Gio 18 Apr 2024

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Migranti: “Entro Natale legge toscana per garantire sanità, istruzione e assistenza”

“Chi è in Toscana, per principio, ha diritto all’assistenza, alla salute e all’istruzione, chiunque sia, immigrato o non immigrato. Per questo, presenteremo prima di Natale una legge regionale che sancisca questo diritto. Ne abbiamo parlato anche ieri in Giunta. Noi vogliamo in modo chiaro lanciare un messaggio che va anche nel senso della protezione di coloro che si adopereranno per assistere, per farsi carico di migliaia di persone che si troveranno da un giorno all’altro senza punto di riferimento”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine del meeting annuale sui diritti umani al Mandela Forum di Firenze.

“Lavoriamo su questo – ha spiegato Rossi – con le associazioni che già si fanno carico dell’accoglienza. Spero che si possa aprire un dialogo su questo con la Chiesa. I principi sono che per quanto ci riguarda la sanità è materia concorrente, come l’assistenza sociale e l’istruzione. Vogliamo approvare la legge prima di Natale, per dare un messaggio importante sull’inclusione”. “Non vogliamo buttare per la strada nessuno. E quindi vogliamo riconfermare quanto avevamo già fatto sulla sanità, per cui anche chi non ha la cittadinanza italiana, per noi, ha diritto all’assistenza e anche a un tetto, a un posto dove ricoverarsi e una minestra calda – ha illustrato il presidente della Regione Toscana – Ci sono Comuni che chiudono l’istruzione ai figli di immigrati, noi, per quello che ci riguarda, vogliamo affermare che è un diritto istruirsi e anche formarsi per chi si trova su questo territorio”.

“Noi facemmo una legge che fu appellata dal Governo Berlusconi. La Corte Costituzionale sancì che la salute è un diritto che appartiene alla persona in quanto tale come prevede la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo – ha ricordato il governatore della Toscana – Si nasce e si ha diritto all’istruzione, si nasce e si ha diritto a muoversi nel mondo. Sono tutte cose di cui parla la Dichiarazione del 1948. Vi dice nulla rispetto alla situazione presente? Ci dice molto”.

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