Giani, alle regionali è Salvini il mio vero sfidante

Firenze, “Credo che la campagna elettorale in Toscana stia sempre di piu’ assomigliando alla campagna elettorale dell’Emilia-Romagna – ha detto, alla ripartenza post Covid della campagna elettorale per le Regionali in Toscana il candidato del centrosinistra Eugenio Giani – In Emilia-Romagna la campagna elettorale è stata fra Bonaccini e Salvini, in Toscana sarà fra Salvini e Giani”.

“Io sfido Salvini – ha continuato Giani – venga, parliamo dei problemi della Toscana, del progetto della Toscana anche perché la Toscana effettivamente è quella regione che può dare un grande contributo al rilancio dell’Italia”.

Eugenio Giani, venerdì sera, ha inaugurato il comitato elettorale in via Gordigiani a Firenze. Secondo Giani, in queste tornate elettorali regionali, “Salvini si porta dietro il candidato formale in ogni sua tappa, ma il candidato sostanziale è Salvini, e quindi sono pronto con lui a confrontarmi sui temi del rilancio e della prospettiva della Toscana del futuro”.

Parlando poi del suo programma elettorale Giani ha spiegato che lo costruirà “in una cornice che abbiamo già scritto, ed abbiamo già diffuso, e che la settimana prossima metteremo sul sito, poi identificheremo, 40 giorni prima del voto, i 50 punti programmatici prioritari che mi impegnerò a far partire subito nei primi 100 giorni, e poi 300 punti che sono uno o due, per ciascuno dei 263 Comuni della Toscana”.

Don Biancalani denuncia Salvini e Salvini controquerela

Pistoia, botta e risposta a suon di querele tra don Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia che ospita migranti in parrocchia, ed il leader della Lega Matteo Salvini.

Don Biancalani, che è assistito dagli avvocati Fausto Malucchi e Elena Baldi, ha depositato stamani querela ai Carabinieri per diffamazione nei confronti di Salvini e dell’europarlamentare del Carroccio e candidata a governatore della Toscana Susanna Ceccardi, per alcuni commenti dei due esponenti politici sui social in seguito all’arresto per spaccio di un nigeriano ospite della parrocchia di Vicofaro.

A sua volta, però, Salvini annuncia che querelerà don Biancalani “per tutelare il buon nome dei parrocchiani” di Vicofaro “e degli uomini di Chiesa che non vogliono essere accostati a episodi di criminalità, illegalità e sfruttamento”.

“Salvini ha cercato di essere più soft mentre Ceccardi ha una posizione più complessa ma riteniamo che comunque le loro dichiarazioni rappresentano reato di diffamazione – spiega l’avvocato Malucchi -. Don Biancalani è contrario alle attività illecite e non può essere accusato di coprire o addirittura alimentare il crimine. Saranno querelati anche tutti gli che hanno lasciato offese e ‘rincari della dose’ sui social”.

Salvini a Santa Croce sull’Arno attacca Rossi

Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa, Matteo Salvini durante una conferenza stampa ha attaccato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Le nostre priorità per la Toscana sono lavoro, lavoro, lavoro che significa anche riportare qui il servizio di trasporto pubblico locale dopo averlo appaltato ai francesi. Una roba che per noi non ha alcun senso al di là delle indagini giudiziarie che hanno coinvolto il presidente Enrico Rossi e dal quale ci aspettiamo comunque immediati chiarimenti”.

“L’amministrazione regionale uscente della Toscana ci ha lasciato buchi di milioni e milioni di euro – ha continuato Salvini – Ma per la prima volta grazie alla Lega il centrodestra è unito e compatto e possiamo vincere”.

“La leadership del centrodestra la decidono i cittadini. Io credo ai sondaggi come all’oroscopo ma registri che anche l’ultimo di Mentana ci vede come primo partito con 8 punti percentuali davanti al Pd”. Ha poi detto il leader della Lega, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle tensioni interne al centrodestra per la scelta delle candidature alle prossime elezioni regionali.

Il coronavirus. E il sovranismo

Cosa sarebbe successo in Italia ed in Toscana se al governo ci fosse stato il centrodestra? Come sarebbe stata fronteggiata l’epidemia? Ce lo siamo chiesti, ed abbiamo capito che…

Ad oggi la Toscana ,è una delle  regioni che, in maniera indiscutibile, si è mossa meglio sul versante della prevenzione, ed anche della cura, del coronavirus, come i dati che abbiamo a nostra disposizione testimoniano. Si è mossa meglio delle regioni settentrionali a trazione leghista, molto meglio cioè  di quei territori governati dai partiti che, sin dal primo momento, hanno soffiato in maniera irresponsabile sul fuoco della polemica, indicando nella comunità cinese gli untori della nuova peste, chiedendo misure restrittive dal carattere fortemente razzista,  ed additando proprio la Toscana,  il governatore  Rossi in particolare, come il complice del dilagare dell’epidemia. Al punto che, simbolicamente, nel giorno stesso  in cui a Codogno e Vo’ Euganeo esplodevano i due focolai che avrebbero infettato l’Italia, i consiglieri regionali ed i parlamentari toscani della Lega, con un tempismo allo stesso tempo macabro e comico, si sono presentati in Procura a Firenze per presentare un esposto contro il presidente toscano..

Oggi possiamo dire che, se il centrosinistra può presentarsi alle elezioni regionali con una concreta chance di vittoria, è anche perché Rossi ha saputo, nel momento più difficile, dimostrare competenza, fermezza, capacità di leadership, e concretezza. Doti, ahinoi, molto rare nel panorama politico attuale.

Non suoni come una sviolinata, perché quando c’è stata ragione di criticarne l’operato, lo abbiamo fatto senza remore. Ma i fatti di oggi questo ci raccontano.

Immaginiamo come sarebbe stato a parti inverse, invece. Ovvero con il centrodestra al governo nazionale e locale.

Il coronavirus si sarebbe trasformato in una vera e propria campagna razziale, scatenando una caccia alle streghe senza precedenti, che si sarebbe innestata in un terreno già reso fertile da mesi di  proclami contro gli immigrati ed i diversi. I bambini con gli occhi a mandorla (anche se nati in Italia immaginiamo o mai usciti dall’Italia) sarebbero stati tenuti fuori dalle scuole (ricordate l’estromissione degli ebrei dalle aule di ogni ordine e grado? Ecco, più o meno così).

A Prato si sarebbe eretto un muro per separare la comunità cinese da quella autoctona ,alla stregua dei ghetti ebraici.  I campi Rom sarebbero stati presidiati dall’esercito (perché tanto i Rom sono sempre colpevoli, a prescindere). Si sarebbero blindate le frontiere, tranne che ai manager padani. I quali, ovviamente, sarebbero stati liberi di infettare il paese a piacimento. Nel frattempo il contagio che si sarebbe diffuso a macchia d’olio sarebbe stato trattato come i treni che arrivavano in orario, negando cioè l’evidenza. La colpa sarebbe stata dell’Europa (la colpa è sempre dell’Europa) anche per i buchi nelle sanità lombarde e venete: quelle che, a differenza dell’Emilia, sono aperte tutta la settimana.

Poi al primo caso al Sud, si sarebbero fatte leggi speciali per limitare l’emigrazione interna.

Immagino che stiate ridendo, ma se ci pensate bene, con onestà, sappiamo tutti che  sarebbe andata proprio così.

Sarebbe andata così perché questo è il livello della politica nel nostro Paese: ridotta a fatto razziale. Questa è la politica al tempo del sovranismo dove siamo padroni a casa nostra salvo scoprire che un piccolo, microscopico esserino venuto da chissà dove, può ridurre a brandelli la nostra democrazia sofferente.

Ora siamo in terapia intensiva. Sta anche a ciascuno di noi riprendere a respirare autonomamente.

Domenico Guarino

Coronavirus: sindaco di Prato, “cinesi più impauriti di noi”

“La comunità cinese ha tenuto un atteggiamento molto responsabile, loro sono impauriti come e più di noi. Ho trovato in questo caso una voglia di confrontarsi e di essere vicini alle istituzioni che raramente avevo visto prima. Ero preoccupato che questo fatto diventasse un motivo di divisione e di scontro, per ora invece devo dire che tutta la comunità di Prato si è comportata in maniera molto matura”.

Così il sindaco di Prato Matteo Biffoni ai microfoni di Radio Cusano Campus sulla situazione Coronavirus. A Prato vive una delle più grandi comunità cinesi in Italia.

“Dire che siamo tranquilli è troppo, c’è preoccupazione e noi cerchiamo di monitorare il tutto attraverso le attività sanitarie – ha aggiunto il sindaco -. Notiamo che gli unici ammalati al momento sono italiani”.

Per Biffoni “tutto il sistema si è mosso, ora le barriere sono state alzate per quanto possibile, l’importante è mantenere lucidità. Ho trovato in questo caso una voglia di confrontarsi e di essere vicini alle istituzioni che raramente avevo visto prima. Il console di Firenze è stato molto presente, da parte della comunità cinese c’è stata una grande disponibilità”. “Qualche caso isolato di intolleranza si è verificato, ma non vi è stata alcuna escalation”, ha aggiunto.

Quanto al leader della Lega Matteo Salvini Biffoni ha aggiunto: “E’ bellino che in Toscana la colpa è del governatore, in Lombardia e Veneto la colpa è del Governo”.

Coronavirus: Bonafè(Pd), da Salvini sciacallaggio disarmante

 “Serve senso di responsabilità. Invece anche stavolta c’è lo sciacallaggio di Salvini”. Così l’on. Simona Bonafè segretaria del Pd della Toscana sulle critiche del leader della Lega al modo di affrontare il coronavirus della Regione Toscana.

“Più che fare allarmismo o ancora peggio sciacallaggio politico – afferma Bonafè -, a noi interessa che siano messe in campo tutte le misure necessarie e previste dal protocollo nazionale per garantire la salute dei cittadini toscani ed evitare rischi di contagio. Oggi sono state stabilite nuove misure dal ministero della Salute e la Regione Toscana è già al lavoro per adottarle. Oggi siamo di fronte a un problema importante per cui serve senso di responsabilità e non strumentalizzazione da parte delle forze politiche”. “E’ disarmante – ha dunque aggiunto – vedere che anche stavolta Matteo Salvini ha utilizzato un fatto serissimo come il Coronavirus cavalcando i timori dei cittadini e minacciando denunce al solo fine di iniziare la campagna elettorale in Toscana. Noi ci guardiamo bene dall’attaccare il presidente di centrodestra della regione Lombardia o quello del Veneto per il fatto che lì si sono verificati purtroppo i casi odierni di contagio, perché non sfruttiamo i drammi delle persone”.

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