Rifiuti: al via alla nuova campagna di Toscana circolare

Jonathan Canini protagonista del progetto delle 16 realtà toscane impegnate nel mondo dei rifiuti con i Consorzi nazionali di filiera

Nell’audio Nicola Ciolini, presidente di ALIA/Revet

Avvicinare le persone, in particolare i giovani, alle tematiche ambientali in modo sostenibile e dinamico. E’ stato pensato così il progetto di comunicazione di “Toscana Circolare”, la piattaforma creata nel 2015 dai comunicatori delle aziende dell’economia circolare toscana con l’obiettivo di proporre una comunicazione ambientale omogenea, coerente e di qualità in tutta la regione. Il progetto, che ha come volto quello dell’attore e comico toscano Jonathan Canini, noto per i suoi personaggi fortemente localizzati e forte di un grosso seguito sui social , è stato presentato dall’assessora all’ambiente Monia Monni, dal presidente di Confservizi Cispel Toscana Nicola Perini, dal presidente di Revet e Alia Servizi Ambientali Nicola Ciolini, dal responsabile comunicazione CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio) Gennaro Galdo e dallo stesso artista, alla presenza degli amministratori di tutte le aziende aderenti a Toscana Circolare: oltre alle capofila Revet e Confservizi Cispel Toscana e ad Alia Servizi Ambientali anche Aer, Belvedere, Cermec, Futura, Scapigliato, Sei Toscana, Sienambiente, Sistema Ambiente e le aziende del gruppo Retiambiente Ascit, Ersu, Esa, Geofor e Rea Spa.

La nuova campagna utilizza video divertenti dedicati alle principali frazioni di raccolta, svelando curiosità del settore e stimolando l’attenzione sulla seconda vita dei rifiuti ed è stata realizzata dal gruppo di lavoro toscano in collaborazione con i Consorzi nazionali di filiera facenti parte del sistema Conai: Cial (alluminio), Comieco (carta e cartone), Corepla (plastiche), Coreve (vetro) e Ricrea (acciaio). Obiettivo di Toscana Circolare è quello di coprire con i propri servizi la quasi totalità della popolazione regionale, proseguendo quindi l’impegno del gruppo di lavoro nel realizzare campagne di comunicazione volte a migliorare la consapevolezza ambientale dei cittadini sul tema dell’igiene ambientale, oltre alla quantità e qualità delle raccolte differenziate, finalizzandole all’effettivo riciclo della materia.

Il progetto, ideato e realizzato insieme al Management di Canini, prevede la realizzazione di 20 episodi comici ed un serie di brevi pillole divertenti, in cui la riconoscibilità dei contesti e dei linguaggi e il taglio ironico abbiano l’appeal necessario per coinvolgere il pubblico, favorire la visualizzazione e la “viralizzazione” dei video prodotti.

La diffusione avverrà principalmente sui social network di Toscana Circolare, delle aziende aderenti, dei Consorzi di filiera e dello stesso Canini, in linea con quello che è il trend contemporaneo, che privilegia l’engagement attraverso la creazione di video, i cui contenuti hanno l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione, e con l’obiettivo in questo caso di realizzare una “viralità” virtuosa in tema di rifiuti. La veicolazione è prevista anche sui tradizionali canali di comunicazione, con il primo episodio – presentato in anteprima in conferenza stampa – online già dal pomeriggio di oggi, 7 dicembre.”La comunicazione- ha spiegato l’assessora Monni- riveste un ruolo fondamentale nel settore ambientale. Sappiamo bene che nessuna transizione è possibile se non ingaggiando cittadini e cittadine, rendendoli partecipi di questa grande trasformazione che dobbiamo affrontare . Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato l’avviso pubblico che è la base sulla quale poi faremo il nuovo piano dell’economia circolare che punta far diventare la Toscana autosufficiente riducendo le discariche in maniera drastica, non realizzando nuovi termovalorizzatori. Dovremo avere quindi tanti impianti di recupero e di riciclo che dovranno avere un ottima performance di raccolta differenziata sia in termini di quantità che di qualità. Il raggiungimento degli Obiettivi di sostenibilità globale dell’Agenda2030 e l’attuazione del processo della transizione ecologica evidenziano il ruolo cruciale dell’educazione e della comunicazione sopratutto nei confronti dei più giovani, poiché, parallelamente alle misure coordinate che dovranno essere attuate dalle istituzioni, dovranno mutare anche i modelli di comportamento e gli stili di vita dei cittadini. L’obiettivo dell’aumento della raccolta differenziata e del miglioramento della qualità delle raccolte si potrà realizzare anche con l’ulteriore implementazione delle raccolte separate di rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi, nonché dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dei rifiuti ingombranti e assorbenti, anche prevedendo il rafforzamento dei centri di raccolta e di ulteriori sistemi di prossimità. direttive europee, che richiedono di raggiungere obiettivi di riutilizzo e riciclo estremamente ambiziosi, la qualità delle raccolta differenziata sarà fondamentale e dovrà essere correlata alla capacità del sistema impiantistico di gestire e trattare i rifiuti così raccolti”.

 

🎧 Rifiuti, Toscana, nel 2020 +2% raccolta differenziata. Monni: “possiamo fare di più”

I comuni che hanno superato il 65% sono passati da 123 a 143, e rappresentano il 55% della popolazione regionale. La produzione di rifiuti urbani è calata di oltre il 5% rispetto al 2019, per effetto della pandemia Covid-19 e delle relative restrizioni.

Il dato 2020 della raccolta differenziata dei rifiuti in Toscana,Sale di quasi due punti percentuali  passando dal 60,22% del 2019 al 62,12%, in progressivo avvicinamento all’obiettivo di raccolta differenziata del 65%. Lo ha reso noto oggi l’assessora all’economia circolare della Regione, Monia Monni, secondo cui questo “è un risultato significativo, ma che ancora ci deve vedere lavorare in maniera importante”.

I comuni che hanno superato il 65% sono passati da 123 a 143, e rappresentano il 55% della popolazione regionale. La produzione di rifiuti urbani, 2,156 milioni di tonnellate, è calata di oltre il 5% rispetto al 2019, per effetto della pandemia Covid-19 e delle relative restrizioni. In discesa anche il dato procapite: -25 kg/abitante (da 613 a 588 kg/abitante, avvicinandosi ai dati di fine anni 90).

Analogo il trend anche per la parte non differenziata dei rifiuti: circa -90.700 tonnellate (-10% rispetto al 2019, da 907mila a 816mila), ma diminuiscono anche le raccolte differenziate del 2,5% in peso rispetto al 2019 (-34.600 tonnellate, da 1,374 mln a 1,339 mln di tonnellate) segno evidente degli effetti della pandemia. Monia Monni”I Comuni ricicloni saranno premiati – ha spiegato Monni – affideremo ad ogni Ato 100mila euro per premiare i Comuni più ricicloni, e 233mila euro perché possano scegliere fra le proposte dei Comuni di quel territorio piccoli progetti di riciclo”.

🎧 Al Comune di Calenzano il premio Emas per la transizione ecologica

Il comune di  Calenzano è l’unico  ente locale italiano ad aver ricevuto il premio Emas nella categoria ‘Iniziative di contenimento dell’impronta di carbonio’, lo scorso 28 ottobre alla fiera Ecomondo di Rimini. Monni: “Riconoscimento ad un lavoro costante, portato avanti in tutti questi anni”

Ambiente, al Comune di Calenzano il premio nazionale Emas Unico ente locale italiano ad aver ricevuto il premio Emas nella categoria ‘Iniziative di contenimento dell’impronta di carbonio’, lo scorso 28 ottobre alla fiera Ecomondo di Rimini, evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa. E’ il Comune di Calenzano, che oggi a Palazzo Strozzi Sacrati ha presentato le iniziative che hanno permesso di arrivare all’ambito riconoscimento nazionale.

Alla presentazione sono intervenuti l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini e l’assessora all’ambiente del Comune di Calenzano Irene Padovani.

“Calenzano – ha detto Monia Monni – ha vinto un premio molto prestigioso, frutto di un lavoro che si è sviluppato nel corso degli anni, con grande costanza e lungimiranza. Oggi è un modo per valorizzare il lavoro compiuto dal Comune, ma anche per ribadire che la transizione ecologica è senza dubbio un percorso a livello globale che però non può essere una giustificazione per non agire in prima persona. Calenzano lo ha fatto, ha lavorato per ridurre e contenere le emissioni di CO2. Ma anche per monitorare il risultato delle azioni intraprese, punto fondamentale questo, perché permette di verificarne validità ed efficacia. Presentiamo oggi un modello locale, che la Regione sta facendo proprio attraverso il proprio piano per la transizione ecologica. Un messaggio rivolto a tutte le amministrazioni locali. Tante stanno mettendo in campo azioni virtuose, facendo la loro parte in questa battaglia”.

“Un premio per un lavoro che sta andando ormai avanti da oltre dieci anni – ha aggiunto il sindaco Prestini – e che ci ha visti impegnati a costruire un sistema integrato di organizzazione delle attività e dei servizi in funzione della sostenibilità ambientale. Questo ha consentito a questo sistema, riconosciuto come innovativo a livello nazionale, di avere una misura costante delle politiche sulle emissioni di CO2. Il risparmio in termini di emissioni è stato raggiunto con una politica seria e rigorosa perché si basa su un metodo tecnico-scientifico che misura gli effetti di queste azioni. Proseguiamo il nostro lavoro, abbiamo adeguato il PAESC per il periodo 2022-24 e inserito nuove azioni che speriamo di poter attuare grazie ai finanziamenti che potrebbero arrivare dal Pnrr. Inoltre lavoriamo per coinvolgere privati e attività produttive in progetti specifici”.

“I provvedimenti e azioni messi in campo in questi anni – ha spiegato l’assessora Padovani – sono stati tanti. Però ce ne sono stati alcuni, davvero incisivi, che ci hanno permesso di ridurre le emissioni di CO2 di circa 2600 tonnellate e che ci hanno fatto vincere il premio. Dall’efficientamento energetico di edifici comunali e scuole, grazie anche a finanziamenti regionali, alla rete di piste ciclabili, al cambio del parco auto comunale, che adesso sono tutte elettriche, con la conversione in atto anche dei mezzi di trasporto scolastico. Solo alcuni esempi, per fungere da esempio anche per altre amministrazioni e soprattutto per privati e aziende. Un’azione futura sarà proprio la firma di protocolli d’intesa con questi per sviluppare altre azioni”.

Nell’audio intervista all’assessore PADOVANI

🎧 Firenze, esercitazione della Protezione Civile con idrovore sull’Arno

Firenze, idrovore da 12.000 e 24.000 litri al minuto e altri mezzi della Protezione civile della Città metropolitana di Firenze sono stati allestiti stamani sulla spiaggia sull’Arno nei pressi della Torre San Niccolò di piazza Poggi,  per la prova annuale che consente la verifica del loro livello di efficienza e funzionalità.

L’iniziativa, che ha coinvolto studenti dell’istituto Saffi, ha visto come protagonisti vari enti fra cui Città metropolitana, Comune di Firenze, Regione Toscana, Protezione civile e Consorzio di Bonifica.

In podcast l’intervista a Leonardo Ermini, Responsabile Protezione Civile Città Metropolitana di Firenze ed al presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino, a cura di Gimmy Tranquillo.

Il presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino ha spiegato che alcuni di questi macchinari sono stati utilizzati nel 2019 “durante l’alluvione di Livorno. Si tratta di idrovore potenti che servono per svuotare in tempo rapido i luoghi allagati: hanno un costo di manutenzione perché quando si utilizzano devono essere sempre efficienti. Se l’utilizzo è raro, la manutenzione è frequente”.

Tra gli interventi nell’area di Firenze “un dato positivo è l’inizio dei lavori nei Renai e la fase di completamento di tutte le opere accessorie all’Arno. Noi siamo sospesi tra troppa acqua e poca acqua. Dobbiamo incamerare l’acqua quando c’è e dobbiamo usarla quando non c’è, anche per non far soffrire l’agricoltura”.

L’assessore regionale Monia Monni ha sottolineato che “i volontari della protezione civile sono dei professionisti nelle emergenze. Ogni anno investiamo 100 milioni in manutenzione, grazie alla collaborazione con i consorzi. Finalmente, con questa iniziativa, torniamo a fare la vita normale della protezione civile dopo le problematiche legate al Covid che ha visto il sistema impegnato in una emergenza non propria della protezione civile”.

“In Toscana ci sono ancora molti territori fragili, la piana fiorentina è uno di quelli, così come la zona di Massa e Carrara o altre aree del sud della Toscana. Da questo punto di vista la regione ha difficoltà, essendo ricca d’acqua in tante parti del territorio – ha aggiunto l’assessora Monni – In alcune aree soffriamo anche di una urbanizzazione non felice, penso ad esempio all’alluvione di Livorno, figlia di una urbanizzazione completamente sbagliata. In quel caso sono stati tolti spazi ai fiumi, alla fine però l’acqua il suo spazio se lo riprende”.

🎧 Gessi rossi, Monni: “Rispetto e fiducia nel lavoro della magistratura”

Firenze, l’assessora all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni, ha commentato le notizie sull’inchiesta della Dda fiorentina sulla gestione dei cosiddetti “gessi rossi”, prodotti a seguito delle lavorazioni dello stabilimento chimico di Scarlino (Gr) della Venator Italy srl.

“Dopo la relazione della commissione bicamerale d’inchiesta, ho dato mandato ai tecnici di Arpat e di Regione Toscana di lavorare su una relazione che facesse il punto su tutti gli aspetti scientifici e amministrativi relativi alla questione dei gessi rossi – ha dichiarato l’assessora Monni – Un fatto di chiarezza che ritenevo e ritengo necessario. Una relazione che, come noto, è stata presentata alla stampa e trasmessa a tutti i livelli istituzionali interessati, a partire proprio dalla commissione parlamentare”.

gessi rossi
©Controradio

In podcast le dichiarazioni dell’assessora all’ambiente della Regione Toscana, Monia Monni.

“Per questo, non appena venuti a conoscenza dell’attività d’indagine, nell’ottica della massima collaborazione, ho trasmesso anche alla magistratura la documentazione tecnica prodotta. Su tutti gli aspetti oggetto dell’indagine dobbiamo adesso aspettare, con rispetto e fiducia, l’esito del lavoro degli organismi inquirenti e della giustizia per chiarire tutti i risvolti di questa vicenda”.

“Sono assessora da un anno esatto e una delle prime questioni sul mio tavolo è stata proprio questa, per dimensioni e per complessità. Parliamo di lavorazioni che, per ogni chilo di biossido di titanio prodotto, producono anche 6 chili di scarti. Si tratta, in buona sostanza, di 500.000 tonnellate l’anno di gessi rossi, una quantità ciclopica. Continuo oggi a ripetere ciò che apertamente dico da mesi e cioè che la proprietà deve presentare un piano di sviluppo che tracci un orizzonte diverso e alternativo nonché logicamente fondato sul massimo rigore rispetto alla tutela dell’ambiente. È necessario ridurre la quantità di gessi prodotti e individuare soluzioni diverse rispetto alla loro collocazione in cava. La proprietà è a conoscenza di questa posizione già da tempo”.

🎧 Keu, il punto dell’assessora Monia Monni

Firenze, con una lunga conferenza stampa l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, ha fatto il punto sui monitoraggi ambientali relativi al canale Usciana e ai siti in cui è stata rilevata la presenza di miscelato contenente keu.

“Non c’è mai stata sottovalutazione della situazione, semmai grande attenzione soprattutto ai dati elaborati da Arpat – ha dichiarato l’assessora Monni – Dobbiamo ricordare che è stato proprio un controllo effettuato da alcuni addetti dell’agenzia, nel 2018, presso il Green Park di Pontedera a rilevare le prime anomalie. Poi da lì è partita la diffida degli uffici regionali alla ditta Ecoespanso, produttore del keu, e la successiva modifica dell’autorizzazione che ha previsto come destinazione del keu lo smaltimento in discarica”.

In podcast l’intervista all’ assessora regionale all’ambiente Monia Monni, a cura di Gimmy Tranquillo.

“Nel corso di questi mesi – ha aggiunto Monni – da quando si è aperta l’indagine non mi sono mai sottratta a domande su questa grave vicenda. La sensazione però è che le ricostruzioni, anche recenti, siano state fatte alla ricerca del sensazionalismo, generando confusione attorno ad una vicenda certamente grave e complessa. La priorità della Regione è la salute che passa dalla tutela dell’ambiente”.

Per l’assessore, “l’indagine della Dda di Firenze porta alla luce un tentativo gravissimo di aggressione delle mafie al nostro tessuto socioeconomico a cui dobbiamo opporci con la massima risolutezza, ma continuo a ripetere che la Toscana non è terra pervasa dalle mafie e non è un territorio sui cui non c’è controllo e dove tutto è lecito. Il rischio di infiltrazione delle realtà criminali è concreto e non deve essere sottovalutato – ha concluso -, ma troverà istituzioni e comunità determinate a perseguire la strada della legalità”.

Il coordinamento formato da Regione, Arpat e Comuni in riferimento al canale Usciana, che interessa le province di Pistoia, Firenze e Pisa, e ai siti in cui è stata rilevata la presenza di miscelato contenente keu ha stabilito un piano per la messa in sicurezza di emergenza, attraverso la copertura, l’impermeabilizzazione del suolo, la regimazione delle acque superficiali e il monitoraggio delle di quelle superficiali e sotterranee; e per la realizzazione di interventi permanenti a carico del soggetto responsabile dell’inquinamento.

“Allo scopo di assicurare il massimo presidio della vicenda – si legge in una nota – la Regione ha provveduto alla nomina di un commissario straordinario per il presidio e coordinamento delle attività in materia di ambiente ed inerenti alle problematiche connesse al keu, mentre Arpat ha costituito una task force formata dai distaccamenti dell’Agenzia di Pisa, Livorno, Arezzo e Firenze”.

“Rispetto allo stato delle acque nelle aree limitrofe ai 13 siti è stata confermata l’assenza di contaminazioni – rileva la nota -. In riferimento al monitoraggio ordinario delle acque sotterranee la Regione Toscana ha provveduto ad estendere immediatamente le attività di controllo, sia attraverso Arpat riguardo i pozzi ad uso domestico, in particolare nei pressi della Sr429, sia con il coinvolgimento dell’Autorità Idrica Toscana relativamente ai pozzi dai quali viene attinta l’acqua pubblica.

“La Regione ha sostenuto integralmente, anche con risorse aggiuntive, i costi relativi alle attività di monitoraggio dei pozzi ad uso domestico e alla loro prosecuzione nei prossimi mesi”. In relazione allo scarico del depuratore e al canale Usciana Arpat ha reso noto che “dai campionamenti effettuati nei primi due trimestri del 2021 risultano rispettati i valori limiti di emissione”.

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