🎧 Albero di Natale addobbato con simboli nazisti

Montemurlo, lunedì scorso sull’albero di Natale davanti il Municipio sono apparse delle decorazioni inneggianti il nazismo.

“Un grave episodio ha macchiato questi giorni di festa a Montemurlo. Ignoti hanno appeso all’albero di Natale, che si trova davanti al municipio, l’albero di tutti i montemurlesi, una decina di palline con effigi naziste e l’immagine di Adolf Hitler con un cuore rosso – si legge sul profilo Facebook del Comune di Montemurlo – Si tratta di un episodio gravissimo che offende i valori su cui è nata la nostra Repubblica e la nostra democrazia”.

“Si tratta – ha detto il sindaco Simone Calamai, che ha subito allertato la polizia municipale, intervenuta per rimuovere le decorazioni offensive – di un gesto che oltraggia tutti coloro che sono morti per i valori di libertà e pace e che si sono battuti per regalarci la Costituzione e la libertà. Non si tratta di una bravata, sono profondamente indignato. Utilizzare le immagini di Hitler come decorazioni per l’albero di Natale è un’offesa per tutta la nostra comunità, riunita in questo simbolo di gioia e fratellanza per le festività. Sono già scattate le indagini della polizia municipale e a breve arriveremo a individuare i responsabili”.

Il palazzo comunale e tutta la zona sono sorvegliati da numerose telecamere. Montemurlo è stata terra di partigiani e uno dei centri della Resistenza del pratese contro l’occupazione tedesca e il nazifascismo.

Unanime la condanna del mono politico per l’accaduto: ” Un gesto ignobile e offensivo verso la comunità di Montemurlo e tutta la Toscana – commenta sul suo profilo Facebook il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo-

Ieri sull’albero di Natale davanti il Municipio sono apparse delle decorazioni inneggianti il nazismo. La Toscana è stata una delle regioni che più di tutte ha subito l’orrore delle stragi nazifasciste, gesti come quello avvenuto a Montemurlo sono oltraggiosi verso la nostra storia, verso la memoria delle vittime dell’oppressione e verso la nostra Costituzione”.

“La mia solidarietà al sindaco Simone Calamai e a tutta la comunità montemurlese, nella speranza che presto i responsabili di questo vile gesto possano essere individuati e puniti”.

Condanna arriva anche dalla Lega: “L’episodio non può essere considerato una bravata: appendere foto di Hitler all’albero di Natale, che è un simbolo di festa, è un gesto esecrabile – scrive il segretario della Lega di Prato, Marco Curcio -. Dal momento che le telecamere in quella zona pare ci siano, è indispensabile risalire all’identità dei responsabili, non solo alle loro sagome incappucciate. Una volta che queste persone saranno trovate, gli consiglio di studiarsi un po’ la storia di quegli anni”.

Interviene anche il coordinatore regionale della Lega, onorevole Mario Lolini: “Sono certo che polizia e carabinieri sapranno utilizzare al meglio i filmati dei vigili urbani per dare un nome e un cognome al responsabile di questo grave gesto, poi sarà utile capire i motivi di questa esasperazione”.

Per il responsabile provinciale Filippo La Grassa “certi episodi sono gravi e vanno condannati senza se e senza ma. Ho la massima fiducia nelle forze dell’ordine e sono sicuro che i responsabili saranno presto consegnati alla giustizia per essere puniti così come prevede la legge”.

Morte Luana D’Orazio: perizia, “orditoio al massimo e senza protezioni”

Morte Luana D’Orazio: il 3 maggio scorso la giovane è morta dopo essere stata trascinata nell’orditoio da una staffa, mentre il macchinario al quale era stata assegnata avrebbe viaggiato a velocità massima e senza protezioni: a ricostruire la dinamica dell’incidente mortale costato la vita alla 22enne in un’azienda tessile di Montemurlo è la consulenza depositata ieri al palazzo di giustizia di Prato, negli uffici della procura diretta da Giuseppe Nicolosi.

Tre gli indagati per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche: la titolare dell’azienda e suo marito  ritenuto dagli inquirenti gestore di fatto dell’azienda e il manutentore dei macchinari della ditta.

“Chi sa parli. I colleghi di Luana, se sanno qualcosa, ora devono dire come stanno le cose: devono avere il coraggio, non devono aver paura di perdere il posto di lavoro”. Così, nei giorni scorsi sul palco del Teatro dei Rinnovati a Siena Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, morta a 22 anni lo scorso 3 maggio dopo un incidente sul lavoro a Montemurlo, partecipando al forum nazionale sulla sicurezza sul lavoro ‘Safety meets culture’. “Luana era una persona coraggiosa – ha detto la madre – e non si sarebbe mai tirata indietro per denunciare delle ingiustizie se ne fosse stata a conoscenza”.
Nel corso del suo intervento Emma Marrazzo ha fatto più volte riferimento alla “tragedia che poteva essere evitata”, spiegando anche che dal giorno che aveva seguito l’incidente non ha mai più sentito la titolare della ditta in cui è morta la ventiduenne, indagata assieme al marito e al tecnico manutentore per i reati di omicidio colposo e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

La perizia del consulente nominato dalla procura di Prato sul macchinario nel quale è rimasta stritolata la 22enne è stata depositata ieri come ha anticipato nelle scorse ore il Corriere Fiorentino.

Manomesso il macchinario dove è morta Luana

Prato, sarebbe stato manomesso il quadro elettrico dell’orditoio al quale stava lavorando Luana D’Orazio, ciò avrebbe avrebbe consentito il funzionamento del macchinario anche senza la saracinesca di protezione abbassata.

Questo è quanto è stato riferito dal Tgr Rai Toscana sugli accertamenti in corso sul macchinario manomesso nel quale è stata trascinata Luana D’Orazio, la giovane che ha perso la vita nell’incidente del 3 maggio in un’azienda tessile di Montemurlo.

Ma non è tutto, la perizia avrebbe rilevato anche un’altra manomissione grave, che avrebbe reso possibile l’incidente mortale: il circuito del pulsante di avvio sarebbe stato manomesso consentendo il funzionamento in automatico, e cioè sarebbe stato possibile azionare il pulsante di avvio della macchina, con la saracinesca alzata, cosa questa che dovrebbe essere impossibile da fare, proprio per garantire la sicurezza di chi lavora alla macchina. dovrebbe essere inattivo. La perizia sarà consegnata a giorni.

L’ipotesi che i sistemi di sicurezza dei macchinari della ditta di Montemurlo in cui è morta Luana D’Orazio fossero stati manomessi per funzionare anche con i cancelli di protezione alzati, era stata avanzata già nelle prime fasi delle indagini. Nel fascicolo aperto alla procura di Prato, che indaga sul caso, oltre all’omicidio colposo contestato anche il reato di “rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro”.

Luana D’Orazio: ‘scatola nera’ orditoio sotto esame periti

Procura si confronta con azienda tedesca che fabbrica orditoio. Continua l’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio

Estratta, e già al vaglio degli inquirenti, la scatola nera dell’orditoio in cui Luana D’Orazio morì il 3 maggio sul posto di lavoro a Montemurlo. Secondo quanto appreso i periti stanno completando le verifiche avvalendosi della collaborazione di tecnici della casa produttrice tedesca del macchinario.

Per la procura andrebbe a confermarsi l’ipotesi della rimozione delle cautele antinfortunistiche dall’orditoio, ma per comprendere in quale fase della lavorazione sia avvenuto l’incidente di Luana D’Orazio è necessario decrittare la scatola nera anche per stimare la velocità a cui stava girando il subbio, cioè il cilindro rotante che avvolge il filo.

Per quanto riguarda i messaggi che la giovane avrebbe mandato al fidanzato e alla famiglia nei giorni precedenti l’incidente in cui secondo il quotidiano Repubblica avrebbe anche scritto di aver troppo lavoro da sbrigare, il procuratore Giuseppe Nicolosi ha spiegato che “non risulta che questi documenti siano agli atti dell’indagine, che si occupa piuttosto di far luce sulle cause che hanno portato tecnicamente alla morte dell’operaia”.

È infine stato fissato per i prossimi giorni l’interrogatorio di uno dei due indagati per omicidio colposo, il manutentore dei macchinari della ditta di Montemurlo, Mario Cusimano.

L’operaia di 22 anni morta il 3 maggio a Montemurlo (Prato) in una macchina tessile nella ditta in cui lavorava è deceduta per schiacciamento del torace (politrauma fratturativo toraco-polmonare). Le due persone indagate nell’indagine per omicidio colposo sono la titolare e il manutentore della ditta.

Oggi alle 15:00, ad Agliana i funerali di Luana D’Orazio

Oggi, lunedì 10 maggio 2021, è una giornata di lutto per tutta la Toscana, in memoria di Luana D’Orazio e di tutte le vittime sul lavoro. Lo ha disposto la Regione Toscana in concomitanza con il giorno dei funerali dell’operaia di ventidue anni, morta tragicamente sul lavoro, in una fabbrica di Montemurlo in provincia di Prato.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani, lo aveva stabilito alla fine della scorsa settimana, prescrivendo l’esposizione a mezz’asta del Gonfalone regionale sugli edifici pubblici regionali ed un minuto di silenzio negli uffici regionali alle ore 15:00. Il presidente Giani aveva inoltre invitato tutti i sindaci toscani a manifestare il proprio cordoglio nelle forme ritenute più opportune.

I funerali di Luana D’Orazio avranno luogo nella chiesa parrocchiale di Cristo Risorto di Spedalino Asnelli, nel comune di Agliana, in provincia di Pistoia, alle ore 15:00, a celebrarli il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli.

Spedalino Asnelli è una piccola frazione, non lontana dalla casa dove la giovane abitava col figlio di 5 anni, i genitori e il fratello.

Sul fronte degli aiuti alla famiglia, ricordiamo la raccolta fondi attivata tramite il Comitato Montemurlo solidale. L’iban sul quale fare i versamenti è: IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 intestato al Comitato Montemurlo Solidale presso la Banca Intesa San Paolo – Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è “Donazione per Luana”.

Luana D’Orazio: funerali 10 maggio,celebra vescovo Pistoia

Lunedì 10 maggio alle 15, i funerali di Luana D’Orazio, l’operaia morta sul lavoro. Intanto continuano le indagini, sabato l’autopsia

Avranno luogo nella chiesa di Spedalino Asnelli, nel comune di Agliana (Pistoia) il prossimo lunedì 10 maggio alle 15, i funerali di Luana D’Orazio, la 22enne, madre di un bimbo di 5 anni, morta in un incidente sul lavoro lo scorso 3 maggio in un’azienda tessile di Oste di Montemurlo.

Lo rende noto la diocesi pistoiese, spiegando che i funerali saranno presieduti dal vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli. Spedalino Asnelli è un a piccola frazione, non lontana dalla casa dove la giovane abitava col figlio di 5 anni, i genitori e il fratello.

Il Comune di Pistoia sostiene e promuove la raccolta fondi “Una donazione per Luana” in memoria di Luana D’Orazio. Di fronte alle tante richieste arrivate in queste ore al Comune di Pistoia per sapere come aiutare e sostenere il figlio di Luana e la sua famiglia, è stato deciso di seguire un’unica strada per la raccolta fondi.

La procura di Prato ha aperto un’inchiesta sulla morte di Luana D’Orazio ed iscritto nel registro degli indagati la titolare dell’azienda e l’addetto alla manutenzione del macchinario. Fra i reati, oltre all’omicidio colposo, anche la “rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro” per avere rimosso la saracinesca protettiva. Sabato verrà effettuata l’autopsia sulla donna.

 

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