🎧 Lavoro culturale,”Scenario desolante, servono riaperture e fondi”,inchiesta Mi Riconosci

Sono stati pubblicati i primi dati emersi dall’inchiesta Cultura, lavoro e Covid: un anno dopo, condotta da Movimento nazionale Mi Riconosci dal 23 febbraio al 31 marzo

Il questionario era volto a fotografare la situazione, ad un anno dal primo lockdown, delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura, sia dipendenti sia autonomi, sia responsabili di attività, ma anche di chi si sta ancora formando e di chi è alla ricerca di lavoro.
Hanno risposto circa 1800 persone, tra cui più di 1000 lavoratrici. Tra chi ha mantenuto il lavoro, svolgendolo in parte o del tutto in smartworking, il 56% ha dichiarato di aver lavorato di più rispetto al compenso orario percepito.
Tra chi ha perso il lavoro invece, su un campione di 282 risposte, il 47% non ne ha trovato un altro e non ha percepito alcun sussidio e il 73% ha stimato le perdite di guadagno nel 2020 tra l’80 e il 100%. Sia chi ha mantenuto il lavoro, sia chi lo ha perso si è dichiarato insoddisfatto dei sussidi statali.
Tra i responsabili di attività culturali il 52% non riuscirà a ricominciare regolarmente le proprie attività, a causa delle perdite subite nell’ultimo anno. L’impossibilità di accedere a materiali o a luoghi culturali ha impattato quasi del tutto sulla formazione, sulla ricerca e/o sulla ricerca di lavoro tra chi è ancora in formazione: si tocca infatti la percentuale del 70% circa.
Una ampia fetta di risposte testimonia che il lavoro nel settore dei beni culturali non è sufficiente per vivere, confermando quanto già emerso dai dati dell’inchiesta condotta nel 2019 sulle condizioni lavorative da cui emergeva che l’80% dei partecipanti guadagnasse meno di 15mila euro all’anno.
mi riconosci
foto da comunicato stampa
Un’ampia fetta di risposte testimonia che il lavoro nel settore dei beni culturali non è sufficiente per vivere, confermando quanto già emerso dai dati dell’inchiesta condotta nel 2019 sulle condizioni lavorative da cui emergeva che l’80% dei partecipanti guadagnasse meno di 15mila euro all’anno. Queste percentuali trovano riscontro anche nelle testimonianze raccolte, spaccati di vita quotidiana che giungono anche dalla Toscana:
“Sono archeologa e guida turistica: come guida ho fatturato circa 600 Euro negli ultimi tredici mesi, come archeologa la cooperativa di cui sono socia ha continuato a lavorare, ma a ritmi ridotti e ci siamo spartiti il lavoro. Da quest’ultimo sono entrati meno di 2000 Euro. In totale dallo Stato ho ricevuto 3200 Euro come titolare di p. Iva e 400 Euro di sussidio dalla Regione Toscana in quanto guida turistica. Nessun aiuto da Mibact (ndr.: oggi MiC) perché il mio codice Ateco da guida non era prevalente a febbraio 2020. Il risultato è che dal febbraio 2020 io e il mio bambino di sette anni campiamo con 5800 Euro l’anno”.
Altra situazione, non meno desolante, di un lavoratore dipendente di Coopculture, società concessionaria di molti servizi culturali in varie città della regione: “La cooperativa si è dimostrata evasiva e non ha minimamente interloquito con noi dipendenti. Durante il primo lockdown non siamo stati mai messi al corrente delle decisioni in merito alla FIS e i pagamenti dovuti, eccetto una lettera in cui era scritto che l’azienda non poteva anticiparci lo stipendio attraverso le ferie accumulate. Durante il secondo lockdown, invece, siamo stati messi in ferie forzate fino ad esaurimento delle stesse, senza averlo concordato in precedenza. Durante il brevissimo periodo di riapertura, complici i committenti delle concessioni, abbiamo lavorato il 60/70 % di ore in meno, cambiando turni ogni settimana, spesso senza preavviso”.
“Desolante e crudo lo scenario che emerge da questi dati – dichiara Rosanna Carrieri, attivista di Mi Riconosci – e il grido d’allarme finale è testimoniato dall’ultima domanda sulla prospettiva per il settore culturale: il 99% o non vede prospettiva, o crede che si continuerà a sopravvivere a fatica, o chiede una riforma strutturale del settore”. Proprio in questa direzione va il lavoro di Mi Riconosci, con la proposta di un Sistema culturale nazionale e di un rifinanziamento al settore, così da migliorare le condizioni di vita di chi opera nel campo culturale
Sentiamo Rossana Carrieri, attivista del movimento Mi Riconosci

Lista Nardella: “Impegno concreto per riqualificazione Stadio Franchi”

Lista Nardella: “Impegno concreto per la riqualificazione e la salvaguardia dello Stadio Artemio Franchi” . Approvato, dal Consiglio comunale, un Ordine del Giorno. Angelo D’Ambrisi: “Non possiamo più aspettare, è tempo di intervenire!” 

Il Consiglio comunale ha approvato un Ordine del Giorno della Lista Nardella, primo firmatario Angelo D’Ambrisi, che impegna sindaco e giunta ad attivare i finanziamenti di manutenzione straordinaria, dare avvio al programma di interventi di riqualificazione nel minor tempo possibile, a sollecitare presso il Governo e la Regione Toscana l’attivazione di forme di finanziamento adeguate per la riqualificazione dello Stadio. 

“Non possiamo più aspettare, è tempo di intervenire! Occorre uno sforzo comune – spiega il consigliere della Lista Nardella Angelo D’Ambrisi – ed occorre un’unione d’intenti. Rimbocchiamoci le maniche e remiamo tutti nella stessa direzione. Lo Stadio Artemio Franchi è un distinto signore di 90 anni che si porta molto bene i suoi anni ma che, come tutte le persone di una certa età, ha bisogno di cure e di attenzioni continue”. 

La recente nota del MIBACT – si spiega nell’Ordine del Giorno approvato – ha definitivamente individuato quali sono gli elementi strutturali e architettonici dello Stadio Artemio Franchi che è necessario conservare. In particolare la nota del MIBACT ha individuato quali elementi da preservare la pensilina che copre la tribuna centrale, le scale elicoidali di accesso alla Maratona e alle curve Fiesole e Ferrovia, la torre di Maratona e tutto l’anello strutturale originario delle tribune e delle curve che definiscono l’aspetto esterno dello Stadio.  

Tale nota ha anche definito quali sono gli interventi di ristrutturazione attuabili e compatibili con l’esigenza di preservare il valore testimoniale dello Stadio e di garantire la sua funzionalità e sicurezza e il suo adeguamento agli standard internazionali.  

Nel corso degli anni sullo Stadio sono stati effettuati numerosi interventi di manutenzione ordinaria agli elementi strutturali, architettonici e impiantistici. A tal proposito negli ultimi dieci anni l’Amministrazione Comunale ha speso circa 10 milioni di euro per interventi di manutenzione ordinaria, cioè mediamente circa 1 milione di euro all’anno.  

Nel 2016 il Comune di Firenze ha approvato un programma pluriennale di verifica sismica delle strutture di sua proprietà attribuendo la massima priorità alle strutture scolastiche e sportivo-ricreative “rilevanti”. Lo Stadio Artemio Franchi è stato inserito in questo programma.  

Nell’ambito di tale programma sulle strutture dello Stadio sono state eseguite una serie di indagini e analisi numeriche finalizzate alla valutazione della loro resistenza al sisma.  

“A seguito di tali considerazioni, con questo Ordine del Giorno – continua il consigliere della Lista Nardella Angelo D’Ambrisi – impegniamo il sindaco e la giunta a completare il programma di valutazione della sicurezza statica e sismica dello Stadio, già avviato, attivando i finanziamenti di manutenzione straordinaria del Piano degli Investimenti;  

a definire successivamente, come annunciato dal Sindaco, un programma di interventi di riqualificazione strutturale, architettonica e impiantistica dello Stadio;   a verificare già nel prossimo bilancio preventivo o nella prima variazione di bilancio utile la presenza delle risorse economiche necessarie per completare il programma di indagini e analisi conoscitive e per dare avvio successivamente al programma di interventi di riqualificazione nel minor tempo possibile;   a sollecitare presso il Governo e la Regione Toscana l’attivazione di forme di finanziamento adeguate e commisurate alle ingenti risorse che saranno necessarie per la riqualificazione dello Stadio che, ricordiamo, è un bene tutelato ai sensi della legge 1089 del 1939 in quanto costituisce un’importante testimonianza di tecnica costruttiva in cemento armato, ed è quindi di notevole interesse per la storia dell’architettura moderna di Firenze”.

Franchi: Incontro tra Nardella e Commisso per lo stadio

Incontro, nel tardo pomeriggio di ieri, tra il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella e il patron della Fiorentina Rocco Commisso sulla questione stadio.

Nel faccia a faccia a Palazzo Medici Riccardi (sede della Metrocittà), come si fa sapere dall’entourage del sindaco, Nardella ha ribadito l’intenzione del Comune di Firenze di procedere con il restyling dello stadio Artemio Franchi, sul quale restano aperte possibilità di collaborazione con la Fiorentina.
Riguardo all’ipotesi di un nuovo impianto sportivo a Campi Bisenzio il sindaco ha confermato piena disponibilità a valutare, insieme al Comune di Campi e alla Regione Toscana, un Piano di fattibilità tecnico-economica. (Fonte ANSA).
Una grande sfida  di livello internazionale, all’altezza della storia  e del prestigio della città di Firenze, che richiami le migliori menti del mondo per partecipare alla realizzazione di un progetto in grado di conservare il monumento (lo stadio Franchi) ed allo stesso tempo di garantire una moderna fruizione delle partite,  ed anche un investimento sostenibile. Uno stadio green, all’avanguardia tecnologica, che non consumi suolo e rappresenti un puntO di attrazione per fiorentini ed appassionati di sport.  Dopo la lettera del MIBACT (che, dice il sindaco “ha avuto il pregio di chiarire finalmente in maniera ufficiale cosa si possa fare e cosa no dello stadio Franchi”, e dopo le parole di Commisso  (“per noi partita chiusa” aveva etto il patron della Viola) Nardella decide di fare da solo e rompendo gli indugi il 18 gennaio scorso: il nuovo stadio per la Fiorentina lo realizzerà il Comune, ristrutturando l’opera del Nervi con l’ausilio di un concorso internazionale “di altissimo livello” ed un investimenti di 400/500 milioni di euro,  che rappresenti anche un’occasione di rinascita per il quartiere di Campo di Marte. Il tutto in tempi rapidi, con la prima pietra entro il 2024, e senza costi aggiuntivi per la collettività.

Calcio: Pessina, sul Franchi si apre capitolo costruttivo

Soprintendente Pessina, ‘su stadio Mibact sposato nostra relazione’

Sullo stadio di Firenze “il parere che è arrivato dal Mibact ha sposato pienamente la nostra relazione inviata agli inizi di dicembre, ha anche sposato le aperture che abbiamo dato, come per esempio sullo spostamento delle curve senza abbatterle. Ora si apre un capitolo che da parte nostra vuole esser costruttivo e propositivo e io sono certo che ora sia il momento per sedersi intorno a un tavolo e vedere come possiamo immaginare il nuovo stadio Franchi”. Lo ha detto Andrea Pessina, soprintendente per l’Archeologia, belle arti e paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato, commentando il futuro dello stadio Franchi a margine dell’inaugurazione di una mostra su Pier Luigi Nervi alla Manifattura Tabacchi di Firenze. Durante la visita guidata il soprintendente è tornato sul futuro dello stadio Franchi dopo il parere del Ministero e il progetto di riqualificazione annunciato dal sindaco Nardella.

“Abbiamo sempre capito anche la posizione della Fiorentina e di Rocco Commisso – ha aggiunto Pessina – che è un imprenditore che ritene di avere delle necessità e lo comprendiamo. Ma questa sfida la dobbiamo prendere come Nervi ha affrontato altre sfide: è troppo facile radere al suolo per costruire, il punto è trovare, con i bravissimi architetti e progettisti che non mancano, il modo per conservarlo e renderlo funzionale alle esigenze della comunità e della Fiorentina”.

Sentiamo il soprintendente Andrea Pessina

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/210129_03_PESSINA-FRANCHI.mp3?_=2

 

 

Corte Usa vieta uso nome ‘Uffizi’ a siti non ufficiali

Shmidt:  “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori.

Per la prima volta in assoluto un tribunale – la Corte federale dell’Arizona – ha vietato l’utilizzo da parte di terzi dei domini uffizi.com, uffizi.net, uffizigallery.com, uffizigallery.net, uffizigallery.org e altri simili. Per il museo fiorentino si tratta di “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori. Ora potranno essere utilizzati solo ed esclusivamente dagli Uffizi, unico titolare e presente in rete col sito ufficiale uffizi.it. “Vittoria storica non solo per Uffizi, per il Mibact e per i beni culturali, ma anche per la dignità dei cittadini onesti – commenta il direttore Eike Schmidt – Abbiamo assestato un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”.

Abbiamo assestato – commenta il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”. Non si è trattato di un contenzioso qualsiasi, spiegano dagli Uffizi: dietro il fenomeno del bagarinaggio online girano somme enormi, guadagni sottratti alla collettività che vanno a finire nelle tasche dei furbetti del web. La battaglia legale è stata tra il museo fiorentino e la società BoxNic Anstalt, che in Arizona aveva registrato numerosi domini contenenti il nome degli Uffizi. La società li ha utilizzati per anni a proprio esclusivo profitto, esercitando di fatto un’attività di secondary ticketing a danno della Galleria e della sua reputazione. Ma la Corte Federale dell’Arizona ha dichiarato il “superiore diritto del museo” italiano rispetto alla società ad usare nome, marchio e logo degli Uffizi. La corte dell’Arizona ha giudicato la società colpevole di cybersquatting (occupazione abusiva di spazio informatico), trademark infringement and dilution (violazione e sfruttamento del marchio identitario e commerciale) e unfair competition (concorrenza sleale). La sentenza ha dunque imposto a BoxNic il divieto di usare sia il nome sia il logo degli Uffizi (anche in versioni simili), nonché di autorizzare altri a farlo, obbligandola a trasferire agli Uffizi stessi, entro 15 giorni, la registrazione dei domini dei quali si era appropriata

Pisa: affresco dell’Inferno di Dante potrebbe sorgere all’interno torre geotermica

Nella ‘Valle del Diavolo’, da cui anche Dante potrebbe aver preso ispirazione per la Divina Commedia, una torre geotermica non più in uso potrebbe diventare uno dei più grandi e originali scenari al mondo per raffigurare l’Inferno del capolavoro dantesco. E’ il progetto pensato per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, nel 2021, dal Comune di Pomarance (Pisa) e da Enel Green Power, che hanno già presentato il progetto al Mibact.

“Da tempo – spiega il sindaco Ilaria Bacci – stiamo lavorando a un’idea che possa valorizzare la nostra archeologia industriale legata alla geotermia, con progetti artistici e culturali. Lo stretto legame di Dante con la nostra terra che fuma, ci dà l’occasione di proporre un progetto davvero importante: tradurre in immagini la poesia delle cantiche infernali, grazie a suggestivi, grandi affreschi all’interno dell’intera superficie di un refrigerante, luogo simbolo della nostra energia che si sprigiona dalle viscere della terra”.

Il Comune, d’intesa con Enel Green Power, ha presentato al ministero dei Beni culturali questo progetto per celebrare la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante con un “soffione dantesco”. L’obiettivo è quello di trasformare una torre di raffreddamento di una Centrale geotermica di Larderello, non più in produzione, in un’enorme opera d’arte: un immenso affresco che coprirebbe una superficie di circa 6 mila mq, strutturato in modo da rappresentare, dall’alto al basso, come nel viaggio, la discesa agli inferi di Dante e della sua guida Virgilio. L’opera potrà essere visitata tramite la realizzazione di una struttura nel cuore della torre, attraverso cui godersi la bellezza degli affreschi.

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