Mer 24 Apr 2024

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Ex Meccanò, partono lavori di recupero dell’Area

Firenze, è stato firmato il contratto con la ditta che seguirà i lavori di ripulitura dell’area ex Meccanò, come concordato nel corso di un sopralluogo dell’assessore all’Ambiente Cecilia Del Re, insieme al presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e ai tecnici, alla vigilia delle operazioni propedeutiche all’avvio dei lavori.

Si tratta del primo passo dell’intervento dell’area ex Meccanò, un nuovo spazio verde che recupera una parte importante del Parco delle Cascine, abbandonata da oltre 12 anni, con la messa a dimora di specie autoctone dell’area e la realizzazione di uno chalet aperto ottagonale sul modello ottocentesco con servizi igienici e panchine ‘intelligenti’, che ricongiunge questa area fino ad oggi inaccessibile e incolta al giardino della Catena rendendole un’area unica.

Anche il giardino della Catena sarà interessato dai lavori oggetto dell’appalto con riqualificazione e importante rafforzamento dell’illuminazione anche a fini di sicurezza.

“Torna alla città un grande spazio verde aperto – ha detto l’assessore Del Re -, che ridisegna una delle aree di ingresso al Parco delle Cascine dal centro cittadino, ovvero da piazza Vittorio Veneto; un intervento importante e molto atteso, che si unisce a quello della riqualificazione e messa in sicurezza del Giardino della Catena. L’idea fondamentale alla base del progetto è quella di reintegrare nel complesso del Giardino della Catena l’area verde dell’ex Meccanò che storicamente ne ha sempre fatto parte costituendone il primo nucleo, e abbattendo anche tutte le recinzioni che oggi ne impediscono l’accesso. Realizzeremo una struttura aperta pensata sul modello ottocentesco, che accoglierà i visitatori del parco e sarà dotata di servizi igienici pubblici, monitor collegato alla rete dati e ‘panchine intelligenti’ con prese per la ricarica elettrica di cellulari e computer. Un luogo che, creando sinergie anche con gli altri servizi e punti di accesso al parco, ci permetterà di promuoverlo meglio e di attivare iniziative come ad esempio il noleggio di biciclette, che permetteranno visite al parco in una modalità lenta e sostenibile, consona a questo Parco monumentale. Importanti e significativi sono poi gli studi propedeutici per la messa a dimora di nuove specie arboree. Saranno infatti inserite 17 nuove alberature per rendere l’area più ombreggiata, con specie botaniche appartenenti al patrimonio storico del Parco delle Cascine, in particolare il tasso, ormai in via di sparizione, insieme ad alcune querce e altri alberi di prima grandezza privilegiati per la loro vigoria e per il loro effetto cromatico; mentre il Maggiociondolo è stato scelto per la sua fioritura a grappolo ed eleganza”.

Dopo la ripulitura da rovi e infestanti, si procederà quindi con i lavori per un importo complessivo di 990mila euro finanziato con i fondi ministeriali del Piano Città. La porzione occupata dalla ex discoteca si estende per una superficie di 3312 mq circa, mentre il Giardino della Catena ha una superficie di circa 15mila mq.

Il progetto prevede una riqualificazione complessiva dell’area verde, di risistemazione del Giardino della Catena e della porzione prima occupata dalle strutture, nella quale vengono disegnati nuovi percorsi e aiuole; è prevista inoltre la realizzazione, nell’area dell’ex Meccanò, di una nuova struttura coperta da utilizzare per attività di informazione e sosta indirizzata ai frequentatori del parco, attrezzata con servizi igienici, video e ricarica cellulari. Sulla base di approfondimenti storici condotti con la Soprintendenza, la collocazione e il disegno della nuova struttura hanno ripreso quelli di uno chalet per il ristoro esistente alla fine del 19esimo secolo. Per la redazione del progetto è stata condotta una verifica sul posto per l’impianto arboreo dell’intera area di intervento, che sarà comunque aggiornata prima dell’avvio dei lavori. In particolare, è previsto il mantenimento degli alberi presenti lungo la recinzione dell’ex Meccanò, che rimane però condizionato alla verifica dell’apparato radicale dopo la demolizione dei cordoli di fondazione.

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