🎧 “Io non rischio”, la campagna nazionale della Protezione Civile

Firenze, il 24 ottobre torna “In Non Rischio”, la campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile. Volontariato di protezione civile, Istituzioni e mondo della ricerca scientifica tornano in piazza per diffondere la conoscenza dei rischi naturali nel nostro Paese e delle buone pratiche di protezione civile.

Anche in Toscana le volontarie e i volontari saranno presenti negli spazi informativi “Io non rischio”, realizzati online e nei gazebo allestiti su gran parte del territorio, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.

In Podcast dichiarazioni dell’assessora all’ambiente e protezione civile Monia Monni.

Volontarie e volontari saranno presenti negli spazi informativi “Io non rischio”, realizzati online e nei gazebo allestiti su gran parte del territorio nazionale, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.

Fondamentale per la Campagna – giunta quest’anno all’undicesima edizione – è il ruolo attivo dei cittadini che potranno informarsi e confrontarsi nelle oltre 500 piazze, tra fisiche e digitali dove, con l’ausilio di contenuti interattivi e dirette streaming sui social media, si forniranno spunti e approfondimenti sulle tematiche della Campagna. L’edizione di quest’anno, inoltre, si arricchisce di una nuova e importante iniziativa, un evento digitale nazionale organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile.

La Campagna a livello nazionale coinvolge oltre 3000 volontarie e volontari appartenenti a circa 500 realtà associative, tra sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato, gruppi comunali e associazioni locali di tutte le regioni d’Italia. La manifestazione è stata presentata stamani a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Eugenio Giani insieme all’assessora all’ambiente e protezione civile Monia Monni

“E’ una manifestazione di cui viviamo i 10 anni- spiega il presidente Eugenio Giani-, allora la sensibilizzazione era concentrata molto sulla prevenzione del rischio sismico, col tempo è diventata una manifestazione simbolo per tutto ciò che significa il sistema di protezione civile. A livello nazionale e locale il 24 ottobre sarà il giorno della protezione civile. La Protezione civile è un pilastro fondamentale di un’organizzazione che in tutta Italia si fonda sul coordinamento di tutti coloro che nei momenti di calamità possono esserci e possono agire; mi riferisco a tutte quelle associazioni che a più livelli riescono essere attive e presenti, e che con professionalità riescono a prendere decisioni nelle emergenze. Noi come Toscana abbiamo una lunga storia”.

“Io non rischio” – Campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorità di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Università della Calabria, Fondazione Cima, Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica, Regioni, Province Autonome e Comuni.

“Finalmente torniamo in presenza- aggiunge l’assessora Monia Monni- , Io non rischio è nato nel 2011 e ogni anno siamo riusciti a replicarlo, anche durante la pandemia, avvalendoci degli strumenti tecnologici e delle nuove tecnologie. Sono 500 le piazze coinvolte nel Paese domenica, e sono 500 le associazioni coinvolte. Domenica fermatevi al punto informativo giallo di Io non rischio, fermatevi e parlate con i nostri volontari di protezione civile. E’ importante essere informati, il sistema di protezione civile serve anche alla prevenzione, non soltanto all’intervento dopo l’emergenza e, sapere come ci si deve conmportare quando si verificano eventi estremi è fondamentale per la propria incolumità e quella degli altri. Per questo il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale”. L’assessora Monni ha poi sottolineato la volontà di accellerare il nuovo regolamento di organizzazone volontariato e Protezione civile, “fodamentale – sottolinea Monni- per far atterrare la legge 45 del 2020, quella che recepisce il nuovo codice di protezione civile”.

In Toscana quest’anno abbiamo 46 piazze, di cui 16 anche in presenza e 30 solo in forma digitale, che interessano altrettanti Comuni, con il coinvolgimento di 632 volontari appositamente formati per poter svolgere il ruolo di “comunicatori iononrischio”.

Sul sito ufficiale della Campagna, iononrischio.protezionecivile.it e sui profili social dedicati (canali Facebook, Twitter e Instagram) è possibile reperire informazioni, aggiornamenti e consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto, un maremoto o un’alluvione.

🎧 Ri-Creazione’, al via la VII edizione

Firenze, parte la VII edizione di ‘Ri-Creazione’ il progetto di Educazione ambientale, di ‘Sei Toscana’, il gestore dei rifiuti della Toscana del sud.

Oltre 45.000 studenti, più di 2.000 classi, quasi 14.000 ore di lezione, 30 educatori professionali e 104 Comuni coinvolti. Torna fra i banchi di scuola Ri-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritorno’, il progetto di educazione ambientale promosso da Sei Toscana, il gestore dei rifiuti della Toscana del sud. Alla presentazione del progetto, oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, sono intervenuti le assessore regionali Monia Monni (ambiente) e Alessandra Nardini (istruzione) e il presidente di Sei Toscana Alessandro Fabbrini.

In podcast l’intervista al presidente di ‘Sei Toscana’ Alessandro Fabbrini.

Dopo il grande successo degli anni passati, è tutto pronto per la settima edizione del progetto che anche quest’anno propone agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, percorsi didattici su rifiuti e ciclo dei materiali per stimolare ragazze e ragazzi alle buone pratiche, a casa e a scuola.

“Credo con convinzione che la cultura della sostenibilità, l’informazione e la formazione sulle tematiche ambientali siano fondamentali per portarci verso un mondo più verde – dice l’assessora Monni –. Insegnarle e coinvolgere i bambini e i ragazzi delle scuole è il primo passo per diffondere le buone pratiche. Spesso, e lo dico da mamma, sono i nostri ragazzi a spiegare a noi adulti che è possibile condurre stili di vita più sostenibili partendo proprio dalle piccole cose: risparmiare acqua, fare la differenziata, riutilizzare e riciclare ciò che getteremmo via. Ringrazio Sei Toscana e il suo presidente, Alessandro Fabbrini, per questo bellissimo progetto che coinvolgerà i cittadini del futuro”.

L’offerta formativa, articolata con percorsi tematici rivolti alle diverse fasce d’età delle classi coinvolte, si arricchisce quest’anno con un nuovo percorso incentrato sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

“La sostenibilità ambientale – spiega l’assessora Nardini – è tra le più grandi sfide che abbiamo davanti. Le ragazze e i ragazzi in tutto il mondo stanno dimostrando una forte consapevolezza della necessità di un mutamento delle politiche a fronte del cambiamento climatico; tutte e tutti siamo chiamati dare il nostro contributo per rispettare e salvare il nostro pianeta. Non ne abbiamo uno di riserva. Per questo ogni iniziativa che punta a educare al rispetto dell’ambiente le studentesse e gli studenti, fin dal primo ciclo, dalla primaria, riveste un’importanza particolare e perciò voglio ringraziare Sei Toscana per l’impegno nel diffondere la cultura della sostenibilità nelle scuole”.

 

“Sei Toscana è sempre più impegnata sui temi dello sviluppo sostenibile – aggiunge il presidente Fabbrini –, convinta di voler fare la propria parte per contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 definita dalle Nazioni Unite. Non solo attraverso lo svolgimento dei servizi ambientali, ma anche coinvolgendo a più livelli i cittadini e, come in questo caso, essendo di supporto al sistema formativo-scolastico del territorio. L’obiettivo è di offrire ai ragazzi sempre nuovi spunti di riflessione su queste tematiche, integrando il prezioso lavoro svolto in classe dagli insegnanti”.

‘Ri-creazione’ intende promuovere anche la responsabilità civica e l’impegno quotidiano per la tutela dell’ambiente, accrescendo la consapevolezza nei ragazzi sui temi legati al ciclo integrato dei materiali. Si basa sulla presenza in aula e sulla partecipazione a lezioni, laboratori e visite ai centri di raccolta comunali e agli impianti di trattamento della Toscana del sud (rese possibili grazie alla disponibilità delle società gestori). Data la situazione sanitaria, studenti e insegnanti possono avvalersi anche della piattaforma didattica www.ri-creazione.it con videolezioni, video-laboratori, schede di approfondimento e materiale di autovalutazione.

Gli insegnanti che desiderano partecipare possono iscriversi gratuitamente su www.ri-creazione.it. Per maggiori info: scuola@seitoscana.it. Il termine ultimo delle iscrizioni è il 31 ottobre.

Piana lucchese stop a camini e biomasse da novembre a marzo

Lucca, in 14 Comuni della piana lucchese scatterà da novembre il divieto di utilizzo di camini e impianti a biomasse con classe emissiva inferiore a 3 stelle, a tutela della qualità dell’aria. Contemporaneamente la Regione vara un bando da 3 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per incentivare la sostituzione degli impianti inquinanti.

Ogni anno, spiega una nota, a partire dal 2021, nel periodo che va dal 1° novembre al 31 marzo successivo, nella piana lucchese, sarà vietato l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse (legna, pellet, cippato di legna, etc..). Sono compresi anche i focolari aperti o che possono funzionare aperti, mentre sono esclusi i generatori di calore che rappresentano l’unico sistema di riscaldamento dell’abitazione.

Lo prevede la legge regionale 26 (approvata a inizio agosto e che modifica la precedente legge in materia, la 74 del 2019), che si è resa necessaria in seguito alla sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre 2020, che ha accertato per il periodo 2008-2017, da parte dell’Italia, il non rispetto dei valori limite in materia di Pm10 previsti dalla direttiva in materia di qualità dell’aria.

In Toscana ci sono alcune aree oggetto della sentenza: l’area di Prato-Pistoia, che dal 2018 non registra più superamenti, e la piana lucchese in cui tuttora permangono i superamenti. “Continueremo a rafforzare le azioni per risanare la qualità dell’aria nella piana lucchese – spiega l’assessore all’ambiente Monia Monni – e, per ridurre i giorni di superamento del valore limite giornaliero, così come accaduto ad esempio nell’area di Prato-Pistoia, l’impegno all’adozione di misure specifiche deve essere potenziato. Nei giorni scorsi ho avuto un incontro con i rappresentanti dei Comuni coinvolti per illustrare le misure messe a punto. Il bando dovrebbe partire già a settembre”.

Afghanistan: ass.re Monni incontra rifugiati

L’assessora alla protezione civile della Regione Toscana Monia Monni ha incontrato i rifugiati provenienti dall’Afghanistan che si trovano in quarantena in un albergo sanitario a Montecatini (Pistoia).

“Sono uomini e donne con le proprie storie, sogni e speranze – afferma Monni – con un vissuto e, soprattutto, con un futuro. Dar voce a queste persone è importante, ascoltarle è fondamentale”. Lo ha dichiarato l’assessora alla protezione civile della Regione Toscana Monia Monni che oggi ha incontrato i rifugiati provenienti dall’Afghanistan che si trovano in quarantena in un albergo sanitario a Montecatini (Pistoia).

Fra i rifugiati che hanno concesso la loro testimonianza a InToscana, un medico di 38 anni e un imprenditore di 36, che hanno voluto restare anonimi per paura delle ritorsioni dei talebani sui loro cari che non sono riusciti a scappare. “Ho portato con me dall’Afghanistan tutta la mia famiglia, mia figlia e mio figlio – ha spiegato l’imprenditore – sono tutti qui con me, ad eccezione di tutto quello che ho guadagnato e costruito in questi vent’anni. Tutto è rimasto lì, attualmente avevo all’interno della base il mio negozio di ricamo con tutti i macchinari, avevo circa 70mila dollari di investimenti, e venendo qui tutto è andato perduto. Spero che il governo ci aiuti a far ripartire e ricreare qui la mia azienda”.

“Dopo tre giorni sono entrato nell’aeroporto – racconta il medico – per altri due giorni sono rimasto dentro con la mia famiglia e i miei figli sulla pista. Non avevamo niente da indossare durante la notte e faceva molto freddo in Afghanistan, e durante il giorno era molto caldo sotto il sole. L’unica cosa che avevamo era l’acqua: dentro potevamo avere l’acqua ma non il cibo, e niente nemmeno per i bambini, avevamo un solo vestito e una piccola borsa, avevo con me il computer, i documenti e alcuni pannolini per i bambini, e questo è tutto. E’ stato molto difficile. So solo che qui sono al sicuro e non riesco a pensare a quale sarà il mio futuro qui, l’unica cosa che so è che sono al sicuro, è tutto”.

Cappella dei Partigiani a Rifredi, riapre dopo restauro

Firenze, riapre ufficialmente nel cimitero fiorentino di Rifredi la Cappella dei Partigiani, uno dei luoghi più significativi per la memoria del sacrificio e dell’amore per la libertà di chi, scegliendo da che parte stare, ha combattuto per liberare Firenze dal nazifascismo.

Sono infatti terminati i lavori di restauro della Cappella, curati dalla Federazione regionale toscana delle associazioni antifasciste e della Resistenza e sostenuti dalla Regione Toscana attraverso i contributi previsti dalla legge regionale 38/2002 per la tutela del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza.

A pochi giorni dalle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione di Firenze, si è tenuta oggi pomeriggio la cerimonia di riapertura a cui hanno partecipato l’assessora alla cultura della Memoria della Regione Toscana Alessandra Nardini, il presidente della Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza Roberto Ragazzini, l’assessore del Comune di Firenze Alessandro Martini, il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli e Luca Brogioni dell’Istituto Storico della Resistenza.

“E’ un momento importante per la cultura della Memoria di Resistenza e antifascismo”, ha affermato l’assessora regionale Alessandra Nardini. “Oggi – ha proseguito l’assessora – restituiamo ai cari di chi è caduto per liberare il nostro Paese e alla cittadinanza tutta un luogo fondamentale per non dimenticare il sacrificio di tante donne e uomini. L’emergenza sanitaria ha costretto a rinviare l’ultimazione dei lavori, ma finalmente nella mappa della Memoria fiorentina e regionale torna ad essere fruibile questo luogo così significativo”.

Nella Cappella, dal 1949, riposano coloro che caddero nelle giornate dell’insurrezione che nell’agosto del ‘44 portò alla Liberazione del capoluogo toscano dall’occupazione nazifascista. E’ il luogo in cui furono raccolte le spoglie, dopo la riesumazione dei resti dei caduti che fino a quel momento non avevano trovato degna sepoltura e che al termine della guerra furono provvisoriamente allocate presso un convento di frati cappuccini. Sono 188 le salme di partigiani ospitate. Principale promotore dell’intervento di restauro è stato il partigiano Leandro Agresti, classe 1924, che in gioventù fu tra i più attivi nelle operazioni di riesumazione di uomini e donne che persero la vita durante scontri e battaglie, al fine di individuare un luogo adeguato di sepoltura.

“Il contributo della Regione è stato importantissimo per la realizzazione dei lavori” – ha aggiunto l’assessora Nardini, “ma – sottolinea – rivolgo un sentito ringraziamento alla Federazione  Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza e voglio esprimere particolare riconoscenza al partigiano combattente Leandro Agresti, la cui determinazione ha portato al restauro della Cappella”.

“Colgo questa occasione – conclude Nardini – per ribadire che la Regione Toscana non farà mancare il proprio impegno per la diffusione tra le giovani generazioni della memoria dell’antifascismo e del sacrificio di chi si è battuto per liberare la Toscana e l’Italia dalla dittatura e dell’occupazione nazifascista”.

Gkn: in 5mila sfilano a Campi, un fiume sociale in piena

Gkn: sono arrivati a quota 5mila i partecipanti al corteo a difesa
dei circa 500 dipendenti licenziati con una mail da Gkn a Campi Bisenzio (Firenze).

All’insegna dello slogan “Insorgiamo”, come recitava lo striscione di apertura, si è svolto questa mattina a Campi Bisenzio (Firenze) un corteo di solidarietà a sostegno della vertenza dei circa 500 dipendenti licenziati con una mail dalla Gkn (422 dello stabilimento e 80 delle ditte in appalto).

La manifestazione è partita dallo stabilimento intorno alle 9.30. Al corteo hanno partecipato il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, e le assessore regionali al lavoro Alessandra Nardini e all’ambiente Monia Monni. Altre migliaia di persone giunte da varie parti d’Italia si sono unite successivamente al corte che ha toccato vari punti del comune dell’hinterland.

GknI manifestanti hanno sfilato lungo il viale davanti allo stabilimento, arteria che collega la zona con la vicina Prato, bloccando il traffico. Una manifestazione che è cresciuto di ora in ora come un fiume sociale in piena.

In corteo anche il leader delle sardine Mattia Santori, che partecipa all’iniziativa a titolo personale, e anche tanti manifestanti giunti da fuori Toscana come anche una delegazione
di operai della Whirlpool di Napoli, e altri lavoratori da Milano e Bologna.

Il corteo si è poi diretto  verso la fabbrica dove dovrebbe concludersi la manifestazione mentre prosegue il presidio permanente degli operai allo stabilimento.

LA DIRETTA DI MONICA PELLICCIA

Exit mobile version