Con il titolo “L’umanità non si processa” lunedì 22 novembre 2021 alle ore 19:30 a Scandicci ci sarà una cena per sostenere Mimmo Lucano condannato a pagare 750mila euro.
Controradio è una radio stupenda!
All’iniziativa hanno aderito associazioni, movimenti politici e sigle sindacali: i manifestanti in presidio hanno esposto manifesti con gli hashtag #eoracondannatecituttietutte e #IostoconMimmoLucano, e intonato cori come ‘Siamo tutti Mimmo Lucano’.
“Sono certo che i gradi di giudizio successivi ha affermato – Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, presente al presidio – restituiranno fino in fondo la dignità e l’onore a Mimmo Lucano e alla sua storia: ma oggi è bene che da questo paese salga una voce di solidarietà per lui e per l’esperienza che ha costruito”.
Secondo Potere al Popolo “si sta attentando alla possibilità di amministrare in maniera giusta l’accoglienza e la gestione dei fondi pubblici ad essa legati. Si sta dicendo a milioni di persone che ‘non c’è alternativa’. Non possiamo permetterlo”.
“Sì, Mimmo, sì. Qua arriva tutto. Forte e chiaro. Non c’è nemmeno da ragionarci. Basta uno sguardo e sappiamo tutti cosa sta accadendo. Tu insorgi con noi e noi insorgiamo con te”. Lo scrivono i lavoratori della Gkn, sulla pagina Facebook del Collettivo di fabbrica, postando una foto di Mimmo Lucano a fianco della consigliere comunale del gruppo fiorentino Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, con in mano un cartello del collettivo con su scritto la parola motto di questa vertenza: “Insorgiamo”. Una delegazione del Collettivo di fabbrica ha partecipato al presidio di ieri a Firenze.
“Sono rimasto molto colpito da questa condanna, che addirittura è quasi il doppio rispetto alla pena che era stata richiesta dai pm. Mi auguro che Mimmo Lucano possa in appello far valere la sua innocenza. Non entro nel merito delle decisioni della magistratura, ma francamente sono rimasto molto colpito”. Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commenta la sentenza del tribunale di Locri. “Sono pene- aggiunge Nardella- che vanno al di là di quelle che si danno a trafficanti internazionali di droga, ai grandi criminali del Paese. Forse una riflessione minimo minimo va fatta su questo caso”.
AUDIO Intervista a Gianluca Lacoppola Cgil, alla manifestazione di ieri a Firenze.
“Il dispositivo della Cassazione dopo l’udienza del 26 febbraio aveva già lasciato intendere che c’era un risvolto positivo per quanto riguarda le esigenze cautelari. Sono stato sospeso anche come sindaco e ho passato l’inverno a fare su e giù per fare testimonianze e ad aspettare un po” di luce”. Lo ha detto Domenico Lucano commentando le motivazioni sulla sua vicenda rese note ieri della Cassazione. Domani è in programma l’udienza davanti al Gup di Locri a seguito del rinvio.
“Dal 2 ottobre – ha detto Lucano – sono stato prima ai domiciliari per 14 giorni e poi il Riesame mi ha dato l’obbligo di non andare a Riace. Intanto tutto il quadro accusatorio ancora deve finire perché la richiesta di rinvio a giudizio secondo me, da quello che ho potuto apprendere in questo periodo, non essendo a conoscenza degli aspetti giuridici, andrà avanti. Adesso dobbiamo aspettare domani per sapere se ci sarà il rinvio a giudizio. Alla fine io non ho mai detto, come accade in questi casi, ”sono innocente”. La cosa deve essere dimostrata da chi ha la competenza. Come ho sempre detto noi ci difendiamo nel processo, non dal processo”.
“Stamattina ho mandato un messaggio a Mimmo Lucano: io sono con lui da quando in pochissimi lo conoscevano e oggi sono contento. Ma la battaglia e’ ancora lunga”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dopo il deposito della sentenza della Cassazione relativo all’insufficienza di indizi a carico del sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano. “Colpire lui significa fare un favore alla ‘ndrangheta – ha aggiunto l’ex Pm a margine del secondo forum nazionale sull’economia circolare a Napoli -. Lo Stato dovrebbe impegnarsi a debellare mafia e corruzione, non a colpire persone dal cuore grande, mente libera e tanto coraggio come e’ Mimmo Lucano e come sono tanti altri, quotidianamente colpiti perche’ vanno in direzione opposta rispetto al sistema”.
“Lavoriamo su questo – ha spiegato Rossi – con le associazioni che già si fanno carico dell’accoglienza. Spero che si possa aprire un dialogo su questo con la Chiesa. I principi sono che per quanto ci riguarda la sanità è materia concorrente, come l’assistenza sociale e l’istruzione. Vogliamo approvare la legge prima di Natale, per dare un messaggio importante sull’inclusione”. “Non vogliamo buttare per la strada nessuno. E quindi vogliamo riconfermare quanto avevamo già fatto sulla sanità, per cui anche chi non ha la cittadinanza italiana, per noi, ha diritto all’assistenza e anche a un tetto, a un posto dove ricoverarsi e una minestra calda – ha illustrato il presidente della Regione Toscana – Ci sono Comuni che chiudono l’istruzione ai figli di immigrati, noi, per quello che ci riguarda, vogliamo affermare che è un diritto istruirsi e anche formarsi per chi si trova su questo territorio”.
“Noi facemmo una legge che fu appellata dal Governo Berlusconi. La Corte Costituzionale sancì che la salute è un diritto che appartiene alla persona in quanto tale come prevede la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – ha ricordato il governatore della Toscana – Si nasce e si ha diritto all’istruzione, si nasce e si ha diritto a muoversi nel mondo. Sono tutte cose di cui parla la Dichiarazione del 1948. Vi dice nulla rispetto alla situazione presente? Ci dice molto”.
“Il consiglio Comunale -dichiara Miriam Amato di Potere al Popolo-, ha approvato la mia mozione sottoscritta anche dal gruppo Firenze riparte a sinistra e da MDP, con cui richiediamo la cittadinanza onoraria per Domenico Lucano”.
“Questa mozione chiediamo oltre alla cittadinanza onoraria per Domenico Lucano un patto di fratellanza con Riace, atti politici importanti in questo preciso periodo storico” precisa Amato.
Che sottolinea “l’atto è stato emendato anche dal Partito Democratico, che aveva già sottoscritto un precedente atto, dei colleghi di Firenze riparte a sx, in cui si dava solidarietà al Sindaco Lucano e attenzionava l’Anci, sulla virtuosita del modello Riace , che ha dimostrato come l’integrazione sia possibile e possa rappresentare un valore aggiunto, anche in quelle località in cui si rischia lo spopolamento”
Oggi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme a don Massimo Biancalani e all’assessore alla sicurezza Vittorio Bugli, si è recato a Catanzaro per incontrare il sindaco di Riace Mimmo Lucano e il presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio, per testimoniare solidarietà e al tempo stesso confrontarsi con loro sul tema dell’accoglienza e sulle vicende che hanno visto coinvolte le realtà di Riace e Vicofaro (a Pistoia).
“Accolgo la sfida che ci ha lanciato Mimmo Lucano ed invito lui e il presidente Oliviero a venire in Toscana a Vicofaro e proseguire insieme il percorso avviato oggi ed essere due Regioni ‘pioniere’ in questo settore – ha concluso Rossi – Con il tempo le persone capiranno che non basta invocare le ruspe per risolvere i problemi, e magari costruendo politiche dell’accoglienza più serie si riuscitrà a sconfiggere la paura, per costruire un futuro più sereno”.
La ‘sfida’ lanciata da Mimmo Lucano ai due presidenti delle Regioni Toscana e Calabria è quella di rendere l’incontro di oggi storico, un punto di partenza per una nuova stagione delle politiche per l’immigrazione in Italia. Lucano ha ringraziato il presidente Rossi per il sostegno da lui ricevuto ed ha ricordato il loro primo incontro, avvenuto nel 2016, quando Riace veniva presa a modello come ‘buona pratica’ da replicare. Lucano ha esortato i due presidenti a partire dalle esperienze sorte spontanamente nelle loro regioni per mandare un messaggio all’Italia e al mondo su un tema che sarà sempre più centrale nella vita delle comunità.
“Il tema dell’accoglienza deve essere gestito con la testa e guardando al futro, non con la pancia”, ha detto Rossi dopo aver ascoltato le testimonianze di Mimmo Lucano e don Biancalani. “Non possiamo lasciare questi ragazzi per mesi fermi, dalla mattina alla sera, senza aver niente da fare.Non basta trovare loro ‘un posto’. Serve coinvolgimento, inserimento nella comunità. In toscana avevamo sperimentato un modello di inserimento a piccoli gruppi che stava funzionando bene, ma poi c’è stata la svolta con il passaggio totale della gestione dell’accoglienza alle prefetture. Abbiamo chiesto molte volte di trovare il modo per poterli far lavorare. Ma non è accaduto nulla di tutto questo. Questa gestione, assieme al clima ostile che si sta diffondendo, rischia di lasciare questi giovani allo sbando, facendoli davvero finire in luoghi degradati e mandandoli ad incrementare le fila di chi li recluta attività illegali o per aver manodopera da poter sfruttare a bassissimo costo. Un fenomeno questo che non riguarda solo il sud, ma anche la Toscana, dove per contrastare lo sfruttamento abbiamo dovuto far una legge regionale che priva dei finanziamenti europei per l’agricoltura le aziende sorprese con braccianti sfruttati”. “Serie politiche di accoglienza – ha aggiunto – potrebbero rappresentare un’opportunità per frenare lo svuotamento di paesi che altrimenti rischiano di perdere servizi, come è avvenuto a Riace, oppure per ripopolare la dorsale appenninica, dove mancano coltivatori e persone che si occupano del mantenimento dei boschi, presidio contro il dissesto idrogeologico”.
“Oggi l’accoglienza è messa all’indice – ha detto Rossi – ma l’ospitalità è uno dei valori fondanti della nostra cultura, è uno dei riti ancestrali del Mediterraneo e ritorna non solo nella Bibbia e nel Corano, ma nell’Odissea, dove al viaggiatore che attracca sulla spiaggia prima si offrono un bagno e del cibo, poi si chiede ‘chi sei?’. Oggi si parla di invasione e si alimenta una pulsione negativa e razzista dando una rappresentazione sbagliata della realtà e diffondendo veleni anche in Toscana, una terra che invece ha sempre coltivato i valori della solidarietà e dell’accoglienza”.