Sguanci torna a Italia Viva, ad agosto era passato Forza Italia

Sguanci aderisce nuovamente a Italia Viva. Lo rende noto il consigliere regionale della Toscana che recentemente aveva deciso di passare al gruppo di Forza Italia.

Il suo salto a destra a inizio agosto più che scalpore aveva provocato un mezzo terremoto in città, innescando lo scioglimento del Consiglio di quartiere 1 a Firenze (del quale era da anni presidente) e diversi malumori in Regione per un cambio di schieramento che complicava la vita alla maggioranza di centrosinistra.

Adesso, però, con l’estate ormai ufficialmente alle spalle ci ha ripensato. Il consigliere regionale Maurizio Sguanci dopo appena un mese e mezzo lascia Forza Italia, dove era stato accolto da un messaggio pubblico di benvenuto del leader del partito, Antonio Tajani, per riapprodare nuovamente in Italia viva e, quindi, a tutti gli effetti nella maggioranza di centrosinistra a palazzo del Pegaso.

È proprio il consigliere ad annunciarlo e a motivare in una nota il suo ravvedimento: “La convocazione di una fase congressuale di Italia viva mi ha fatto tornare sui miei passiammette- il fatto che Matteo Renzi, per il quale mi sono sempre espresso, si sia candidato in prima persona costituisce per me un segnale forte e inequivocabile. Il confronto democratico al quale avevo sempre aspirato si sta per celebrare. Ritengo dunque opportuno tornare a quella che considero casa mia”.

🎧 Firenze: al via le adozioni dei luoghi della memoria

Pronta lista dei luoghi della memoria che possono essere “adottati” da cittadini, associazioni, scuole. Per ora sono 77, ma l’elenco è aperto a successivi inserimenti perché l’obiettivo, come spiega l’assessore alla Cultura della Memoria Alessandro Martini, è far conoscere e valorizzare la rete di questi siti coinvolgendo direttamente i cittadini.

Il progetto, denominato “Prendersi cura per una memoria viva”, è stato approvato dalla giunta comunale nell’ultima seduta. Nella delibera anche una prima lista di luoghi “adottabili e lo schema di convenzione che formalizzerà la presa in cura. Ma in cosa consisterà questo impegno? Essenzialmente nel tenere viva la memoria dei singoli episodi in due date, il 25 Aprile e il giorno in cui è avvenuto il fatto per il quale è stato collocato il cippo, la lapide, il monumento. E anche, insieme ai quartieri e nel caso ad alcune associazioni, mantenere il decoro. Fondamentale il ruolo dei Quartieri che hanno proposto i luoghi inseriti nel primo elenco.

Ci sono alcuni luoghi noti della Liberazione e della Resistenza come il monumento al comandante Potente in piazza Santo Spirito o il Ponte dei Cazzotti a Mantignano, altri poco conosciuti come le molte lapidi in ricordo di persone uccise e altri ancora che rischiano l’abbandono condannando all’oblio gli episodi e i protagonisti della storia di Firenze.  “L’iniziativa nasce per dare organicità e maggiore attenzione alla rete di luoghi importanti per essere stati loro malgrado scenari di episodi della tragedia del nazifascismo, della guerra e delle persecuzioni – spiega l’assessore –. In città possiamo incontrare lapidi, cippi o comunque un segno di memoria. In alcuni casi l’attenzione si è mantenuta viva, nonostante il trascorrere del tempo. In altri invece ci rendiamo conto che episodi comunque importanti rischiano di essere dimenticati.

Per questo insieme ai Quartieri abbiamo lavorato a questo progetto di cittadinanza attiva che vuole riaccendere l’attenzione e rilanciare l’impegno civico di memoria viva impostando un’azione coordinata che, con il coinvolgimento diretto di soggetti organizzati ma anche semplici cittadini, si concretizza in una ‘presa in cura’ dei luoghi della nostra memoria cittadina in modo che restino nel tempo testimonianza viva di un passato tanto tragico quanto incancellabile. Abbiamo voluto presentarlo oggi, a pochi giorni dal 25 Aprile, per testimoniare il nostro impegno per mantenere viva la memoria della nostra storia e della nostra identità anche nei confronti delle nuove generazioni”.

“Abbiamo individuato luoghi della memoria presenti non solo nel nostro territorio ma anche nella storia e nel cuore delle nostre comunità. Siamo certi – spiegano i cinque presidenti dei Quartieri Maurizio Sguanci, Michele Pierguidi, Serena Perini, Mirko Dormentoni e Cristiano Balli – che saranno molte le associazioni e le scuole che condivideranno progetti di custodia e valorizzazione di questi luoghi, che già oggi sono inseriti in manifestazioni e percorsi ma che, grazie a questa iniziativa, saranno sempre più conosciuti dai nostri cittadini, soprattutto da quelli più giovani, coloro che più di tutti possono costruire un futuro migliore poiché basato sulla memoria viva, sui valori della libertà e della giustizia”.

Dal punto di vista operativo, la lista, per ora provvisoria e che sicuramente sarà ampliata, prevede 77 di siti articolati per quartieri. L’elenco sarà presentato alle realtà associative, ai gruppi di cittadini organizzati, alle scuole e a tutti coloro che sono interessati in modo da attivare una sorta di adozione tra il luogo e chi decide di prendersene cura. In alcuni casi questo legame c’è già per esempio nei casi del Monumento dei Deportati di Villa Vogel (curato dalla Scuola Barsanti e da Aned), delle lapidi e del cippo nella scalinata della Scuola Vittorino da Feltre (adottato dall’omonimo istituto), del cippo ai caduti in piazza 1° Maggio (seguito dalla Scuola Duca d’Aosta). Per altri luoghi ci sono già contatti con alcune realtà che hanno manifestato il loro interesse, ma numerosi sono quelli per i quali sarà una novità.

Ecco la prima lista dei siti di memoria “adottabili”.

Quartiere 1

Cippo della Manifattura Tabacchi, piazza Puccini fronte Teatro Puccini
Lapide del Casone dei ferrovieri, via Rinuccini accesso agli interni 14-32
Monumento ai fucilati delle Cascine, viale Washington Parco delle Cascine
Cippo degli alleati caduti in Europa, piazzale Kennedy Parco delle Cascine

Lapide a Stefanini, piazzale di Porta al Prato (interno Comando della Polizia Municipale)
Lapide di Porta al Prato, piazzale di Porta al Prato (lato Porta)
Lapide Valenzano, stazione Santa Maria Novella binario 3
Lapide ai deportati, Stazione Santa Maria Novella binario 6
Lapide dei detenuti politici, piazza di Santa Maria Novella
Obelisco ai caduti, piazza dell’Unità
Lapide a Becciolini, via dell’Ariento (facciata Mercato Centrale)
Lapide a Spartaco Lavagnini, via Taddea
Lapide al “Non Mollare”, via Giusti
Monumento all’ultima sede di Radio Cora, piazza D’Azeglio
Lapide ai caduti del liceo Michelangelo, via della Colonna (ingresso liceo Michelangiolo)
Monumento della Sinagoga, via Farini 6 (giardino della Sinagoga)
Lapide a Sinigaglia, via Pandolfini
Lapide degli oratori ebraici, via delle Oche
Monumento ai caduti postelegrafonici, via Pellicceria
Lapide alle donne della Resistenza, chiasso delle Misure
Sede del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, via Condotta
Lapide per la riconquista di Palazzo Vecchio, via dei Gondi
Lapide dei partigiani caduti del Comune di Firenze, piazza Signoria (interno Palazzo Vecchio)
Lapide della Società Canottieri, lungarno Maria Luisa dei Medici (uscita della sede Canottieri)
Lapide del Console Wolf, Ponte Vecchio
Monumento dell’Oltrarno, piazza Tasso
Lapide di Piazza Tasso, piazza Tasso
Monumento a Barducci, piazza Santo Spirito
Lapide del Distretto Militare, piazza Santo Spirito
Lapide di casa Ichino, piazza Pitti
Lapide di Palazzo Guicciardini, via dei Guicciardini
Lapide a Niccoli, via dei Bardi
Lapide al tenente Snell, via Lupi
Lapide di via dei Bastioni, via dei Bastioni
Sepolcro di Corsinovi, San Miniato al Monte presso cimitero delle Porte Sante
Sepolcro di Giulio Gori, San Miniato al Monte presso cimitero delle Porte Sante

 

Quartiere 2

 

Sacrario di Campo di Marte presso lo Stadio Franchi, viale Maratona
Lapide dei bombardamenti a Campo di Marte, via Mannelli
Targa commemorativa rappresaglia via Amari, via Michele Amari 10
Lapide alla famiglia Zoli, piazza della Libertà 10
Monumento ai Caduti nella Grande Guerra di Settignano, via D’Annunzio angolo via Vecchia da Settignano
Monumento dei Caduti di Varlungo, via di Varlungo angolo via della Loggetta
Cippo 25 Aprile presso Villa Bracci
Giardino Vittime civili di guerra, Ponte al Pino piazza Vasari
Lapide a Ettore Gamondi, via Lungo il Mugnone

 

Quartiere 3

 

Lapide in ricordo dei sei partigiani fucilati il 28 giugno 1944, via delle Cinque Vie
Monumento in ricordo della strage di Pian d’Albero a Figline Valdarno, piazza Elia della Costa
Cippo in ricordo dell’uccisione del 1 Squadrone da ricognizione Folgore venuti a liberare Firenze insieme ai partigiani, via Chiantigiana 220 (scalinata scuola Vittorino da Feltre)
Due lapidi a ricordo dei cittadini di Ponte a Ema caduti nella Resistenza, via Chiantigiana 220 (scalinata scuola Vittorino da Feltre)
Sepolcro dei caduti di Pian D’Albero al Cimitero di Ponte a Ema
Sepolcro dei caduti di Pian d’Albero Figline Valdarno Cimitero del Pino
Lapide a ricordo dei cittadini di Gavinana caduti nella Resistenza (scuola Villani)

 

Quartiere 4

 

Terrazza dei Partigiani presso il Cimitero di Soffiano
Scultura Partigiani Medaglia d’oro, Giardini della BiblioteCaNova Isolotto
Murale Silvano Sarti, via Antonio del Pollaiolo
Giardino Caduti del ’44, via di Mantignano
Monumento ai Deportati, Parco Villa Vogel
Monumento ai Caduti, Ugnano
Lapide ai Caduti, via Felice Cavallotti
Ponte dei Cazzotti
Lapide per i caduti civili, via Pisana (Porta San Frediano)

 

Quartiere 5

 

Lapide Bruno Cecchi, via di Peretola 49r
Lapide sotto il Monumento di Garibaldi, piazza Garibaldi
Monumento, via del Canale
Monumento alla Resistenza e pennoni bandiere, slargo tra via Pratese-Piazza Magrini e via 1° settembre
Cippo ai caduti, piazza 1° Maggio
Lapide Bacci, via della Sala
Lapide a Marcello Misuri, via Misuri
Cippo ai caduti, Giardino Pionieri Aviazione-viale Guidoni
Cappella Partigiani, Cimitero di Rifredi
Cippo ai Caduti, piazza Dalmazia lato Terzolle
Lapide commemorativa strage presso il Farmaceutico Militare
Pegaso Regione Toscana in ricordo di Mary Cox e Maria Penna Caraviello, Giardino Via Caraviello
Lapide, via Carlo del Greco
Lapide commemorativa dedicata a Franco Martelli e caduti battaglia Ponte di Mezzo all’interno ISIS “Leonardo da Vinci” lato via Benedetto Dei
Lapide, via della Crocetta

Regionali, Toscana: Nardella, allargare a M5s? Serve programma

“Le coalizioni elettorali non devono basarsi solo su una somma di voti, ma devono basarsi sulla capacità di presentare un programma unitario molto chiaro e molto incisivo”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse favorevole ad un allargamento della coalizione del Pd in vista delle prossime regionali a forze come il M5s.

“Io non sono a priori contrario ad allargare la coalizione,  l’importante è che quando allarghiamo le coalizioni e ci presentiamo davanti ai cittadini, dobbiamo avere delle posizioni molto chiare sui contenuti e sui progetti”, ha aggiunto Nardella, a margine della presentazione della mostra ‘Dante. La visione dell’arte’ che sarà organizzata dalle Gallerie degli Uffizi a Forlì.
“Se si trovano delle convergenze vere e trasparenti – ha aggiunto – su temi sui quali fino ad ora siamo stati divisi, penso alle infrastrutture, ai rifiuti, penso anche al rapporto con la giustizia, e tanti altri aspetti, allora lo spazio per delle alleanze strategiche c’è”.

Il Sindaco ha commentato anche la decisione di Maurizio Sguanci, presidente del Quartiere 1 della città, di lasciare il Pd per passare a Italia Viva. “Ognuno è libero di fare le proprie scelte: è presto per fare valutazioni politiche, ma non c’è dubbio che il Pd al suo interno dovrà aprire una discussione su un atto di questo tipo”.

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Sguanci, Presidente Q1 Firenze, passa a Italia Viva

Firenze, “Dopo molte notti insonni e un travaglio interiore che mi ha spossato – così inizia un lungo post su Facebook del presidente del Quartiere 1 di Firenze Maurizio Sguanci – ho deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e di aderire ad Italia Viva”.

“Faccio questa scelta – si legge poi nel post di Sguanci – con grande sofferenza, dopo decenni di militanza e anni di impegno nella amministrazione cittadina, ma ritengo sia giusto essere coerenti con le proprie idee e la propria sensibilità. Spero che nessuno la strumentalizzi”.

Sguanci cita anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, “un carissimo amico: potrà contare su di me, sempre ed incondizionatamente, così come è stato e sarà per il futuro. Lo ringrazio per l’affetto che mi ha sempre dimostrato. Se questa scelta è stata tanto lacerante lo è stata sì per la mia storia e per tutto quello che mi lega ad essa, ma soprattutto per l’enorme stima ed affetto che ho nei suoi confronti”.

“Posso cambiare partito ma non la persona che sono – conclude poi Sguanci – sempre a disposizione dell’amministrazione e dei tantissimi cittadini che venendo a trovarmi avranno sempre davanti chi è pronto ad ascoltarli e a farsi in quattro, se possibile, per aiutarli.

Ex Meccanò, partono lavori di recupero dell’Area

Firenze, è stato firmato il contratto con la ditta che seguirà i lavori di ripulitura dell’area ex Meccanò, come concordato nel corso di un sopralluogo dell’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re, insieme al presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e ai tecnici, alla vigilia delle operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori.

Si tratta del primo passo dell’intervento dell’area ex Meccanò, un nuovo spazio verde che recupera una parte importante del Parco delle Cascine, abbandonata da oltre 12 anni, con la messa a dimora di specie autoctone dell’area e la realizzazione di uno chalet aperto ottagonale sul modello ottocentesco con servizi igienici e panchine ‘intelligenti’, che ricongiunge questa area fino ad oggi inaccessibile e incolta al giardino della Catena rendendole un’area unica.

Anche il giardino della Catena sarà interessato dai lavori oggetto dell’appalto con riqualificazione e importante rafforzamento dell’illuminazione anche a fini di sicurezza.

“Torna alla città un grande spazio verde aperto – ha detto l’assessore Del Re -, che ridisegna una delle aree di ingresso al Parco delle Cascine dal centro cittadino, ovvero da piazza Vittorio Veneto; un intervento importante e molto atteso, che si unisce a quello della riqualificazione e messa in sicurezza del Giardino della Catena. L’idea fondamentale alla base del progetto è quella di reintegrare nel complesso del Giardino della Catena l’area verde dell’ex Meccanò che storicamente ne ha sempre fatto parte costituendone il primo nucleo, e abbattendo anche tutte le recinzioni che oggi ne impediscono l’accesso. Realizzeremo una struttura aperta pensata sul modello ottocentesco, che accoglierà i visitatori del parco e sarà dotata di servizi igienici pubblici, monitor collegato alla rete dati e ‘panchine intelligenti’ con prese per la ricarica elettrica di cellulari e computer. Un luogo che, creando sinergie anche con gli altri servizi e punti di accesso al parco, ci permetterà di promuoverlo meglio e di attivare iniziative come ad esempio il noleggio di biciclette, che permetteranno visite al parco in una modalità lenta e sostenibile, consona a questo Parco monumentale. Importanti e significativi sono poi gli studi propedeutici per la messa a dimora di nuove specie arboree. Saranno infatti inserite 17 nuove alberature per rendere l’area più ombreggiata, con specie botaniche appartenenti al patrimonio storico del Parco delle Cascine, in particolare il tasso, ormai in via di sparizione, insieme ad alcune querce e altri alberi di prima grandezza privilegiati per la loro vigoria e per il loro effetto cromatico; mentre il Maggiociondolo è stato scelto per la sua fioritura a grappolo ed eleganza”.

Dopo la ripulitura da rovi e infestanti, si procederà quindi con i lavori per un importo complessivo di 990mila euro finanziato con i fondi ministeriali del Piano Città. La porzione occupata dalla ex discoteca si estende per una superficie di 3312 mq circa, mentre il Giardino della Catena ha una superficie di circa 15mila mq.

Il progetto prevede una riqualificazione complessiva dell’area verde, di risistemazione del Giardino della Catena e della porzione prima occupata dalle strutture, nella quale vengono disegnati nuovi percorsi e aiuole; è prevista inoltre la realizzazione, nell’area dell’ex Meccanò, di una nuova struttura coperta da utilizzare per attività di informazione e sosta indirizzata ai frequentatori del parco, attrezzata con servizi igienici, video e ricarica cellulari. Sulla base di approfondimenti storici condotti con la Soprintendenza, la collocazione e il disegno della nuova struttura hanno ripreso quelli di uno chalet per il ristoro esistente alla fine del 19esimo secolo. Per la redazione del progetto è stata condotta una verifica sul posto per l’impianto arboreo dell’intera area di intervento, che sarà comunque aggiornata prima dell’avvio dei lavori. In particolare, è previsto il mantenimento degli alberi presenti lungo la recinzione dell’ex Meccanò, che rimane però condizionato alla verifica dell’apparato radicale dopo la demolizione dei cordoli di fondazione.

Stanzina Bambini, Quartiere 1 “dobbiamo rispettare legge ma volontà comune è riapertura”

Pochi giorni dopo la partecipata Epifania Popolare promossa dal Laboratorio Diladdarno che si è tenuta presso la  Stanzina dei bambini nell’Oltrarno fiorentino, l’amministrazione comunale ha chiuso di nuovo la struttura cambiando la serratura. Lo spazio con annessa area esterna è inutilizzata da tre anni per lavori di adeguamento e  conseguenti certificazioni tecniche di idoneità.

Il Laboratorio cittadino in un comunicato stampa critica l’azione dell’amministrazione comunale e rivendica la fruizione pubblica di uno luogo storico per l’infanzia in Oltrarno. ‘Se ciò che manca è solo un foglio d’autorizzazione perché non viene firmato?” si domanda. “Sfondare lucchetti, ricambiare le serrature, richiudere la stanzina. Le motivazioni per questo gesto sono state contraddittorie, come contraddittorie sono le dichiarazioni da anni nei confronti di quella stanza. Da tre anni questo spazio è chiuso per dei lavori di messa a norma in cui sono già stati spesi quasi 30000 euro e ancora mancano le autorizzazioni necessarie. Se il Pd ci tiene tanto ad aprirla, perchè la richiude?”

In merito sono intervenuti anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune, Antonella Bundu, Dmitrij Palagi, “Aveva chiesto di sostenere l’associazionismo e la cittadinanza. Un cancello chiuso è la risposta. Complimenti e vergogna. Quasi la partecipazione con bambine e bambini alla socialità del territorio fosse un crimine. Adesso chiederemo non solo cosa è successo in questi anni ma perché Comune e Quartiere hanno scelto di chiudere tutto, coinvolgendo anche la Municipale in questo sgombero.”

Sulla vicenda risponde ai microfoni di Chiara Brilli il presidente del Q1 Maurizio Sguanci.

“Il quartiere sarà il primo a gioire nel momento in cui sarà riaperta. Se fosse bastata la volontà politica noi avremmo riaperto nell’ottobre 2018 quando finirono i lavori ma servono gli avvalli tecnici. Le regole valgono per tutti, dobbiamo seguire l’iter consentito anche se la finalità della riapertura ci accomuna a chi l’ha occupata. Deve tornare alla comunità però non con atti impropri”.

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