La cosa più importante è che il rapporto tra Pd e Draghi sia un rapporto solido, forte e diretto. Così deve essere. Il mio partito deve prendere l’occasione di questo nuovo governo e giocare da protagonista, non aspettare le mosse degli altri. Non dobbiamo seguire gli altri ma devono essere gli altri a seguire noi. Poi è chiaro che deve lavorare per tenere gli alleati di prima, a cominciare dai
Cinque stelle vicini”. Lo ha poi aggiunto Nardella. I Cinque Stelle, ha  proseguito il sindaco di Firenze  “per il momento sanno dimostrando disponibilità al nuovo Governo”.

Il primo cittadino, sul Pd, ha chiarito che “ci sono certe questioni – per esempio le alleanze politiche, oppure le questioni che riguardano il Paese, il tema del lavoro, le scelte sulle opere, le infrastrutture, un modo di vedere l’economia – che riguardano la nostra identità, e devono essere secondo me discusse ed approfondite in un momento vero di confronto che è il congresso. Non sta a me decidere quando o come, ma la nostra identità viene prima di ogni cosa”.

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